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Varese: una città e le sue navi


Massimiliano Naressi

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LA CANNONIERA VARESE

 

Il 26 maggio 1859 Garibaldi e i suoi Cacciatori della Alpi sconfiggevano gli austriaci del generale Urban appena fuori Varese (per essere precisi alla castellanza di Biumo inferiore).

Questa vittoria ha fatto si che col nome Varese fossero battezzate diverse unità della Regia Marina, creando un legame particolare tra la Città Giardino e la nostra Marina.

 

La prima unità a portare il nome Varese fu una piccola cannoniera di cui però non esistono immagini note (al momento).

Prima che terminasse il 1859 venne impostata nei cantieri della Foce a Genova una coppia di cannoniere per rinforzare la Marina del Regno di Sardegna. Il Varese formava una classe con la gemella Palestro. Si trattava di una piccola unità di sole 293 t di dislocamento, munita di una macchina da 230 CV prodotta dalla ditta Penn di Greenwich. Poteva raggiungere i 7 nodi e aveva una riserva di carbone di 22 t. Le sue dimensioni erano: 34,20 m di lunghezza (pp), 6,70 m di larghezza, 2,30 m di immersione. Era munita di 2 alberi con vele auriche ed era amata con 4 pezzi da 80 mm.

L’unità fu varata il 3 novembre 1860 ed ebbe una vita operativa abbastanza breve. L’unico evento di rilievo a cui forse partecipò fu l’assedio di Gaeta terminato il 13 febbraio 1861.

Nel 1864 la nave fu convertita come Cisterna per acqua n. 2. In tale veste operò soprattutto nel compartimento di Napoli. Nel 1865 partecipò alle operazioni anti incendio nell’Arsenale partenopeo e continuò la sua opera soccorrendo navi in difficoltà per incendio o incaglio (come la corazzata Venezia nel 1874) e trasportando acqua nelle località della zona come Nisida. Nel 1886 partecipò ai lavori per la posa del cavo telegrafico tra Capri e Punta Campanella. Fu radiata il 4 luglio del 1888

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LA CANNONIERA CORAZZATA VARESE (PARTE 1)

 

Nel 1864 la Regia Marina italiana richiese l’autorizzazione per far costruire due cannoniere corazzate e altro naviglio ritenuto necessario per operare azioni di sbarco (e in appoggio a queste) nella laguna di Venezia in previsione di una probabile guerra contro l’Austria.

Il progetto venne approvato e le cannoniere corazzate furono ordinate in Francia nei cantieri delle Forges et Chantiers de la Mediterranèe di La Seyne al prezzo di 1.700.000 lire ciascuna e dovevano essere consegnate entro un anno dalla data del contratto. Alle due nuove unità vennero assegnati i nomi di Palestro e Varese. Le navi avevano scafo in ferro con robusto sperone molto pronunciato e poppa lievemente rientrante dotate di castello. Erano alte di bordo libero con vele a tre alberi a velatura completa, due a vele quadre e uno a vele auriche e bompresso con fiocchi. La coperta era quasi completamente sgombra con un unico fumaiolo, gli alberi e un ponte di comando con plancia che andava da murata a murata, qualche manica a vento e osteriggi.

Il dislocamento normale era di 2200 tonnellate mentre quello a pieno carico di circa 2600. Le dimensioni erano: lunghezza 61,6 m, larghezza 13 m e immersione 4,3 m. L’apparato motore comprendeva due caldaie a parallelepipedi e una motrice alternativa con una potenza di 930 CV con una dotazione di combustibile di 180 tonnellate. L’armamento prevedeva quattro pezzi da 200 mm i posti in batteria e un pezzo da 120 mm posto sul castello La protezione e verticale di 120 mm  e il ridotto era pure corazzato con 120 mm di spessore. L'equipaggio comprendeva nove ufficiali e 241 fra sottufficiali e marinai

L'armamento principale era in batteria e le macchine avevano una potenza piuttosto limitata con una velocità massima prevista di soli 8 nodi. Il progetto contemplava l’impiego di queste navi sia per l’appoggio gli sbarchi previsti nella laguna di Venezia, in virtù del loro limitato pescaggio, sia per le operazioni d’attacco in mare aperto, dove però la capacità offensive date dall’artiglieria e dallo sperone erano limitate. Erano quindi navi adatte quindi al combattimento costiero e furono dei discreti esemplari di quel tipo di piccole corazzate a batteria o ridotto che veniva allora adottato da quasi tutte le marine.

Il Palestro fu consegnata all'inizio del 1866, mentre il Varese fu impostato nell'agosto del 1864 e varato il 23 dicembre nel 1865. Nel gennaio del 1866, mentre l’unità era in allestimento, il suo comandante, il Capitano di Fregata di 1^ Classe Luigi Fincati, chiese alla città di Varese alcune immagini della città per realizzarne ornamenti della nave, che furono poi eseguiti riprendendo lo stemma di Varese. Le autorità della Città Giardino inviarono quanto richiesto. Il Varese era ancora a Tolone in fase di completamento quando esplose la guerra tra l’Austria la Prussia e l’Italia. Fu così fatta a partire di nascosto per evitare l’internamento da parte delle autorità francesi. La mattina del 6 maggio giunse col primo treno un meccanico con alcuni elementi necessari e nave quindi abbandonò Tolone in giornata senza problemi, anche se probabilmente con il silenzio assenso delle autorità francese, che chiusero entrambi gli occhi permettendo alla nave di raggiungere poi Napoli dove completò l’allestimento ed entro in servizio ufficialmente nel il primo di giugno del 1866. Di lì l’unità raggiunse Taranto per unirsi al resto della squadra che salpò infine per Ancona per iniziare le operazioni belliche in Adriatico..

Nel frattempo a Varese le autorità si erano attivate per realizzare la bandiera di combattimento da donare alla nave che portava il nome della città, ordinandola ad una ditta di Milano. La bandiera venne poi spedita ad Ancona l’8 luglio 1866, decorata con un nastro riportante la scritta La Città di Varese alla Corazzata Varese. Nella lettera il Sindaco di Varese invitava il comandante Fincati e il suo equipaggio a portare la bandiera fino a Venezia ‘non per trattato ma a seguito di vittoria’. La bandiera è oggi conservata nel Sacrario delle Bandiere posto nel complesso del Vittoriano a Roma.

 

A seguire una foto della cannoniera corazzata Varese in porto a Napoli la foto della sua Bandiera di Combattimento.

 

 

 

Cannoniere Corrazatta Varese 1866 Cofano Bandiere.jpg

Corazzata_Varese1.jpg

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