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Operazione Nostalgia...le Nostre Storie


reinhard

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Buongiorno a tutti :smile:

 

Su suggerimento dell'amico OCEAN'S ONE ,apro questo thread dedicato alle nostre storie di modellisti, dai pantaloni corti e pastelli a cera...ai modelli veri e propri,e se vi fa piacere condividere la vostra esperienza di modellista, raccontala qui.

 

Queste e' la mia...

 

Il mio inizio risale ai lontani anni 80....quando avevo 18/20 anni ho costruito 3 macchine di F1 in scala 1/12 e che posseggo ancora come delle reliquie,poi piu' nulla fino alla fine degli anni 90, quando feci un plastico per un trenino, che poi ho regalato al figlio piccolo di un amico....poi altra pausa fino al 2000..anno in cui mi fu regalato l'ENDEAVOUR..che quando ho aperto la scatola, mi si sono drizzati i capelli nel momento che capii il lavoro immenso che dovevo fare...e dopo un anno...arrivato ad un buon punto...ho avuto un problema con mio padre... da allora...e' ferma a quel periodo...e mai piu' ripresa (mancano due alberi e il sartiame)...e ogni tanto ..mi balena in testa l'idea di rappresentarla in un diorama di un naufragio...su una spiaggia...o con tanto di scogliera e mare in burrasca.. :rolleyes:

E poi fino a settembre del 2016 il nulla..altri hobby avevano preso il sopravvento ....solo che la passione per il modellismo era li'...nascosta..ma mai sopita..e avevo voglia di fare qualcosa...ma il problema e' che di hobby ne ho gia' diversi..cosi' temendo reazioni bellicose della consorte.. e visto l'approssimarsi del Natale...ho preso la scusa di fare un presepe(tanto per non dare troppo nell'occhio con un altra cosa hobbistica :rolleyes: ) e che potesse durare anni...ma il mio oscuro scopo...era fare quel'U BOOT che poi tutti conosciamo :wink:

Il problema che sulle tecniche e i materiali...buio totale e zero assoluto ...e allora di buona lena...ho iniziato a leggere e guardare moltissimi tutorial, sull'infinita' di tecniche e prodotti da poter utilizzare...e ahime'...ho acquistato tante cose anche inutili...e ho passato tantissimo tempo a sperimentare...sbagliando tanto e riprovando di piu' :rolleyes: ..finche' il risultato mi soddisfaceva...e tanto tempo e' stato dedicato a scovare siti con dei buoni prodotti...a prezzi ragionevoli.

Ci sono anche molti prodotti,che con un minimo di sperimentazione...possono agevolare davvero tanto il lavoro,ma cmq,anche se ottimi.. nemmeno loro vanno da soli sul nostro modello... :wink:

Mi piacerebbe fare qualche corso,magari da un modellista davvero bravo...almeno imparare l'ABC da una buona scuola...poi si va avanti..

Avendo una base ben impostata,il tempo nei lavori viene dimezzata e sicuramente si ottengono anche lavori migliori di quelli che ho fatto fino adesso.

Ricordo che per le rocce del presepe...ho passato tre settimane solo per trovare il sistema di dare una colorazione reale come dicevo io..(e il tempo stringeva...Natale si avvicinava rapidissimo).. ...finche poi,a furia di sbagliare...si trova la strada giusta.

L'unico consiglio che mi sento di dare...e' quello di non mollare mai...anche quando le cose non ci vengono come vorremmo e ci prende lo sconforto, vedendo alcuni lavori di altri modellisti che ci sembrano perfetti...pero' in quel momento bisogna pensare ad una cosa: "Anche loro hanno sbagliato.. riprovato e alla fine... imparato!"

...E una cosa che mi fa davvero piacere..e lo dico in modo sincero...e' condividere tutto quanto io possa,nel mio piccolo, aver imparato su questo magnifico hobby....senza riserva alcuna! :smile::smile::smile:

Modificato da reinhard
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Non sono mai stato un vero modellista, ma qualcosa dai miei cantieri è uscito. Il tutto è nato nei primi anni 70 (dovevo avere 7 o 8 anni) con uno Spitfire dell'Airfix. Mi è piaciuto e mi sono rapidamente evoluto verso le navi, cominciando dalla Graf Spee e poi tutte dell'Airfix tranne l'Arizona che credo fosse Revell e il George Washington in sezione. Non amavo colorarli, mi piacevano grigi. L'arsenale è stato tutto smantellato a fine anni 80 quando entrai in Marina in servizio permanente, ma ho avuto due ricadute, la prima con le moto della Tamya, che ancora sono in una bacheca con le decal ormai ingiallite, e la seconda con il tipo VIII e il tipo XXI della Revell che ancora fanno sfoggio delle loro qualità nelle mostre di sommergibili in Adriatico. In cantiere, ci sarebbe ancora qualcosa: un 206 appena iniziato, una maestrale e una soldati ancora da aprire... quando andro n pensione, probabilmente...

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Lo Spitfire dell’Airfix!!! In 1:72, ovviamente...

Se facciamo un sondaggio, direi che l’abbiamo montato quasi tutti (almeno quelli della nostra età…)

 

Era facile, e poteva essere un primo tentativo per passare dai giocattoli a qualcosa che assomigliasse ad un modello serio.

Parlando del sottoscritto, devo dire che il modellismo non è stata una folgorazione, ma la naturale transizione, in tenera età, dai soldatini ai modelli un po’ più complessi.

A sei anni avevo ricevuto la prima scatola di soldatini ATLANTIC (ricordate? :smile: ): era la Banda dei Carabinieri, a cui erano seguiti Bersaglieri, Alpini, Paracadutisti, Sommozzatori e Marinai. Per questi ultimi mi sarei aspettato in effetti qualche natante, magari un motoscafo (dire barchino o MAS era fuori dalla mia portata) ma di mezzi non c’era l’ombra.

Poco dopo, alla ricerca di veicoli con cui giocare, mi ero imbattuto nei mezzi corazzati, sempre dell’Atlantic (Leo1) ed avevo realizzato che, per gli aerei, esistevano invece dei kit in plastica dura e non gommosa da montare con la COLLA!!! ( :smile: )

Ecco quindi, sugli 8-9 anni di età, arrivare lo Spitfire Airfix nella sua simpatica bustina insieme a… indovinate: il BF109, ovvio.

Certo, perché quello era il periodo delle mie approfondite letture “aviatorie” sui quindicinali (o mensili, boh?) “RAF” e “U.S. Navy”, che magari qualcuno ricorda.

- “RAF”, con una squadriglia di Spitfire al comando del capitano Joe Missouri, insieme al tenente Tip Brenner (nomi a memoria, ma mi sembrano corretti)

- “U.S.Navy”, squadriglia di P40 “Tigri Volanti” imbarcati (!!!) sula portaerei U.S.S. Ness (!!!!!!!). Comandante capitano Forrest (certo, perché dargli un grado di marina?!?), insieme ai tenenti Harper e Corbett.

Qualcuno i voi li ricorda?

(n.b.: stante lo spirito nostalgico di questa discussione, preferisco buttare qualche sasso in più nello stagno e smuovere i vostri ricordi di quarant’anni fa. Faccio bene?)

 

Ok, così sono arrivato ai 10 anni di età nella narrazione e a 30 minuti reali dall’imbarco del mio volo odierno.

Sono costretto a fermarmi qui, ma proseguirò domani o dopo.

Solo una nota per concludere: ovviamente gli aeroplanini in 1:72 NON si verniciavano!

Montaggio con abbondante uso di cement su modello e su tavolo, e poi via subito con le decal…!

Certo, a quell’età ci poteva anche stare.

Qualche anno dopo ho scoperto i barattolini Humbrol, ed è così iniziato il mio periodo “rosso-giallo-verde”

Ve ne parlerò più avanti.

Ciao!

 

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I primi modellini in assoluto, all'età di 7 anni circa, NON erano modellini militari, ma di casette, fatte con mio padre, specie di villette prefabbricate ma in scala 1/72, circa.

 

I primi modellini militari erano n scala 1/100, ed erano P-40, Dauntless, Wildcat, Ki-61, Me 262, Hurricane, l'immancabile Spitfire e lo spillone nostrano, poi c'era un caravelle trasporto passeggeri ed il mitico X15.

 

per un po' di tempo non feci niente a parte leggere supereroica e tutto il compendio degli albi collaterali.

 

Un giorno, con qualche lira in tasca entrai in un negozio di modellismo, che non esiste più, e comprai il mio primo modellino dell'era moderna, inutile dire che fin dall'inizio i modellini non venivano verniciati.

 

HMS Suffolk, a cui segui negli anni, per la parte marittima:

HMS Tiger,

HMS Victorius (quando aveva il ponte angolato),

HMS Daring (quello dell'immediato dopo guerra) ,

HMS Devonshire (DD),

HMS Fearless (LPD),

HMS Arethusa (FF),

Graf Spee

Z34, tutti airfix 1/600,

Z31 Matchbox,

 

poi con lo scafo di una Bismark ho creato una super portaerei. rimasto incompiuto l'Aiax, che tanto danno ci fece a Matapan

 

Diciamo che il 98% dei modellini era o Airfix o Matchbox, una sola volta ho montato un Revell, un Bf 109, ma i rivetti della pannellatura erano improponibili anche per un ragazzino.

 

Per la parte aviatoria,

Mitsubishi Zero uno per me ed uno su commissione,

North American B-25 Mitchell

Martin B-26 Marauder

Farey Swordfish,

De Havilland Mosquito,

Boulton Paul P.82 Defiant

Armstrong Whitworth Siskin

Farey Seafox,

Vickers Wellesley,

F-5A/B Freedom Fighter

Aeritalia G-91Y

Ho anche trovato dei modellini nel cortile del mio palazzo un Bf110, quello famoso con il calabrone, lo rimesso in sesto come se volasse, ed un Spit, che aveva la zona, di un ala, con il cannoncino bruciata, ho simulato i danni di un combattimento.

Con la cabina di un HS3 ed il corpo di un wimpley mezzo distrutto ho creato un aliante tipo Hamilcar.

 

per i mezzi terrestri ho fatto vari mezzi che dovevano fare parte di un diorama fatto con amici

M16 Halftrack

tank Churchill

Cannone anticarro inglese (non ricordo quale)

Bofors 40mm e relativo trattore

Nella stessa scatola Sd.Kfz II Halftrack con 7.5cm Pak 40, BMW R.75

ambulanza RAF

Panther

 

più una Kawasaki 500 su commissione

 

per la cronaca lo Zero fatto su commissione è stato usato come bersaglio per provare un fucile ad aria compressa.

La Kawasaki veniva usata come se fosse un giocattolo, alla terza volta che mi è rientrata in riparazione me la sono tenuta.

Modificato da Iscandar
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A parte un modello 1/1 della pistola Mauser da marina fatta all'età dei 25 anni, il resto è stato fatto intorno ai 12/15 anni naturalmente Airfix di aereoplani, piuttosto tedeschi e qualche italiano, e qualche nave ricordo la Graf Spee e la Schannorst, lasciati tutti grigi e senza decal, poi il buio totale, adesso qualche volta mi viene la voglia ma passa subito, per ora.....poi si vedrà, quello che ricordo che un mio amichetto di allora ne aveva tanti mezzi rotti, frutto di una passione non confortata da una buona manualità....battaglie aeree con veivoli imbottiti di ovatta bagnata in alcool, che prendevano fuoco e precipitavano fiammeggianti o navi che colpite affondavano esplodendo in fiamme (riempite di ovatta ed alcoool misti alle famose miccette, se no come avrebbero potuto esplodere......quanti anni sono passati.......

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per la cronaca lo Zero fatto su commissione è stato usato come bersaglio per provare un fucile ad aria compressa.

 

....battaglie aeree con veivoli imbottiti di ovatta bagnata in alcool, che prendevano fuoco e precipitavano fiammeggianti o navi che colpite affondavano esplodendo in fiamme (riempite di ovatta ed alcoool misti alle famose miccette, se no come avrebbero potuto esplodere......quanti anni sono passati.......

 

Cari amici, vedo che l’istinto di scendere a “simulazioni” molto realistiche e bellicose non ha risparmiato nemmeno voi!

Anche il sottoscritto, nella sua infanzia ha messo a segno qualche colpo di carabina su un modellino di un aereo civile, qualcosa come un DC-6, appeso ad un ramo. L’arma era ovviamente la carabina “Diana”, che mio padre teneva tranquillamente a casa in campagna (allora ce l’avevano in diversi, figuriamoci adesso come sarebbe!)

 

In effetti, nella mia storia modellistica, la possibilità di “usare” i modelli è sempre stata rilevante: dal gioco, agli effetti pirotecnici, al modellismo dinamico, ai wargames navali. Per questi ultimi, oltre alle galee romane del gioco del De Bello Navali che prima o poi finirò, c’erano anche i modellini in 1:1200, scoperti quando avevo circa 20 anni ed acquistati e montati in un centinaio di esemplari.

Avevo anche sviluppato un set di regole piuttosto preciso per giocare su un grande tavolo esagonato.

Adesso, a parte il tavolo in discarica, i modellini sono ancora disponibili giù in cantina: magari li tiro fuori e li fotografo.

 

Comunque, facendo un passo indietro fino al 1975 circa, vi posso parlare della scoperta delle vernici. Quali? Ovviamente i barattolini Humbrol, ovviamente lucidi, ed altrettanto ovviamente con colori accesi come potevano piacere ad un ragazzino di 10 anni: rosso, giallo e verde.

Questi tre barattolini sono durati qualche anno e con questa misera selezione ho provato a dipingere tutto: dai soldatini Atlantic in 1:32, che avevano la divisa verde grossolanamente chiazzata in giallo, a quel poco che potevo fare con i modellini: l’ogiva rossa dello Spit, il muso giallo del 109, un po’ di mimetica verde qua e là.

Se aggiungiamo la varietà cromatica dei modelli Matchbox stampati in tre colori diversi di plastica (avevo un bel Wellingon), capite che un po’ di soddisfazione nelle livree iniziavo a trovarla.

Purtroppo i tre colori non avevano nulla di marino.

Un bel giorno trovai in un uovo di Pasqua un modellino piccolissimo (1:2400 o giù di lì) del Long Beach. Da incollare, fatto con la plastica giusta, sarebbe stato carino se non avesse ricevuto una poco verosimile livrea con scafo verde, sovrastrutture gialle ed alberatura rossa!

 

Mi decisi quindi ad acquistare un barattolino Humbrol di colore blu (grigio no, vero?), iniziando quindi il mio “periodo blu”, con maggiore interesse ai modelli navali.

All’epoca la solita Atlantic aveva fatto uscire una serie di modelli di navi in scala 1:700, che io avevo acquistato e prontamente verniciato in blu. Visto che avevo lasciato alcuni particolari nel colore della plastica grigia, l’effetto estetico non era male, secondo il mio giudizio di allora. Poco importava se il colore aderiva poco sulla plastica e dopo un po’ saltava via; all’epoca non sapevo nemmeno cosa fosse un primer.

C’è però da dire che questi modelli avevano delle minime lacune di carattere storico, anche se ho realizzato la cosa soltanto molti anni dopo.

Per esempio, c’era una scatola della “corazzata TASCABILE classe Bismark”.

Certo! Ma non basta: il modello non era una Bismark ma… guardate qui: tristezza assoluta!

 

http://www.masp-gmns.it/atlantic.html

 

 

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Caro amico,

 

complimenti per l'occhio.

In effetti, il loro modello del Devonshire è uno dei caccia lanciamissili classe County, e non l'incrociatore omonimo tipo Washington.

 

Se vogliamo, possiamo divertirci ancora ed andare avanti:

- magari gli perdoniamo anche il "SOMMERGIBILE nucleare George Washington" (figuriamoci se sanno la differenza fra sottomarino e sommergibile...)

- gli perdoniamo un po' meno le "motosiluranti ANTISOMMERGIBILE tipo Vosper" (ma i MAS non sono "motoscafi antisommergibile"? allora, per assonanza... :sad:

- ma non posso certo chiudere gli occhi sul presunto "DRAGAMINE tipo Colleoni", che in realtà è un caccia classe Fubuki o giapponese similare :blink:

 

Però, visto che ci avevano depredato del Littorio rinominandolo Bismark, immagino abbiano voluto compensare l'errore e ridare una nave all'italico orgoglio: il falso Colleoni, chiaramente.

Che, ancor più chiaramente, è un dragamine... :smiley29:

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Buona scelta!

Tra l'altro, ho sempre ammirato chi dava un allineamento storico (nazione e periodo) ai propri modelli.

E dalla tua lista si vede chiaramente una predilezione per gli HMS post WWII.

 

Io ho dovuto aspettare a lungo prima di riuscire a rimanere allineato. Da ragazzino, le scelte d'impeto si sprecavano...

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Cari amici, vedo che l’istinto di scendere a “simulazioni” molto realistiche e bellicose non ha risparmiato nemmeno voi!

Anche il sottoscritto, nella sua infanzia ha messo a segno qualche colpo di carabina su un modellino di un aereo civile, qualcosa come un DC-6, appeso ad un ramo. L’arma era ovviamente la carabina “Diana”, che mio padre teneva tranquillamente a casa in campagna (allora ce l’avevano in diversi, figuriamoci adesso come sarebbe!)

 

In effetti, nella mia storia modellistica, la possibilità di “usare” i modelli è sempre stata rilevante: dal gioco, agli effetti pirotecnici, al modellismo dinamico, ai wargames navali. Per questi ultimi, oltre alle galee romane del gioco del De Bello Navali che prima o poi finirò, c’erano anche i modellini in 1:1200, scoperti quando avevo circa 20 anni ed acquistati e montati in un centinaio di esemplari.

Avevo anche sviluppato un set di regole piuttosto preciso per giocare su un grande tavolo esagonato.

Adesso, a parte il tavolo in discarica, i modellini sono ancora disponibili giù in cantina: magari li tiro fuori e li fotografo.

 

Comunque, facendo un passo indietro fino al 1975 circa, vi posso parlare della scoperta delle vernici. Quali? Ovviamente i barattolini Humbrol, ovviamente lucidi, ed altrettanto ovviamente con colori accesi come potevano piacere ad un ragazzino di 10 anni: rosso, giallo e verde.

Questi tre barattolini sono durati qualche anno e con questa misera selezione ho provato a dipingere tutto: dai soldatini Atlantic in 1:32, che avevano la divisa verde grossolanamente chiazzata in giallo, a quel poco che potevo fare con i modellini: l’ogiva rossa dello Spit, il muso giallo del 109, un po’ di mimetica verde qua e là.

Se aggiungiamo la varietà cromatica dei modelli Matchbox stampati in tre colori diversi di plastica (avevo un bel Wellingon), capite che un po’ di soddisfazione nelle livree iniziavo a trovarla.

Purtroppo i tre colori non avevano nulla di marino.

Un bel giorno trovai in un uovo di Pasqua un modellino piccolissimo (1:2400 o giù di lì) del Long Beach. Da incollare, fatto con la plastica giusta, sarebbe stato carino se non avesse ricevuto una poco verosimile livrea con scafo verde, sovrastrutture gialle ed alberatura rossa!

 

Mi decisi quindi ad acquistare un barattolino Humbrol di colore blu (grigio no, vero?), iniziando quindi il mio “periodo blu”, con maggiore interesse ai modelli navali.

All’epoca la solita Atlantic aveva fatto uscire una serie di modelli di navi in scala 1:700, che io avevo acquistato e prontamente verniciato in blu. Visto che avevo lasciato alcuni particolari nel colore della plastica grigia, l’effetto estetico non era male, secondo il mio giudizio di allora. Poco importava se il colore aderiva poco sulla plastica e dopo un po’ saltava via; all’epoca non sapevo nemmeno cosa fosse un primer.

C’è però da dire che questi modelli avevano delle minime lacune di carattere storico, anche se ho realizzato la cosa soltanto molti anni dopo.

Per esempio, c’era una scatola della “corazzata TASCABILE classe Bismark”.

Certo! Ma non basta: il modello non era una Bismark ma… guardate qui: tristezza assoluta!

 

http://www.masp-gmns.it/atlantic.html

.... e vogliamo parlare di trenini Lima.. stracarichi di soldatini Atlantic.. fatti saltare in aria con petardi che si compravano in tabacchino...

Mia madre per giorni trovava residui di plastica fusa in giro per casa...

 

L'ho riconosciuto perché è stato tra i miei modelli costruiti

 

Hms+Devonshire.JPG

ho capito.. volete farmi commuovere...

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  • 2 weeks later...

Cari amici,

rispolvero i ricordi del passato per parlarvi della mia passione dei wargames, nata negli anni 80 e portata avanti per una ventina d'anni (non che adesso sia finita, però...)

Abbandonati da tempo i soldatini, ma non certo l'interesse per i soggetti militari, avevo scoperto i primi wargames. Ottimi giochi che, rispetto al banale Risiko, aggiungevano anche una base storica ad uno schema di gioco abbastanza articolato, in grado di mettere in evidenza l'abilità tattica di ciascun comandante in campo.

All'epoca, non c'erano i simulatori software avanzati di oggi, e il buon COMMODORE 64 dava qualche soddisfazione ma non certo delle abbondanti dosi di realismo. Ecco quindi che i wargames "fisici" avevano la strada spianata.

Inizialmente, mi sono dedicato ai wargames di tipo terrestri (classici temi: WWII, WWIII...) ma presto arrivarono i soggetti navali con l'ottima serie 6th Fleet, 2nd Fleet e seguenti (che anche il Dir ricorda, per inciso :wink: )

 

Però qualcosa ancora mi mancava: quelle semplici pedine quadrate in cartoncino rappresentavano dettagliatamente delle navi da guerra con tutte le loro caratteristiche, ma non appagavano certo l'occhio!

Sarebbe stato bello vedere l'ampio tratto di mare con la formazione navale che faceva l'accostata ad un tempo, per esempio.

Ci volevano però modelli abbastana piccoli da poter muovere agevolmente su un grande tavolo, mantenendo un minimo di realismo sulle distanze di ingaggio.

La scala 1:1200, sebbene non ancora ideale, già consentiva di muovere una formazione navale abbastanza numerosa, mantenendo comunque un certo realismo nei dettagli dei modelli.

Scoperta nel 1985 circa una scatolina dell' HMS Ajax della Eagle, mi sono subito appassionato.

Acquistati diversi modelli e preparate delle regole piuttosto realistiche, ho iniziato a giocare numerose partite con gli amici, mentre il numero di modelli cresceva in continuazione.

Nell'anno 2000, quando tutte le navi si sono trasferite in cantina, il loro numero era di circa 180.

 

Oggi sono andato a riprenderle.

Eccole a voi (quasi tutte)

 

ships_1_1200.jpg

 

 

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Grazie, amici!

Sì, è vero, ho dei bei ricordi e sono stato fortunato, ma ci tengo soprattutto a ribadire una cosa: il modellismo è come lo vogliamo noi, e quindi tutti i ricordi che ci costruiamo sono assolutamente unici.

Fortunatamente, in questo mondo dove le app e i social decidono cosa ci deve piacere, abbiamo ancora la libertà di usare le nostre mani!

Pensare ad un soggetto (come il presepe di Reinhard, per esempio), immaginarne la realizzazione, e poi vederlo crescere giorno per giorno è una soddisfazione unica, perché nessuno lo farebbe come noi.

Magari meglio, o peggio, ma comunque diverso: la nostra creatività è un valore così importante che ha bisogno di vedersi realizzata al 100#. Chi fa modellismo lo sa.

 

Per inciso, invece oggi c'è gente che Implicitamente ammette di non avere creatività perché la lascia tutta agli "influencer", a cui dedica valanghe di "like".

Ma se io i "like" li voglio dedicare al mio modello, perché L'HO FATTO IO? :smile:

 

Modellisti, tutti noi abbiamo dei bei ricordi, perché tutti abbiamo creato qualcosa.

Questo è certo!

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Parole sante, Marco!

Tanto per rimanere in tema con l'autopromozione ecco due lle mie opere scampate alla furia del tifone "Madre" che falcidio la mia flotta.

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Solo il tipo VII e il tipo XXI sono opera mia, il 212 è di Drakkar. Ma continuano a fare bella mostra delle loro caratteristiche ad ogni esposizione della mostra Sommergibili in Adriatico, validi testimoni dell'evoluzione dal sommergibile al sottomarino

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Grazie, amici!

Sì, è vero, ho dei bei ricordi e sono stato fortunato, ma ci tengo soprattutto a ribadire una cosa: il modellismo è come lo vogliamo noi, e quindi tutti i ricordi che ci costruiamo sono assolutamente unici.

Fortunatamente, in questo mondo dove le app e i social decidono cosa ci deve piacere, abbiamo ancora la libertà di usare le nostre mani!

Pensare ad un soggetto (come il presepe di Reinhard, per esempio), immaginarne la realizzazione, e poi vederlo crescere giorno per giorno è una soddisfazione unica, perché nessuno lo farebbe come noi.

Magari meglio, o peggio, ma comunque diverso: la nostra creatività è un valore così importante che ha bisogno di vedersi realizzata al 100#. Chi fa modellismo lo sa.

 

Per inciso, invece oggi c'è gente che Implicitamente ammette di non avere creatività perché la lascia tutta agli "influencer", a cui dedica valanghe di "like".

Ma se io i "like" li voglio dedicare al mio modello, perché L'HO FATTO IO? :smile:

 

Modellisti, tutti noi abbiamo dei bei ricordi, perché tutti abbiamo creato qualcosa.

Questo è certo!

Concordo in tutto quanto hai scritto.

 

Oggi siamo assoggettati ad un bombardamento mediatico di mille cose virtuali,dove la creativita' del singolo viene sempre piu' oscurata,per lasciare spazio ad una unifomita' delle nostre identita' individuali,mentre nel modellismo,ancora si da spazio alla fantasia,all'immaginazione...alla manualita' cosi' come deve essere,e non pigiando tasti,o sfiorando monitor.....con il nostro hobby, gli oggetti si creano...a volte solo da scatola di montaggio...altre dal nulla..magari con materiali poveri,...se vedo un pezzo di polistirolo di qualche centimetro...immagino di modularlo come delle dune...e poi sabbia..rocce.. colore..ed ecco che si crea un piccolo scorcio di deserto....e a volte,nelle giuste mani.. ne escono capolavori unici. :smile:

Modificato da reinhard
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