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I Sei Di Alessandria....


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(di Stefano Peverati - PEVE su Betasom) Nella giornata di venerdì 30 novembre, gli studenti dell’Iti di Ravenna hanno ospitato la Marina Militare per un incontro riguardo a una delle più importanti e celebri missioni degli uomini dei mezzi d’assalto, l’Operazione GA3 passata alla storia come l’Impresa di Alessandria. Quest’evento rientra nelle numerose attività svolte dalla Marina per farsi meglio conoscere e trasmettere i valori del mare, incontrando la curiosità e gli interessi dei giovani, che magari una volta ottenuto il diploma tenteranno l’ingresso nel mondo della forza armata.

 

L’Operazione GA3 iniziò la notte del 3 dicembre 1941, quando il sommergibile Scirè, al comando di T.V. Borghese, salpò da La Spezia alla volta di Leros, nell’Egeo, dove lo attendevano i sei palombari. L’obiettivo prevedeva la distruzione delle principali navi in forza alla Mediterranean Fleet, la Queen Elizabeth e la Valiant, che si erano mostrate temibili avversarie per la Regia Marina.

La notte del 18 dicembre, dopo aver avuto la pedata nel sedere dal Comandante Borghese, gli uomini della Xa MAS salirono sui loro mezzi ciascuno verso il proprio obiettivo. Maiale 221 De La Penne-Bianchi con target la Valliant, nel corso dello svolgimento, a causa di un malfunzionamento del respiratore di Bianchi, De La Penne dovette completare in solitaria la posa della carica esplosiva sotto la corazzata nemica, per poi essere successivamente catturati. Maiale 222 Martellotta-Marino, costretti a navigare in superficie a causa di problemi di salute del capo equipaggio, vista l’assenza di una portaerei puntarono sull’obiettivo secondario loro accordato, la petroliera Sagona, completarono la missione, ma una volta giunti a terra vennero catturati dagli egiziani. Maiale 223 Marceglia-Schergat, svolsero una missione impeccabile, posizionando furtivamente la carica sotto Queen Elizabeth per poi riuscire a fuggire da Alessandria, vennero traditi solamente da un errore del Servizio Informazioni Militare nella valuta data loro che non aveva più corso legale e per questo vennero catturati il giorno successivo.

L’operazione fu un successo, riuscì a mettere fuori gioco temporaneamente le due navi da guerra e danneggiando, a causa dell’esplosione della Sagona, la seconda nave più decorata della Royal Navy, il caccia Jervis.

 

Dopo la guerra a tutti gli equipaggi venne concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Il De La Penne rimase in Marina dove raggiunse il grado di Ammiraglio di Squadra e fu eletto alla camera dal 1956 al 1976, con spirito marinaresco e da gentiluomo la MOVM gli venne appuntata dall’allora comandante della Valiant sir Charles Morgan. In suo onore la Marina Militare ha battezzato l’omonimo cacciatorpediniere lanciamissili. Anche Bianchi rimase nella forza armata raggiungendo il grado di Capitano di Corvetta. In suo onore gli verrà dedicata l’ultima FREMM la F-599, il cui ingresso è previsto nel 2022 ed ora in costruzione presso i cantieri di Riva Trigoso.

Martellotta si offri volontario per sminare i porti in Puglia e a costo di subire gravi ustioni riuscì a domare un pericoloso incendio ad un deposito militare di Bari che avrebbe messo a rischio la vita di molte persone, si congedò col grado di Colonnello del Genio Navale (C.V.). la nave ausiliaria A5320 porta il suo nome, così come una scuola a Taranto. Marino rimase in servizio fino al 1977 raggiungendo il grado di C.C.

Marceglia finita la guerra si congedò e riuscì a divenire membro del Consiglio Superiore della Banca d’Italia nel corso del Governatorato di Ciampi, in occasione della sua morte il Times di Londra gli riservò un ampio articolo per onorare le gesta del vecchio avversario. Ed entro l’anno prossimo la Marina avrà in servizio la fregata F 597 a lui intitolata.

Schergat, invece, si congedò e rimase a svolgere lavori come sommozzatore e marinaio nella città di Trieste, per poi divenire custode della locale università, la fregata F 598, prevista in linea per il 2021 porterà il suo nome.

 

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Il Comandante J.V. Borghese

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La decorazione degli ufficiali dell'impresa di Alessandria

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Il TV Luigi Durand de la Penne

 

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Il Capo Palombaro Emilio Bianchi

 

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il cap. (GN) Antonio Marceglia

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Il palombaro Spartaco Schergat

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Il cap. AN Mario Martellotta

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Il C° 3^cl Mario Marino

 

 

 

 

 

 

 

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E' bello sapere che il nome di tutti i componenti e non solo quello del "caposquadra" abbiano ricevuto riconoscimenti nella Marina moderna con la titolatura di navi e infrastrutture della Marina

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