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SSBN project 216 Lafayette Class 1/200


avio72

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E cosi parliamo del mio primo sommergibile anzi sottomarino. A fine settembre ho voluto togliermi un piccolo sfizio e fare qualcosa di diverso dal mondo aeronautico a cui sono legato. Non volevo fare un U-Boot e purtroppo non trovando un sommergibile italiano mio obbiettivo finale. Ho trovato una soluzione a basso costo da usare come base da elaborare. La scelta è ricaduta su un vecchio modello della mia età della Renwal in scala 1/200 re inscatolato dalla Revell. Il modello riproduce lo SSBN Andrew Jackson sezionato e con gli interni a vista.

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Il modello acquistato era usato parziamente e malamente assemblato con la ciano acrilica

Prima fase delle operazioni é stato smantellare completamente il modello, e sono riuscito a farlo miracolosamente senza fare danni.

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Seconda fase studio del modello e ricerca documentazione del soggetto da riprodurre. 

Ricostruendo la storia di questo particolare modello emerge che era una rappresentazione un po verosimile un po di fantasia di un SSBN Classe Ethan Allen evoluzione del precedente stampo del Classe George Washington. Il modello era stato inscatolato e spacciato per un classe Lafayette. 

Quindi volendo riprodurre il Jackson nel 1972 ho iniziato a frugare in rete tra siti reduci, forum, libri ecc. Tra i vari modellisti la confusione regna sovrana dove informazioni errate si ripetono a mo di copia incolla. 

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Il fatto che fossi a digiuno di questi soggetti mi ha portato ad indagare ed incrociare i dati. Il progetto della classe Washington é indicato con il numero 210 lo Ethan Allen 210A mentre i Lafayette 216 ed i successivi Madison e Franklin 216A che introducono miglioramenti ed esternemente apparentemente simili. Paradossalmente la documentazione ufficiale di questi SSBN della guerra fredda non e facile contrariamente ai loro discendenti ampliamente documentati. 

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Gli interventi previsti sul modello riguardano:

Nuovo muso più lungo:

Nuova coda;

Nuova elica a sette pale;

Nuova Torretta (tra i 216 e 216A cambia la quota dei timoni di profondità bassi per i 216A a mezza torre);

Sistemi di lancio contro misure, introdotti dai 216, derivati dai tubi di lancio dei razzi di segnalazione da 3"; 

Nuova sezione di lancio completa di portelli;

Nuovi missili Polaris A3 in sostituzione dell'A1 non usato sul 216 e 216A. Ma erano in uso solo sui 210/210A assieme ai Polaris A2.

Sui 216 sono stati convertiti anche ai sucessivi missili Poseidon, mentre i 216A nascevano già predisposti con la possibilità di essere convertiti successivamente ai Trident C4;

Valvole sfiati aria ed acqua delle casse di zavorra e prese;

Bitte, portelli, boe di emergenza e sonar;

Carena sonar passivo trainato sul fianco destro;

Nuove decal;

Doveva essere un modello di tutto riposo 🤣🤣🤣, poi mi sono fatto prendere la mano.

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Al momento si trova sezionato, naturalmente non avrà più gli interni in mostra.

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Alessandro Tesio che ringrazio anche per il supporto, mi ha regalato il semi scafo destro che non aveva usato nel suo modello. Lo userò per fare una sorta di crest da appendere usando le parti di scarto del mio.

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bel soggetto.. se non altro modello e scala sono inusuali e quindi di maggior interesse...

Non mi ricordavo che Revell, avesse in catalogo un simile nodello.. (ricordo il Washington anche perchè lo avevo con sezione aperta per vedere gli interni..), ma questo è una sorpresa.

Tra l'altro poi,fanno la storia dei sottomarini lanciamissili strategici... e questa classe a tal proposito... (gli Ohio erano ancora in fase embrionale)...

 

Sarà sicuramente un bel lavoro di trasformazione e autocostruzione.... complimenti Avio72

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On 3/12/2020 at 19:54, avio72 said:

 

All'epoca la Revell usci con il Washington in scala 1/230, la Renwall con il classe Washington in scala 1/200 entrambi con lo spaccato del sottomarino, in particolare rewal con il semiscafo ribaltabile incernierato sul piedistallo. L'uscita i questi modelli suscitarono l'ira dei vertici della US Navy e i dirigenti della Revell non passarono notti tranquille. Mostrare gli interni dei nuovi SSBN nel pieno della guerra fredda rasentava lo spionaggio a favore dei sovietici. Revell si era avvalsa di consulenti che evidentemente erano ben informati. Renwal si giustifico dicendo che si erano basati su ricostruzioni ipotetiche apparse sulle riviste d'epoca tipo Popular Mechanics. La Tanto che nelle istruzioni originali dello Ethan Allen specificano che gli interni sono frutto di fantasia. 😂😏

Renwal inoltre modifico lo stampo del Washington per ricavarne lo Ethan Allen con la tartaruga piu estesa davanti alla torretta rispetto al Washington.

Quando la Revell acquisì la Renwal commercializzarono lo Ethan Allen con nuove istruzioni e decal spacciandolo per un classe Lafayette.

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1 hour ago, drakkar said:

bel soggetto.. se non altro modello e scala sono inusuali e quindi di maggior interesse...

Non mi ricordavo che Revell, avesse in catalogo un simile nodello.. (ricordo il Washington anche perchè lo avevo con sezione aperta per vedere gli interni..), ma questo è una sorpresa.

Tra l'altro poi,fanno la storia dei sottomarini lanciamissili strategici... e questa classe a tal proposito... (gli Ohio erano ancora in fase embrionale)...

 

Sarà sicuramente un bel lavoro di trasformazione e autocostruzione.... complimenti Avio72

L'autocostruzione oltre alle tecniche tradizionali si avrà della tecnologia con il disegno 3d e la stampa 3d sla di ben 152 componenti nuovi senza contare i missili ed il cartiglio. Tutto già disegnato, attendo giornate più calde con tempo migliore per stampare.

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IL Washington è' stato uno dei primi modelli che ho montato quando, dodicenne, mi ero avvicinato al modellismo. Chissà dove è finito...però grazie per l'immersione ne l passato.

 

Avio come mai non hai fatto un Todaro/U212? ci sono diverse scatole di montaggio ed è più italiano di quanto non si creda..

 

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1 hour ago, Totiano said:

IL Washington è' stato uno dei primi modelli che ho montato quando, dodicenne, mi ero avvicinato al modellismo. Chissà dove è finito...però grazie per l'immersione ne l passato.

 

Avio come mai non hai fatto un Todaro/U212? ci sono diverse scatole di montaggio ed è più italiano di quanto non si creda..

 

Il kit dello U-212 della Revell non era facilmente reperibile a buon prezzo essendo fuori catalogo. Volevo cominciare con un soggetto semplice che comunque avesse una linea temporale legata al periodo della guerra fredda che ho vissuto come quelli della mia età (1972/1989) quindi un "Boomer" era il soggetto ideale. Curiosando su eBay ho trovato questo vecchio Revell usato su cui divertirmi come pausa dal ben più complesso progetto dello AV-8B+ della Marina Militare in scala 1/18 ambientato su una porzione del ponte di volo del  "Garibaldi", progetto su cui sto lavorando da un anno senza ancora aver incollato un pezzo.

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Accidenti, un Harrier in 1:18?!?

Una gran bella bestiola...

Mi raccomando, tienici aggiornati su questo tuo lavorone!

 

Per il boomer, invece, sai che questo modello è passato anche tra le mie mani, e non solo tra quelle del Dir?

Anch’io all’epoca avevo 12 anni, o al massimo 14, e quindi il risultato non fu affatto degno di nota. :wacko:

Per questo seguo con attenzione il tuo lavoro, che sia una specie di riscatto per ciò che non sono stato capace di fare io...!

 

In aggiunta, sarei curioso di sapere qualcosa di più sui pezzi stampati in 3d.

Piccoli dettagli, e quindi tecnologia a resina, oppure stai usando il classico filamento?

 

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9 hours ago, Ocean's One said:

Accidenti, un Harrier in 1:18?!?

Una gran bella bestiola...

Mi raccomando, tienici aggiornati su questo tuo lavorone!

 

Per il boomer, invece, sai che questo modello è passato anche tra le mie mani, e non solo tra quelle del Dir?

Anch’io all’epoca avevo 12 anni, o al massimo 14, e quindi il risultato non fu affatto degno di nota. :wacko:

Per questo seguo con attenzione il tuo lavoro, che sia una specie di riscatto per ciò che non sono stato capace di fare io...!

 

In aggiunta, sarei curioso di sapere qualcosa di più sui pezzi stampati in 3d.

Piccoli dettagli, e quindi tecnologia a resina, oppure stai usando il classico filamento?

 

Come stampante 3d ho una Mars con tecnologia SLA LCD ottima per fare parti molto piccole tipiche del modellismo, spero poi di prendermi prima o poi una FDM di fatto sono complementari. Purtroppo la stampa con la resina fotopolimerizzante richiede un processo chimico fisico post stampa per completare la polimerizzazione (lavaggio con alcool isopropilico od acqua a secondo del tipo di resina, asciugatura ed esposizione a luce ultravioletta). La resina non può essere usata a temperature ambientali inferiori a 22°C, e richiede l'uso di locali ben ventilati, mascherina FP3,guanti ed occhiali protettivi. Infatti in questi giorni freddi ed umidi ho preferito evitare di mettermi a stampare, anche perché occorre considerare che alcune parti richiederanno dalle 6/7 ore a risoluzione più alta (circa 10 mm/h) 

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Quanto allo Harrier in 1/18 della Hobby Boss, vi faccio vedere la bozza del diorama (nel rendering lo AV-8B+ non lo fatto io ma scaricato dalla rete e riportato in scala 1/18 per calcolare gli ingombri) che sarà piuttosto grande e che si svilupperà su più anni. Oltre alle numerose modifiche da fare sul modello, parti alternative ed accessori. 2020-11-12-5.jpg.a058b45008e6c7ab4c45da5fbe28e517.jpg

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Tra gli accessori ci saranno anche le figure a mia immagine e somiglianza elaborate dal pupazzetto che stava a New York assieme s quelli dei miei colleghi che hanno lavorato alla realizzazione della parte europea del Gulliver's Gate, l'azienda per cui lavoravo ci ha scansionato e stampato i nostri pupattoli, così mi ero fatto dare il mio file. Ci ho lavorato tutta l'estate ed ancora non é finito, saranno in diverse varianti e pose. Tra specialisti e piloti 

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Ma questo che vi mostro é solo la punta dell'iceberg di un progetto che si svilupperà nel corso degli anni.

 

 

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Ritornando al project 216 un assaggino della torretta pronta per la stampa e del cartiglio. I bottoni sono le coperture dei tubi lancio missili per configurarli a piacere. Quanto fatto é frutto un una lunga ricerca sulla base della documentazione che si trova in rete ovviamente non escludo errori, ma da quanto ho visto é un notevole salto sia rispetto al kit renwal che a varie interpretazioni viste.

 

screenShot_torretta3.png

Ovviamente per fare un 216/A basta spostare i timoni di profondità più in basso facendo nuovi fori e stuccando i vecchi. Ma dato che devo fare il Jackson sono configurati per un 216.

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  • 1 month later...
  • 9 months later...

Visto che un caro amico ingegnere elettronico che lavora in Inghilterra mi ha prestato la sua stampante 3d fdm, ne ho migliorato per gli aspetti meccanici ed in questi giorni abbiamo riprogrammato la sua scheda madre per accogliere il sistema di autolivellamento. Cosi approfitto della sua disponibilità per stampare le parti piu grosse, lasciando alla mia Mars l'onere di fare le piccole parti di dettaglio. Naturalmente anche l'incisore laser farà la sua parte in questo mio primo progetto navale😊

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1 hour ago, Ocean's One said:

Per curiosità, come sarà la finitura? 
Un post processing con vapori di acetone, oppure la più classica carta abrasiva o lima?

 

Col PLA si va di carta abrasiva, stucco ed olio di gomito. Oppure si usano resine bicomponenti autolivellanti che comunque richiedono sempre un lavoro di grossatura con carta abrasiva prima. Il vapori di acetone si usano più con l'abs. Su sto modello ci sarà tanto da stuccare, e carteggiare, tra muso, torretta, coda, superfici di manovra sezione missili, carena array trainato, lanciatore esche, ed altre parti. Ed a seconda della zona dove intervenire diversi tipi di stucco. C'è chi usa lo stucco francese per muri. Ma preferisco usare milliput e stucco tamiya e quello alla pasta di cellusa per le fessure piu sottili.

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Con i nuovi parametri di stampa é uscita decisamente meglio rispetto alla precedenteIMG_20211102_173155.thumb.jpg.02196f27308ae3ae3148a42681792799.jpg

Cono di coda con i pani di zinco é in fase di rifinitura con carta abrasiva 600 e stucco tamiya.IMG_20211102_173604.thumb.jpg.5d7b7f489bb9a91650c679504afb6eed.jpg

La torretta invece e in fase di sgrossamento. IMG_20211102_173621.thumb.jpg.9c7cf5c79c2e151f3f91b03f50e2793f.jpg

Le superfici di manovra dovranno essere ristampate con i nuovi parametri. Questo PLA della Creality si estrude bene sotto il limite inferiore della temperatura consigliata dal produttore.180°C contro i 195°C÷220 °C

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Le temperature fornite dai produttori sono sempre aleatorie 😱

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Anche il nuovo muso é stato stampato, poi andrà rinforzato in punta prima di essere carteggiato e stuccato. Dovrò sicuramente re incidere i portelli dei siluri. Gli altri dettagli sono accettabili tutto sommato.IMG_20211103_184422.thumb.jpg.dbe03aea84dfe16a93c1965366b6c34f.jpg

Con il nuovo muso, coda ed elica il modello del project 216 rispetta la scala 1/200 dichiarata.

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Spero di completare oggi la stampa delle superfici di manovra, sia coda che della torretta. E domani il comparto missilistico e contromisure.

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Ora stucco ed olio di gomito.

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Lungo il bordo d'attacco dello stabilizzatore destro va aggiuto un tubo che va raccordato con la carena del sonar passivo trainato sul fianco destro dello scafo che va dalla coda alla tartaruga secondo un percorso che si avvita sullo scafo per 1/4 di giro circa. Ma dovrò per forza di cose a scafo montato.

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Anche la sezione missili è stata stampata, ovviamente da ripulire, rifinire. 

3 hours ago, drakkar said:

Lavorone strardinario.... complimenti Avio...

Perchè uno può dire... vabbè, che ci vuole.. ha la stampante 3D......

 

 

Ma poi bisogna saperla usare!.......

 

ottimo..

ciaooo

 

 

Si hai detto bene, ci sarà sempre chi dira :< basta poco che c'è voh!? Stampato in 3d> 

Sono strumenti e tecniche diverse dalle tradizionali, ma neppure tanto, quello che cambia è il livello di precisione di esecuzione.

Ma dietro un lavoro frutto di  una lunga ricerca della documentazione, ricostruzione dei disegni in scala, misure, numerose ore di realizzazione e studio dei disegni in 3d, stampa 3d, pulitura e rifinitura dei pezzi, adattamento al modello, prove a secco, assemblagio, stuccatura, vernicciatura, ecc...

...Si basta poco che c'è voh!? Però quello che penso é che l'importante é divertisi a fare le cose, poi gli strumenti da usare sono diversi e diverse le abilità che si sviluppano nell'usarli, non credo sminuiscano un lavoro rispetto ad un'altro. però vuoi mettere la soddisfazione di avere fatto tutto con le proprie mani da zero o quasi , visto che del vecchio rottame inziale è rimasto solo una porzione di scafo 😉.

In effetti anche lo scafo è stato ricostruito in 3d per adattare i pezzi da stampare, disegnato sulla base di misurazioni prese col calibro non certo scansionato (magari non ci sarebbero stati errori di misura, o meglio ci sarebbero state tolleranze minori).

 

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Con i timoni orizzontali della torretta ed i sistemi di contromisure acustici che caratterizano i 216 rispetto agli SSBM precedenti, ho chiuso le parti da stampare con la fdm trannne lo ICBM Polaris A3 da valutare come stamparlo, le altre parti da stampare in resina, mentre alcune parti particolarmente sottili potrei valutare taglio ed incisione laser su stirene o alluminio adesivo. Insomma da testare una soluzione su misura.IMG_20211106_113324.thumb.jpg.e33c6e0ef116546b165349310cb68102.jpgIMG_20211106_113320.thumb.jpg.ac7b03d0705876c33e31e29f8e023fd7.jpg

Ora mi attende un lungo lavoro di stuccatura e carteggiamento delle varie parti.IMG_20211106_113328.thumb.jpg.7f0d6b2bdc97e780c292d69fc6b4ac4e.jpg

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per la carena del sonar principale incollerò un pezzo sagomato di alluminio gofrato di un cioccolatino in modo che la trama permetta la visione della struttura sottostante, cosi come é possibile vedere nelle foto dello ssbn in bacino per la manutenzione.IMG_20211106_113525.thumb.jpg.7ca593aeab8db55428dda9de60ab8264.jpgIMG_20211106_113609.thumb.jpg.a65738769c55684aa771e14109125d00.jpg

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Perdonatemi la "pubblicità" il solo scopo é identificare i materiali di recupero che ho utilizzato. Non trovando la mia scorta dell'alluminio goftrato ho usato inizialmente quello di un cioccolatino, ma si é rivelato meno malleabile del previsto essendo un composito di carta ed alluminio era incline a creare pieghe indesiderate che non sono non si riuscivano a spianare ma creavano crepe nel materiale.IMG_20211107_090613.thumb.jpg.b2a03ba25802cc70a6b0ef10eeb72a3b.jpg

Scartata questa opzione per manifesta inidoneità, miracolosamente in una scatola ho trovato l'allumino gofrato che mi serviva.IMG_20211107_090544.thumb.jpg.6782761beff791f9c8aac096ff13629d.jpg

Essendo fatto di solo allumino e di spessore maggiore del comune alluminio da cucina, si presta bene ad essere pressato senza fare pieghe e crepe sul pezzo.

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Una volta asciugata la colla epossidica basterà rifilarlo con un bisturi ben affilato. Naturalmente anche se pare scontato le superfici devono essere ben sgrassate e pulite da polvere ecc.IMG_20211107_092909.jpg.d3d549157a4daad2ebed77fa8312d8e2.jpg

 

Dalle foto del vero in rete si nota la superficie della carena non sia molto regolare, presenta bozzi ed avvallamenti. Se sul modello non sarà perfettamente stessa sarà buona cosa senza esagerazioni.

 

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Stando ai disegni che avevo preso come riferimento, devo avanzare il bordo d'attacco della torretta fino alla linea blu.

E ricavare un incasso su cui inserire i sistema di contromisure acustiche che caratterizzava questa serie di SSBN rispetto alle classi precedenti. Penso che molte foto che si vedono in rete siano state censurate dalla US NAVY all'epoca prima di essere divulgate. Infatti di questi lanciatori non vi é traccia mentre compaiono in foto non ufficiali.

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  • 1 month later...

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l'allestimento finale, mostrerà due portelli silos aperti, uno con la copertura missile integra ed una con il missile che la sfonda con i vari frammenti e la bolla d'aria che fa da canale di lancio del missile.ho già una mezza idea su come farlo.

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  • 1 month later...

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