Vai al contenuto

26 luglio 1941 - Malta 2


lazer_one

Messaggi raccomandati

Mi scuso con tutti voi perché solo oggi mi sono accorto di non aver cambiato la testata del forum per ricordare Malta 2.

Mi sono reso conto solo grazie ad un collega che si trova a La Valletta per lavoro e, grazie a lui vi invio delle foto fatte stamattina: superfluo dire cosa gli ho chiesto di fotografare !!!

 

WhatsApp Image 2019-08-01 at 10.12.12.jpeg

WhatsApp Image 2019-08-01 at 10.12.19.jpeg

WhatsApp Image 2019-08-01 at 10.12.26.jpeg

WhatsApp Image 2019-08-01 at 11.05.54.jpeg

WhatsApp Image 2019-08-01 at 11.12.48.jpeg

WhatsApp Image 2019-08-01 at 11.12.59.jpeg

WhatsApp Image 2019-08-01 at 11.14.34.jpeg

WhatsApp Image 2019-08-01 at 11.14.35.jpeg

WhatsApp Image 2019-08-01 at 11.14.36 (1).jpeg

WhatsApp Image 2019-08-01 at 11.14.36 (2).jpeg

WhatsApp Image 2019-08-01 at 11.14.36.jpeg

WhatsApp Image 2019-08-01 at 11.14.55.jpeg

WhatsApp Image 2019-08-01 at 11.15.04.jpeg

Link al commento
Condividi su altri siti

L'Operazione Malta Due non è così largamente conosciuta, come viceversa lo sono tanti altri episodi di cui fu protagonista la Regia Marina nel corso della 2a Guerra Mondiale. Ritengo allora che possa essere utile portare a conoscenza dei frequentatori del forum di BETASOM che non fossero al corrente di questa sfortunata azione il suo svolgimento, avvalendomi di quanto riportato su Wikipedia e su altre fonti di informazione.

L'attacco venne sferrato da una squadra di incursori della Xᵃ Flottiglia MAS, speciale unità d'assalto, a bordo di barchini esplosivi M.T.M. e siluri a lenta corsa i cosiddetti maiali), contro le installazioni portuali dell'isola, e si risolse in un disastro per gli attaccanti, con gravi perdite umane e nessun risultato sostanziale.

 

L’M.T.M., Motoscafo Turismo Modificato, abbreviato familiarmente in “emme” nell’ambiente dei mezzi d’assalto, divenne dopo la fine del 1941 il tipo di barchino esplosivo standard della Xᵃ Flottiglia MAS.

Nato dalla necessità di migliorare le caratteristiche degli M.T., presentava uno scafo in legno, con carena a spigolo senza scalini, rinforzato da due chiglie paramezzale in noce e suddiviso longitudinalmente in quattro compartimenti. Il ponte di coperta era a sezione trasversale leggermente convessa. Le sezioni di coperta in corrispondenza dei compartimenti in cui erano sistemati la carica ed il motore erano amovibili. Dallo specchio di poppa fuoriusciva il “piede” del gruppo eliche-timone sollevabile di 80° e la marmitta-silenziatore.

Sopra la poppa, a sbalzo, si trovava la parte terminale del posto di pilotaggio e lo zatterino salvagente in posizione ripiegata.

1917050417_A_BarchinoMTM.jpg.1a7e83013d6b9ae294ddc343bca7d7ed.jpg

L’apparato di propulsione era costituito da un motore a scoppio Alfa Romeo 6c/2.500 da 90 HP dotato di invertitore di marcia e in grado di imprimere una velocità massima continuativa di 31 nodi. Il motore era appoggiato su due chiglie paramezzale; un corto semiasse trasmetteva il moto al piede poppiero dotato di due eliche controrotanti. Nello stesso compartimento del motore erano fissati lateralmente due serbatoi di benzina di forma cilindrica della capacità di circa 50 litri ciascuno, che consentivano un’autonomia di circa 3 ore alla massima velocità.

Il posto di pilotaggio era sistemato all’estrema poppa e disponeva anteriormente di un paraonde di lamierino metallico amagnetico a bordi arrotondati e rivolti verso prua con funzioni di deflettori.

 

B_Barchini-esplosivi-tipo-MTM.thumb.jpg.14d948734a451670d7fc6a37ccdbcdf5.jpg

 

 I primi siluri a lenta corsa elaborati poco tempo prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, erano lunghi 7,30 m e avevano un motore elettrico di 1,6 HP di potenza; l'alimentazione era fornita da una batteria d'accumulatori. La velocità massima era di 3 nodi con un'autonomia di circa 15 miglia alla velocità di 2,5 nodi. Il trasportatore era dotato di timoni di profondità e di direzione, di casse assetto e di strumentazione comprendente una bussola magnetica, un profondimetro, un orologio, un voltmetro, due amperometri ed una livella a bolla d'aria per il controllo dell'assetto longitudinale. Il trasportatore era costituito da tre sezioni: nella prima, di forma arrotondata per favorire la navigazione del mezzo, era collocata la carica (230 kg circa di tritolite) con i relativi congegni di scoppio. Tale parte, chiamata testa di servizio, veniva staccata dal resto del mezzo e applicata sotto la chiglia della nave. La parte centrale, di forma cilindrica denominata corpo centrale, conteneva le batterie ed esternamente le strutture sulle quali erano ricavati i posti per i due operatori. Nella terza, di forma tronco conica denominata coda, era alloggiato il motore e l'armatura che portava le eliche e i timoni.

 

SLC_Maiale.jpg.4d141e1d3b27d9669ca301a03bb5638a.jpg

 

C_Maiale.thumb.jpg.cbef68c1a3168e33033aaa34013c4a39.jpg

 

Partendo dalla base navale di Augusta, due MAS guidati dal Capitano di fregata Vittorio Moccagatta effettuarono il 25 maggio 1941 una ricognizione, portandosi fino a 4 miglia dal forte di La Valletta. Fu quindi programmata per il 30 maggio l'Operazione Malta 1, ma la mancanza di navi in rada rilevata da una ricognizione aerea, rinviò l'operazione al 28 giugno, per essere poi rinviata ancora.

 

GruppoIncursori.jpg.1fc3b4fe8900540bc15ab78e3b651b57.jpg

Alcuni degli incursori che prenderanno parte all' operazione MALTA 2. Da sinistra: Capriotti, Carabelli, Bosio, Frassetto e Folieri.

 

Finalmente, nel luglio 1941 l'ambiziosa e temeraria azione contro Malta, denominata Malta 2, divenne operativa. Con due Mas, partiti la sera del 25 luglio da Augusta, il 26 luglio la Xª MAS provò ad attaccare il possedimento inglese partendo dalla nave appoggio Diana. Vi presero parte il "451" del Sottotenente di vascello Giorgio Sciolette (recante a bordo il Capitano di corvetta Giorgio Giobbe, Comandante in 2a dell’Operazione) e il "452" al comando del Tenente di vascello Giobatta Parodi (recante a bordo il Comandante Moccagatta e il Capitano medico Bruno Falcomatà); con loro un gruppo di nove barchini esplosivi M.T.M. (con a bordo tra gli altri Fiorenzo Capriotti, preso prigioniero nell'azione e decorato con la medaglia d'argento al valor militare) e due SLC.

 

D.jpg.4f1debabf043ef35b887c66360b9085b.jpg

Nella foto di sinistra: il Sottotenente di vascello Carlo Bosio (a sinistra) e il Capitano di fregata Vittorio Moccagatta.

Nella foto di destra: il Capitano di corvetta Giorgio Giobbe.

 

RN_Diana.jpg.3cbbcade57734e04751e33972980084e.jpg

Il Regio Avviso Veloce Diana

 

Il piano operativo prevedeva che durante la notte l'SLC facesse saltare le ostruzioni di ponte Sant'Elmo che chiudevano il porto di La Valletta, e immediatamente i barchini avrebbero dovuto irrompere nel varco e colpire le navi all'ancora. L'altro SLC avrebbe dovuto attaccare i sommergibili inglesi in porto. Gli inglesi già quando i natanti italiani si trovavano a 14 miglia dalla costa, erano in stato d'allerta e con i cannoni pronti, avendoli individuati grazie ai radar terrestri.

Mappa.jpg.5e5c0583104a7454cfc8161c5efdfe80.jpg

 

L'attacco iniziale alle ostruzioni doveva essere portato dal Maggiore del Genio navale Teseo Tesei, fondatore del gruppo, ma le difese dell'isola erano già entrate in stato di allerta; infatti oggidì sappiamo che la vigilanza nemica era stata tempestivamente allertata fin dalle 20:55 del 25 luglio sia dalle apparecchiature acustiche di Malta, che avevano percepito a grande distanza i rumori dei natanti italiani, sia dai radar terrestri, allora assai più affidabili di quelli imbarcati poiché situati a maggiori altezze e non influenzati da disturbi ambientali. In particolare risulta che gà alle ore 23:00, quando il gruppo d’attacco italiano si trovava ancora a 14 miglia da Malta, tutti i cannoni dell’isola erano pronti ad aprire il fuoco.

Nonostante qualche incontrollata illazione, non esiste attualmente alcuna concreta traccia documentaria relativa ad un presunto intervento in quell’occasione del pur attivissimo servizio crittografico ULTRA britannico, tenendo anche conto del fatto che gli ordini operativi agli uomini della Xª MAS non erano di norma trasmessi via radio. 

A causa di guasti tecnici non ben definiti accaduti sull'altro SLC, venne accumulato, nelle operazioni di collocazione delle cariche, un ritardo che rischiava di far saltare l'intera operazione; per non compromettere quindi la missione dei barchini esplosivi, Tesei decise deliberatamente di «spolettare a zero», rinunciando cioè ad allontanarsi dall'arma prima che esplodesse sotto l'obiettivo, sacrificandosi in tal modo insieme con il 2° Capo palombaro Alcide Pedretti. L’esplosione fece crollare una parte del ponte girevole di Sant'Elmo.

 

E.jpg.9cd8fb9f6a69857ca8d441f439eee2d6.jpg

Il Maggiore del Genio navale Teseo Tesei (a sn.) e il  2° Capo palombaro Alcide Pedretti.

 

Tesei allora si fece saltare in aria col suo mezzo, spolettando il siluro a “tempo zero” (esplosione immediata).

 

L’Ammiraglio Virgilio Spigai, nel suo libro “Cento Uomini contro due Flotte”, sostiene che, dagli studi tecnici effettuati, la regolazione minima delle spolette dei SLC era di trenta minuti, pertanto Tesei non avrebbe potuto farsi esplodere all'istante. Spigai ipotizza che dopo aver regolato la spoletta al minimo, l'assaltatore sia stato colpito da un malore (e sarebbe quindi esploso insieme con il mezzo trenta minuti dopo) o direttamente da un proiettile nemico che avrebbe fatto saltare in aria lui e l'ordigno.

 

A quel punto l'M.T.M. 2 di Frassetto e l’M.T.M. 3 di Carabelli si diressero in successione contro il ponte saltando in aria, ma ostruendo anche il passaggio.

Allora i restanti M.T.M. si lanciarono nel varco che si era aperto, ma molti vennero falciati dalle postazioni che difendevano l'imboccatura di una delle due baie che costituiscono il porto, Marsamuscetto (Marsamxett in maltese. L'altra è il Grand Harbour, o Porto Grande); due piloti dei barchini, Costa e Barla, sbarcati sulle coste maltesi, furono catturati, così come Frassetto, caduto in acqua.

PonteSelmo.jpg.6815af684b5c640d69b074edfa42c7d6.jpg

Una foto d’epoca del Ponte Sant’Elmo

 

download.jpg.4005670757b98d2b29625ce999796541.jpg

Il Ponte Sant’Elmo come appariva nel 2001

 

Il bilancio complessivo dell'azione fu di 15 morti, 18 prigionieri e la perdita di due MAS, due SLC, otto M.T.M. e un M.T.L. (Motoscafo Turismo Lento: unità per trasporto, messa in mare e recupero di due SLC) per la Regia Marina, e due caccia Macchi 200 con i relativi piloti per la Regia Aeronautica. Dei diretti partecipanti all'incursione solo 11 naufraghi del MAS 452, trasbordati sul M.T.S.M. (Motoscafo Turismo Silurante Modificato) che stavano rimorchiando, riuscirono a raggiungere l'Avviso Diana al largo di Capo Passero, e da lì Augusta. È stato il singolo fatto d'arme per il quale sono state conferite il maggior numero di Medaglie d’oro al Valor militare (1 a vivente e 8 alla memoria), come segue:

 

·       Capitano di fregata Vittorio Moccagatta

·       Capitano di corvetta Giorgio Giobbe

·       Maggiore genio navale Teseo Tesei

·       Capitano medico Bruno Falcomatà

·       Sottotenente di vascello Carlo Bosio

·       Sottotenente armi navali Aristide Carabelli

·       Sottotenente di vascello Roberto Frassetto

·       2º Capo palombaro Alcide Pedretti

·       Sottocapo silurista Guido Vincon

 

 

Furono inoltre conferite 13 medaglie d'argento al V.M. (di cui due alla memoria), 7 medaglie di bronzo al V.M. (di cui 2 alla memoria), e una Croce di Guerra al Valor Militare.

 

Il vicegovernatore di Malta, sir Edward Jackson, ricordando l'episodio il 4 ottobre 1941 scrisse: «Nel luglio scorso gli Italiani hanno condotto un attacco con grande decisione per penetrare nel porto, impiegando MAS e "siluri umani" armati da "squadre suicide" (…). Questa impresa ha richiesto le più alte doti di coraggio personale.»

 

Link al commento
Condividi su altri siti

37 minutes ago, max42 said:

 

C_Maiale.thumb.jpg.cbef68c1a3168e33033aaa34013c4a39.jpg

 

 

Hai fatto benissimo a ricordare le fasi principali di Malta 2. 

Betasom ha avuto il privilegio di condividere l'amicizia con Fiorenzo Capriotti e alcuni fortunati hanno avuto modo di frequentarlo e sentire i suoi ricordi.

 

PS: l'immagine che c'è su wikipedia dei maiali è inguardabile: gira in rete da alcuni anni ma è assolutamente sbagliata.

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Visitatore
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovi formattazione

  Sono ammessi al massimo solo 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato automaticamente aggiunto.   Mostrare solo il link di collegamento?

×   Il tuo precedente contenuto è stato ripristinato.   Pulisci l'editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Caricare o inserire immagini da URL.

Caricamento...
  • Statistiche forum

    • Discussioni Totali
      45k
    • Messaggi Totali
      521,5k
×
×
  • Crea Nuovo...