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UNA FINE


Red

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19° Episodio di guerra sul mare, raccontato da Michele Vocino nel suo libro

" Bandiere sul mare- Episodi della Grande Guerra "

 

UNA FINE

 

Il luogotenente di vascello Giovanni Spiess prese il comando dell'U.135 a fine estate del 1918. Per la sua anzianità, questa sua destinazione rappresentava una prova grande di fiducia determinata per altro dalle avventurose e fortunate sue crociere sottomarine, ininterrotte per oltre sei anni.

   L'U.135 era tra i più e il più veloce sottomarino dell'Armata tedesca : 1.800 tonnellate, un cannone a tiro rapido e 6 tubi di lancio, 18 miglia di velocità ! E aveva nelle installazioni una finitezza veramente lussuosa; alloggi con ogni conforto, decorati con legni policromi, fin con acquarelli originali del noto pittore di Danzica, Heiligrath : un  vero "transatlantico "  più che un semplice " destriero del mare "

   Provveduto, nel cantiere di Kiel, alle finiture, agli ultimi accertamenti, in ottobre era finalmente pronto a partire per la sua prima crociera. Il comandante era smanioso d'iniziarla

    Ma ormai la situazione militare della Germania diventava sempre più critica. Il crollo dell'Austria aveva violentemente soppresso la base dei sommergibili tedeschi in Mediterraneo.: quelli che potevano tenere il mare nel lungo viaggio di ritorno furono chiamati in patria; gli altri furono affondati al largo. E come un colpo di folgore era giunto dal Comando Supremo delle operazioni sul mare l'ordine di sospendere immediatamente la guerra sottomarina al commercio.

   Spiess ebbe l'ordine di portarsi il più presto possibile a Heligoland e di tenervisi pronto. Pensò : " L'ultima carta da giocare ! La nostra marina da guerra, la seconda del mondo,

fa dunque i suoi ultimi preparativi per gettare alfine il suo peso nel piatto della bilancia......... "

   Ma il 31 d'ottobre, a buon'ora, egli fu bruscamente chiamato presso il Comandante dei sommergibili. L'ammiraglio Michelsen,  che era sull' " Hamburg ", lo ricevette, secco, con questa frase: " - Siete voi assolutamente sicuro del vostro equipaggio ? " -

-  " Sì , signor ammiraglio " - macchinalmente rispose a mezza voce.

   Aveva capito.....E non mosse ciglio quando l'ammiraglio lo informò che gli equipaggi di alcune navi s'erano ammutinati, e gli ordinò di andare a mettere immediatamente, col suo sottomarino pronto per combattere, a disposizione dello Stato Maggiore della flotta, ch'era sulla " Baden ", ormeggiata nella baia Jade.

   A denti stretti, egli si congedò dal suo Capo, per andare a portare il suo nuovissimo incrociatore-sommergibile all'attacco contro le navi da guerra tedesche !

   Su quella rotta dolorosa, quanti ricordi.......Il primo ritorno colà, coll'U.9, a Wilhelmshaven, , nel settembra 1914, dopo la prima crociera fortunata. Tutti gli equipaggi delle grandi navi e delle siluranti, in riga, sui ponti, ad applaudire. La nave ammiraglia segnalò d'accostare : il Comandante in Capo dell'Armata, S.E. von Ingenohl, li felicitò dall'alto della plancia e accordò loro l'onore di far dipingere la croce di ferro sulla torretta. Ed avevan tutti la voce rauca, a bordo, a furia di rispondere agli urrà. Un grande successo, 

veramente ; il 22 settembre : era appena incominciata la crociera in guerra ! Schiariva l'alba. A bordo, sull'U.9, s'era un pò stanchi per la notte di tempesta ormai calmata, quando apparve sull'orizzonte il profilo di un albero lungo e sottile che aveva tuttavia l'aria di un albero di nave da guerra. Nostri ? Nemici ? Una prima sagoma di nave si disegnò nettamente; poi un'altra: tre incrociatori a quattro ciminiere, inglesi !

Breve scambio d'idee tra gli ufficiali....... Ore 7,20; comando : " Alza il periscopio! Tubo I , attenzione ! " .

   Con tutti i nervi tesi, col cuore che quasi non batteva, ognuno contava i secondi.

- Tubo I, fuori ! Ammaina il periscopio !

- Bruum...... " Urrà " !

Ma non bastava: da 15 metri d'immersione risalgono a profondità d'attacco: occhio al periscopio: il colosso affondava con la prua in aria, e gli altri due s'erano a raccogliere i naufraghi. - " Tutta forza avanti !........ tutta forza, indietro ! "

- " Ricaricato il tubo I, e pronto ! "

Un nuovo lancio : sono le 7,55 ; ed una nuova vittima.......

Manovra per il terzo attacco, gli accumulatori son già quasi scarichi; non importa; ancora un ultimo sforzo; avanti ! Bruum.....Bruum......Due siluri : era fatto.

   Come nere torme di formiche, gli uomini aggrappati alla chiglia scomparivano negli abissi marini con la loro nave. Come " formiche ", così ha scritto il comandante Spiess

nel suo libro di memorie. - " Il colosso dalle quattro ciminiere s'inclinò lentamente , ma irresistibilmente, sulla sinistra.......Noi vedemmo dei grappoli umani arrancare, come nere torme di formiche, sul fianco, poi sulla chiglia immensa e piatta , prima di scomparire nei flutti. Triste spettacolo per un marinaio ! " .

   In meno di un'ora , 36000 tonnellate colate a picco; tre incrociatori corazzati, " l'Alboukier " , " l'Hougue " , e il " Cressy ", e chissà quante giovani vite, poichè  ognuno aveva un novecento uomini a bordo......

E non bastava.

Dopo meno di un mese, sulla tragica rotta dell'U.9 apparve un'altra squadriglia d'incrociatori nemici.

   Un urlo, nel sottomarino:- " Al posto di lancio ! Acqua all'uno ! Apri tutto ! "

- " Avanti, a tutta forza......"

Gli inglesi procedono zigzagando .

L'U.9 s'avvicina immerso; forse è scoverto.....; scende più giù, sotto la chiglia nemica; poi prende posizione: - Fuori ! 

Quando, dopo otto minuti dall'esplosione , si potè dare un'occhiata dal periscopio sul mare, " l'Hawke ", un incrociatore protetto di 9.000 tonnellate, era già quasi tutto 

sott'acqua ; ancora emergeva una punta di ciminiera  e del cassero, donde una dozzina di uomini, gli ultimi, si tuffavano nelle acque spumeggianti.........

   Il giorno dopo, un nuovo incontro di quattro caccia nemici : calma piatta, mare eccezionalmente trasparente. Attaccarlo ? Era estremamente pericoloso......E sia. Puntare su di uno. - Fuori ! - Ma un altro fila diritto sul sommergibile.

Un urlo : - " Tutti i timoni sotto ! Subito ! Ammaina il periscopio ! Avanti a tutta forza !..... Ci sperona......

   Tredici metri : un rumore di tuono; una scossa al sommergibile sotto il risucchio del caccia che passò filo filo sopra la torretta.....Si vide l'ombra della nave passare, dall'oblò di poppa ch'era rimasto aperto.......

   Un attimo : tra la vita e la morte.....Bastava il ritardo d'un metro nell'immersione........

Invece nessun danno. Scesero a venti metri. E via.......

E nuovi incontri.......E nuove vittime......Tante, tante vittime anche mercantili dopo che l'U.17 affondò il piroscafo " Glitra ", primo della triste serie , e venne proclamata dalla Germania la guerra commerciale.

Al comando dell'U.9. Spiess,poi dell'U.19, quarantaquattro ne affondò di navi mercantili d'ogni portata e d'ogni bandiera: interi convogli....., centinaia di migliaia di tonnellate

gittate in fondo al mare !

S'impennavano.......S'appruavano.....e giù, nell'abisso, qualche veliero con tutte le vele spiegate, come un sogno d'incubo. Uno solo il " Tyne Wave ", calò a picco orizzontalmente,

per strana bizzarria, conservando la sua posizione normale.

   Un frego nero sul Lloyd Register per ogni affondamento : una nave meno ! E una bandierina nera aggiunta al pavese......Era un delirio sulle tolde e sulle banchine quando il suo sommergibile tornava alla base da una crociera, pavesato da tante bandierine nere !

   E, tra queste vittime mercantili, ancora un incrociatore inglese, il " Calgarian " di 17.500 tonnellate, affondato da Spiess  nei pressi di Rathlin, all'imbocco del Canale del Nord, in circostanze drammatiche. Sempre drammatiche, del resto, le ore vissute all'agguato e all'attacco ! Cinque anni trascorsi al confine del regno della Morte, giorno per giorno.......

Scoverti!..... Ecco che ci speronano!...... Una cannonata troppo corta !........ Una pioggia di granate tutt'intorno; come quando l'U.19 fu attaccato da un " Floxglove " - le navi antisommergibili inglesi -, il 15 aprile 1918, in Oceano.

- Ammaina il periscopio ! A venti metri !

Una granata ha quasi sfiorato la torretta.......Tutto vacilla.....

- Apri tutto !......Subito !

Bruum......Bruum..... L'inferno..... Alcune lampade volano in frantumi.

- Accendete le lampade di rispetto ! Avanti adagissimo !

   E gli accumulatori son quasi scarichi........ Poi più nulla, per venti minuti.......Salvi !

Meglio, meglio morire di quella eroica morte, per mano del nemico allo sbaraglio, in fondo al mare, nella propria nave, tragica tomba tremendamente bella ! Così ; come il suo primo comandante, Weddigen, scomparso nei flutti speronato dalla Dreadnought, come tanti altri suoi compagni.

Ora : l'amaro calice fino in fondo !

Come giunse a Schilling s'accorse che su tutte le navi in rada v'era qualcosa d'anormale. Gli fu ordinato di avvicinarsi alla " Helgolan " , ammutinata.....Subito vide che uno, poi due pezzi da 150 gli rivolsero la gola minacciosa......Segnalò : " Alzate i pezzi "; e le canne furono elevate infatti, saggiamente, nei loro affusti. Ma immediatamente dopo, uno, poi tutte le artiglierie minori della nave furono puntate contro il sommergibile. Cinquecento metri di distanza presso a poco: un sol colpo partito, ed era la fine.......Alcuni minuti d'ansia spasmodica.......Poi un nuovo comando che lo chiamava presso la " Thuringe ", altra nave ammutinata......Quel giorno Dio volle risparmiare la tragedia fraticida.

   Ora la rivolta scoppiava  d'ogni dove. Si sperò ancora di conservare per i sommergibili come base sicura Heligoland ; ma il 7 novembre incominciarono i torbidi anche in quell'isola. E i sommergibili fedeli, tra cui l'U.152, seguiti, in lunga fila, da altre navi minori, presero il largo, verso l'isola di Sylt. Colà, l'ammiraglio Michelsen convocò i suoi comandanti per l'ultima volta. Conclusione ? L'ordine : " Ogni sottomarino rientri alla sua base " ; ed anche il " consiglio " ed il " permesso " di rifugiarsi in porto estero. Era la fine!

   Spiess, tornado a bordo, informato l'equipaggio della situazione, sbarcati gli ammogliati e gl'indecisi, mosso verso Memel, con la più grande e più nuova bandiera da guerra 

a riva: a terra garriva la bandiera rossa. Passando al traverso della " Graudenz " , dov'era l'ammiraglio Michelsen, egli allineò sul ponte tutti i suoi uomini, e rese per l'ultima volta gli onori al rappresentante del suo Capo supremo......

   Addio, Marina ! Addio, mar di Germania !

Come una suprema irrisione spuntò tuttavia un ultimo barlume di speranza : un messaggio radio segnalava navi da guerra inglesi nel Deutsche Bucht ed ordinava ai sottomarini di covrire " l'Elba, Heligoland, Jade, Ems " - Avanti a tutta forza ! Avanti sempre !...... Ecco Heligoland....Ma nessuna nave nemica...Invece un nuovo ordine : " Ritornate alla base" :

ordine a firma, insieme, del Comandante dei sottomarini e del Consiglio dei soldati.......

   Spiess mise la prua a sud, in quel triste tramonto autunnale. Lasciando di poppa, nella scia, l'isola rossa, con innanzi la rivoluzione e ad ovest gli ultimi raggi del sole occiduo

che tingeva di sangue il cielo e il mare, mosse, con un leggiero rollio, verso la patria perduta. La sera, alla fonda a Wilhelmshaven, ancora un colpo di fischietto, e un comando :

- " Ammaina la bandiera ! "

L'ultimo saluto alla sua bandiera da guerra........

 

FINE

 

RED

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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In questi giorni Red, sto leggendo tutti i tuoi estratti  da diversi libri, e mi complimento per il prezioso lavoro che hai compiuto, lo so, non sei l'unico, ora che ho letto tutti i tuoi vado a leggere gli altri post. Non hai idea di quanta compagnia tu e gli altri state dando un vecchio marinaio di 82 anni, lontano  dall'Italia. Grazie per queste preziose pagine, questa è triste è vero, ha un epilogo che preferiremmo diverso, ma come dice Totiano è il bagaglio di ogni guerra. 

Grazie

old_fly37

Modificato da old_fly37
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Chiedo scusa per il ritardo !!!

Grazie Old_fly37 per il complimento ma soprattutto sono contento che i miei post come quelli degli altri Comandanti servono a farti compagnia !

Gli episodi da me postati vogliono ricordare non soltanto gli episodi di guerra sul mare ma specialmente i 

Marinai di ogni grado e di tutte le Nazioni Caduti in quella immane guerra che provocò dei lutti anche nelle Famiglie dei miei genitori.

Per oltre venticinque anni mi sono recato al Sacrario di Redipuglia dove ho sempre voluto portare dei fiori  agli

Equipaggi dei Sommergibili Medusa e Jalea che lì riposano assieme a tanti altri Marinai !

Nel giugno del 2017 , nel piazzale di quel Sacrario dove riposano 100.000 Caduti, mi sono state consegnate due medaglie, una per ogni Caduto, a ricordo della Guerra 1914-1918.

Caro Old_fly37, prossimamente posterò il 20° ed ultimo episodio che sarà dedicato ai sommergibili e se troverò

altro libro di racconti sarò felice di postarli facendoti ancora così compagnia.

 

Grazie per aver letto tutti i miei post !!!

Ricevi un caro saluto !!!

RED

 

Ringrazio anche il nostro Dir.Totiano ed il C.te Danilo43 !!!!

RED

 

 

 

 

 

 

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3 hours ago, Red said:

...Per oltre venticinque anni mi sono recato al Sacrario di Redipuglia dove ho sempre voluto portare dei fiori  agli

Equipaggi dei Sommergibili Medusa e Jalea che lì riposano assieme a tanti altri Marinai !

Nel giugno del 2017 , nel piazzale di quel Sacrario dove riposano 100.000 Caduti, mi sono state consegnate due medaglie, una per ogni Caduto, a ricordo della Guerra 1914-1918.

 

Caro RED, mi sono recato recentemente a Redipuglia dove ho notato alcuni cimeli appartenenti ai smg Jalea e Medusa esposti in alcune vetrinette, ma quello che più mi interessava non lo ho trovato e pare sia scomparso. Si tratta di alcuni reperti del smg. Nereide tra i quali un'asta della bandiera, donata al Museo del Santuario a seguito del sollevamento del relitto a Pelagosa nel 1972, nel corso del quale vennero estratte dall'interno del battello 10 Salme di Caduti, poi tumulate a Brindisi.

Il direttore del Museo, un colonnello di cui non ricordo il nome, non ricorda di averla mai vista . Tu che hai frequentato da tanti anni il Santuario l'hai mai vista o ne sai qualcosa ?  Piuttosto che dimenticato in qualche oscuro magazzino, reputo che la destinazione ideale del Cimelio sarebbe quella del Museo Storico Navale di Venezia, città presso il cui Regio Arsenale il smg. Nereide venne costruito e varato.

Danilo

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Caro Danilo,

in effetti io non ha mai visto nel Museo di Redipuglia dei cimeli del smg.Nereide !

Non mi pare che nel Museo esista un magazzino per reperti.

Bisogna comunque dire che negli anni vi sono state diverse modifiche alle sale del Museo come appunto aggiungere o togliere cimeli.

Per esempio le due sale poste dietro al Santuario, cioè quelle che hai visitato, sono state proprio di recente risistemate  a causa di una forte infiltrazione  d'acqua dal tetto che ha danneggiato molte fotografie e documenti che vi erano esposti; diverse sono state tolte altri sono state lasciate anche se macchiate dall'umido !

Però mi sembra strano che l'asta del Smg. Nereide , donata al Santuario, sia scomparsa nel nulla ; credo che in quel luogo l'avrebbero tenuta caramente !

Non sarà forse un'altro Santuario, magari a Brindisi ?

Hai forse vista la foto di mio zio ? Si trova esposta nella seconda sala, sul muro di destra : un giovane bersagliere con le braccia conserte !

 

Un caro saluto

 

RED

 

 

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Sicuramente la foto di tuo zio l'ho vista ma non conoscendone il nome non l'ho associata a te.. Su quale battello era imbarcato ? Nella mia prossima visita da quelle parti non mancherò di rendergli omaggio e recitare una preghiera.

La presenza dei cimeli del Nereide presso il museo del Santuario l' ho appresa da un articolo di Pietro Faggioli pubblicato sul Bollettino d'Archivio USMM di giugno 2007, nel quale l'autore riporta integralmente la testimonianza di Marcello Capitani, un operatore RAI che partecipò e filmò le operazioni di recupero e la pietosa estrazione delle salme. Sono ora impossibilitato a postare l'articolo del B.d.A. ma allego il link della testimonianza di Marcello Capitani. 

http://www.tuttostoria.net/storia-contemporanea.aspx?code=146

Un caro saluto anche a te.

Danilo

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Ciao Danilo,

il mio zio bersagliere  non era imbarcato, ma ha combattuto sul Col di Lana ( Dolomiti ) e sul Carso  e preso prigioniero, credo dopo i fatti di Capretto , morì, ventiduenne, in Austria nel campo di Sigmundsherberg ( ottanta chilometri a Nord di Vienna ) per malattia. Morì il 31 marzo 1918.

Il Tenente Colonnello, Direttore del Museo ( ma anche Direttore degli altri Sacrari del Friuli Venezia Giulia ) credo anch'io non sappia nulla in quanto da pochi anni  ha sostituito il caro Tenente Colonnello Di Giugno .

Anche il Cappellano Militare è cambiato e chissà forse lui avrebbe potuto sapere qualcosa a riguardo.

Tutto il personale è cambiato ed ora è soltanto militare ( prima i custodi non lo erano ).  

Cercherò d'informarmi anch'io .

Un saluto

RED

Allego le due medaglie ricevute con sopra incisi i nomi dei miei Caduti :a1nxpi.jpg

 

mj0ay9.jpg

 

Il Corpo della R. Guardia di Finanza Mare si formò a Messina e mio zio giovanissimo fu uno dei primissimi a farne parte.

Morì a Piscopi ( Dodecanneso ) a causa dell'influenza spagnola .

1gk6sk.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Modificato da Red
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16 hours ago, Iscandar said:

OK, sento che sta per nascere un altra missione βsom

 

In effetti hai visto giusto. Avrei ben altro da dire al di là della scomparsa dei cimeli, che tutto sommato è una questione di scarsa rilevanza. La questione potrebbe però essere alquanto spinosa per la Marina e sono ancora in attesa di un parere che ho richiesto a Roma, circa l'opportunità di divulgarla.

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