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nave San Giorgio e nave Vespucci a Venezia


ammiraglia88

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Buon giorno a tutti, ogni tanto appaio un pochino ... salgo a quota periscopio 😉

Qui tutto bene, ogni tanto vi seguo senza "farmi riconoscere", però il tempo è sempre talmente poco e passa veloce che finchè non mi prendo una settimana di ferie è difficile potermi dedicare alle cose belle, alle mie passioni.

Ecco un esempio ... l'anno scorso ero stata a Venezia perchè sapevo che dovevano essere  ormeggiate due navi: il Vespucci e il San Giorgio ed entrambe avevano alcune giornate di apertura al pubblico. Ora, solo recentemente, sono riuscita a prendermi "il mio spazio" e ripensare a quella gita, riguardando ovviamente le foto.

Se volete, vi racconto come è andata 😀

 

Nell’ottobre del 2019 ho avuto la fortuna di poter visitare sia il Vespucci, sia il San Giorgio. Che bella coppia di navi! Che scenario mi si era presentato!

Avevo saputo che si trovavano a Venezia, città molto peculiare, dove tutto ricorda la vita marinaresca, con un Arsenale Militare Marittimo storico e soprattutto città splendida dove mai mi stancherò di andare!

Per questi tre validi motivi (due navi e Venezia) ho “dovuto” organizzarmi e tornarci per l’ennesima volta. Mi accompagnavano tre amiche e compagne di viaggi: Maria Luigia, Ivana e Cristina.

Speravamo di poter salire a bordo del veliero, di cui io sono letteralmente innamorata, o almeno di salutarlo dal molo in caso di eccessiva fila. Comunque andasse dovevamo avvicinarci per ammirarne la bellezza, l’eleganza, gli alti alberi e le infinite e chilometriche cime che lo contraddistinguono. E’ sempre emozionante trovarsi al cospetto della Regina dei Mari!

La speranza di visitarla c’era, ma sapevo che la realtà poteva essere diversa, perché si sarebbe scontrata con il suo fascino che ammalia tutti. Per non illudermi quindi pensavo più al “piano B”: metterci in fila per il San Giorgio. Un’altra bella nave, diversa e con altre funzioni, che ancora non avevo avuto modo di visitare e che mi incuriosiva.

Quando la nostra Marina Militare ci dà l’opportunità di conoscere le navi, va sempre colta al volo! Perché … ogni lasciata è persa! Lo sanno anche le mie amiche che non disdegnavano di accompagnarmi anche sul San Giorgio. In queste occasioni si scoprono cose nuove, si apprendono molti dettagli e le peculiarità di ciascuna delle navi in servizio. In più si viene a conoscenza delle mansioni dei nostri marinai. Un grazie quindi alla Marina Militare e al personale che pazientemente è a bordo ad accoglierci.

 

Sì, perché si viene proprio accolti e seguiti!

Sul San Giorgio si saliva a piccoli gruppi e la prima sosta era lì, subito, vicino al “portellone d’entrata”. Un addetto ci accompagnava e ci ha subito mostrato l’impressionante grande hangar con i vari mezzi di terra (camion e altri) caricati. La visita guidata proseguiva poi più all’interno per farci conoscere le varie zone.

Si tratta di una nave molto versatile, con grandi capacità di trasporto e molto utile anche per operazioni umanitarie (può offrire assistenza logistico-sanitaria), per interventi di protezione civile e di supporto ed aiuto in caso di calamità naturali. Grazie alla strumentazione delle telecomunicazioni può inoltre fare da Unità sede di comando di coordinamento di operazioni navali.

Apro una parentesi. Recentemente è rientrato da Beirut il San Giusto (“fratello” del San Giorgio), dove è stato per la missione “Emergenza Cedri”. Con nave Etna (che ha altre funzionalità) ha aiutato la popolazione (ferita e sfollata) dopo la vasta distruzione causata dall’esplosione avvenuta in porto il 4 agosto.

 

Durante il giro illustrativo siamo passati dalla cabina attrezzata come studio dentistico, alla zona ospedale (con sala operatoria), giungendo poi a poppa al suo bacino allagabile e restando a bocca aperta nel vederlo! Hai presente nei film quando l’inquadratura della telecamera mostra dall’esterno il portellone che si spalanca in mezzo al mare ed escono uomini e mezzi? Ecco, noi eravamo lì, reali e … lì dietro! Eravamo nella sua “bocca chiusa”!

E’ stato sorprendente anche poter calpestare il ponte esterno: un lungo ponte continuo di volo (per elicotteri, perché non è una portaerei); impressionante! Una lunga e larga strada sul mare!

Incredibile quanto il San Giorgio sia immenso e quanto sia suggestivo.

E’ stato fantastico poter avvicinarsi all’elicottero che era a poppa. Ho potuto vedere parte del suo interno e stupirmi di come sia grande ed adattabile al trasporto di tante persone.

Era permesso percorrere il ponte (m. 133,3) fino ad arrivare quasi al suo limite, dove erano esposti vari altri mezzi della Marina, passando vicino all’“isola”, dove è impresso il suo motto: “Arremba San Zorzo”.

La vista di Venezia, del Vespucci e del mare, da quell’altezza e da quel punto panoramico eccezionale, completavano la splendida ed incredibile esperienza che stavo vivendo.

Alla fine era previsto anche di salire ulteriormente ed entrare in sala comando.

Sorprendente essere proprio lì, immaginandomi la vita di bordo e il movimento dei marinai sotto di noi, ed ammirando la vista, anche della nave stessa, che c’è da lassù. A parte poi … anche vedere meglio il Vespucci che era di fronte! Scusa per “la citazione”, ma se mi conosci sai che non poteva mancare questa mia nota!

 

Solo ora mi rendo conto che ho iniziato il racconto dalla seconda parte della giornata. Mi sono fatta prendere la mano e, nel riguardare le foto, in un secondo ero di nuovo a bordo (mentalmente) del San Giorgio. Per questo ne ho parlato per primo, anche se in realtà lo abbiamo visitato nel pomeriggio.

Il pranzo lo avevamo fatto “sotto” di lui ... un gustoso panino su una panchina lì vicino, per avere “tutto sotto controllo” (situazione fila) prima dell’ora prevista dell’apertura al pubblico e con una vista unica: davanti a me il San Giorgio e, poco più in là, il Vespucci che già ero andata a trovare nella tarda mattinata.

 

Quando quella mattina eravamo arrivate a Venezia ci siamo dirette subito in zona Arsenale. Lì dove c’è il vanto della Serenissima; dove quelle mura dagli inconfondibili mattoncini rossi nascondevano, ed ora custodiscono, la storia; dove prendevano forma gli antichi velieri; dove maestri artigiani con i loro segreti del mestiere rendevano onore ad una delle Repubbliche Marinare.

Sapevo che là, a Riva degli Schiavoni, dovevano esserci ormeggiate quel giorno, due interessanti navi: Vespucci e San Giorgio. Già da Piazza San Marco le si vedevano!

Una volta in piazza infatti avevo accelerato il passo per sbirciare, oltre il Palazzo Ducale, per accertarmi che fossero presenti! C’erano! C’erano entrambe! Grandi, belle, possenti, le si distingueva anche in lontananza: quella “grigia” e quella “colorata”! Il cuore ha così iniziato a battere diversamente e gli occhi si sono illuminati, come quando un bambino resta meravigliato da una cosa spettacolare!

 

Arrivate al cospetto della Regina dei Mari, ci siamo subito messe in fila. Le mie amiche era la prima volta che salivano a bordo e, già da terra, erano rimaste incantate.

Una volta a bordo abbiamo ammirato (io per l’ennesima volta, ma quasi come fosse una delle prime) il ponte esterno con quell’incrocio ordinato di cime, quell’altezza degli alberi, quelle vele imbrogliate, quegli ottoni lucidissimi, quelle caratteristiche quattro ruote del timone, quell’ordine ed eleganza che regnano a bordo e … tanto altro ancora!

Nel fermarmi un attimo ad assaporare la speciale atmosfera di bordo, ho notato in particolare due “marinai”. Il primo era un nocchiere che era a disposizione, con molta pazienza e coinvolgimento, delle domande dei visitatori. L’altro era un giovane marinaio che, nel rispondere ad un signore, solo con la sua espressione e poche parole ha dimostrato tutto “il sano” orgoglio (con umiltà e non con tronfiezza!) di far parte dell’equipaggio di quella nave. Anche questo è l’incomparabile Vespucci!

Riguardo alla nave scuola non mi dilungo oltre, le ho già dedicato un sito web amatoriale e mi sono accorta che sto facendo un racconto troppo lungo di questa particolare giornata.

 

Grazie quindi a tutto il personale della nostra Marina Militare che ci permette di conoscere le varie navi e le loro particolarità, e di comprendere l’impegnativo lavoro che svolge. Grazie anche a coloro che si trovano a bordo ad accoglierci in queste appassionanti occasioni.

Quando ne ho l’opportunità ribadisco sempre che se c’è una nave in porto dovete andare a vederla, anche solo dal molo se non sarà visitabile! Sarà comunque un’esperienza che ricorderete sempre con piacere e magari, chissà, vi colpirà e diventerà emozionante ed indimenticabile!

Se volete vedere alcune foto che ho fatto, le potete trovare qui:

http://www.mondovespucci.com/sitilibri/racconti/Vespucci_SanGiorgio/index.htm

 

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