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Il Da Vinci Museo A Spezia


Totiano

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Vero, non si dice gatto se non lo si ha nel sacco, ma sembra davvero un risultato molto, molto vicino quello di musealizzare il sommergibile Da Vinci, classe Sauro 2^ serie.

L'amm Nascetti, ideatore e coordinaore delle risorcse del territorio, ha oggi pubblicato un renbdering del progetto di mselizzazione, che lo vede allocato nella stazioen marittima. ecco la foto e l'articolo:

 

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Il 28 luglio ultimo scorso, tre giorni prima della data limite stabilita dalla Marina Militare, ho presentato al Comandante di Marina Nord lo studio di fattibilità per la musealizzazione del Somm. Leonardo Da Vinci. Lo studio prevede che il battello resti di proprietà della Marina Militare e sia gestito dal Museo Tecnico Navale diventandone una sorta di ambasciatore presso la Calata Paita, in prossimità del molo crociere. La soluzione C1, che vedete nella figura , vi mostra la più semplice delle 6 soluzioni studiate e l’unica che, alla data odierna, appare sostenibile dal punto di vista finanziario . Altre due soluzioni, molto belle e funzionali a mio parere, sono possibili come evoluzione della C1 , una in chiave moderna e una in chiave più tradizionale. Altre soluzioni di sistemazione presso il complesso base navale /arsenale sono state scartate o per difficoltà tecniche o per l’impossibilità legale dei principali finanziatori di investire risorse all’interno di un’area militare. Sponsor principali dell’impresa sono il Comune della Spezia, l’Autorità di sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, la Fincantieri e l’Associazione per il Museo Tecnico Navale. I contributi all’impresa potranno essere di tipo finanziario, ovvero sotto forma di lavori infrastrutturali e/o messa a disposizione, a titolo gratuito, di assetti industriali e ore uomo. Hanno contribuito allo studio (tutto effettuato su base volontaria) Ingegneri, Architetti, Tecnici specializzati, Ufficiali del Museo Navale, ex sommergibilisti, Geologi, Ufficiali dell’Arsenale MM della Spezia, dirigenti e tecnici della Fincantieri e dell’Autorità portuale, esperti in informatica, giornalisti e specialisti nella comunicazione. In totale oltre 30 persone che vorrei ringraziare di cuore per l’impegno profuso. Da questo momento restiamo in attesa delle decisioni dello Stato Maggiore Marina. Se questo sarà favorevole potranno iniziare immediatamente i lavori con l’obiettivo di arrivare alla inaugurazione dell’opera entro il 2 maggio 2019 (500° anniversario della scomparsa di L. da Vinci).

 

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Stavo riflettendo:

battello su cui sale il Dir = gloria assicurata!

:smile:

 

Speriamo che anche per il Da Vinci la cosa si possa realizzare.

 

E' un Totem portafortuna!

 

Splendida idea, abbiamo sicuramente bisogno di esporre i nostri battelli per farli conoscere a quelli che ancora pensano che l'Italia non ha sommergibili.

 

Speriamo non sia "privato" come il Dandolo a Venezia.

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Anche il Dandolo riaprirà! a breve cambierà il "gestore" (La Marina rimane proprietaria) e le cose dovrebbero cambiare. Spero radicalmente.

 

In effetti mancano ancora 3 battelli all'appello della musealizzazione, e uno (il Bagnolini) temo sia irrimediabilmente perso; forse ne sarà salvata la vela.

Il secondo battello è il Marconi, ci sono andato in nord europa e, al momento, ci sono almeno 2 realtà in corsa per la musealizzazioene Taranto e una città del nord est

L'ultimo sarebbe il Gazzana, ma è ancora presto per parlarne...

 

Si, forse un po "totem"...

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Come Bob Napp riporto una riflessione dell'arch. R,Bajano :wink::happy: , firmatario del progetto di musealizzazione e restauro del smg N. Sauro a Genova presso il Galata Museo del Mare...

 

 

 

Leggo con un certo entusiasmo le dichiarazioni rilasciate su facebook dall’Ammiraglio Nascetti, deus ex machina della volontà di musealizzare alla Spezia un sommergibile della Marina Militare Italiana. E me ne compiaccio.

 

In un’impresa tanto complessa e così poco sondata in passato (ricordo che in Italia sono soltanto tre i sommergibili musealizzati, dei quali uno solo, il Sauro a Genova, delle stesse caratteristiche del Da Vinci) nessuno dovrebbe autonomamente pensare di aver tutto sotto controllo ed essere in grado poter di immaginare ogni possibile sviluppo della faccenda nel suo prosieguo.

 

E infatti nessuno lo fa, immagino. Sarebbe un comportamento simile a quello degli studenti poco studiosi i quali, non rendendosi conto della propria reale preparazione rispetto alla materia, non temono l’esame imminente; gli studenti più preparati invece, sono spesso quelli che lo temono di più proprio perché, ben consci della loro preparazione, sanno riconoscere e prevedere ove potrebbero cadere in quella sede.

 

Nemmeno avvalersi dell’esperienza di chi ci è già passato - e con successo, se si tiene presente il dato dei 170/180 mila visitatori all’anno al Galata Museo del Mare di Genova; 230 mila nel 2010, anno dell’apertura al pubblico del Sauro (fonte: Ufficio Stampa Costa Edutainment s.p.a.) - potrebbe scongiurare la possibilità di brutte sorprese inaspettate; certo però, una buona parte di esse potrebbero essere previste per prepararsi anzitempo a superarle nel modo migliore.

 

Se si tiene conto che l’iter burocratico e progettuale per la musealizzazione del Sauro spaziò tra mille problemi in un arco temporale di 12 anni dei quali ben 9 (dal 2002 al 2010) dedicati effettivamente allo sviluppo concreto dell’idea, degli accordi istituzionali ed alla sua progettazione e realizzazione, è facile capire che tale esperienza dovrebbe essere considerata e tenuta in sommo conto per l’idea spezzina, se non altro per evitare di cadere negli stessi errori e per saper affrontare i bivi che si porranno inevitabilmente innanzi, avendo in tal modo maggiori possibilità di scegliere oculatamente la strada giusta da percorrere. Con evidente risparmio di tempo e fatica (che è come dire, si sa: denaro).

 

«Ma il caso del Sauro è diverso da quello del Da Vinci spezzino», potrebbero obbiettare alcuni. «E poi il primo è musealizzato in acqua». Verissimo, posso assicurare io; ed è giusto che sia differente. Ma occorre sapere, prima di fare le proprie valutazioni, che l’aspetto attuale della musealizzazione del Sauro è il risultato finale di studi preliminari che hanno valutato concretamente ed attentamente ogni altro aspetto, compreso quello della musealizzazione a terra che, nella fattispecie, è stata scartata con ogni buon motivo attentamente vagliato e ponderato. Chi può essere certo che alla Spezia le cose andranno esattamente come sono state immaginate in questa prima fase preliminare? Quanto gli eventi futuri obbligheranno a discostarsi da essa? Nel 99% dei casi - esperienza di progettista - tra la progettazione preliminare e l’eseguito possono esservi enormi differenze, abissali è il caso di dire in tema sommergibilistico.

 

«Ma alla Spezia non si vuole realizzare un doppione del Sauro di Genova», sostengono altri. Giusto. Infatti non è interesse di nessuno che sia la stessa cosa: non del pubblico; non degli amministratori spezzini; non dei dirigenti del Galata Museo del Mare presso il quale il Nazario Sauro è esposto dal 2010. Infatti le idee e gli obbiettivi, lodevoli, sono differenti, sì; ma l’esperienza progettuale di chi ci è già passato è pur sempre un importante patrimonio da non tralasciare.

 

Non scrivo queste note a beneficio dell’Ammiraglio Nascetti, che mi conosce in quanto già gli espressi personalmente la mia disponibilità collaborativa dal gennaio 2014, ma per tutti coloro che vogliono credere in questo ambizioso progetto e per tutti coloro che, in qualche modo, ne hanno o ne avranno parte. Perché non temano di essere soli e perché sappiano che, se lo vorranno, potranno contare sull’esperienza di chi ama nel profondo il mondo del sommergibilismo (e un poco lo conosce veramente) tanto da aver già ricoperto un ruolo da protagonista nello studio e nella divulgazione pubblica di parte di quel’affascinante mondo sotto vari aspetti.

 

Roberto Bajano,

www.studiobajano.it

progettista della musealizzazione del Nazario Sauro presso il Galata Museo del Mare di Genova.

Modificato da Bob Napp
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