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come vorreste il vostro film sui sommergibili


Totiano

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Si leggono tante cose e ci sono tanti film, specie ultimamente, di qualità non certo eccelsa. Ma se foste voi a dover realizzare un film, cosa vorreste?

Aggiungo: restringiamo il campo e parliamo solo di seconda guerra mondiale

Questa la mia idea ma attendo le vostre

 

Mi piacerebbe che si parlasse di tutte le vittorie e non solo di un singolo Comandante. Ecco quindi che un giovane membro dell'equipaggio è incaricato dal comandante del Smg Todaro di prelevare un diario dalla sala storica e portarlo a bordo in previsione della prossima uscita in mare, che prevede il lancio di una corona in Atlantico a ricordare i nostri caduti.

 

il diario è di un sottufficiale anziano che appena imbarcato sul H3 nel 1925 assisterà alle prove dello snorkel di Ferretti

parteciperà alla guerra d'Africa e quella di Spagna su un battello legionario.

Allo scoppio della guerra potrebbe essere sul Bagnolini ottenendo il primo successo italiano, imbarca successivamente sul Cappellini con Todaro e partecipa all'azione del Kabalo per poi arrivare a Bordeaux e fa anche la seconda missione con Todaro (gennaio 1941)

Torna a casa in licenza 

18 dicembre 1941 con lo Scirè ad Alessandria

febbraio 1942 sul Tazzoli con Di Cossato

3 settembre 1942 smg Giuliani fuga da Santander  

7 ottobre del 1942 sul Da Vinci con Gazzana

A dicembre vede i preparativi per l'attacco a New York col CB

Imbarca sul Finzi nella missione di assistenza al Da Vinci

L'8 settembre lo coglie in licenza Italia , aderisce alla marina del sud ed effettuazioni di sbarco informatori con il Platino

Nel dopoguerra sarà tra i formatori della nuova componente  a bordo del Giada

 

che ne dite, la trama può reggere con Uboot96? Aggiungereste qualcosa?

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Intendi un film sui sommergibili italiani, credo?

 

Personalmente mi piacerebbe molto un vero e proprio "U-Boot 96" all'italiana; quindi un film dedicato ad un singolo sommergibile, durante una (o più) missioni di guerra, mostrando la vita di tutti i giorni dell'equipaggio, a terra ed in mare, vittorie e sconfitte, gioie e dolori... Tanto per esempio, leggendo tempo addietro il diario di Amleto Sommaruga (sergente elettricista sul Finzi in Atlantico), ho pensato che una sua trasposizione cinematografica - se fatta bene - non avrebbe proprio niente da invidiare a "Das Boot".

 

In tema di navi di superficie, avevo pensato lo stesso del bello e struggente L'ultima torpediniera per Tunisi di Alberto Arcene.

 

 

Modificato da LColombo
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Di Avventure incredibili ce ne sono una infinità, ma il mio amore mi obbliga a chiedervi di rimanere in argomento.

Pensavo, tra l'altro, a episodi come il ragazzo che si nascose in un sacco di patate, il digiuno di Carlo Fecia di Cossato o il sacrificio di PIetr Venuti...

Se si racconta un solo battello non ci saranno mai, oppure sara un plausibile racconto di fantasia

 

Quali altri episodi vi sono rimasti impressi dei nostri sommergibilisti?

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Converrai però che è anche un po' implausibile che uno stesso sottufficiale si trovasse imbarcato in successione sui sommergibili più celebri della Regia Marina, in occasione proprio degli episodi più famosi della loro storia. Il sacrificio di Pietro Venuti, ad esempio, non potrebbe figurare in un film su un sommergibilista che combatta su più battelli per tutta la durata del conflitto, perché tutti i superstiti del Galvani furono catturati dai britannici. Per gli altri casi che hai citato forse non sarebbe tecnicamente impossibile, anche se - come dicevo - secondo me abbastanza forzato.

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Perchè non parlare del Smg. Malaspina e del suo comandante  CF Mario Leoni ?

Della disavventura capitata nello Stretto di Gibilterra facendo rotta verso Bordeaux ?

Dell'affondamento da parte del Smg Malaspina della Britsh Fame e del salvataggio del suo equipaggio ?

Con la storia del Smg Malaspina e del suo Comandante si potrebbero riassumere in un filmato storie di mare

e la cavalleria del marinaio italiano . ( Pensiamo al C.te Salvatore Todaro  ! )

Se ne parlò in questa discussione :

 

Grazie

 

RED

 

 

 

 

Modificato da Red
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:smiley19:Interessante argomento!

Da buon Romagnolo, in alternativa alla fuga del GIULIANI da Santander, proporrei quella di LONGANESI - CATTANI da Tangeri...

A me piaciono le storie a lieto fine come questa, ma se si volesse un finale triste, si potrebbe ricordare Raffaello (Raffaele) SANZIO che finì in Giappone col CAPPELLINI...

 

8 hours ago, Totiano said:

 

che ne dite, la trama può reggere con Uboot96?

Alla grande!:smiley19:Purchè gli aspetti tecnici vengano trattati con la medesima serietà del film tedesco.

 

4 hours ago, Iscandar said:

Per i battelli l'idea di Totiano è "intrigente" ma per le navi, secondo me, ci sarebbe da raccontare l'epopea dellErirea

:smiley19:Concordo in pieno!

 

 

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Io credo che dai racconti di Chersino (il link del libro è stato postato dal Dir. nella parte finale della discussione "Chersino ci ha lasciato") si potrebbero trarre numerosi spunti non solo di missioni, ma anche di vita ordinaria alla base di Betasom

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Io sono del partito di LColombo un vero film sui sommergibili e sommergibilisti ha una valenza se viene raccontata nel sacrificio degli uomini che hanno vissuto ogni giorno della missione come fosse l'ultimo e di esempi ne abbiamo tanti sui battelli italiani...quindi per me un film alla  "U-96" in salsa italiana merita.

 

Poi il riferimento di RED alla storia del Malaspina  del C.te Leoni mi sembra perfetta, c'è tutto quello che serve per fare un buon film

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Sono sicuramente molteplici i racconti e gli episodi a cui ispirarsi ma, affinché il film sia d'impatto, ci si dovrebbe "ispirare" ai buoni esempi evitando però di farne un duplicato.

U96 è un ottimo punto di riferimento. Vorrei evidenziare la trama e sopratutto il "ritmo" di Ottobre rosso che mantiene viva l'attenzione per tutto il film. Sul versante negativo abbiamo sicuramente Wolf call e, un po' meno, Hunter killer che hanno puntato soprattutto sulla spettacolarità con trame altamente improbabili.

Tenendo conto che non potrebbe/dovrebbe essere ambientato solo su un battello, potremmo far tesoro dei racconti di Chersino e di Ghezzi (olre che di Maronari) per fornire la corretta ambientazione a terra ovvero a Bordeaux e dintorni...

Sicuramente, dopo aver raccolto le molteplici idee e episodi, occorrerebbe affidarsi a uno scrittore e/o sceneggiatore per la selezione del materiale...

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Personalmente, terrei con attenzione particolare alle scene di battaglia, la tensione della caccia, cercherei di rendere la paura delle cariche antisom. I film di talento italiani (in qualsiasi genere) hanno spesso una marcata tendenza a svolgere i personaggi in tutti i loro aspetti caratteriali, a scavare nell'animo dei protagonisti. Questo dona spessore all'opera, ma la rende anche più pesante, rompe la continuità dell'azione. Bisognerebbe trovare il modo di farlo nei tempi morti tipici delle lunghe ore di pattugliamento, senza perdere di vista il tema principale. 

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E se invece che di un film si trattasse di una miniserie TV magari dal titolo "Betasom, Storie di uomini ed eroi ecc..." con episodi che hanno un mix tra storia a terra e storia in mare (ma non come il nuovo Das Boot).?

 

La storia dei nostri battelli è un insieme di piccole storie e i racconti che abbiamo sono materiale talmente eterogeneo che farne un film potrebbe essere troppo dispersivo mentre una miniserie permetterebbe di coprire meglio tutti gli ambiti.

Ovviamente siamo nel campo delle ipotesi e chiacchere da bar..... oppure no?

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Just now, Regia Marina said:

E se invece che di un film si trattasse di una miniserie TV magari dal titolo "Betasom, Storie di uomini ed eroi ecc..." con episodi che hanno un mix tra storia a terra e storia in mare (ma non come il nuovo Das Boot).?

 

La storia dei nostri battelli è un insieme di piccole storie e i racconti che abbiamo sono materiale talmente eterogeneo che farne un film potrebbe essere troppo dispersivo mentre una miniserie permetterebbe di coprire meglio tutti gli ambiti.

Ovviamente siamo nel campo delle ipotesi e chiacchere da bar..... oppure no?

 

Dai che non è un'idea da buttare alle ortiche? Mi piace proprio

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5 hours ago, Totiano said:

Dai che non è un'idea da buttare alle ortiche? Mi piace proprio

Questa e molte altre idee sono molto valide. Però fino ad ora parliamo di un sogno molto bello ed avvincente, ma non mi è chiaro come intendi passare ad una fase realizzativa. Esistono dei contatti con dei professionisti , tipo registi, produttori, ecc.?

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20 hours ago, Regia Marina said:

Ovviamente siamo nel campo delle ipotesi e chiacchere da bar..... oppure no?

 

15 hours ago, max42 said:

Questa e molte altre idee sono molto valide. Però fino ad ora parliamo di un sogno molto bello ed avvincente, ma non mi è chiaro come intendi passare ad una fase realizzativa. Esistono dei contatti con dei professionisti , tipo registi, produttori, ecc.?

 

Rimaniamo a livello di braistorming, per ora. E' il momento piu bello, in cui tutte le fantasie possono avere sfogo!

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Signori,

 

indubbiamente concordo con le vostre considerazioni, che hanno portato alle ottime idee proposte in questa sede.

Tuttavia, Dir, l'hai scritto tu: tutte le fantasie possono avere sfogo! E allora, visto che si tratta solo di un brainstorming, posso scrivere anche la mia idea, in questo caso un po’ fuori dagli schemi.

Certo, non dai miei schemi che, come sapete, privilegiano argomenti piuttosto ingegneristici e specifici. Inoltre, non dovete dimenticare il tema che mi ha visto quasi completamente coinvolto in questi ultimi mesi: il Delfino.

 

Ebbene, mi chiedo: avrebbe senso girare un film sulla storia del nostro primo battello, glorioso esempio dell’epopea dei primi arditi sperimentatori della navigazione subacquea?

Il film potrebbe diversi decenni prima, con la ricostruzione dell’ardita missione e della tragedia dell’Hunley, e magari una voce narrante che ripercorre lo sviluppo dei primi battelli, fino ai lavori di Holland e al Gymnote dei cugini d’Oltralpe.

Dopodiché, passeremmo a Brin e Pullino che, in un ufficio zeppo di progetti cartacei, affermano che l’Italia non può essere da meno della Francia ed iniziano ad ipotizzare il battello nostrano.

Poi, necessariamente, occorrerà romanzare un po’ la storia e descrivere le figure di Laurenti, giovane ufficiale G.N. appena laureato nel 1892, e di qualcun altro coinvolto nel progetto, sempre fornendo spunti su quanto a cosa fosse tecnicamente ardita e richiedesse continui sforzi di ingegno da parte di tutti i partecipanti.

A me piacerebbe metterci riferimenti al lavoro fatto per sviluppare un motore elettrico idoneo, o un primordiale periscopio, o altri originali dispositivi di cui il Delfino era dotato, sempre nell’ottica di celebrare l’ingegnosità dei nostri progettisti.

Potremmo poi evidenziare il coraggio dei primi che si immersero, in questo battello mai collaudato, e magari ricostruire una situazione imprevista, come un serio pericolo in immersione, da cui l’equipaggio esce grazie alle migliori “italiche” capacità: ingegno, improvvisazione, genialità.

Quest’ultima parte potrebbe essere un po’ sulla falsariga di quanto accade in “Apollo 13”, per chi l’ha visto: tutti i protagonisti sono “buoni”, e combattono contro il fato avverso, vincendo grazie al loro spirito di squadra e alla loro preparazione.

Là il nemico era lo spazio profondo, per noi sarebbero le profondità marine, ma il pathos è simile…

 

Per finire, il successo della dimostrazione davanti al re, con gloria a tutti i partecipanti.

Scena finale, primo piano del Delfino che naviga in mare aperto, poi il campo di allarga e si vedono subito dietro lo Scirè I, poi il Toti, poi un paio di Sauro e di 212, e dietro la nostra squadra navale, con Cavour in testa, tutti sormontati dal titolone: “ONORE ALL’ITALICO INGEGNO”.

 

Va bene, adesso ho sognato anch’io…   :wink:

 

 

 

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3 minutes ago, Ocean's One said:

 

Va bene, adesso ho sognato anch’io…   :wink:

 

 

Esattamente quello che ho chiesto!

Idea molto bella e sai quanto sono legato al Delfino. Molto intrigante ...

E l'idea di parlare del teleops non mi dipspiace affatto, bisogna dare evidenza delle idee italiche!

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C'è da restare stupiti come affrontando seriamente un tema che ci coinvolge tutti, quello dei sommergibili, vengano fuori delle idee semplicemente affascinanti. Qua non c'è materiale solo per un film, ma per un sequel. Mi sembra un sogno e spero con tutto il cuore che un giorno possa vederlo realizzato.

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3 hours ago, Ocean's One said:

Signori,

 

indubbiamente concordo con le vostre considerazioni, che hanno portato alle ottime idee proposte in questa sede.

Tuttavia, Dir, l'hai scritto tu: tutte le fantasie possono avere sfogo! E allora, visto che si tratta solo di un brainstorming, posso scrivere anche la mia idea, in questo caso un po’ fuori dagli schemi.

Certo, non dai miei schemi che, come sapete, privilegiano argomenti piuttosto ingegneristici e specifici. Inoltre, non dovete dimenticare il tema che mi ha visto quasi completamente coinvolto in questi ultimi mesi: il Delfino.

 

Ebbene, mi chiedo: avrebbe senso girare un film sulla storia del nostro primo battello, glorioso esempio dell’epopea dei primi arditi sperimentatori della navigazione subacquea?

Il film potrebbe diversi decenni prima, con la ricostruzione dell’ardita missione e della tragedia dell’Hunley, e magari una voce narrante che ripercorre lo sviluppo dei primi battelli, fino ai lavori di Holland e al Gymnote dei cugini d’Oltralpe.

Dopodiché, passeremmo a Brin e Pullino che, in un ufficio zeppo di progetti cartacei, affermano che l’Italia non può essere da meno della Francia ed iniziano ad ipotizzare il battello nostrano.

Poi, necessariamente, occorrerà romanzare un po’ la storia e descrivere le figure di Laurenti, giovane ufficiale G.N. appena laureato nel 1892, e di qualcun altro coinvolto nel progetto, sempre fornendo spunti su quanto a cosa fosse tecnicamente ardita e richiedesse continui sforzi di ingegno da parte di tutti i partecipanti.

A me piacerebbe metterci riferimenti al lavoro fatto per sviluppare un motore elettrico idoneo, o un primordiale periscopio, o altri originali dispositivi di cui il Delfino era dotato, sempre nell’ottica di celebrare l’ingegnosità dei nostri progettisti.

Potremmo poi evidenziare il coraggio dei primi che si immersero, in questo battello mai collaudato, e magari ricostruire una situazione imprevista, come un serio pericolo in immersione, da cui l’equipaggio esce grazie alle migliori “italiche” capacità: ingegno, improvvisazione, genialità.

Quest’ultima parte potrebbe essere un po’ sulla falsariga di quanto accade in “Apollo 13”, per chi l’ha visto: tutti i protagonisti sono “buoni”, e combattono contro il fato avverso, vincendo grazie al loro spirito di squadra e alla loro preparazione.

Là il nemico era lo spazio profondo, per noi sarebbero le profondità marine, ma il pathos è simile…

 

Per finire, il successo della dimostrazione davanti al re, con gloria a tutti i partecipanti.

Scena finale, primo piano del Delfino che naviga in mare aperto, poi il campo di allarga e si vedono subito dietro lo Scirè I, poi il Toti, poi un paio di Sauro e di 212, e dietro la nostra squadra navale, con Cavour in testa, tutti sormontati dal titolone: “ONORE ALL’ITALICO INGEGNO”.

 

Va bene, adesso ho sognato anch’io…   :wink:

 

 

 

 

La tua idea mi fa tornare alla mente gli speciali di SuperQuark dove alla parte documentarista e i vari interventi degli esperti (tra tutti lo stesso Alberto Angela all'epoca solo un inviato delle trasmissioni del Padre e il prof. Paco Lanciano con i suoi esperimenti di fisica e chimica) si inframezzavano scene filmate tratte dai vari sceneggiati che la RAI aveva fatto su quel personaggio o episodio.

Una sorta di docufilm con attori ed esperti a spiegare quello che lo spettatore medio sta vedendo.

 

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