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Il Potere Nucleare Delle Ffaa Italiane 1954 1992


Leopard1

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Titolo: Il potere nucleare delle Forze Armate italiane 1954-1992

Autore: Vincenzo Meleca
Editore: Greco&Greco Editori
ISBN 978-88-7980-652-7
Anno: 2015
Pagine: 270
Prezzo: 13 euro

 

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Il trattato di pace che chiuse ufficialmente la Seconda Guerra Mondiale sancì in modo inequivocabile che l'Italia non avrebbe mai potuto sviluppare tecnologia ed armamenti atomici. Negli anni successivi, però, con l'inizio della cosiddetta Guerra Fredda e l'ingresso dell'Italia nella NATO, le cose cambiarono. Esercito ed Aeronautica ebbero così, seppur limitato dal principio della "doppia chiave", un certo potere nucleare, soltanto tattico l'Esercito, anche strategico, per un breve periodo, l'Aeronautica. Non l'ebbe invece la Marina, che aveva invece cercato -riuscendoci solo in parte- da un lato di dotarsi di un vero know how nel campo della progettazione e realizzazione di reattori nucleari (con l'idea di poter poi tradurre tale esperienza nella costruzione di sistemi di propulsione nucleare per unità di superficie e sottomarine) e, dall'altro, di poter avere unità in grado di lanciare missili IRBM, Il rifiuto degli USA di cedere all'Italia i missili Polaris spinse la stessa Marina a progettare, realizzare e sperimentare un proprio vettore. La progressiva smilitarizzazione dell'Europa, la rinuncia al nucleare civile, lo scioglimento del Patto di Varsavia ed il dissolvimento dell'Unione Sovietica posero fine al sogno delle nostre Forze Armate (ma anche di alcuni politici di rango) di poter avere una reale capacità di dissuasione nucleare. Il volume descrive con abbondanza di illustrazioni mezzi ed organizzazione delle tre Forze Armate relativamente a questo aspetto ancora poco conosciuto di un periodo della nostra storia recente

 

 

 

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  • 1 month later...

Babbo Natale mi ha portato un regalo!

scartato il pacchetto con ansia ho provveduto a inserirlo immediatamente in valigia per godermelo in questi pochi giorni di vacanza. Vediamo un po:

 

E' un volume di dimensioni contenute, non difficile da reperire, il cui argomento è palesato fin dal titolo. Ci sono diversi libri sull'argomento, ma ho l'impressione che questo si amolto piu pregnante! Non so se sia solo perchè il nostro Leopard ha indossato le stellette, ma ha saputo gestire molto bene le informazioni riportate, senza sconfinare in particolari che potrebbero essere coperto dal segreto e, pertanto, pericolosi per i militari.

 

Dopo una interessante prefazione e una (troppo) breve introduzione, l'autore suddivide la trattazione dell'argomento per Forza Armata, procedendo per anzianità (Esercito Marina Aeronautica) e riportando, per ognuna, storia, tecnologia e politica che hanno in qualche modo coinvolto le armi nucleari in Italia. Fondamentale la parte politica, mai riportata con polemica ma sempre come informazione per inquadrare l'impiego di queste armi che, come noto, sono essenzialmente politiche.

 

Sono descritte con cura e tenacia i reparti italiani che hanno gestito le armi nucleari e quelli statunitensi che, secondo il sistema della "doppia chiave", cogestivano le testate. Ottimamente riportati i siti interessati, i mezzi coinvolti o, comunque, che avrebbero potuto esserlo. Sempre il tutto inserito nella possibile strategia di attacco da parte del Patto di Varsavia. Molto interessante, forse perchè "pruriginosa", la descrizione degli ordigni e dei vettori.

 

Alcune delle informazioni sono davvero poco note, anche a chi veste le stellette, e io mi ci mette ampiamente dentro a questi dopo aver scoperto la gestione "aeronautica" delle armi nucleari, un unicum nella NATO.

 

Le mie parole entusiaste vanno però, in qualche modo, contenute a causa di un particolare, al lettore se pregio o difetto: il libro è molto tecnico e la lettura potrebbe non essere sempre scorrevole a causa delle miriadi di informazioni riportate.

 

Una chicca particolare per noi di Betasom, è l'essere citati diverse volte nel testo, come, peraltro, avere diversi membri che, in qualche modo, hanno collaborato alla finalizzazione del libro, come Malaparte e Pellicano.

Modificato da Totiano
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  • 2 months later...

Mercoledì prossimo, 9 marzo 2016, alle ore 18.30, ne parlerò anche a Milano, a Palazzo Cusani, ma illustrandone il contenuto come conferenza (attività culturale) e non come presentazione del libro (attività vista come commerciale).

Ovviamente tutti gli amici di Betasom interessati sono invitati, ma con una raccomandazione: essendo Palazzo Cusani sede del Comando Esercito Lombardia e sede di rappresentanza del Corpo di Reazione Rapida NATO, è indispensabile comunicare la propria partecipazione telefonando entro l'8 marzo al. n. 02-76008863 (h. 10-12.30), oppure inviando una e-mail a sez.milano@unuci.org

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Il Potere Nucleare delle FFAA italiane 1954 1992

 

Il nostro collega Leopard ha presentato ieri sera la sua più recente pubblicazione in un ambiente preparato ed attento qual’ era quello di palazzo Cusani e la platea militare.

Un libro attento di piacevole lettura anche e soprattutto per non specialisti, ammiccante, come sa essere il suo autore nelle conferenze, che oltre ad offrirci uno spaccato di un periodo storico piuttosto grigio che incombeva sul nostro Paese, pone delle riflessioni molto attuali sulla catena decisionale e di comando delle nostre FFAA e soprattutto della reazione alle minacce che incombono sul nostro paese.

Un libro da leggere, come storico e per alzare il velo agli appassionati di “cose” militari ma soprattutto un per e riflessioni importanti da meditare e sviluppare in merito al futuro militare (e politico-militare) del nostro Paese, solo o come membro della NATO e partner distaccato di una Difesa Europea che non esiste, non solo per “operazioni fuori teatro” ma ormai strettamente impegnato o da impegnarsi in operazioni ai propri confini.

Da leggere ed aprire un dibattito appena un certo numero di noi si saranno impadroniti della materia

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Ho ritenuto saggia a e buona cosa unificare i due argomenti... :-)

Immagino che Pellicano voglia aprire una discussione sul tema, più che sul libro, ma nel frattempo , trattandosi appunto sostanzialmente di recensione del libro, unifico.

Modificato da malaparte
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  • 2 weeks later...

.. certamente la posizione MMI in termini di armamento nucleare meriterebbe un' ulteriore considerazione; dalla trattazione di Meleca si evidenzia quanto difficile, farraginosa, addirittura pericolosa, fosse non solo la catena di comando ma la catena logistica di Esercito ed Aviazione in merito all' eventuale uso delle armi

La Marina, e solo in un contesto NATO, operando in gruppi integrati, ed in universo contesto logistico, non avrebbe avuto le stesse difficoltà delle altre armi.

La butto come provocazione, in attesa di altri interventi e poi per un pù meditato intervento, magari aprendo una finestra su altre situazioni e tempi più recenti

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.. i correttori automatici dei telefonini sono una dannazione, cambiano addirittura il senso ... RIPETO:

La Marina, e solo in un contesto NATO, operando in gruppi integrati, ed in diverso contesto logistico, non avrebbe avuto le stesse difficoltà delle altre armi.

La butto come provocazione, in attesa di altri interventi e poi per un pù meditato intervento, magari aprendo una finestra su altre situazioni e tempi più recenti

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  • 6 months later...

Comunicazione di Servizio che potrebbe interessare per il parallelismo, sul numero di Ottobre di RID Rivista Italiana Difesa un bell'articolo di Claudio Boccalatte:

 

Il reattore nucleare militare italiano del CAMEN di Pisa

 

che tratta con dovizia di dettagli tecnici, della creazione e degli scopi iniziali di di questa struttura all'avanguardia per quegli anni.

 

Da leggere.

 

magico_8°/88

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  • 1 year later...

Sul numero unico 2017 del Bollettino d'archivio dell'USMM è uscito il mio articolo "Il potere nucleare della Marina italiana", con alcuni aggiornamenti ed integrazioni rispetto allo stesso argomento trattato nel libro

E' consultabile su http://www.marina.difesa.it/conosciamoci/editoria/bollettino/Documents/BdA_2017.pdf

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