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Vespucci ritransita a vela il ponte girevole di Taranto


Totiano

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So che il titolo non è corretto, il Vespucci è transitato dal canale navigabile, ma il ponte girevole credo renda meglio il luogo nell'imaginario collettivo.

Riporto a seguire uno dei tanti video di questa seconda impresa compiuta il 22 agosto 2020 da comandante Gianfranco Bacchi a distanza di 55 anni da quella epica dell'amm Straulino.

 

 

Ho recentemente trovato sulla pagina Fb "Velisti in Facebook" questa descrizione degli eventi da parte del Comandante Bacchi, che rendono ancora più lusinghiero questo evento, pera tanti versi non paragonabile all'impresa dell'amm Straulino.

Quote

 

Ringrazio l’amministratore del gruppo per aver accettato la mia richiesta di invito e ringrazio il Sig.Augusto Monaco per avermi stimolato questo post.

La manovra di transito nel Canale navigabile di Taranto si è svolta come segue.

Alle 12.50 circa la nave si è portata nel punto di inizio atterraggio presso le ostruzioni esterne del porto di Taranto. Dopodichè, con 50 giri elica e vele imbrogliate, ha intrapreso la prima leg con rotta 062 in direzione del fanale Secca della Tarantola.

A poche lunghezze dalla Tarantola, ho ordinato l’accostata per 048 in modo da posizionarmi in allineamento di ingresso a circa 2000 yds di distanza dal canale.

In questa seconda leg ho ordinato l’apertura e bordatura delle vele di Trinchetto ad eccezione del trevo ovvero parrocchetto fisso, volante, velaccino e controvelaccino. In contemporanea venivano aperti e alzati gabbia fissa e volante di Maestra.

Con questo assetto, un vento misurato da scirocco intensità 9 nodi e 50 giri elica, abbiamo iniziato l’atterraggio verso il canale navigabile ad una velocità al suolo di circa 3,5 nodi.

Nel frattempo mi veniva comunicato un vento al canale di 12 nodi da 220.

Quest’ultima informazione mi ha indotto la doverosa considerazione di un possibile scarroccio a dritta nelle fasi di ingaggio del canale. Scarroccio che veniva integrato da una corrente di 0,5 nodi per 150.

La condotta dell’unità in navigazione mista, con elica destrosa e circa 1500 mq di vele aperte, ha comportato continui piccoli aggiustamenti atti a garantirmi un sufficiente sopravvento e guadagno sulla corrente, benché minima.

Abbiamo così navigato a sinistra dell’allineamento fino a poche centinaia di yard dall’ingaggio.

A circa 2 lunghezze dall’ingresso al canale navigabile, ho ordinato di fermare la propulsione meccanica per procedere all’attraversamento con il sufficiente abbrivio e spinto dalle vele a punto.

Come previsto, a poche yard dall’ingaggio, il vento è calato a 3 nodi e la prora ha avuto un brusco abbattimento verso dritta di circa 5 gradi, compensato dal guadagno acquisito nel corso dell’avvicinamento. Il timoniere ha ripreso la rotta ordinata e mantenuto la prora.

Il canale è stato attraversato in perfetto allineamento 013. Dal ponte il vento ha ripreso a soffiare ad un’intensità di 10 nodi, condizione che mi ha imposto di ammainare immediatamente per ripresentarmi all’uscita.

Alcune considerazioni riferite al “parallelo” con l’impresa di Straulino.

Per iniziare, Straulino ha compiuto un’impresa, appunto, in quanto precursore dell’attraversamento del canale.

Oltreciò le sue capacità velico marinaresche ne delineano il profilo molto prossimo alla divinità più che all’essere umano. Nessun italiano ha mai vinto una medaglia olimpica nella disciplina della vela, fatta eccezione per il windsurf che, comunque, presenta caratteristiche completamente diverse e per mezzo di una piattaforma di limitatissima diffusione.

Nessun Comandante può avere la presunzione di paragonarsi a Straulino.

Straulino è un fenomeno.

Assunta la capacità del Comandante “fenomeno” Straulino e la spettacolarità del passaggio, indico di seguito gli elementi salienti delle reciproche manovre.

Il 14 maggio del 65 Straulino rilevò finalmente le condizioni che aveva atteso da giorni, decidendo così, con 25-30 nodi di tramontana, di attraversare a vela il canale navigabile.

Il 22 agosto 2020 il Vespucci è giunto a Taranto con il compito di percorrere in giornata il canale con ogni condizione meteorologica ovverosia vento favorevole o non. Unica possibilità di scelta: l’orario.

Il 14 maggio 1965 Straulino disormeggiò e diresse a motore per l’allineamento, guadagnando il sopravvento necessario per l’inizio della navigazione in uscita da Mar Piccolo. Ha poi fermato la macchina a circa 500 yds e avvicinato il canale con vento in fil di ruota, con scarroccio e deriva ininfluenti, navigando con 25 nodi e il seguente assetto alla vela: trevo, parrocchetto fisso, volante e velaccino di Trinchetto oltre alla Randa.

Il 22 agosto 2020 il Vespucci ha condotto l’avvicinamento in mista, come descritto, con una debole brezza da scirocco e una successiva rotazione a libeccio.

Governare la nave verso un passaggio di circa 58 yds di larghezza massima con una tendenza destrosa e lo scarroccio dovuto ad un vento in rotazione, ha comportato aggiustamenti continui in tempi dilatati dovuti alla limitata velocità. Il tutto aumentato dalla leggera corrente per SE in fase di ingaggio.

Fermare la macchina a due lunghezze dal Canale è risultata una scelta inevitabile per il transito a vela e comunque molto rischiosa. Chi non comprende che l’attraversamento del canale in queste condizioni è molto più complicato che in altre meglio definite da elementi meteorologici più netti, ha a mio giudizio, qualche limite nella sua esperienza da velista.

Infine vorrei porre l’attenzione sui condizionamenti emotivi e sulle possibili conseguenze in caso di insuccesso.

Nel ’65 Straulino effettuò l’impresa senza allievi a bordo e privo di ogni pressione esterna.

Nel 2020 il Vespucci ha attraversato il canale navigabile con parte del personale schierato in saluto alla voce, sotto gli occhi di una città, di una nazione, delle Autorità militari e civili affacciate sul Castello Aragonese. Le conseguenze in caso di fallimento sarebbero state enormemente più evidenti rispetto a 55 anni fa e amplificate dai moderni strumenti mediatici un tempo assenti.

Detto questo, Straulino non ha alcun motivo di rigirarsi nella tomba per un paragone inesistente, ma lo farà di sicuro per aver sentito oltraggiare la sua Nave, la Signora dei mari.

Mi rivolgo al Sig. Augusto e agli “esperti giudici” che hanno voluto esprimere considerazioni sulla propulsione (diesel elettrica ?), sulla randa (timone di una nave paurosamente orziera ?), sul transito fake (su quali dati oggettivamente a vostra conoscenza?). Vorrei avere il piacere di ospitarvi a bordo, naturalmente nel rispetto della normativa COVID, in modo da potervi offrire un caffè e mostrarvi quegli elementi su cui non avete alcuna conoscenza e che fanno del Vespucci la più bella nave del mondo, non per performance ma per eleganza e complessità delle manovre di bordo, gestite da circa 32 chilometri di cime e oltre 3.400 metri quadri di vele vegetali cucite e ralingate a mano dai miei marinai.

Mi permetto un’ultima osservazione per il Sig.Augusto: aver posseduto 50 barche non è garanzia di “ragion veduta”, usando suoi termini. Io ne ho avute 2 ma ne ho comandate un certo numero, fra le quali il Capricia, che sicuramente conoscerà e risponderà ai suoi canoni di veliero performante. Ecco, con il Capricia ho vinto tutte le regate del circuito d’epoca in Mediterraneo dal 2001 al 2005 (Prada challenge, San Pellegrino Cup, Copa del Rey, ecc). Io ho “ragion veduta” per questo specifico argomento, non per altri.

Ovviamente non mi sento giudicato da nessuno. Chi vuole può applaudire oppure fare meglio. Le parole ai poeti. Io sono un marinaio.

Ad maiora. Gianfranco Bacchi, Comandante dell’Amerigo Vespucci.

 

 

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Abbiamo la nave più bella del mondo, cosa oggettivamente certificata da innumerevoli attestati di affetto e meraviglia ad ogni sua apparizione, fosse solo anche in cartolina! Per me, navigasse anche a molla o a pedali, la cosa non cambierebbe di una virgola la sua maestosa bellezza. Che il livore infelice di qualcuno non potrà mai adombrare. 

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tre frasi mi hanno fatto impazzire



Oltreciò le sue capacità velico marinaresche ne delineano il profilo molto prossimo alla divinità più che all’essere umano

Nessun Comandante può avere la presunzione di paragonarsi a Straulino.

Straulino è un fenomeno.

ed leggo tra le righe altre cose, Straulino ha scelto dove condurre la sua "battaglia", alla Sun Tzu, il C.te Bacchi ha dovuto accettare la sfida senza se e senza ma, questo a mio parere lo pone, non  alla pari del C.te Straulino, ma giusto un passettino indietro.

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Ho letto con vero piacere il resoconto della Sua Manovra Comandante Bacchi.... 

Leggerla, è stata una vera gioia... In quei giorni ero proprio a Taranto, una sera, passando in macchina ho potuto scorgere la "Nave più bella del mondo" alla fonda in Mar Grande avvolta nel Nostro Tricolore di luci... E' sempre Bellissima. Come sempre, vedere quel motivo di orgoglio Nazionale, mi emoziona fuori di ogni misura... Da italiano ringrazio Lei Comandante e il suo meraviglioso Equipaggio per come avete cura di questo simbolo Nazionale e della Marina.

Bravo Zulu Comandante (bene ben fatto nel gergo NATO)

1° Luogotenente Segnalatore Vincenzo Abruzzese (in ausiliaria per limiti di età dal 6 settembre 2020)

 


 

Modificato da Visitatore
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Innanzitutto voglio farle i complimenti Comandante. 👏Da modesto velista (pur avendo fatto molte regate su classi olimpiche e One Tonner...) mi sono sentito quasi a bordo della maestosa Signora, e ho vissuto tutta la manovra assieme a lei.

Molto interessante anche la descrizione della manovra dell'Amm. Straulino, che non avevo mai letto prima.
 

Vorrei poi stendere un velo pietoso su molti dei commenti che ho letto su Velisti in Facebook (gruppo al quale sono iscritto) a margine del post del signor Augusto Monaco. E’ davvero vergognoso il livore che traspare da certi commenti assolutamente fuori luogo, ma si sa… molti marinai sono persone piuttosto “grezze”.🙄

Che lei sia entrato solamente a vela, o con l’ausilio del motore, o sfruttando l’abbrivio poco importa.
In ogni caso ha condotto una manovra esemplare, che ben pochi si sarebbero arrischiati a fare in un canale largo appena una sessantina di metri, conducendo quella che, nonostante i suoi detrattori, per me rimane la nave più bella del mondo.

Complimenti vivissimi Comandante! 👏

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2 hours ago, Marpola said:

Innanzitutto voglio farle i complimenti Comandante. 👏Da modesto velista (pur avendo fatto molte regate su classi olimpiche e One Tonner...) mi sono sentito quasi a bordo della maestosa Signora, e ho vissuto tutta la manovra assieme a lei.

 

Molto interessante anche la descrizione della manovra dell'Amm. Straulino, che non avevo mai letto prima.
 

Vorrei poi stendere un velo pietoso su molti dei commenti che ho letto su Velisti in Facebook (gruppo al quale sono iscritto) a margine del post del signor Augusto Monaco. E’ davvero vergognoso il livore che traspare da certi commenti assolutamente fuori luogo, ma si sa… molti marinai sono persone piuttosto “grezze”.🙄

Che lei sia entrato solamente a vela, o con l’ausilio del motore, o sfruttando l’abbrivio poco importa.
In ogni caso ha condotto una manovra esemplare, che ben pochi si sarebbero arrischiati a fare in un canale largo appena una sessantina di metri, conducendo quella che, nonostante i suoi detrattori, per me rimane la nave più bella del mondo.

 

Complimenti vivissimi Comandante! 👏

Concordo! Una nave di quel prestigio, simbolismo e storia, anche solo a "rigare una fiancata", si incorre nella "damnazio memorie". Il comandante avrà avuto una pressione enorme su di se, compensata da enorme esperienza sicuramente. Ai detrattori biliosi ed invidiosi, lasciamo i gusci di noce....

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  • 9 months later...

Mi ero persa questa discussione 😯 l'ho trovata ora nel fare la ricerca di eventuale discussione già iniziata inerente il nuovo libro del Comandante Bacchi.

Per fortuna ho fatto la ricerca 😉

 

Interessante i dettagli che ha scritto (anche se io ne so "zero" di vela) della particolare manovra che ha dovuto fare; bello quando ha parlato del Comandante Straulino.

E' sempre bello sentirlo "parlare" ... anche nelle interviste, o nelle recensioni, o nelle descrizioni fatte da altri, appare come una persona speciale e allo stesso tempo umile.

 

Avevo avuto modo di sentirlo "chiacchierare" in videoconferenza con la Lega Navale e sono state un paio di ore fantastiche. Con semplicità, cioè senza darsi arie, parlava "del più e del meno" in ambito velistico. Non conoscevo i partecipanti attivi a quella videoconferenza, però era chiaro che si conoscevano bene ed è molto stimato ed esperto di vela.

Aveva descritto anche lì questo momento storico del passaggio a vela nel canale di Taranto, avendo e tenendo ben presente sempre tutte le conseguenze negative se qualcosa fosse andato storto (o un solo elemento non fosse stato favorevole).

Mi ero messa nei suoi panni, pensando anche al mio amato Vespucci ... non era di certo uno scherzo affrontare quel canale!

Era stato emozionante (forse perchè io sono letteralmente innamorata del Vespucci) sentirlo descrivere quei momenti. Mi aveva colpito anche "il finale", è riuscito a farmi inumidire gli occhi quando ha detto che, a manovra eseguita, aveva voluto (cioè "doveva") ringraziare uno per uno tutte le persone dell'equipaggio (una bella squadra). Questo ultimo punto ho visto che è stato riportato anche nella recensione del libro fatta dal direttore di "Barche d'Epoca e Classiche".

 

Ora, nella descrizione sopra, ho colto subito questo "passaggio", dove elogia la nave e i marinai:

" ... mostrarvi quegli elementi su cui non avete alcuna conoscenza e che fanno del Vespucci la più bella nave del mondo, non per performance ma per eleganza e complessità delle manovre di bordo, gestite da circa 32 chilometri di cime e oltre 3.400 metri quadri di vele vegetali cucite e ralingate a mano dai miei marinai. "

Complimenti al Comandante Bacchi!

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