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L'Agenzia Spaziale Italiana incontra i sommergibili: le astronavi del mare


Totiano

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Perchè un articolo del genere non è in quadrato ufficiali? Provate a pensare ai mezzi spaziali e ai mezzi sottomarini: spazi angusti, esterno inospitale e raggiungibile solo con apparecchiature sofisticate, aria da ricreare continuamente con il rischio che un incendio la consumi tutta, una piccola falla che può rivelarsi fatale... Insomma, non cosi distanti e credo che i sommergibilisti fossero  visti come gli astronauti 100 anni fa (PS, proprio in questo giorni sto rileggendo 20.000 leghe sotto i mari). Dunque questa visita, con relativa uscita in mare (una cosa piu unica che rara) era un evento già annunciato.

 

Dal notiziario on-line della Marina al link http://www.marina.difesa.it/media-cultura/Notiziario-online/Pagine/20200320_L_ASI_incontra_i_sommergibili_le_astronavi_del_Mare.aspx?fbclid=IwAR2E1nrjA_JTD49s-QMOAyaEsfQQkk3U-wNGjWyrnJenKFiJEx7HtO7bQ_w


 

Quote

 

L'Agenzia Spaziale Italiana incontra i sommergibili: le astronavi del mare

Una proficua occasione per realizzare un incontro tra due domini solo apparentemente distanti

 


Attività duali e complementari
Il 9 Marzo, il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Ing. Giorgio Saccoccia, ha visitato le strutture del Comando Flottiglia Sommergibili di Taranto. Ad accompagnarlo il Comandante dei Sommergibili, Contrammiraglio Andrea Petroni, il Direttore Generale dell’Agenzia, Dott. Santo Darko Grillo e il CV Dario Alessandro Maria Sgobbi, consulente dello Stato Maggiore Marina e Vice-responsabile dei Programmi Spaziali e Cyber del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. A completare la visita l'uscita in mare a bordo del sommergibile R. Romei, l’ultimo sottomarino consegnato alla MM, il quarto della Serie U212A.

La vista è stata una proficua occasione per realizzare un incontro tra due domini solo apparentemente distanti ma che, in realtà, condividono numerose tematiche, dagli aspetti tecnologici ai delicati e fondamentali elementi connessi al fattore umano. Iniziando la visita alla "Scuola Sommergibili", sono emersi numerosi gli elementi comuni fra lo spazio cosmico e quello degli abissi. In entrambi i settori, le tecnologie di eccellenza – quali ad esempio le Fuel Cell, lo studio dei segnali con le metodologie LOFAR (analisi frequenziale in bassissima frequenza di segnali elettromagnetici o elettroacustici), la gestione dell’energia a bordo ed il controllo dell’atmosfera interna – sfruttano sistemi e apparati che hanno principi di funzionamento, criteri costruttivi e di impiego, del tutto analoghi. Strumenti creati e utilizzati con lo stesso scopo di consentire all’uomo di operare in un ambiente tanto difficile e insidioso quanto inusuale: lo spazio ovvero gli abissi marini. L’esperienza presso i Simulatori di Piattaforma e di Combattimento ha permesso inoltre di poter esplorare le analogie in termini di gestione dello Human Factor, riferito agli astronauti e ai sommergibilisti.

L’attività è culminata con la visita a bordo del sommergibile Romeo Romei, al comando del Capitano di Corvetta Raffaele Martino. A bordo del nuovissimo battello tipo U212, il Presidente Saccoccia ha potuto constatare, in maniera tangibile ed in prima persona, le similitudini tra la permanenza a bordo di un veicolo spaziale e di un sottomarino. Ha potuto verificare, quindi, le peculiarità tecniche ed operative della vita su un battello, partecipando alla simulazione di un’attività di sorveglianza, osservando come si gestiscono alcune potenziali emergenze nonché vivendo momenti di vita comune a bordo. Ha così riscontrato l’analogia tra le difficoltà cui sono esposti un astronauta e un sommergibilista, appurando le evidenti similitudini delle condizioni di vita degli operatori dello spazio cosmico e degli abissi. Entrambi vivono le sfide derivanti da un ambiente particolarissimo che impone l’uso di sofisticati Life Support Systems e lunghi tempi di permanenza nonché, soprattutto, avere un elevato livello di preparazione ed autonomia nella gestione delle mutevoli situazioni che la complessità del mezzo e dell’ambiente operativo estremo possono presentare in ogni momento.

La visita ha rappresentato senz'altro un incoraggiante primo passo di un possibile percorso di crescita comune tra il mondo spaziale e quello subacqueo; due realtà apparentemente così distanti ma in realtà così vicine, che possono condividere traiettorie di sviluppo tecnologico dei mezzi e crescita professionale degli equipaggi, attraverso virtuose ed efficaci sinergie. Tutto ciò, traguardando l’obiettivo condiviso di assicurare la crescita di due fondamentali e strategiche capacità del nostro Sistema Paese, affinché questo possa essere presente ed operare efficacemente nei due domini, lo spazio e gli abissi marini, di vitale importanza per il futuro della Nazione.

 

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Tempo fa, sul Sauro a Genova è stato girato un cortometraggio di fantascienza (con Enzo Paci, tra gli altri).

La camera di manovra era la sala comando dell'astronave... Mi aveva fatto riflettere questo, e oggi, leggo l'articolo segnalato da Totiano... 😁

Ecco alcune foto di scena divulgate da IlSecoloXIX web, 2017

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Modificato da Bob Napp
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