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IL SILURO ACROBATA


Red

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Episodio tratto da " Onde insanguinate - La Guerra sui Mari " 1931

di Italo Sulliotti.

 

Capitolo 12°

 

IL SILURO ACROBATA 

 

Lungo i fianchi del sommergibile che cammina  a piccola velocità, l'acqua si inflette e sfugge in due alette verdastre. Il mare è calmo e trasparente.

   Passando sui bassifondi di Oblesend, i marinai di vedetta a prua ed a poppa si sono divertiti a guardare le bizzarre decorazioni di alghe rosse che fasciano, in quel punto, le scogliere sottomarine.

Di tratto in tratto nuvoli rapidi di piccolo pesci argentati passano come saette dinanzi e dietro lo scafo.

Il sole è già alto, e i metalli delle soprastrutture cominciano a bruciare.

   L'ufficiale in seconda del sommergibile, seduto sullo sgabello pieghevole, fuma, assorto in in una lunga fantasticheria. Dalla torretta non emerge che la testa.

Di sotto, il Comandante dorme; si concede un poco di riposo.

Nessun rumore sul mare, nessun rumore a bordo.

Di sotto, gli uomini riposano anch'essi; dalle aperture spalancate scende e si ingolfa - rinnovando l'aria viziata da una notte trascorsa in immersione -  l'ossigeno del Baltico.

   Sulla prua il sotto capo silurista sta osservando il mare, assieme ad un sottufficiale timoniere. Guardano, e non vedono. Il mare dà di queste allucinazioni ottiche. Chi ha navigato sa come, molte volte , ogni oggetto si confonde - per gli occhi di chi ha lungamente guardato - in una specie di nebbia uguale e fosforescente.

   E' forse per quello che i due uomini non vedono, a centocinquanta metri sulla dritta del sommergibile, un oggetto che pure stacca nettamente sulla superficie soleggiata del mare.

L'ufficiale ha chinato il capo sulle braccia, sui margini della torretta. Lo vince la sonnolenza del mattino; quella che hanno provato tutti coloro che trascorrono una notte di veglia ininterrotta, al timone di un bastimento o al volante di un automobile.

Ad un tratto un'esclamazione, altissima, lo scuote e fa balzare in piedi, di soprassalto.

Là per lì non vede niente. Ma quando vede, lo spettacolo che gli si offre è impressionante.

   Sulla prua, accanto al cannone che descrive nell'aria una ritmica oscillazione seguendo il lento " tango " del battello, i due sottufficiali sembrano la moglie di Loth trasformata in statua di sale.

Hanno il viso sconvolto, gli occhi dilatati dal terrore. L'uno di essi, il più anziano, ha il dito puntato verso il mare e mormora macchinalmente : - Là ! Là ! .

   Lo sguardo dell'ufficiale segue la direzione del dito. E l'uomo sussulta a sua volta, come toccato da un contatto elettrico. Fulmineamente, senza neanche impugnare il portavoce o mettere mano al telegrafo di macchina, l'ufficiale sparisce come in una botola, sprofonda lungo la scaletta che conduce al posto di manovra. E si ode la sua voce concitata squillare all'interno del sommergibile, facendo balzare in piedi gli uomini.....

- Timone tutto a sinistra ! Tutto a sinistra, per Dio ! Macchina di destra avanti a tutta forza ! -

   Tutto questo si svolge in un tempo imponderabile ; in pochi secondi.

Ma neanche un miracolo potrebbe salvare il sommergibile.

A pochi cento metri di distanza, l'acqua si apre a ventaglio, a spina di pesce, sotto la corsa veloce, diritta, inflessibile, di un siluro che viaggia.

   Un sommergibile nemico, all'agguato, ha mirato in tempo e ha mirato giusto poichè il luccichio del mare e la stanchezza delle vedette non hanno permesso di avvertirne e segnalarne in tempo il periscopio.

Il siluro cammina cammina fulmineo.....I due sottufficiali lo hanno visto nel momento in cui nessuna forza al mondo avrebbe potuto evitarne l'incontro.

Seguendo le inflessibili concordanze del tempo e della geometria, sommergibile e siluro si vanno incontro, come due pianeti che una forza superiore fa incontrare nell'immensità dell'etere cosmico........

   Il timoniere ha obbedito. Il frenello di trasmissione del timone ha cigolato violentemente, obbedendo al giro fulmineo della ruota : la macchina di destra ha accelerato i suoi palpiti. Il battello tende a virare sul posto ed a presentarsi parallelamente alla " retta " tracciata dal siluro, in modo che questo possa scivolare contro lo scafo.

Ma il tempo manca. Il sommergibile è di quelli d'antico modello, e non obbedisce con sufficiente prontezza. Non c'è più nulla da fare........

   Di sotto, gli uomini hanno capito che la fine è imminente. Il Comandante si è drizzato di colpo sulla cuccetta e guarda in faccia il suo ufficiale.

Nessuno respira più. Un secondo, ancora due, tre secondi al più.......

Sciac.....vrun....vrun.....sciac.......

Che cosa succede ? Gli uomini che trovano a prua, sotto alla piattaforma che sostiene il cannone, sentono sulla loro testa un colpo sordo, un breve strisciamento, poi un tuffo, come se qualcosa fosse scivolato in acqua : poi più niente.

   Passano altri secondi : niente. Si guardano in faccia, pallidissimi. Il sommergibile è " vivo " e cammina, obliquando tutto sulla destra, con una violenta accostata.

Il Comandante sale la scaletta ; si affaccia alla luce.

I suoi uomini sono ancora là, e lo guardano, come inebetiti, appoggiati contro il cannone.

Essi hanno assistito - semplicemente - ad uno di quei casi, incredibilmente insoliti nella guerra navale di tutti i tempi e di tutti i mari, che fanno veramente pensare all'intervento di misteriose forze protettrici , tali da deviare il corso della logica e delle leggi della fisica.

   Torniamo indietro di qualche secondo. Il siluro si accosta : si vede, a pochi centimetri sotto l'acqua, il colore rosso della sua testa. I due ufficiali lo guardano con gli occhi sbarrati e vedono che esso arriverà a colpire, giusto giusto, cinque o sei metri dopo la prua, nello spazio compreso fra il cannone e la torretta, nello spazio occupato da loro... Colla vertiginosa velocità che ha il pensiero nei momenti in cui la vita e la morte sono in gioco , essi hanno già valutato l'insufficienza del tempo necessaria per l'accostata del battello, ed hanno capito che tra dieci secondi, essi non saranno più che brandelli di carne sanguinolenta.

   Chiudono gli occhi.

E il miracolo avviene. E' noto che i siluri, specialmente quando sono lanciati a breve distanza, devono essere minuziosamente, cronometricamente regolati, in modo da mantenere la giusta immersione. Per timore che il siluro passi sotto il bersaglio, coloro che hanno tirato lo hanno regolato in modo imperfetto, esagerando il livello superficiale di immersione.

Avviene così, che a cinque metri dallo scafo, il siluro, sotto la spinta delle eliche, è uscito dall'acqua, si è impennato in alto, è balzato come un grosso pesce volante, sulla coperta del sommergibile, l'ha percossa con un urto sordo - quello che gli uomini di sotto hanno sentito - e passato a dieci centimetri dalle gambe dei due ufficiali, ed è ricaduto in mare dall'altra parte.

   Il più anziano dei due uomini si porta una mano alla testa.

- Comandante - balbetta - io chiederò di sbarcare dai sommergibili, perchè non sono più sicuro di possedere in pieno le mie facoltà mentali. Ora che ho visto i siluri volare, credo al diavolo, Comandante.-

   Il Comandante non risponde. Guarda la piattaforma del cannone e la base dell'affusto. Essa reca un lungo sfregio traversale; la vernice è scrostata. Il siluro è passato con la sua massa, e la graffiata. Sarebbero bastati due centimetri di differenza, perchè la " testa " del siluro percuotesse in pieno e provocasse lo scoppio mortale......

   Si volta sulla sinistra . Ecco che, per la seconda volta, qualcosa di veloce sta solcando l'acqua. Maledizione! Il nemico ha tirato nuovamente, e per la seconda volta non è possibile manovrare e scansare il colpo.

L'acqua bolle furiosamente, sul cammino del siluro. La striscia verde si accosta, si accosta, viene dritta sul centro del battello, in corrispondenza alla sezione motori.

   Sta per toccare.... Niente ancora ! Il risucchio si è fermato contro lo scafo e gli uomini lo vedono riprendere dall'altro lato, in un gorgoglio che si allontana....

Il nemico, vedendo che il primo siluro era stato regolato male, ha corretto il livello del secondo, e ha corretto male. Questa volta il siluro è passato sotto il bersaglio; cinquanta centimetri; al di sotto della chiglia del sommergibile.

Il periscopio è sparito, sulla dritta. Il sommergibile è salvo. Ma ora il Comandante ha un'idea. Sulla sinistra, dal lato verso il quale viaggiavano gli ordigni mortali, c'è a cinquecento metri di distanza un basso fondo sabbioso. Non si è udita nessuna esplosione; probabilmente il siluro si è piantato là, prigioniero. E il Comandante ha voglia di ricuperarlo : non fosse altro che per aggiungere un nuovo trofeo storico alla saletta dei " sommergibilisti " di Wilhemshaven.

Il battellino è messo in mare. Il sommergibile accosta lentamente, mentre le vedette - raddoppiate - scrutano il mare, palmo a palmo.

E il siluro si trova. Come il Comandante aveva preveduto, esso è piantato sulla sabbia, a mezzo metro sotto la superficie. Si vede il suo fuso rosso, che gli da l'aspetto bizzarro di un colossale pesce cappone addormentato.

Con mille precauzioni, gli uomini del battellino lo liberano e lo issano a bordo, dopo aver provveduto, prima di tutto, a svitarne la testa ed a renderlo inoffensivo.

   Come una persona bene educata, il siluro " si presenta " ; ha il suo stato civile in perfetta regola. E gli ufficiali tedeschi leggono sul serbatoio dell'aria compressa, tutte le indicazioni dello strumento che, per un miracolo, non li mandava al Creatore.....

- Diametro di diciotto pollici - Regio Arsenale - Modello 5,14 di galleggiamento in acqua salata della densità 1,026 a 60 gradi Farheneit - carica a 107 con 5 atm. aria compressa - Pressione del serbatoio 2000 per c.M.q. - Velocità 1000 yards ( 914 metri ) - Acciaio Armstrong Wichers - Carica del cono 90, 7 chili.

   Il pericolo è passato. Ed è con una certa aria di compassione che il Comandante del sommergibile - dopo aver letti ed apprezzati, da competente i dati del siluro - si volta al secondo e gli dice : - Avete visto, Von Bergen ? Si tratta di un siluro vecchio tipo e di poca efficienza. La nostra Marina non si serve più di queste porcherie........

 

FINE

 

RED

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Bella storia.

 

Il siluro che struscia sulla coperta, mi fa venire  in mente Un aneddoto che mi raccontò un carissimo amico e consuocero dei miei genitori. Anni 60, imbarcato sul Vortice, navigazione in immersione...  d’un tratto uno stridio di lamiere lungo il fianco, interminabile....  poi più niente.   Una volta emersi, sullo scafo segni di un incontro con oggetto mai identificato...

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