magico_8°/88* Inviato 26 Luglio, 2016 Segnala Share Inviato 26 Luglio, 2016 (modificato) Salve C.ti prendendo spunto dal post della XIX licenza "Smg. Pullino" a Francavilla al Mare https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=45741&p=494972 e da una richiesta particolare di Danilo43 pubblico volentieri le foto del prototipo di sommergibile prestatoci dal Museo Navale di Venezia. In verità si tratta di un "recupero" dell'ultimo minuto sotto mia "interessata" richiesta visto poi che lo stesso era stato relegato data la non eccezzionale "forma" nei fornitissimi magazzini del museo. Da quello che si è potuto supporre visto che lo stesso era accompagnato da una generica descrizione "Modello di sommergibile del XIX secolo" che si trattasse di qualche modello progettuale di nave cannoniera semi-sommergibile a propulsione a ruota... Prima cantonata, quelle che a prima vista sembravano le pale di un sistema a ruote si è dimostrato poi più correttamente un sistema di timoni di immersione data sia la dimensione delle pale che anche la disposizione dei montanti che fermavano i timonii e che non avrebbero permesso la rotazione totale delle stesse. Poi da una più attenta ricognizione e pulizia sono stati trovati due piccole fessure circolari a circa due terzi della poppa a forma di coda di castoro che presumevano la possibile presenza di due assi d'elica, mancanti nel nostro modello. Per le dimensioni del progetto possiamo fare riferimento hai due pezzi d'artiglieria presumibilmente da almeno 120-150 mm quindi una nave sommergibile da oltre 3.000 t. Altra considerazione la totale mancanza di un timone a poppa ed anche la mancanza per l'epoca (anche questa presunta) di un qualsiasi sistema di espulsione di fumi da combustione quindi la conferma possibile di un progetto tutto elettrico. Come vedete tante supposizioni e tanti forse...voi che ne dite? magico_8°/88 ps Appena possibile posto le foto della situazione attuale del modello Modificato 26 Luglio, 2016 da magico_8°/88 Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Regia Marina * Inviato 26 Luglio, 2016 Segnala Share Inviato 26 Luglio, 2016 (modificato) Durante la visita si parlava di un sommergibile progettato dalla repubblica di Venezia. Scartabellando la rete ho trovato presso un sito (che citerò a corredo dell'articolo) un documento che riporto qui integralmente. L'autore dell'articolo è un certo Guglielmo Zanelli. e il sito è http://www.ammm-info.net/images/ammm/documents/archive/newlsetter/AMMM_News_4.pdf L'articolo è il seguente che riporto qui integralmente comprensivo di note Le prime notizie relative ad un modello italiano di sommergibilearrivano dal Veneto e precisamente dall’Archivio di Stato(1) dellacittà di Venezia. Si tratta della presentazione in Senato di 6 pagi-ne manoscritte di cui le prime due contengono una supplica alSerenissimo Principe e quattro sono la descrizione progettualedel modello di una barca per navigare sott’acqua.A quel tempo Venezia era impegnata nella guerra di Candia control’invasore turco: erano passati già ventiquattro anni, il conflittonon cessava e le forze militari erano allo stremo. Si rendevanecessario un intervento che ne risollevasse le sorti.Cesare Ianise presenta dunque questo modello di barcasommergibile, ideato dal fratello Giovanni Battista, ai Sette Saviche ne dispongono l’invio al Reggimento dell’Arsenale perl’approvazione.Il fine del sommergibile era violare il porto de La Canea nell’isoladi Candia(2) trasportando alcuni incursori che avrebbero potutoassaltare e conquistare la fortezza locale per poi distruggere lenavi dell’armata di mare ottomana attraccate al porto.Il progetto era abbastanza articolato: la struttura della barcasarebbe stata dotata di ali e coperta stagna con tre soli respiriper chi trasportava; avrebbe avuto la dimensione opportuna aseconda del numero di persone; avrebbe avuto inoltre unazavorra fissa che ne avrebbe assicurato l’immersione completae una mobile che doveva essere calata sul fondo del porto perpermettere al battello l’emersione.Inoltre i respiri, allo scopo di mimetizzarsi durante la notte con laschiuma del mare, avrebbero dovutoessere completamente bianchi.Il progettista suggeriva anche delle tattiche che ne avrebberopermesso uno sfruttamento migliore in campo militare.Non sappiamo se il prototipo di sommergibile sia stato realizzato,se ne sono rimaste tracce e soprattutto dove sia andato a finireil modello presentato al senato. Il mezzo progettato da Ianiseera abbastanza insidioso, quindi utile all’armata veneziana inquel particolare momento bellico, e considerando la competenzatecnica dell’Arsenale di Venezia avrebbe potuto essere realizzatoin breve tempo e senza difficoltà.Di fatto però l’Arsenale non realizzò alcun prototipo di barcaper navigar sotto acqua. Come mai?Lo spunto per risolvere la questione ci viene offertodirettamente dalla data del documento, 9 settembre 1669: tregiorni prima Francesco Morosini, Capitano Generale da Mar efuturo Doge, aveva concluso la pace con i turchi cedendo lorol’isola di Candia ed ottenendone in cambio la salvezza e l’onoredelle armi.La notizia si diffuse nei giorni seguenti per cui venne menol’obiettivo principale del sommergibile: la liberatione del Regnodi Candia.Il modello potrebbe essere stato archiviato nella Sala dei modellidell’Arsenale e potrebbe aver avuto lo stesso destino(distruzione o saccheggio) di altri modelli a seguito delladevastazione delle truppe francesi nel dicembre del 1797.Di sicuro si possono individuare delle lacune progettuali e,parallelamente, evidenziare soluzioni particolarmente felici chedimostrano una analisi profonda dei problemi tecnici. Inparticolare, una di esse rimase attuale per quasi un secolo vis-to che venne riproposta nella prima versione del battellosubacqueo di David Bushnell nel 1773.Non esistendo alcuna altra testimonianza di barche pernavigare sotto acqua, questo modello può essere considerato a buon diritto il più antico progetto italiano di battellosommergibile.1Fondo del Senato, Notatorie di Collegio: il modello risale al 9sett. 1669 ed è stato ritrovato nel 2003 da Guglielmo Zanelli.2Si tratta dell’attuale isola di Creta. Non sò se parla della medesima unità ma forse parliamo di qualcosa di ancora più "antico" vista la data dei documenti usati come fonte per l'articolo. Nel PDf c'è anche un disegno ma non riesco a riportarlo qui Modificato 26 Luglio, 2016 da Regia Marina Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
magico_8°/88* Inviato 26 Luglio, 2016 Autore Segnala Share Inviato 26 Luglio, 2016 Alessandro come vedi dalle foto si tratta di progetti completamente diversi, il modello che abbiamo noi è sicuramente più "moderno" di quello sopra descritto ed a noi più vicino Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 26 Luglio, 2016 Segnala Share Inviato 26 Luglio, 2016 come "certo" GUglielmo Zanelli? è tra i piu arguti e profondi esperti dell'Arsebale della Serenissima, a lui si deve l'unica guida decente dell'Arsenale! Nota per Fabrizio, data l'epoca della targhetta siamo ai primordi della propulsione elettrica, che arrivera un po piu avanti, in efffetti... ma è plausibile Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
danilo43* Inviato 26 Luglio, 2016 Segnala Share Inviato 26 Luglio, 2016 Grazie a Fabrizio ed Alessandro. Il modello lo avevo notato ma non ho fatto a tempo a leggere le targhette, essendomi perso completamente in biblioteca ... Interessante che anche la Serenissima sia stata un'antesignana nella progettazione di battelli subacquei, Da quanto riportato dallo Zanelli l'impiego di tale mezzo seguiva una dottrina modernissima: violazione di un porto nemico in immersione, sbarco di incursori e fanti da mar.... Probabilmente se Francesco Morosini non avesse concluso la pace con i turchi, ne avemmo viste delle belle ! Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
magico_8°/88* Inviato 27 Luglio, 2016 Autore Segnala Share Inviato 27 Luglio, 2016 (modificato) Continuo l'articolo fotografico con le immagini del battello dopo la "ristrutturazione" del dottor Sergio Mariotti In queste due ultime foto si evidenziano sia la posizione dei timoni al lato dello scafo che i due pezzi d'artiglieria in torretta coperti da scudi "ripegabili" al lato della torretta. Resta interessante la conformazione dello scafo e quella poppa estremamente lunga che non so quanto potesse influire nella navigazione in immersione... magica_8°/88 Modificato 27 Luglio, 2016 da magico_8°/88 Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Regia Marina * Inviato 27 Luglio, 2016 Segnala Share Inviato 27 Luglio, 2016 Noto la mancanza dei timoni verticali ovvero quelli direzionali (o come si chiamano in gergo tecnico), è una mancanza del modello (forse integrati nella parte mancante relativa alle eliche) oppure avevano altre idee sul come fare il timone? Mi scuso per la mancata attribuzione della dovuta fama all'autore dell'articolo postato da me ma sulla storia veneziana sono un libro bianco, completamente vuoto in fatto di conoscenze in merito. Interessante la modalità di chiusura dei cannoni, nemmeno sui sommergibili delle due guerre mondiali si avevano soluzioni similli. Mi chiedo se fossero protezioni per coprire il cannone durante le operazioni di fuoco o protezione dall'acqua oppure se la copertura fosse ideata con funzioni di evitare disturbi idrodinamici al battello. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
danilo43* Inviato 29 Luglio, 2016 Segnala Share Inviato 29 Luglio, 2016 come "certo" GUglielmo Zanelli? è tra i più arguti e profondi esperti dell'Arsenale della Serenissima, a lui si deve l'unica guida decente dell'Arsenale! Il CV Guglielmo Zanelli non ha certo necessità di presentazione nell'ambiente veneziano. Per i “foresti” ricordo che da 40 anni, a vari titoli, è accreditato presso l'Arsenale di Venezia. Tra gli ultimi prestigiosi incarichi quelli di Vice Direttore dell'Ufficio Tecnico della MM e Capo Ufficio Infrastrutture di COMAR Venezia. Ora in congedo, prosegue l'attività presso l'Arsenale come valente storico e ricercatore. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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