danilo43* Report post Posted September 15, 2021 Leggo sull'ottimo libro di Fabio Vitale e Gianfranco Betrò: Palombari della Marina Militate Italiana 1842-2009, corredato della presentazione del Comandante protempore di Comsubin, l'allora contrammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, che alcuni sommergibili, come la classe 212, non sono dotati di una garitta di fuoriuscita singola e l'unico modo per abbandonare il battello è quello di allagarlo completamente e poi far uscire dai portelli, uno dietro l'altro, tutti i sommergibilisti in una fuoriuscita detta "collettiva". All'interno del sommergibile apposite linee d'aria garantiscono la possibilità al personale di respirare e di mantenere gonfia la tuta. Questa tecnica, poichè gli ultimi a fuoriuscire saranno costretti a respirare aria alla pressione del fondo per più tempo, causa maggiori problematiche sanitarie... A mio giudizio ciò significa che in caso di incidente e in assenza in loco di mezzi di soccorso dotati di campana Mc Cann o di DSRV è inevitabile la perdita del battello per allagamento totale. Considererei questa scelta progettuale dovuta alle ridotte dimensioni del mezzo, ma penalizzante nei riguardi della sicurezza del personale imbarcato. Chiedo rispettosamente al nostro Dir, in qualità di ex comandante dell'Ufficio Sicurezza presso la Scuola Sommergibili di Taranto, una sua opinione in proposito. Share this post Link to post Share on other sites
Totiano* Report post Posted September 16, 2021 La mia opinione è che il libro on è aggiornato. Il 212, grazie all'Italia, è stato implementato di garitta di fuoriuscita …. Però in caso d Rush escape, modalità descritta dal caro amico Gianfranco che si esegue quando no c'è tempo, le problematiche sono esattamente quelle. Share this post Link to post Share on other sites
danilo43* Report post Posted September 16, 2021 Grazie Marco, il libro infatti è stato pubblicato nel 2009. Share this post Link to post Share on other sites