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La Vasca Belloni


danilo43

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Nella recensione di 50 anni di mare – memorie 1900 – 1950, di Angelo Belloni, https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=28835 GM Andrea menziona il testo Tener famiglia del maggiore GN Petrillo, dove l'autore rievoca un esperimento eseguito nel '29 con la "vasca Belloni", alla presenza dell'omonimo inventore. Nel suo libro Petrillo evidenzia che di tale esperimento non vi è però menzione nelle memorie del Belloni, da lui consultate grazie ai famigliari.

Prendo spunto per riportare quella narrazione, che ho corredato con un disegno illustrativo d'epoca, non facente parte del succitato testo.

 

...Angelo Belloni era indubbiamente eccezionale. Di grande intelligenza e anche di grande fantasia e intraprendenza, si dedicò per tutta la vita alle imprese sottomarine, dal salvataggio dei smg alla pesca delle perle e delle spugne, tanto che aveva entrambi i timpani sfondati per le profonde immersioni fatte. In quanto al problema del salvataggio, fu il primo nel mondo ad impostarlo sull'equilibrio fra la pressione interna ed esterna de smg, criterio razionale da tutti adattato, anche se risolto da altri con mezzi più idonei.

Belloni si basava su questo concetto: se nell'interno del smg si può stabilire una pressione uguale a quella esterna, può lasciarsi libera un'apertura da cui gli uomini possono tornare in superficie. A tale scopo egli ideò un tubo di tela (i smg più moderni disposero in seguito di una garitta utilizzabile come il tubo) che, collegato in alto con un portello di uscita, pescava in basso in una vasca pure di tela. Bastava mettere il locale in pressione con l'aria compressa di bordo (o di un aiuto esterno), riempire d'acqua la vasca, equilibrare la pressione con l'esterno fino a riempire il tubo fino al portello e aprire questo. Gli uomini non avevano che da tuffarsi nella vasca, infilarsi nel tubo e venire a galla. Per rendere più agevole la fuoriuscita, Belloni aveva ideato un cappuccio di gomma con occhiali che,con la sua sacca d'aria, consentiva all'uomo di respirare anche sottacqua per qualche minuto prima di arrivare alla superficie.

Lo Speri fu il primo a fare questo esperimento.

Finalmente a Spezia, alla presenza dell'ammiraglio dei smg e di una commissione, facemmo le prove della vasca Belloni con immersione simulata. E cioè, restando in superficie, riempimmo la vasca e, aumentando la pressione d'aria nel locale di prua riempimmo anche il tubo. Fu così aperto il portello ed io fui il primo a tentare la prova: indossai il cappuccio, mi immersi nella vasca, sottacqua imboccai il tubo, e per spinta propria uscii dal portello. L'unica esigenza da rispettare era quella di tenere la testa ben verticale sia nell'immergersi nella vasca e sia nell'imboccare il tubo, cosa non facile data la piccola profondità della vasca: se si inclinava la testa, l'aria fuoriusciva dal cappuccio e si aveva l'acqua alla bocca. Fatto l'esperimento, lo volli ripetere senza cappuccio: per chi è abituato a nuotare sottacqua l'operazione era molto più rapida. Ma in condizioni reali, e cioè con il smg ad una certa profondità e quindi con una fuoriuscita di maggior durata, l'uso del cappuccio era necessario per la riserva d'aria che esso conteneva. Belloni 1 fu molto soddisfatto....

 

1 purtroppo nelle proprie memorie inedite, che ho potuto consultare grazie alla liberalità del nipote Emanuele

Vinassa de Regny, Belloni non fa cenno di questa prova con lo Speri [Nota del curatore]

v2NlJX.jpg

 

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A seguito degli ultimi riferimenti ad Angelo Belloni, con immutato piacere ho ripreso in mano le sue memorie; mi sono accorto che il disegno del post precedente, a spiegazione del funzionamento della vasca Belloni, è opera nientemeno che di Rudolf Claudus (pag. 157 del testo).

A seguire l'immagine di copertina della vasca installata sul sommergibile brasiliano Humaità (1928).

 

wHrERd.jpg

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... mi sono accorto che il disegno del post precedente, a spiegazione del funzionamento della vasca Belloni, è opera nientemeno che di Rudolf Claudus (pag. 157 del testo).

R. CLAUDUS è maggiormente noto come pittore, ma il suo vero "lavoro" da giovane era quello di Uff. del Genio Navale della Marina Austrungarica: quindi doveva per forza aver dimestichezza anche col disegno tecnico.

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  • 6 years later...

Per un aggiornamento delle schede dei battelli classe "F", e dell'F.17 in particolare, posto di seguito un cinegiornale dell'Istituto Luce di luglio 1929 sul collaudo da parte del C.te Belloni di un apparato per il salvataggio dei sottomarini effettuato sul battello a La Spezia .

 

A La Spezia il comandante Belloni collauda il suo nuovo apparecchio per il salvataggio dei sottomarini

 

 

Modificato da magico_8°/88
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