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75 Anni Fa Affondava La Bismarck


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a ricordo dell'evento

 

http://www.cefalunews.net/cn/news/?id=50004

 

 

27 maggio 1941 affondamento della Bismarck.

All’inizio del 1941, le corazzate Scharnorst e Gnesenau, durante la loro missione di guerra da corsa nell’Atlantico avevano affondato navi per 115662 tsl ed avevano terminato la crociera senza danni. Forte di questi risultati l’ammiraglio Raeder, pianificò l’operazione Rheinüburg (Reno), che prevedeva l’utilizzo oltre alle succitate navi anche della Bismarck.

La Bismarck, impostata nel 1936 era entrata in squadra nell’agosto del 1940, dislocava a pieno carico 50955 tonnellate, il suo armamento era composto da 8 cannoni da 380mm in 4 torri binate, 12 cannoni da 150mm in 6 torri binate, 16 cannoni da 105mm contraerei in 8 torri binate e 28 mitragliere antiaeree, il potente apparato motore gli permetteva di raggiungere i 30 nodi di velocità.

L’operazione pianificata per metà aprile, subì dei ritardi a causa del prolungarsi dei lavori di ripristino sulle due corazzate, alla fine si decise di affiancare alla Bismarck il moderno incrociatore Prinz Eugen. Il 25 aprile l’ammiraglio Raeder, convocò a Berlino L’ammiraglio Günther Lütjens, comandante della flotta tedesca per affidargli il comando della missione, Lütjens pensava che sarebbe stato meglio rimandare l’operazione a quando le due corazzate fossore state pronte o all’entrata in servizio della Tirpiz gemella della Bismarck, ma davanti alle ragioni di Raeder, non insistette.

Le navi lasciarono la Germania il 19 maggio per raggiungere il fiordo di Kors dove avrebbero ultimato i rifornimenti. Durante la navigazione al largo delle coste svedesi, le navi furono avvistate dall’incrociatore svedese Gotland, che inoltro un rapporto sull’avvistamento, che riuscì ad arrivare all’ambasciata Inglese, un altro avvistamento, fu inviato all’ammiragliato da parte di un agente norvegese ed indicava la presenza delle navi nel fiordo di Kors. Le due segnalazioni davano la certezza all’ammiragliato che le navi erano in mare ma non avevano idea delle intenzioni dei tedeschi, pertanto inviò gli incrociatori Suffolk e Norfolk a sorvegliare il Canale di Danimarca e gli incrociatori Arethusa, Manchester e Birmingham nel tratto di mare fra l’Islanda e le isole Faer Øer, mentre metteva in allarme la Home Fleet al comando dell’ammiraglio Tovey.

Alle 21.00 del 21 maggio Tovey decise di rafforzare la vigilanza inviando a sud dell’Islanda l’incrociatore da battaglia Hood e la corazzata Price of Wales scortate da 6 cacciatorpediniere. Il 22 quando la ricognizione aerea sul fiordo di Kors, comunicò che le navi tedesche non erano più presenti, venne ordinato all’incrociatore da battaglia Repulse di raggiungere la Hood, mentre alle 22.45 la Home Fleet con la corazzata King George V, nave ammiraglia di Tovey, la portaerei Victorius, gli incrociatori Galatea, Hermione, Kenya e Aurora e 7 cacciatorpediniere, lasciò l’ancoraggio di Scapa Flow.

La squadra tedesca intanto dirigeva verso il Canale di Danimarca passando a nord dell’Islanda. Il 23 maggio alle 19.22 dalla Bismark venne avvistato un incrociatore inglese, che scomparve nella nebbia, ci fu poi un secondo avvistamento, contro di questo la Bismarck sparo qualche salva , con l’unico risultato che qualche scheggia cadde sul ponte del Norfolk, senza che questo riportasse danni, a bordo della corazzata non sapevano che il primo avvistamento riguardava l’incrociatore Suffolk, dopo il breve scontro le navi tedesche ripresero la loro rotta nella nebbia, seguite dai due incrociatori inglesi che le tenevano sotto controllo con i propri RADAR. Accortosi di essere seguito Lütjens cerco per tutta la notte di rompere il contatto, senza riuscirvi. Dopo un iniziale difficoltà di trasmissione a causa del ghiaccio formatosi sulle antenne, il Suffolk riuscì ad avvisare l’Ammiragliato e la squadra in mare sulla rotta e velocità delle navi nemiche. Il vice ammiraglio Holland, imbarcato sulla Hood, decise d’intercettare le due navi nemiche, a mezzanotte le due formazioni si trovavano a circa 100 miglia di distanza, Holland fece chiamare il posto di combattimento e manovrò per attaccare l’avversario verso le 2.30 del 24 con condizioni di luce a lui favorevoli. I due incrociatori che tallonavano Lütiens, persero però il contatto così Holland si trovò senza notizie sulla posizione del nemico, solo verso le 3.00 del mattino si riuscì a riprendere il contatto con i tedeschi, verso le 5.30 dalla Price of Wales furono avvistate le navi nemiche, le due squadre aprirono il fuoco quasi contemporaneamente da una distanza di circa 20.000m, la Bismarck ed il Prinz Eugen concentrarono il tiro sulla Hood, mentre gli inglesi si concentrarono sulla Bismarck, da subito il tiro tedesco risultò più preciso rispetto a quello inglese, quasi subito la Hood fu colpita a centro nave dove si sviluppò un incendio e poco dopo fu centrata sempre a centronave da un altro proiettile che perforò il ponte penetrando nelle santebarbare facendole esplodere, la nave si spezzo in due ed affondò con tale rapidità che solo 3 uomini sui 1415 dell’equipaggio si salvarono, i tedeschi concentrarono il tiro sulla Prince of Wales, che fu ripetutamente colpita e con incendi a bordo ed una falla che causava un forte imbarco d’acqua, si ritirò dal combattimento. Mentre il Prinz Eugen, non aveva riportato danni, la Bismarck era stata raggiunta da tre proiettili, che avevano provocato danni ad un locale caldaie e a due depositi nafta, non erano danni rilevanti, ma la nave adesso non poteva superare i 28 nodi e la perdita di nafta provocava una lunga scia visibile a distanza. La riduzione della velocità e soprattutto la perdita di carburante indussero Lütjens ad interrompere la missione.

L’ammiraglio, poteva scegliere fra rientrare in Germania rifacendo il cammino percorso o dirigersi verso i porti della Francia per eseguire le riparazione e poi riprendere la missione. Valutando i pro e d i contro scelse di dirigere verso la Francia, opzione che gli dava la possibilità di scrollarsi di dosso gli inseguitori una volta in Atlantico dove avrebbe potuto contare sull’appoggio dei sommergibili li in missione. Ordinò al Prinz Eugen di rientrare in Germania e mentre per creare un diversivo, impegnava con le sue artiglierie gli inseguitori, l’incrociatore riuscì a sganciarsi senza essere notato.

L’affondamento della Hood, aveva fortemente colpito gli inglesi, l’Ammiragliato, ordino alla forza H di stanza a Gibilterra e formata dall’Incrociatore da battaglia Renown, dalla portaerei Ark Royal e l’incrociatore Sheffield, di uscire in Atlantico, alle corazzate Rodney e Ramilles fu ordinato di abbandonare i convogli che stavano scortando e dirigere verso la Bismarck, agli incrociatori che seguivano la nave si era aggiunta la Prince of Wales, con i suoi caccia di scorta, questa formazione con l’avvicinarsi alle zone di operazione dei sommergibili tedeschi, iniziarono a zizzagare ad un tempo.

Tovey, resosi conto di essere troppo lontano, decise di cercare di rallentare la Bismarck lanciandogli contro gli aerei della Victorius, dalla portaerei si alzarono 9 siluranti Swirdfish, che dopo più di un ora avvistarono la nave ed iniziarono l’attacco, il violento fuoco di sbarramento tedesco non permise ai piloti di avvicinarsi molto ed un solo siluro colpì la nave al centro, non causando grossi danni, ma provocando la morte di un sottufficiale primo caduto della Bismarck, intanto le violente accostate ad alta velocità effettuate per evitare i siluri, avevano scomposto le riparazioni provvisorie e la nave imbarcava di nuovo acqua, si dovette ridurre la velocità per permettere alle squadre di sicurezza di ripristinare le riparazioni.

Nella notte, mentre gli inglesi accostavano a sinistra, la Bismarck accostò a dritta, riuscendo cosi ad uscire dalla portata dei RADAR degli inseguitori, ma a bordo nessuno se ne accorse, tanto che Lütiens, il mattino del 25 maggio trasmise un lunghissimo messaggio al comando tedesco, il messaggio intercettato dalle stazioni inglesi, permise di effettuare dei rilevamenti radiogoniometrici, che furono trasmessi a Tovey, ma un errore commesso dagli ufficiali addetti, diede una posizione della Bismark a Nord, così tutte le navi inglesi si diressero verso quel punto lasciando libera la nave. Solo al mattino del 26 maggio, la Bismarck fu avvistata da un Catalina, con ai comandi un ufficiale americano che addestrava gli equipaggi inglesi, ripetutamente colpito dal fuoco Antiaereo della nave, dovette allontanarsi ma ormai il segnale di scoperta era lanciato. Tovey inverti la rotta ed ordino alla Forza H, che era la più vicina, di lanciare attacchi aerei al fine di rallentare la Bismarck, che altrimenti sarebbe entrata nel raggio d’azione degli aerei tedeschi di base in Francia, che gli avrebbero fornito la copertura necessaria. L’ammiraglio Sommerville, comandante della forza H, ordino allo Sheffild di raggiungere al Bismarck e di tenerla sotto controllo da lontano, a causa di una serie d’imprevisti, il messaggio fu decifrato dall’Ark Royal, solo dopo che la partenza degli aerosiluranti, che giunti nella posizione indicata, attaccarono l’incrociatore inglese, scambiandolo per la nave tedesca, fortunatamente nessun siluro andò a segno. Una seconda ondata di aerei, lascio la portaerei alle 19.00 e dopo circa un ora attaccarono la corazzata, le pessime condizioni meteo, li costrinsero ad attaccare isolatamente, non riuscendo a coordinarsi, solo due siluri, raggiunsero la nave, uno sul fianco destro che procurò lievi danni, ed uno a poppa che provocò seri danni ai timoni, la Bismarck non poteva più governare e fu costretta a ridurre la velocità a pochi nodi. Avvisato della cosa, Tovey si regolo per raggiungere la corazzata alle prime luci del mattino, durante la notte la Bismarck fu attaccata dai cacciatorpediniere, che sia a causa del fuoco della nave e del mare grosso, non ottennero alcun risultato.

La mattina del 27 maggio, verso le 9.00 Tovey era in vista della Bismarck pressoché immobile, per prima apri il fuoco la Rodney seguita dalla King George V, poi si aggiunsero il Norfolk ed il Dorsetshire, la Bismarck tento la difesa, ma in breve le sue torri furono messe a tacere, mentre le navi inglesi la circondavano e continuavano a colpirla, è stato calcolato che circa 300 colpi colpirono la nave durante lo scontro. Alle 10.15 fu dato l’ordine di autoaffondare la nave, che scomparve fra i flutti assieme alla quasi totalità dei suoi 2092 uomini di equipaggio, alla fine i superstiti saranno solo 115.

Il relitto della Bismark è stato individuato l’8 giugno del 1989 alla profondità di 4791m, a circa 650 Km dal porto di Brest.

Bibliografia:

Grandi battaglie del XX secolo, Curcio Editore di Arrigo Petacco.

Storia della Marina Fabbri Editori

Modificato da Squadrag54
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