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Amleto Sommaruga... Il Diario -5


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Continua il Diario da Roma… fly37

 

Dal Diario di guerra di un marinaio…5

17 mercoledi

 

Emersione alle 4.

E per oggi (Forse l’ultimo di navigazione subacquea) riprendiamo a vivere in questo sozzo, lurido, putrido e fetido ventre d’acciaio.

Hanno un bel pubblicare i giornali, della nostra vita, che bei articolini per quelli che li scrivono e li leggono comodi in una poltrona nel loro desco famigliare. Ma non basta che essi trabocchino di Amor Patrio, di noi giovani eroi del mare. Dovrebbero aggiungere ciò che veramente reale lo sembrerebbe meno, ciò che è per noi e costa a noi giovani ancora imberbi di guerra.

Settimane e settimane di rinuncia alla vita, senza vedere il sole, la terra, il cielo. Non respirare che aria viziata già priva di quell’ossigeno necessario alla nostra esistenza.

Non poter dare al nostro viso, alle nostre mani, quel delizioso e salutare contatto con l’acqua fresca. Se ne deve consumare pochi chilogrammi al giorno, al suo posto sono imbarcati quegli ordi9gni di morte atti a portare il progresso e la civiltà tra i nostri nemici.

E poi insomma tante cosucce ancora che racconterò se Iddio mi concede…..

 

18 giovedi

Navighiamo per tutta la giornata in superficie. Siamo all’altezza di Lisbona ma 500 miglia più al largo.

Per un erroneo calcolo dell’assetto andiamo giù a 140 metri!

 

19 venerdi

Questa mattina con la scusa di una riparazione ho fatto una scappatella… in plancia a vedere dopo 8 giorni il cielo. Per pochi minuti soli. Con il mare un poco mosso navighiamo per tutta la giornata in superficie. Incontriamo verso le 22 un piroscafo, ma è illuminato perciò neutrale.

 

20 sabato

Navigazione in superficie con mare calo. Siamo all’altezza di Gibilterra. Smonto ora di guardia, ed ho finalmente, dopo 12 ore, 6 ore per dormire nella mia umida cuccetta di poppa.

 

21 domenica

Con un mare calmissimo navighiamo in superfici a poche miglia dall’isola di Madera.

 

22 lunedi

Dopo 12 giorni ci permettono di prendere un po’ d’aria, di vedere infine quel mare su cui dobbiamo passare tante settimane.

Navighiamo un poco a Sud Ovest di Madera, diretti alle Canarie, indi (come si vocifera) resteremo in agguato per un periodo di tempo davanti alla base navale Americana (ex Africa Francese) di Dakar.

 

23 martedi

Abbiamo passato le Canarie e ci dirigiamo verso Dakar, ora importate base aeronavale Americana.

A quanto sembra avremo molto da fare e fors’anche caldo, moltocaldo.

 

24 mercoledi

Regolare navigazione in superficie.

 

25 giovedi

Idem. Mare mosso.

 

26 venerdi

Abbiamo in mattinata passato il Tropico del Cancro.

Ci dirigiamo verso il 15.mo parallelo tra le isole di Capo Verde e Dakar……..

…probabilmente da qualche nave nemica. Emergiamo verso mezzanotte.

(NdiFly… come già detto a volte manca l’ultima riga della pagina… riavremo il tutto al mio ritorno al nuovo incontro con Sommaruga.)

 

27 sabato

Il mare per buona sorte si è calmato, incominciava a dare fastidio.

 

28 domenica

Con una navigazione in superficie, (abbastanza azzardata) ci portiamo nel cnale che divide le isole di Capo Verde e Dakar.

Ore 21, passiamo davanti Dakar.

 

1 marzo lunedì

A due motori sortiamo dal canale senza aver avvistato nulla.

Ci dirigiamo verso l’Equatore.

 

2 martedi

Un aereo nella zona ci fa eseguire nella nottata una serie di rapide e ci costringe a rimanere sotto per 10 ore. Ancora a mezzanotte un’altra tuffata.

 

3 mercoledi

Ci avviciniamo a gran passi all’equatore e il caldo si fa sentire. Il termometro segna 37 gradi Siamo perciò tutti in tenuta più che estiva e continueremo a levare roba d’addosso.

 

4 giovedi

Navighiamo in superficie con un mare calmissimo ed un caldo torrido.

 

5 venerdi

Ci troviamo al 3.zo parallelo (recisamente all’altezza della costa Liberica. Il termometro segna 40 gradi.

Nel pomeriggio un acuto dolore al fianco (causato probabilmente dal caldo) mi ha fatto perdere i sensi. Una puntura di morfina mi ha rimesso allo stato normale, dopo esser stato per qualche ora in uno stato di subcoscienza (così mi è stato detto poi).

 

6 sabato

Domani secondo i calcoli ci troveremo all’Equatore.

Oggi è sabato di carnevale.

 

7 domenica

Navighiamo in superficie con mare abbastanza calmo.

Ore 18. Passiamo l’Equatore e mi trovo così per la prima volta a percorrere il continente australe ammirando i celebri tramonti equatoriali e la famosa Croce del Sud.

La festa con il tradizionale battesimo è stata breve ma non riva di originalità.

Un brindisi comune e via verso il nemico.

 

8 lunedi

Navighiamo al centro del Golfo di Guinea. 500 miglia circa dalla costa.

 

9 martedi

Nulla di nuovo.

 

10 mercoledi

Siamo fuori dal Golfo di Guinea in rotta verso l’Isola Sant’Elena, celebre per l’esilio di Napoleone.

 

11 giovedi

Nulla di nuovo a parte la solita monotona navigazione in superficie ad una distanza della costa Africana di circa 700 miglia in una zona continuamente infestata dai pescicani ed altri pesci di non minore mole.

 

12 venerdi

Oggi dopo diverse capatine, di tanto in tanto in plancia, incominciamo a salire in coperta in costumi alquanto succinti, alcuni assolutamente privi. Il sole è abbastanza scottante, l’acqua sembra un brodino e così la coperta si è trasformata in spiaggia vagante a 2 miglia di velocità. Non ne compiamo molta di strada a questo passo, ma fretta non ve ne è.

Ci troviamo ora a poca distanza dal Tropico del Capricorno, a circo 600 miglia da Angola (Colonia Portoghese).

Incontreremo il sommergibile Da Vinci il giorno 18 tra l’Isola St.Elena e le coste dell’Angola (Sud Africa).

 

13 sabato

In mattinata abbiamo catturato un pescecane! E non di piccole dimensioni, che poi è finito nelle nostre pance. Nel pomeriggio abbiamo fatto a cannonate con delle cassette gettate a mare.. un po’ di rumore cone le bocche dei nostri due 120mm, tanto per passare il tempo… Se gli Inglesi nojn si fanno vedere che ci possiamo fare noi?

 

14 domenica

Nulla di nuovo. Ci dirigiamo con la solita velocità e con mare un poco mosso verso la zona. Organizziamo un fac-simile dell’ora del dilettante e al microfono trasmettiamo.

 

15 lunedi

Sempre il caldo torrido delle zone tropicali. Il termometro segna 41 gradi e ancora proseguiamo.

Riforniremo il Da Vinci fra qualche giorno, egli più fortunato di noi ha affondato un transatlantico di 23.000 ton.

 

16 martedi

Nulla

 

17 mercoledi

Lascio in bianco la parte riservata a questo giorno, forse mi riferirò molto ad esso.

 

18 giovedi

In giornata regolare navigazione all’altezza del 12.mo parallelo Sud.

Ore 21. Avvistiamo ed attacchiamo un piroscafo.

Essendo alle mitragliere in plancia ho l’occasione di vedere molto bene le fasi dell’attacco un po’ sfavorite dal falso riflesso della Luna.

Avanziamo lentamente, ci avviciniamo così alla nave nemica (che stazza 8000 ton.) la quale prosegue la sua marcia senza (sembra) avvedersene della nostra presenza. Ci portiamo a 600 metri da essa tanto da distinguerne i particolari di essa.

Il Comandante lancia (abbiamo la prua contro il suo fianco) ma il siluro passa ad un metro dalla sua poppa, lancia il secondo, mi tappo le orecchie e mi preparo a sentire la formidabile esplosione tanto il siluro è ben diretto. Ma l’abile Comandante avversario manovra in modo che questo misteriosamente scompare. Al terzo: fuori! Che pure non raggiunge il bersaglio, l’avversario ci risponde a cannonate ma per fortuna sentiamo solo fischiare degli obici sopra le nostre orecchie.

Ci immergiamo rapidamente (per quale motivo, poi.. noi che siamo armati da due grossi cannoni) e il piroscafo se la fila.

Riemergiamo poco dopo per inseguirlo e quasi raggiuntolo i nostri vecchi motori fanno cilecca ed avvistiamo in questo momento il Da Vinci… che prosegue l’attacco.

 

 

(continua-5)

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Non poter dare al nostro viso, alle nostre mani, quel delizioso e salutare contatto con l’acqua fresca. Se ne deve consumare pochi chilogrammi al giorno, al suo posto sono imbarcati quegli ordigni di morte atti a portare il progresso e la civiltà tra i nostri nemici.

 

:s15: :s15: :s15: :s15: :s15:

 

Cavolo che bella frase!!!

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Hanno un bel pubblicare i giornali, della nostra vita, che bei articolini per quelli che li scrivono e li leggono comodi in una poltrona nel loro desco famigliare. Ma non basta che essi trabocchino di Amor Patrio, di noi giovani eroi del mare. Dovrebbero aggiungere ciò che veramente reale lo sembrerebbe meno, ciò che è per noi e costa a noi giovani ancora imberbi di guerra.

Settimane e settimane di rinuncia alla vita, senza vedere il sole, la terra, il cielo. Non respirare che aria viziata già priva di quell’ossigeno necessario alla nostra esistenza.

Non poter dare al nostro viso, alle nostre mani, quel delizioso e salutare contatto con l’acqua fresca. Se ne deve consumare pochi chilogrammi al giorno, al suo posto sono imbarcati quegli ordi9gni di morte atti a portare il progresso e la civiltà tra i nostri nemici.

 

Io direi che tutto il periodo è mooolto bello!

 

17 mercoledi

Lascio in bianco la parte riservata a questo giorno, forse mi riferirò molto ad esso.

 

che successe il 17 ?

 

Concordo che è successo?

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