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Volete burro o cannoni?


Totiano

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https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2020/04/02/news/miliardo_sottomarini-252957644/?ref=RHPPTP-BH-I252922272-C12-P4-S1.8-T1&fbclid=IwAR0epEVwe5c7uDiQ6SAI7tU4KkjWTrpcSZJQfU9sZLlWF6H8S-ClnnbRnSw

In questo provocatorio articolo di Repubblica, l'autore fa il verso a una battuta di Mussolini, la stessa che ho riportato nel titolo. Il quotidiano in oggetto è palesemente schierato politicamente e non è nuovo a certe "battute" ma, depurato da certe affermazioni per il popolino, pone una domanda interessante: non è meglio comperare materiali e risanare gli ospedali piuttosto che investire soldi in nuovi sottomarini?

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La mia personale opinione, che non intendo certo riflettere quella delmio "datore di lavoro", parte da lontano.

Comiciamo dai battelli che devono essere sotituiti: i 4 Sauro ancora in servizio stanno superando i 30 anni di servizio, sono soggetti ad avarie da vecchiaia e hanno un equipaggio di 56 persone. A questo possiamo aggiungere che sono in grado di svolgere solo una minima parte dei gravosi compiti richiesti oggi a un sottomarino, e questo mi porta ad una seconda affermazione.

Come sarà la "guerra" negli abissi tra vent'anni? Chiaro che non ho la sfera di cristallo ma la direzione si sta intraprendendo nel mondo è sempre meno quella di "affondare" e sempre piu quella di "intelligence": Intercettazione (o difesa) di cavi sottomarini -compreso il nostro amato internet- e piattaforme offshore, sorvglianza antipirateria o in aree di crisi, rilascio di incursori o intercettazioni elettromagnetiche e tanto altro ancora. Le generazioni che stanno nascendo avranno la stessa distanza che si creò tra sommergibili e sottomarini dopo il secondo conflitto mondiale e all'Italia sono serviti 40 anni per rimetersi al passo con le migliori marine al mondo, siamo sicuri di cvoler ripetere l'errore? Questo ovviamente porta al terzo punto.

I tanto settori di ricerca e svilupopo che sono stati attivati per il 212 NFS, dai ROV (i "droni" sottomarini") alle batterie LiIOn (che hanno solo i battelli giapponesi), dai sollevamenti antenne elettrici invece che oleodinamici ai nuovi sensori , sono fondi investiti che avranno tutti un ritorno di tecnologia anche nel mondo civile. dando una spinta al settore della ricerca in campo induistriale che in Italia da molto tempo non è più fiorente. E questo ci porta all'ultimo punto: sono davvero persi questi 2 miliardi o non sono, invece, un dare lavoro alle aziende (non solo Fincantieri ma tutto l'indotto) e quindi attivare quella circolazione di moneta che deve mettere in moto l'economia?

Ecco, a voi le risposte...    

 

 

  

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E' un bel dilemma caro Marco, mi conosci e sai come la penso, sono d'accordo con te per tutti i motivi sopra esposti, ma siamo sicuri che oggi come oggi la difesa (in toto) non debba fare un attimo una riflessione generale prima di andare avanti...vedo di spiegare il mio pensiero...

 

Ormai è sotto gli occhi di tutti che questa pandemia ha gettato il mondo intero in una crisi socio-economica di proporzioni mai viste se non in cocomitanza di guerre "Mondiali" e pensando poi che la durata del "conflitto" sarà solo di pochi mesi (3/6) e che le vittime civili si conteranno "solo" nell'ordine delle 500.000/800.000 (alcune stime parlano di più di 1 milione e mezzo) lasciando però dietro una "devastazione" economica senza precedenti se non pensando proprio a quella derivante da un conflitto, non sarebbe il caso che il sistema "difesa" di una nazione tenga in considerazione anche questo come pericolo a cui dover far fronte nel futuro (come era anche nel passato quando si parlava di guerra chimico-batteriologia...) e che a questa debba dedicare le dovute strutture ed infrastrutture?

Quindi la butade de "La Repubblica" ha un suo senso (mi riferisco al titolo e non all'articolo che purtroppo non ho letto...) se vista in un ottica più generale di attenzione agli investimenti da fare già "domani" dopo questa sciagura internazionale.

 

Poi altro argomento importante, ma qui vado leggermente OT, è vedere anche quale saranno le scelte dell'Europa e del mondo nell'affrontare il dissesto creato dal Coronavirus, questo sì potrebbe cambiare l'ordine delle cose...ed anche le necessità nel settore della difesa...:sad: 

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Spero che "Qualcuno" da lassu ti ascolti e limiti veramebtre a sei mesi la durata del "conflitto", Fabrizio.

Forse, però, dovresto spiegare meglio cosa intendi per 

 

Quote

 

...non sarebbe il caso che il sistema "difesa" di una nazione tenga in considerazione anche questo come pericolo a cui dover far fronte nel futuro (come era anche nel passato quando si parlava di guerra chimico-batteriologia...) e che a questa debba dedicare le dovute strutture ed infrastrutture?


 

 

Esiste una scuole interforze a Rieti dedicata proprio all'NBC dalla quale l'Esercito ha attinto a piene mani (mi risulta) per la realizzazione  degli ospedali  in nord Italia. Credo anche il S.Marco per l'ospedale di Iesi.

Tutto può essere aumentato, ma non sono sicuro che Rieti debba essere potenziata.. Forse potrebbero essere, invece, rimessi in servizio gli ospedali militari che tanto sono stati bistrattita (a volte chiusi) negli ultimi dieci anni.

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