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Rompighiaccio Krassin


danilo43

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Altra nave musealizzata a San Pietroburgo è il rompighiaccio Krassin (o Krasin), universalmente conosciuto per aver portato a termine il salvataggio dei sopravvissuti del dirigibile Italia.

L'aeronave, comandata dal generale di Aviazione Umberto Nobile, nella sua seconda spedizione polare, si era infatti schiantata sul ghiaccio in prossimità delle isole Svalbard il 25 maggio 1928, dopo aver sorvolato il Polo Nord, perdendo così la gondola di comando all'interno della quale si trovavano dieci componenti dell'equipaggio, compreso il generale Nobile, mentre l'involucro del dirigibile, reso più leggero dal distacco della navicella, riprendeva quota portando con sé altri sei persone, per lo più motoristi, destinati a scomparire per sempre.

Nobile, gravemente ferito era stato tratto in salvo il mese successivo da un aereo svedese, mentre il resto dell'equipaggio attese un altro mese e mezzo, accampato nel gelo della “tenda rossa” i soccorsi portati dal Krassin, giunto sulla banchisa superando notevoli difficoltà, appena il 12 luglio.

Accenno sommariamente alla storia della nave in quanto esaurientemente esposta in https://en.wikipedia.org/wiki/Krassin_(1917_icebreaker); purtroppo scarna e non priva di errori la versione italiana di wikipedia...

Confrontando lo scafo nella versione odierna con le foto d'epoca, è facilmente comprensibile che la nave fu soggetta in un secondo tempo ad una profonda ristrutturazione.

 

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Progettata dal Vice Ammiraglio Makarov per la Marina Imperiale Russa e varata nel 1916 come Svyatogor dal cantiere Armstrong Whitworth di Newcastle on Tyne - lo stesso cantiere che nel 1907 aveva costruito il rompighiaccio finlandese Tarmo, attualmente musealizzato a Suomenlinna (Helsinki), fino agli anni '50 era stata il più potente rompighiaccio al mondo.

Venne interamente rinnovata in Germania, su commessa della Marina Sovietica: i lavori di ristrutturazione si protrassero dal 1953 al 1960: furono ricostruite interamente le sovrastrutture e la oramai logorata macchina principale alternativa sostituita con una nuova macchina a vapore a quadruplice espansione, di produzione della Fabbrica Macchine Ag. Ottensener Eisenwerke, sita in Hamburg-Altona, nel 1957.

 

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Errato quindi quanto riportato in https://it.wikipedia.org/wiki/Krassin_(rompighiaccio): dal 1957 motorizzata da una turbina a vapore da ≅ 10.000 cv (7.335 kW. Lo dimostrano le foto delle testate dei cilindri e le bielle degli stantuffi, visibili attraverso le portine trasparenti dell'incastellatura, realizzate appositamente in plexiglas.

 

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Il Krassin fu la prima nave nella storia della navigazione a raggiungere, nel 1933, le coste inaccessibili, della Novaja Zemlija settentrionale.

Nel corso del 1938, effettuò il salvataggio del rompighiaccio Lenin intrappolato nel ghiacci, assieme al suo convoglio fin dalla fine dell'estate precedente.

Durante l'ultimo conflitto si prodigò senza sosta nell'aprire la via ai convogli nell'Artico, nel Mare di Barents, nei mari circostanti la penisola di Kola e nel Mare di Murmansk.

Operativo come rompighiaccio fino al 1971, verrà poi convertito per il nuovo utilizzo di nave scientifica artica, impiego svolto attivamente fino a tutto il 1989.

Navigherà con alterne discutibili fortune, trasportando automobili usate dall'Europa alla Russia, fino alla metà degli anni '90 !

Curioso vedere oggi in sala nautica, a fianco di datate apparecchiature, un GPS Furuno, navtex, ecoscandagli ottici e scriventi di ultima (per l'epoca) generazione.

 

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La nave, oggi sede di un considerevole museo dedicato alla storia dell'esplorazione artica, comprende una fornitissima specifica biblioteca (purtroppo incomprensibili titoli e relativi autori scritti rigorosamente in caratteri cirillici), strumentazione scientifica e idrografica, pregevoli quadri con oggetto paesaggi e scene boreali, dipinti raffiguranti l'Ammiraglio Makarov, il ministro Leonid Krasin, da cui prese il nome nel 1921, dell'arrivo nei pressi della tenda rossa e importante documentazione fotografica delle operazioni di soccorso, scientifiche e belliche effettuate. Sono conservati inoltre reperti del salvataggio della spedizione Nobile: oltre alle immancabili foto di rito circa le operazioni di soccorso, un brandello della tela dell'involucro del dirigibile, un modello dell'aeronave e la bandiera italiana, donata in anni non lontani dalla figlia del generale, giunta per l'occasione a San Pietroburgo.

 

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Mi è d'obbligo e con vero piacere, rivolgo un particolare ringraziamento alla gentile dottoressa Natalya Zhuravleva, valente studiosa della navigazione russa ed eccellente curatrice del Museo Artico; sorprendentemente preparata anche nel campo strettamente tecnico, la quale, visto che il mio interesse era superiore a quello del consueto visitatore, mi ha accompagnato e permesso di fotografare senza restrizioni fino all'ultima vite e ingranaggio del locale macchina e altri settori di servizi, normalmente non accessibili al pubblico.

 

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segue

 

 


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Grazie, DANILO 43! E' tutto molto interessante. Alcuni anni fa andai a San Pietroburgo e vidi il rompighiaccio, ma non era "giorno di visita" per cui tu hai colmato le mie curiosità.

 

Ed ora un paio di domande...

 

I grandi lavori a cui fu sottoposta la nave dal 1953 al 1960 ( in piena "Guerra Fredda"!) vennero eseguiti ad Amburgo, cioè nella Germania Occidentale: come mai non furono fatti in quella dell' Est? Eran forse lavori fatti in c/o danni bellici?

 

E perchè venne scelto un tipo di app. motore tecnologicamente superato al posto di un "Diesel"?

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Grazie, DANILO 43! E' tutto molto interessante. Alcuni anni fa andai a San Pietroburgo e vidi il rompighiaccio, ma non era "giorno di visita" per cui tu hai colmato le mie curiosità.

 

Ed ora un paio di domande...

 

I grandi lavori a cui fu sottoposta la nave dal 1953 al 1960 ( in piena "Guerra Fredda"!) vennero eseguiti ad Amburgo, cioè nella Germania Occidentale: come mai non furono fatti in quella dell' Est? Eran forse lavori fatti in c/o danni bellici?

 

E perchè venne scelto un tipo di app. motore tecnologicamente superato al posto di un "Diesel"?

 

Sinceramente non sono riuscito a trovare una risposta soddisfacente ai tuoi quesiti. Ho chiesto una spiegazione a Natalya, ma la mail non è stata consegnata per errato indirizzo. Forse a causa della translitterazione, eppure lo aveva stilato lei stessa :sad:

Poco male; ho ricorso alla cara vecchia posta tradizionale, per ottenere l'indirizzo corretto. Sarà più lungo ma qualcosa dovemmo venirlo a sapere.

Allego qualche altra foto

 

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I massicci argani delle ancore di posta e la campana con il nome della nave

 

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In plancia tra ripetitori girobussole e radar di tecnologia sovietica primi anni '60

Modificato da danilo43
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Dalla plancia del Krasin si intravvedeva in distanza una sagoma piuttosto familiare. Raggiunto a piedi, ho appreso che si tratta del S 189, l'unico battello sovietico del progetto 613, classe Wiskey secondo la denominazione Nato, sopravvissuto ai demolitori; recuperato e musealizzato da alcuni suoi veterani sommergibilisti dopo l'inglorioso affondamento a Kronstadt. https://it.wikipedia.org/wiki/S_189_(sottomarino)

 

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