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Amleto Sommaruga... il Diario 2


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Diario Amleto Sommaruga (2)…

 

Dopo la pubblicazione finale dell’intervista che fa spesso riferimento al Diario, ecco che riprendo il Diario… fly37

 

 

 

Dal Diario di guerra di un marinaio…2

 

11 novembre, mercoledì

 

Sospesa di nuovo. Sempre a causa di mine buttate questa notte nel golfo.

 

12 giovedi

 

Niente di nuovo.

 

13 venerdi

 

Domattina si parte. Nella giornata nulla di interessante. Io e Primetti stiamo organizzando di pubblicare un quotidiano di bordo, pubblicato durante i giorni di missione.

 

14 sabato

 

Leviamo le cime. Si esce dalle chiuse dopo esser stati salutati dal picchetto d’onore del San Marco e da una folla (non troppo folta) di Ufficiali e marinai.

Imbrocchiamo il fiume diretti verso l’Atlantico.

È la prima volta che vado in un oceano, in una missione di guerra su un grande sommergibile.

Non nascondo che provo un certo orgoglio nell’essere fra un equipaggio che fiero e sereno parte per una missione di un centinaio di giorni per portare alla vittoria il vessillo della Patria lontana.

La giornata è molto fredda, un forte vento di tramontana rende un po’ faticosa la navigazione nel canale.

Ore 18. Arriviamo a Le Verdon, ove ci si ferma ancora in attesa del giorno per uscire dalla zona pericolosa ed arrivare a La Pallice .

Allarme aereo e come servente mitragliere mi faccio 1 ½ in plancia ove tira un ventaccio gelido , senza avvistare niente.

Ore 24. Termino la mia guardia, ai motori elettrici.

Domani deve essere una giornata terribile.

 

15 domenica

 

Abbiamo salpato questa mattina alle ore 9.15 da Le Verdon. Si naviga con un mare agitato, scortati da un incrociatore tedesco.

Incontriamo dopo 4 ore di navigazione il SMG Tazzoli che rientra per un’avaria ai motori.

Avvistiamo diverse mine sulla nostra rotta. Navighiamo in zona minata dagli Inglesi, perciò tutto il personale sta in coperta con i salvagenti. Alle 18 entriamo nel porto della “Pallice” .

Allarme aereo e niente altro.

 

16 lunedi

 

Siamo stati attraccati in porto per tutta la giornata. Ho avuto così l’occasione di visitare gli imponenti bacini corazzati tedeschi. Si è fatto scambio di visite sui sommergibili tedeschi. Solito allarme aereo.

 

17 martedi

 

Niente di novo. Allarme serale.

 

18 mercoledi

 

Siamo usciti, verso le 11 di stamattina per esercitazioni. A poche miglia dal porto ci si immerge a 10 metri quando improvvisamente sentiamo uno scoppio secco sulla sinistra dello scafo. Ci accorgiamo di essere attaccati da aerei. Emergiamo, dato che il fondale è basso per potervisi rifugiare, preparandoci la difesa, ma gli aerei (una quindicina) dopo aver sganciato qualche bomba intorno, proseguono e bombardano La Pallice amazzando 80 persone. Rientriamo incolumi alle 16.

 

19 giovedì

 

Siamo usciti nel pomeriggio per esercitazioni. Allarme aereo.

 

20 venerdi

 

Niente di nuovo. Allarme aereo.

 

21 sabato

 

Siamo sempre in porto in attesa dell’ordine di prendere il mare e di iniziare finalmente una volta per tutte questa missione.

Non v’è nulla di nuovo. Allarme serale.

 

22 domenica

 

Niente di nuovo. Allarme aereo come al solito.

 

23 lunedì

 

Siamo tutti consegnati per un pasticcio combinato da alcuni.

Abbiamo avuto nel pomeriggio due allarmi aereonavali ma senza incidenti di sorta.

Nella notte altri allarmi aerei in continuità.

 

24 martedi

 

Siamo usciti nella mattinata per fare l’assetto del sommergibile. Rientriamo verso le 14 con un allarme aereo.

 

25 mercoledi

 

È ormeggiato al nostro fianco un sommergibile germanico che ha affondato giorni fa il più grande transatlantico del mondo, il Queen Elisabeth di 85.000 tonnellate.

Sono conciato maluccio a causa di un ascesso che mi sta crescendo sul ginocchio. Non sarebbe niente se si restasse in porto, ma sembra che domani sera si parta definitivamente, perciò con questa febbre e il dolore causato mi fa passare la voglia di affrontare il mare di Giascogna.

 

26 giovedi

 

Ore 10.15 si salpa da La Pallice e definitivamente prendiamo l’Oceano diretti.. (lo sapremo domani mattina alle 8 quando il Comandante aprirà il plico segreto indicante la rotta).

Una discreta folla di tedeschi ci saluta dalla banchina augurandoci una buona missione. Queste spontanee dimostrazioni ci riempiono di entusiasmo e di orgoglio nel vedere che tutti ammirano il nostro bel battellone filare perfetto in mare aperto, con la bandiera che sventola fiera sull’asta in plancia.

Peccato che io debba starmene in cuccetta malamente conciato e con la febbre.

Ore 17.25 è scoppiata a qualche decina di metri dallo scafo una mina.

Ore 17.48 un altro scoppio di mina, ma questa volta più vicina. Usciamo incolumi da questi maledetti campi minati.

 

27 venerdi

 

Abbiamo navigato tutta la nottata in superficie. Ci siamo immersi alle ore 6.00 del mattino per rimanere sotto tutta la giornata.

Ore 11.14 Siamo a 86 metri e sentiamo lontani scoppi i bombe di profondità. Si naviga al largo della costa Spagnola, eppure l’Inglese si aggira anche qui a caccia di sommergibili.

Si riemerge alle 19 per restare tutta la notte in superficie.

 

28 sabato

 

Come ieri ci si immerge al mattino per saltare fuori alla sera. Doppiamo nella nottata Capo Finisterre, punta sulla costa Nord Occidentale della Spagna.

Con sistemi un po’ subdoli, come di solito si usa sulle navi da guerra, l’equipaggio è al corrente della rotta che si dovrà tenere in questi tre mesi di missione; L Africa del Nord, Isole di Capo Verde, Costa Brasiliana, Costa Argentina, il ritorno non è ancora stabilito. Il mio ginocchio va meglio.

 

29 domenica

 

Ore 19. Emergiamo con un mare forte, dopo essere stati sotto per 13 ore con una temperatura di 38 gradi.

Navighiamo al largo della costa Portoghese.

È da mercoledì che non vedo la luce del giorno e non respiro una boccata d’aria pura. Le barbe cominciano a crescere e a bordo si diventa fetentucci. Queste prolungate immersioni ci impediscono di pulirci e pulire l’interno del battello.

Ma siamo solo al principio, perciò... chi sa poi, dunque… mi sarà facile abituarmi.

Oggi ho pensato ad Anna, non molte domeniche fa ero in sua compagnia, oggi navigo verso l’Equatore.

 

30 lunedì

 

Abbiamo navigato tutta la giornata in emersione, con un mare calmo ed una velocità regolare. Nella nottata o domani passeremo tra le Azzorre e l’isola di Madera indi punteremo su Capo Verde. Per ora stiamo su una rotta battuta dai convogli anglo americani. Oggi a quanto sembra ne abbiamo avvistato uno fortemente scortato dal quale ce ne siamo bene guardati dall’avvicinarci.

L’orologio è stato ritardato di un’ora.

 

1 dicembre, martedì

 

Nella nottata il mare si è messo abbastanza brutto, tanto che verso le 10 è stato necessario immergerci. Si riesce verso le 19 per caricare le batterie, ma il mare è sempre fortissimo.

Sto male, “racco” ma constato che molti stanno peggio di me.

Eppure con tutto ciò è necessario fare il proprio quarto di guardia tra il caldo opprimente e il puzzo d’olio dei motori e il lezzo schifoso emanato dalla poppa. Nella cui poppa si crede di poter riposare… e tutto questo deve durare 90 giorni.

Sono sette giorni che navighiamo e siamo ormai tutti luridi, sentiamo il bisogno di un po’ d’acqua per lavarci almeno il viso ma niente, siamo condannati a restare così per tutta la durata della missione. La luce, l’aria fresca e frizzante, come la si desidera; non ho mai apprezzato così tanto la luce del sole; il chiaro della luna e, sono sette giorni che non vedo il chiarore del giorno e della notte.

 

2 mercoledi

 

Ci siamo immersi stamattina per via del mare e di un motore che non funziona. Riemergiamo in serata con discreta bonaccia.

L’orologio è stato ritardato di un’ora.

 

3 giovedi

 

Nella nottata il mare si è messo di nuovo male.

Nelle prime ore del mattino si è avvistato un piroscafo di 5.000 tonellate e dopo una caccia durata qualche ora si scopre che è di nazionalità portoghese. Cosicché ci è scappato un bocconcino.

Nella nottata il mare è molto aumentato.

 

4 venerdi – Santa Barbara

 

Il mare è sempre forte, navighiamo in emersione, molto al largo di Gibilterra. Alle 12.25 (ora di bordo) avvistiamo una grossa petroliera in rotta verso il Nord.

Immersione rapida, con un’abile manovra si accosta e si sta per lanciare… quando ci accorgiamo che è Spagnola. E questo è il secondo fiasco che ci capita.

 

5 sabato

 

Navighiamo al largo delle coste del Nord Africa.

Nulla di nuovo nella giornata. Mare calmo.

 

6 domenica

 

Nella nottata è successo un guaio serio che a quanto sembra, debba compromettere la missione. Due delle quattro pompe dei motori si sono avariate. Tentiamo perciò con un arduo e faticoso lavoro di rimetterle in efficienza, altrimenti il Comandante è propenso a rientrare.

Perciò tutta la giornata in immersione a lavorare con una temperatura di 40 gradi; uomini nudi infilati tra tubi, cilindri, a smontare , rimontare, incuranti di ogni cosa, cacciare braccia e teste in così stretti pertugi, tanto da fare pensare l’impossibilità di uscita dei membri stessi.

E tutto perché ognuno ha una avversione di un ritorno in Base, dopo aver fatto tanti sacrifici, passati i pericoli maggiori.

No! Iddio ci dovrà aiutare.

Abbiamo avuto finora tanta sfortuna, ma ho ancora fiducia nella buona sorte e nel Comandante che a quanto sembra è l’unico tra gli ufficiali che abbia la testa a posto.

 

(continua-2)

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