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pirofregate corazzate Re d'Italia e Re di Portogallo, 1863/4


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cari amici

sto "esplorando" l'idea di riprodurre nella mia solita scala 1:350 una nave di questa classe, per esempio nella configurazione iniziale, prima della battaglia di Lissa.

Sto cercando perciò disegni e documenti vari, per verificare l'effettiva fattibilità.

Sto cercando, in particolare, il capitolo dedicato a queste navi presente sul libro di F. Gay: Navi di linea italiane vol. 1 (1861 - 1875), ed. USMM 2011.   Qualcuno di voi lo possiede?  Se poteste farmi qualche fotocopia, vi sarei davvero grato. Ovviamente rimborserei ogni spesa.

Grazie comunque 🙂

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Aggiungo che, nel contempo, mi sono interessato anche alle pirofregate corazzate Re d'Italia/Re di Portogallo, di cui, per quanto ne so, in Italia non esiste alcun modello né alcuna documentazione.

 

Ho appena scoperto che nel museo:

http://www.kuk-marine-museum.eu/index-en.html

 

della marina austroungarica è esposto un bel modello in grande scala della Re d'Italia. Se si scorre le gallerie fotografiche del museo relative al periodo 1797-1918 (apritelo con Chrome, non con Firefox se no non le visualizza) verso la fine c'è una bella foto del Re d'Italia e più avanti una del monitore Faa di bruno.

 

Il modello della Re d'Italia è stato sicuramente fatto sui piani di cantiere, non vedo in quale altro modo. Ho trovato che i piani di cantiere sono disponibili presso il Mystic Seaport Museum (mysticseaport.org) esattamente nella collezione di piani n. 51, schedati al numero 51.46 a questo link:

 

https://research.mysticseaport.org/coll/spcoll051/

 

Disgraziatamente i disegni costano 40 US$ a foglio, più le spese di spedizione.  In pratica i piani per un modellino in scala 1/350 mi verrebbero a costare davvero troppo. 

 

Certo comunque che è un peccato che siano lì in America e qui in Italia invece non ci sia neppure una copia dei piani di costruzione (e neppure un modello da museo per quanto ne so).

 

Comunque ho scritto al direttore del museo in Istria, così vediamo se può aiutarmi ad avere un po' di foto e materiale su questa nave.

 

Confesso che sto cominciando a rimuginare su un diorama con la Re d'Italia e un'altra nave coeva alla fonda prima della battaglia di Lissa. Vedremo 🙂

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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  • 3 weeks later...

Forse, ma dovrebbe essere un diorama con una nave più importante ed una piccola nave, o sarà troppo grande.

Nel frattempo ho fatto un po' di ricerche e, con l'aiuto di altri modellisti, ho messo insieme qualche notizia "modellistica" supplementare che cerco di riassumere.

 

Untanto, in 1/700 c'è un minuscolo modellino che linko qui.

 

Tra le cose curiose, un wargame sulla battaglia di Lissa.

 

L'Associazione Modellistica Aldebaran di Trieste ha ugualmente i piani di costruzione della Re d'Italia. Ma ci vogliono 40 euro di associazione, 15 euro di tassa di iscrizione, più le spese di riproduzione dei piani e le spese di spedizione.

 

 

 

 

I seguenti articoli li ho scaricati in pdf dal sito jstor.org. I primi tre sono di pubblico dominio e può scaricarli chiunque faccia la registrazione (il link è quello inserito in fondo alla citazione). Quelli da Scientific American sono riservati ed è necessario un account strutturato tipo università, per accedere. Se siete interessati contattatemi.

Greene, Jack. “The Re D'Italia.” Warship International, vol. 13, no. 4, 1976, pp. 308–313. www.jstor.org/stable/44890468  Un resoconto sulle vicende della breve vita operative della nave. Di marginale interesse il fatto che sia presente un disegno della nave colorata di nero con banda bianca.

  Ordovini, Aldo F., et al. “Capital Ships of the Royal Italian Navy, 1860-1918: Part I: The ‘Formidabile, Principe Di Carignano, Re D'Italia, Regina Maria Pia, Affondatore, Roma’, and ‘Principe Amedeo’ Classes.” Warship International, vol. 51, no. 4, 2014, pp. 323–360. www.jstor.org/stable/44893633 Un bel resoconto delle navi nel titolo, con due piani (profilo e i vari ponti in pianta) a tutta pagina della Re d’Italia. Questo è interessante se non altro proprio per i piani. Purtroppo non dice nulla della colorazione della Re d'Italia.

  Luce, S. B. “Naval Warfare under Modern Conditions.” The North American Review, vol. 162, no. 470, 1896, pp. 70–77. www.jstor.org/stable/25103646 E’ dove ho trovato la famosa citazione sulle “navi grigie” della flotta italiana a Lissa.
 

“The launch of the Re d’Italia”, Scientific American, Vol. 8, No. 18 (May 2, 1863), p. 282

 


"Slaughter in war", Scientific American, Vol. 9, No. 4 (July 25, 1863), p. 50

 

 

”Serious accident to the Re d’Italia”, Scientific American, Vol. 10, No. 2 (January 9, 1864), p.21

 

 

“Ironclad ships, performance of the Re d’Italia”, Scientific American, Vol. 10, No. 3 (January 16, 1864), p. 43

 

 

“Trial of the Re d’Italia”, Scientific American, Vol. 10, No. 9 (February 27, 1864), pp. 131-132

 

 

“The Re d’Italia”, Scientific American, Vol. 10, No. 24 (June 11, 1864), p. 370


Su altri siti ho trovato notizie sul varo e le prove a mare sul giornale The New York Herald del 1863, ma riportano sostanzialmente le notizie già descritte da Scientific American.

 

 

Sul n. 32 de "Il giornale illustrato" (agosto 1866) si fa cenno ad una sottoscrizione nazionale per costruire monumenti ai marinai della Re d'Italia e Palestro periti in battaglia, nonché alle manifestazioni in varie città d'Italia in cui i superstiti sfilarono con cerimonie e festeggiamenti vari.

 

 

A proposito di Lissa, ecco come "Il secolo" di Milano dava la notizia nel numero del 22 luglio 1866 (in "search" in alto a destra digitate "Lissa", poi "go"). 

 

Sempre sul colore grigio delle navi italiane a Lissa c'è anche questo libro,  pubblicato a Trieste nel 1907, dove si dice parlando delle fasi finali della battaglia:

"L'oscurità che ne derivava... (dal cannoneggiamento e dal fumo, nota mia) ... aveva per effetto che facilmente le navi si scagliassero l'una contro l'altra, in tal caso non si distinguevano altrimenti che per il loro diverso colore, essendo le corazzate italiane colorate di grigio e le austriache in nero, giacché delle bandiere non si vedeva quasi traccia".
 

 

 

 

Qualche libretto interessante per la storia delle vicende di Lissa.

Non li ho letti, solo sfogliati. Tutti e tre possono essere scaricati come pdf (scorrete la pagina, poco sotto a destra ci sono vari modi di scaricarli).

Questo penso sia un libretto di autodifesa dell'amm. Persano
Carlo di Persano: I fatti di Lissa, Unione Tipografico Editrice, Torino 1866

Risposta anonima (?) al libretto precedente
Anonimo (?): Ancona e Lissa, Successore della Tipografia Baluffi, Ancona 1866

Questo non l'ho proprio aperto.
L'ammiraglio Persano, ossia Confutazione di alcuni appunti sulla Battaglia di Lissa, Tipografia Torinese, Torino 1866

Per chi sa il tedesco (scritto pure in gotico...)
F. Regensberg: Lissa 1866, Stuttgart 1907

e infine un libretto pubblicato a Vienna nel 1866 relativo alle operazioni della Marina austriaca. Pure questo, purtroppo,  in tedesco "gotico"...
 

 

 

Oltre i libretti precedenti vi segnalo anche questo, che mi sembra interessante anche se lunghetto, comunque da leggere direi, anche se non riguarda direttamente la Re d'Italia:
Aldo Antonicelli: Un pirovascello o una pirofregata corazzata? La Marina del Regno di Sardegna ad un bivio tecnologico nel 1859, Bollettino d'archivio dell'USMM, 2012.
 

 

Intanto che aspetto alcuni libri di Gay, di Bargoni (un paio sono arrivati, altri devono arrivare) e altri autori da consultare, mi sono messo a sfogliare il web, così per curiosità. Come pensavo il New York Times ha diversi articoli sulla Re d'Italia nel 1863-64, relativi alle stesse vicende trattate in Scientific American (varo, prove a mare, incidente alle caldaie), ma purtroppo per consultarli vogliono una sottoscrizione. Anche in Gran Bretagna ci sono molti richiami alla Re d'Italia, soprattutto quando è stata affondata nel 1866 ne hanno parlato molti quotidiani in Inghilterra, Scozia e Irlanda, ma anche qui per leggerli ci vuole una sottoscrizione. Comunque ha fatto notizia, evidentemente, forse per la tipologia di nave. Non ho ancora consultato i giornali francesi e dal momento che la Re d'Italia ha fatto dei lavori in Francia presumo che ne parlino (se date un'occhiata all'elenco delle costruzioni dei cantieri Webb a New York, vi accorgerete che le due navi italiane erano sostanzialmente le uniche "ironclad"  - a parte un'altra nave militare - che hanno fatto e viene perciò il sospetto che non fossero proprio condite di grande esperienza costruttiva; per questo poi la Marina si è rivolta di preferenza ai francesi).
 

 

 

Nel prossimo post metterò le mie (poche, per forza di cose) conclusioni in merito ai colori di queste navi nei tre-quattro anni di servizio dal varo fino a Lissa  🙂

Modificato da marcellodandrea
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Preliminari a qualche conclusione "modellistica" finale sulla colorazione di queste navi prima di Lissa (dove erano grigie, lo testimoniano alcune foto), sono le considerazioni seguenti, che quindi faccio per prime.

 

Dunque, un mio amico modellista di Arezzo mi ha mostrato, tempo fa, questa immagine, tratta da una enciclopedia a fascicoli degli anni '70 (l'ultimo fascicolo è del 1978): Navi e Marinai, edito da Compagnia Generale editoriale spa, Milano (con la cortese collaborazione dello Stato Maggiore della MMI):

 

 

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Si tratta, si presume, della Re d'Italia come dice la didascalia che, però, è in inglese. Essendo queste navi costruite a New York, la mia idea è che si tratti della prima riproduzione grafica della nave (forse ordinata proprio dai cantieri per la loro pubblicità ? - ma questa è una supposizione). Purtroppo l'enciclopedia non ha un indice con la fonte delle illustrazioni, e perciò sarebbe carino cercare di trovarne l'origine a riprova di tutto il ragionamento. Però ho qualche indizio al riguardo che vado a illustrare.

 

Si noti alcuni dettagli: la bandiera americana al trinchetto (del tutto corretta nella quantità di strisce e loro posizione - chi conosce poco la bandiera di solito sbaglia proprio questo dettaglio)204419679_IMG-20201024-WA0014-Copia.jpg.9f1ce41c609a2d4febdf5ab33ef2ce5e.jpg

 

la posizione del fumo del fumaiolo, una piccola macchia a destra che è una barca a vela all'orizzonte, lo sbuffo di schiuma poco avanti al fumaiolo, sotto l'angolo della vela di trinchetto).

 

Di questa immagine esistono altre versioni che, grosso modo in ordine cronologico, sono le seguenti:

 

1) una tavola sulla rivista (di New York) Harper's Weekly del 16 gennaio 1864; è ribaltata ma è la stessa illustrazione, notate l'imbarcazione davanti alla prua, la bandiera americana, il fumo un po' accentuato, la mancanza dello sbuffetto di schiuma  al sesto sabordo da prua, le vele di maestra e trinchetto omesse (qui si vedono gli alberi). La data è abbastanza precoce (la nave fu trasferita in Italia nel marzo 1864) e se questa è del gennaio 1864 allora l'immagine a colori dell'enciclopedia (la prima di questo post) deve essere anteriore. (Tra l'altro, se andate in cima al volume c'è un indice degli argomenti e vedrete che la Re d'Italia è citata solo in quel punto; c'è semmai una citazione del Re Galantuomo, ma non ha niente a che vedere con la Re d'Italia). A questo link un discreto ingrandimento della figura, venduta separatamente su un altro sito.

 

2) altre due immagini che ho trovato on line

 

questa che ho trovato definita come "scuola italiana del XIX secolo": penso sia chiaro che è la solita immagine, senza la bandiera americana (anche nei dettagli, si noti l'andamento del filo di fumo o l'imbarcazione a prua - se si apre il link si vede meglio nell'immagine a maggiore ingrandimento):

 

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e questa, dalla rivista "L'Emporio pittoresco" di cui, purtroppo, non trovo più il link (era una pagina in vendita di qualche libreria antiquaria ma senza data di origine della rivista) e, d'altra parte, non riesco neppure a trovare una  copia digitalizzata della rivista e quindi non posso risalire, per ora, alla sua data precisa. Tuttavia la colonna verticale descrive la nave in termini entusiastici e mi fa pensare perciò che sia successiva all'arrivo della nave in Italia (primavera 1864).  Di nuovo è sempre la stessa immagine, con bandiera americana accennata (senza strisce bianco/rosse) e con sbuffo di schiuma sotto il sesto sabordo assente. La didascalia dice "da un disegno del sig. E. Conte di Genova"; ma temo che il disegno sia semplicemente copiato.

 

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Il testo della colonna stampata proprio in fondo dice:

 

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e descrive perciò la banda bianca a livello del ponte di batteria. L'autore l'avrà vista davvero o si sarà limitato a descrivere la figura?

 

La premessa alla colorazione finisce qui. In breve, quelle che potrebbero sembrare più immagini diverse di una stessa nave sono la solita immagine riciclata in molti modi diversi (in Italia si faceva con le cartoline dei nostri CCTT, cambiando semplicemente i codici identificativi sul mascone).

 

Si consideri comunque che la stessa immagine circolava di qua e di là dall'Atlantico, e qualcuno perciò l'avrà vista e confrontata con la nave vera.

 

Altre considerazioni più generali riguardo alla colorazione anche alla Re di Portogallo le inserirò nel prossimo post.

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Ho trovato la stamperia dell'immagine americana (la prima del post precedente, quella con la didascalia in inglese).  E' la Litografia Endicott  & Co., 59 Beekman St., New York.   Questo un link per una verifica "volante".

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Infine ho trovato anche una copia originale della litografia in questione qui, ai Royal Museums Greenwich. Questo è il link.

La cosa curiosa è che, nonostante l'immagine sia archiviata correttamente (e datata 1863, sempre che sia la data dell'immagine e non semplicemente della nave) non riesco a vederla. Neppure facendo il login (ce l'ho da quando ho trovato qui i disegni di cantiere per i "miei" Audace e Bethia/Bounty).

Ho scritto al museo di greenwich ieri sera per chiedere lumi sulla data di stampa della litografia, ma mi è arrivata una risposta automatica dove mi dicono che sono chiusi per il covid (in effetti dicono che riapriranno il 25 agosto 2020...) e che la posta viene monitorata da pochi operatori che lavorano da remoto. Quindi i tempi di risposta avranno circa 20 giorni di ritardo.

Provate anche voi per favore a vedere se visualizzate qualcosa. Altrimenti vuol dire che forse non l'hanno inserita tra le immagini visibili.
 

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Allora vediamo di fare un piccolo punto riassuntivo sulla questione dei colori di queste navi.

Premetto che l'USMM ha ancora il faldone relativo alle due "Re" (Italia/Portogallo). Se non ci fosse il virus e non fossi impossibilitato ad andare a Roma per tutta un'altra serie di motivi, confesso che mi piacerebbe pure vedere. Ma ora si rischia troppo, e comunque non posso allontanarmi. Quindi vediamo cosa si può dire con quello che c'è. Magari l'anno prossimo si potrà pensare di muoversi...

Le due Re d'Italia/Re di Portogallo sono state varate rispettivamente nel 1863 e 1864 e quindi hanno combattuto entrambe a Lissa nel 1866, dove la Re d'Italia è stata affondata mentre la Re di Portogallo si è difesa con una certa energia riuscendo pure a vincere il confronto diretto con le navi nemiche.

Presumo però che a pochi interessi riprodurre la Re di Portogallo in un generico periodo successivo a Lissa fino all'utilizzo come nave scuola e poi allo smantellamento nel 1875;  quindi tutto si risolve, per entrambe le navi, in quei tre/quattro anni, dal 1863 al 1866.

Quando si vuole riprodurre un modello di nave si consultano i disegni ma nel contempo anche le foto storiche. I disegni di cantiere delle due "Re" si trovano, in originale, presso il Mistyc Seaport Museum e sono in vendita (40 US$ a foglio, più le spese di spedizione). Si trovano anche presso l'Associazione Marinara Aldebaran di Trieste e sono ugualmente in vendita (40 euro di quota associativa, più 15 euro di tassa di iscrizione, più il costo per la riproduzione dei piani, più le spese di spedizione). Per un modello in scala 1/350 sono probabilmente sufficienti anche i disegni che si trovano nella rivista Warship International (vedi alcuni messaggi sopra per il link all'articolo e i disegni).

Poi non è detto, come spesso accade, che i disegni di cantiere siano del tutto corrispondenti alla nave in un periodo successivo al varo. Secondo F. Gay ad esempio (Le navi di linea italiane vol. 1) le due "Re" imbarcarono (in coperta?), per la campagna di Lissa, due grossi cannoni supplementari ma di collocazione incerta sulle navi (il che già mi fa pensare che sarebbe complicato riprodurle proprio in quel frangente).

Purtroppo però, di queste navi sono note pochissime foto, due delle quali sullo scalo dei cantieri Webb di New York dove furono costruite, e quindi poco utili (prua a parte, l'unica ben visibile) ai fini di capire dettagli modellistici come colori o attrezzature.

Nel post successivo elencherò perciò quello di cui sono a conoscenza, limitando gli argomenti alla sola questione colore.

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Queste foto sono tutte disponibili sul web. Le inserisco qui rimpicciolite giusto per capire di cosa stiamo parlando. Ripeto che "modellisticamente" faccio riferimento solo alla questione del colore.

 

Re d'Italia

Al varo, cantieri Webb di New York. Colore non definibile ma ininfluente ai fini della successiva carriera operativa.

 

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Un quadro di Giovanni Boldini (1842-1931; a volte identificato come "Cardona") del Museo Galata di Genova, la Re Galantuomo che scorta la Re d'Italia in Italia (da New York). La prua della nave dietro è abbastanza diversa da quella della Re d'Italia.  Il colore qui è nero, senza alcuna banda o linea bianca. Come discusso in precedenza, è possibile che il pittore non abbia visto affatto la nave o le stampe derivate dalla litografia di Andicott, prima di dipingere questo quadro. Ho chiesto al museo se hanno idea di quale sia la data di realizzazione di questa opera, ma non ho avuto risposta.
 

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Le altre immagini note della nave completa sono quelle relative, appunto, alla litografia di Andicott, illustrata e discussa nei post precedenti e alle sue svariate, più o meno copiate riproduzioni su stampe e riviste. Il colore è nero, con banda bianca al ponte di batteria.

 

Esistono infine due fotografie riprese a bordo della Re d'Italia al suo arrivo in Italia appunto, una con l'equipaggio, l'altra con lo stato maggiore, ma non le metto qui perché non ci dicono nulla sulla colorazione della nave.

 

In base poi agli articoli di diversi autori, anche del XIX secolo, relativi alla battaglia di Lissa, la Re d'Italia era colorata in grigio medio nel corso della campagna di guerra. Dico "articoli" e non "foto". Ci sono alcune foto che mostrano navi italiane prima e dopo la battaglia, e alcune di queste sono colorate in grigio. Ma nessuna mostra la Re d'Italia.

 

 

Re di Portogallo

La nave poco prima del varo nel solito cantiere a New York. Sui colori vale quanto detto prima.
 

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La Re di Portogallo a Genova nel 1865 (? prendo per buona la didascalia ma non ho modo di controllare l'origine) , foto tratta dall'archivio AIDMEN. Il colore non è per nulla evidente purtroppo, e i riflessi chiari e scuri potrebbero essere, appunto, semplicemente riflessi del sole sulle fiancate curve. 

 

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La nave nel 1866, con colorazione qui abbastanza chiaramente in grigio medio (campagna per l'occupazione di Lissa).

 

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Un ingrandimento schiarito.

 

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Se poi qualcuno vuole riflettere un po' sulla "strana" posizione del bompresso e sulla colorazione chiarissima del fumaiolo, rispetto alla foto successiva...  sono tutt'orecchi 🙂 🙂 🙂 

 

 

L'ultima foto è la seguente, molto nota - inserisco qui questa foto (delle molte versioni che girano in rete più o meno tagliate) perché è abbastanza chiara e comprende anche la fregata Partenope, a destra. La nave è color grigio chiaro, mentre la fregata è nel solito nero con banda bianca.

 

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Questa foto è stata originariamente identificata come Re d'Italia (nel 1965 a Napoli dopo l'arrivo dagli USA; si trova ancora identificata così in F. Gay, Le navi di linea vol. 1, USMM 2011; e pure la foto archiviata presso l'USMM a tutt'oggi riporta la medesima identificazione). In alto a sinistra, in effetti, compare nella foto la scritta "Re d'Italia". Nel seguente libro però

 

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l'autore Franco Bargoni ( uno storico navale di grande rilievo) la identifica come "Re di Portogallo" con queste motivazioni:
 

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Le varie affermazioni di Bargoni dovrebbero essere comprovate (gli spostamenti delle navi, la bandiera di capitana del II dpt della Partenope etc.,) ma nell'impossibilità di farlo, e data la fama dell'autore, presumo le abbia trovate nel faldone delle due "Re" all'USMM.

La frase "la pitturazione in tinta unita della nave" è interessante. Apparentemente è ambigua: cosa intende? che la Re d'Italia era nera e la Re di Portogallo grigia? No, a mio parere intende semplicemente che a quella data, nel giugno 1866, entrambe le navi erano già grigie per la campagna di guerra e quindi non poteva trattarsi della Re d'Italia nel 1865 all'arrivo in Italia (perché nel 1865 le navi erano nere - deduco io).

Ecco, a proposito di questa foto e sempre relativamente ai colori, direi che non ha molta importanza se sia l'una o l'altra nave. La cosa interessante è che, nelle motivazioni, Bargoni ci dice comunque che prima di Lissa le navi erano colorate diversamente (io, per esclusione, presumo perciò fossero entrambe nere con banda bianca).

Ignoro quando esattamente siano state ridipinte in grigio chiaro, è possibile che la data compaia in un documento della cartella USMM.

Il modello del museo croato è dipinto in grigio e perciò - almeno nel colore -  dovrebbe rappresentare la nave a Lissa (ma ignoro se siano stati montati i cannoni citati da F. Gay nel suo libro "Le navi di linea italiane vol. 1" come dicevo nel post precedente. Se il modello è stato fatto semplicemente in base ai disegni di cantiere, rappresenta la nave come era nel 1864, ma con i colori del 1866. L'unica cosa che posso dire di più è che le scialuppe sono correttamente bianche, data la scialuppa originale conservata al museo di Venezia.

 

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Ecco, questo è sostanzialmente tutto quello che ho al momento.


Ora, se riuscirò in seguito ad ottenere qualche foto di quel modello, potrò anche pensare di riprodurre una delle due navi, probabilmente la Re d'Italia in nero e bianco con configurazione come da cantiere, oppure la Re di Portogallo in grigio come da unica foto disponibile. Ma lì bisognerà considerare le eventuali variazioni all'armamento. 🙂

 

 

 

 

 

 

 



 


 

Modificato da marcellodandrea
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Su mia richiesta (l'ho trovato nelle mie peregrinazioni ma non avevo accesso a quella biblioteca digitale particolare), un vecchio amico che insegna a Rochester mi ha gentilmente inviato questo articolo:

Higham, Robin D.S. (1961): William H. Webb, foreign warship construction and the civil war 1857-65 [1], Journ of the Amer Soc of Naval Engineers, 73(1): 177-190.

Nell'articolo c'è una discreta descrizione delle vicende relative alla costruzione delle due "Re" e, poi, una riproduzione dei disegni originali di William Webb per la Re d'Italia e del suo piano velico completo  (per inciso anche in questi disegni la nave è nera con banda bianca al ponte di batteria). 

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Nel sito web di Luciano Rizzato (un ottimo modellista navale che ho avuto il piacere di conoscere anni fa, quando feci la USS Slater, ad un concorso Navimodel presso Perugia), ho trovato questa pagina: se andate in fondo potete vedere alcune ironclads italiane della seconda metà '800 compresa la Re d'Italia, in scala 1/200, ad opera del sign. Giampiero Tini della ANMI di Perugia.

Per caso qualcuno lo conosce? Sono modelli presentati nel 2015, non troppi anni fa, e forse è possibile rintracciarlo. Mi farebbe piacere, ovviamente, scambiare qualche informazione con lui.

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Credo di averlo conosciuto proprio in quel periodo o forse poco prima, anche se non ho il suo indirizzo. In genere i gruppi ANMI sono molto disponibili, questi i recapiti di quello di Perugia anche se la casella di posta è sempre piena di spam per cui consiglio un colpo di telefono

 

ANMI PERUGIA
Via delle Marche, 77/A
06126 PERUGIA
tel. 338/2918496
E-mail: anmiperugia@gmail.com

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Con qualche dubbio sulla questione della foto della Re di Portogallo a Napoli nel 1866 ho riconsiderato tutta la faccenda e ho chiesto lumi, anche a membri di questo forum che mi hanno gentilmente fornito qualche preziosa informazione.

C'è un punto fermo: i commenti di Bargoni su quella foto. E' sulla base di quei commenti che ho considerato la quasi certezza che esistesse ancora la lastra originale dell'immagine.

Ma a quanto pare dobbiamo prendere in considerazione l'ipotesi che la lastra originale non esista più, magari distrutta a seguito della seconda guerra mondiale. A quanto pare tutto il materiale fu nascosto in varie casse sparse in luoghi disparati di Roma nel tentativo di salvaguardarle e una parte andò distrutto. Nel qual caso l'immagine fornita dall'USMM potrebbe essere semplicemente la digitalizzazione di una stampa successiva. Questo spiegherebbe la scarsa risoluzione e perché l'USMM ha a disposizione quella foto e non altre.

Detto questo, qualche considerazione finale sulla foto.

Esiste in rete una versione della foto che mostra a sinistra un "mezzo" bompresso e, a destra, la fregata Partenope "tagliata" all'altezza del settimo sabordo. Questa è l'immagine più "larga" che ho trovato e presumo corrisponda all'immagine originale.
 

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C'è poi l'immagine disponibile presso l'USMM,  dove il bompresso a sinistra si vede appena e la Partenope è tagliata al quinto sabordo.
 

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C'è poi un'altra immagine, che mi segnala Zailan del forum modellismopiù.it, scaricabile a pagamento, che comunque a me sembra la medesima, solo ancora più tagliata ai lati e schiarita per renderla più leggibile. Questa foto è identica a quella che mi ha gentilmente spedito il museo de La Spezia.

 

Le bandiere delle navi sono tutte nella medesima posizione: si tratta quindi sempre della stessa foto più o meno tagliata (chissà perché...).

Confrontando l'immagine pubblicata da Bargoni su "Orizzonte mare", si vede bene che corrisponde alla foto dell'USMM, quella con la Partenope tagliata al quinto sabordo. La foto che ha visto Bargoni sarebbe perciò la medesima che ho io tra le mani.

Ingrandendo, si nota che le divise dei marinai hanno (probabilmente?...) i pantaloni bianchi:

(qui in piedi sul castello)
 

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(e qui a poppa)

 

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Nel primo ritaglio qui sopra si nota anche la polena.

 

Secondo Bargoni è della Re di Portogallo e non della Re d'Italia; quindi - se l'immagine che ha visto Bargoni è la stessa che ho io - le due polene dovevano essere FACILMENTE distinguibili.  Forse questa era completa mentre quella della Re di Portogallo era solo il mezzobusto (come è attualmente conservata al museo di Spezia)?

Questo è un ingrandimento della polena del modello della Re d'Italia nel museo croato ed è riprodotta come una figura completa, da capo a piedi.

 

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Di contro, è verosimile che il ricciolo a "S" italica in basso sulla prua della nave nella foto in questione (vedi ritaglio in alto)  sia solo un sostegno, e la polena della Re di Portogallo fosse effettivamente un mezzobusto. Ma questa è una ipotesi per ora. Vediamo cosa mi rispondono dal museo de La Spezia. Forse non sanno niente della Re d'Italia, ma presumo sappiano dirmi come - in origine - era la polena della Re di Portogallo. 🙂

Modificato da marcellodandrea
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Intanto che aspetto lumi sulla polena della Re di Portogallo, vi metto qui un link che Zailan, del forum modellismopiù.it, mi ha gentilmente segnalato.

Si tratta di un articoletto scritto da un noto ...  (? come lo definisco?) diciamo "appassionato" russo di storia navale, che compara la fregata General Admiral, costruita dai cantieri Webb per la Marina Russa nel 1859, con la Re d'Italia, costruita dai medesimi cantieri nel 1863. E' in russo, quindi apritela su Chrome e usate il traduttore... :-)

Se andiamo a controllare l'elenco delle costruzioni dei cantieri Webb, ecco il link, la General Admiral è archiviata al numero 51.17. Questo il link ad una descrizione della nave e una sua foto.

I disegni della Re d'Italia presenti sono tratti dall'articolo di Warship International che ho linkato quasi all'inizio di questa discussione. Per il resto, nell'articoloci sono alcune note interessanti sulle somiglianze tra queste due navi.
 

Modificato da marcellodandrea
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Sempre Zailan, del forum modellismopiù.it mi indica il link ad una foto ad alta risoluzione della General Admiral sullo scalo dei cantieri Webb di New York nel 1858, pochi anni prima la costruzione delle due "Re".

 

A metà di questa pagina c'è invece una discreta foto della stessa nave sullo scalo ma vista di poppa. La poppa della Re d'Italia è una questione da vedere in seguito ed avere una foto della poppa di una nave così simile può essere di aiuto.

 

Sul forum tsushima.ru (apritelo con Google chrome e usate il traduttore, è in russo), a metà di questa pagina,  si trovano diverse altre foto della General Admiral in cantiere: Zailan nota giustamente che questo è curioso, perché a questa nave tante foto e alle due "Re" solo una a testa?  Sempre nella stessa pagina si trova anche una litografia (riprodotta in bianco/nero) della nave russa che assomiglia moltissimo, nella concezione (c'è pure la barchetta in lontananza a prua), a quella di Endicott della Re d'Italia riportata più sopra. Per il resto poi sono diverse ovviamente, la nave russa aveva il doppio dei cannoni delle navi italiane, un ordine di vele in più, le vele quadre alla mezzana e il bompresso molto diverso. Curiosamente però non ha la bandiera americana al trinchetto come presenta invece la litografia della Re d'Italia: mi aspettavo ci fosse, dal momento che proviene dal medesimo cantiere.

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Linko qui con un bel "no comment" la relazione sui costi delle due "Re", inserita nel volume sullo stato della flotta nel 1867. Volendo, comunque, potete scorrere l'intero volume e anche scaricarlo, utilizzando i menù a sinistra della pagina.

Più avanti nello stesso volume, la relazione sui danni subiti dalla Re di Portogallo durante la campagna di Lissa.

Per finire, sulle stesse pagine, se con "find" (in alto a destra) si cerca "Re di Portogallo", si possono consultare tutte le pagine che ne parlano (sono parecchie): Lo stesso per "Re d'Italia". Nel testo, avendo la costanza di leggerselo tutto, si deducono anche molti dettagli delle sistemazioni di bordo delle due navi.

Modificato da marcellodandrea
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Ho passato le mie osservazioni sulle polene al museo tecnico navale di La Spezia. Mi dicono che anche nei loro documenti (cioè nell'elenco dei materiali a carico) la polena della Re di Portogallo sembra essere stata sempre nella configurazione attuale, cioè a mezzo busto. Anche a loro il sostegno visibile dalla foto sembra, appunto, un semplice sostegno e non gambe e piedi.

Se davvero così fosse, ecco spiegato come poteva Franco Bargoni distinguere le due polene, e quindi le due navi, sulla base di una foto tutto sommato così poco definita come quella in questione.

Modificato da marcellodandrea
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Ora dovrò rallentare per forza di cose, perché un paio di miei contatti da cui aspettavo del materiale sono bloccati dalle restrizioni per il virus. E infine non ho avuto risposte neppure dal museo di Venezia, anche se nel frattempo ho scritto al direttore, ho avuto l'indirizzo personale dai funzionari dei musei civici di Venezia MUVE (il museo navale non fa parte dei musei civici ovviamente, ma io avevo scritto a loro perché non trovavo altri recapiti, e così me lo hanno comunicato).

In questi giorni Zailan del forum modellismopiù.it mi ha accennato alla presenza/assenza della passerella sopraelevata a poppavia dell'albero di maestra sulle due "Re": infatti, nei disegni citati anche qui (quelli da Warships International) la passerella non c'è. Non c'è nella tavola a colori presente sul libro di F. Gay su le navi di linea italiane, ma viene citata nel testo. E curiosamente non c'è neppure nel modello della Re d'Italia presente nel museo croato.

Ma si tratta di omissioni. A meno che non stia prendendo fischi per fiaschi, la passerella è visibile nella solita foto della Re di portogallo a Napoli nel 1866

 

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così come in due foto prese a bordo della Re d'Italia, una con l'equipaggio e l'altra con lo stato maggiore della nave. Le foto dovrebbero risalire all'arrivo in Italia, quindi al 1864.

Non lascia poi il tempo che trova, dal momento che esistono le prove fotografiche, un dipinto del 1866 segnalatomi ugualmente da Zailan, di Giovanni Serritelli (1818-1891), dove ugualmente la passerella c'è (mentre in molti altri non c'è).

Il ché mi porta anche ad una considerazione sul modello presente nel museo croato. La nave manca della passerella, e manca pure del piccolo castello ottenuto, cito F. Gay nel solito libro sulle navi di linea italiane, spostando sopra coperta l'ospedale di bordo, nel corso del 1865. Presenta invece la colorazione grigia adottata per la campagna di Lissa nel 1866. C'è quindi qualche incongruenza...

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  • 2 weeks later...

Nelle mie foto c'era, tra le altre, quella dell'equipaggio della Re d'Italia fotografato nel 1864 al momento dell'arrivo della nave in Italia. L'avevo trovata in internet ed era un po' troppo piccola. Sulla passerella sopraelevata dietro la maestra compariva una strana linea curva che poteva anche assomigliare, così mi sembrava, alla ruota di un timone (mentre secondo Andrea, un altro modellista del forum modellimopiù, poteva trattarsi del berretto di un marinaio). Ho pensato che fosse il caso di verificare per quanto possibile.

 

Di per sé non sarebbe stato molto strano, sulle passerelle delle navi coeve spesso si trovano ruote del timone. Ne vediamo una qui sulla nave russa "Oleg", situata davanti alla mezzana e, si noti, in corrispondenza con un'altra ruota di timone proprio sotto, in coperta.

 

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Qualcosa del tutto simile ma dietro la maestra è presente sulla pirofregata russa "Askold" , potete vedere qui diverse belle foto di un modello di museo a circa metà pagina.

 

In altri casi non ci sono timoni sulle passerelle: restando al medesimo link a pagina 7 i piani della fregata "Oslyabya" mostrano  la timoneria sul ponte davanti alla mezzana e, sopra, una passerella ma senza timoni supplementari.

 

Nel caso di navi italiane, la famosa foto della "Varese" a Napoli nel 1867 mostra un timone sopra la passerella davanti alla maestra e, al di sotto, un casottino che probabilmente ospitava un'altra timoneria. Qualcosa di simile, ma davanti alla mezzana, si trova sulle "Maria Pia".

 

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Si noti però che se ci sono timoni sulle passerelle questi sono in corrispondenza con altrettanti timoni sotto, sul ponte.

 

Stando ai piani su Warship International delle due nostre "Re", la timoneria si trovava davanti all'albero di mezzana, mentre stando alla foto della "Re di Portogallo" a Napoli nel 1866 e a quelle con l'equipaggio e lo stato maggiore della "Re d'Italia" del 1864, ("stando alla foto", perché sui disegni e sul grosso modello nel museo croato la passerella non c'è proprio) la passerella era proprio dietro la maestra (cioè non in corrispondenza con la timoneria a poppa).

 

Grazie a DJ del forum modellimopiu, ho potuto vedere una versione a migliore definizione di quella foto, tratta dal libro di Gay sulle navi di linea italiane. Come si può vedere qui sotto a ingrandimento adeguato, la linea curva altro non è che il profilo di un berretto di marinaio, combinata con altri berretti adiacenti. Anche qui è istruttivo di come le foto, a volte, possano ingannare.

 

698879914_RedItalia1864equipaggio-Copia.JPG.8afdbde46035fb3fd580aac8e31751fc.JPG

 

Presumo perciò che sulla passerella non ci fosse alcuna ruota di timone (o perlomeno sulla parte visibile...) 🙂🙂🙂 

 

PS - per quanto possa valere, non si direbbe che ci sia un timone neppure nell'unico quadro che conosco dove si vede la passerella della Re d'Italia a Lissa, dipinto da Giovanni Serritelli pochissimo tempo dopo la battaglia. (cliccare sul quadro per ingrandire).

 

Modificato da marcellodandrea
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  • 1 month later...
  • 2 months later...

Spettacolare ricerca storica, certo sarebbe bello come progetto la geolocalizzazione di tutti i reperti sparsi nel mondo in musei e collezioni private e/o associazioni di qualsiasi tipo di documentazione, modello, fotografie etc... delle nostre unità o eventi che hanno visto coinvolta la nostra Marina Militare.

Ricordo che durante una mia vacanza a Budapest visitai un museo (credo fosse più una mostra che un museo vero e proprio) presso il castello di Budapest dove trovai diversi modelli di navi della prima guerra mondiale tra cui la loro Viribus Unitis e anche navi nostre e siluri del silurificio di Pola dell'epoca (forse repliche ma non ne sono sicuro) e molti altri reperti.

Purtroppo non ho foto (ne ho poche in generale di quella vacanza).

 

Riguardo le navi del soggetto ammetto di avere una vaghissima idea di come erano fatte ed equipaggiate e sarei curioso di vedere un loro modello in una scala godibile (diciamo da 1/350 in giù)

 

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