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Cento Anni Fa Entrano In Azione I Treni Armati Della Regia Marina


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Comandanti buongiorno, per non dimenticare, ho pubblicato questo articolo tramite un amico giornalista.http://www.cefalunews.net/cn/news/?id=48196

 

di seguito l'articolo.

 

 

I treni armati della Regia Marina 1916-1918

In Adriatico le uniche basi della Regia Marina, erano Venezia e Brindisi, fra questa due, vi erano solo approdi per il naviglio minore. Nonostante fin dal dicembre del 1914, le città di Ancona e altri centri costieri, erano stati dichiarati indifesi e tale dichiarazione era stata comunicata per via diplomatica all’Austria.

Già nella notte del 24 maggio 1915, la marina astro-ungarica, operò una serie di azioni contro obiettivi costieri italiani . bombardando Ancona e altre località della costa adriatica, soprattutto la rete ferroviaria. Tra giugno e agosto del 1915, furono sottoposte a bombardamento navale; Pesaro, Rimini, Monopoli, Ortona, Pedaso, Fano e Bari. Lo stato maggiore, si trovò cosi con circa 750Km di coste basse e non fortificate, dove le navi nemiche, potevano colpire in qualsiasi momento. Fortificare tutta la costa era impossibile data anche la mancanza di pezzi di artiglieria del Regio Esercito tutti necessari sul fronte terrestre, organizzare una costante opera di pattugliamento navale, avrebbe richiesto un numero di unità enorme, che comunque si sarebbero presto logorate, con un costo di costruzione e manutenzione impensabile. Visto che la ferrovia adriatica, come adesso, correva parallela alla costa, praticamente sul mare per quasi tutto il suo percorso, la scelta cadde su treni armati di artiglieria, che avrebbero potuto raggiungere rapidamente il luogo dell’attacco. L’idea fu concepita dall’ammiraglio Paolo Thaon di Revel, capo di stato maggiore della marina, che nel luglio del 1915 prese accordi con il ministero dei lavori pubblici per l’uso della linea e del materiale rotabile. I treni armati furono allestiti su materiale rotabile fornito dalle FF.SS. presso l’arsenale di La Spezia, su normali pianali ferroviari, furono montati cannoni da 76mm o 120mm, furono applicate delle mensole, come sui cacciatorpediniere, per aumentare lo spazio utilizzabile, piedi a vite al fine di bloccare i carri al suolo e scaricare su di esso la forza del rinculo dei pezzi, mentre per ospitare cannoni da 152mm furono utilizzati carri a pianale ribassato. La composizione dei treni armati, prevedeva 4 cannoni da 120 o 152, più 2 da 76 per il tiro contraereo. Per ogni treno, vi era poi un treno logistico, per l’alloggio dei mariani e le riparazioni . In totale, dal settembre 1915 al settembre 1916 furono approntati 10 treni, uno armato con pezzi da 76/30, 4 con pezzi da 120/40 e 5 con cannoni da 152/45, i treni furono indicati con la sigla TA seguito da un numero da 1 a 10. Ad ogni treno, fu assegnato un tratto di costa di lunghezza fra i 60 e gli 80 Km. In questa tratta , veniva individuata un stazione, dotata di opportuni binari di ricovero, dove i due treni stazionavano di notte. Poco prima dell’alba, tutto il traffico ferroviario, veniva interrotto, e il treno armato si portava in una stazione atta ad incroci/precedenze, sita a circa metà della tratta assegnata, detta stazione di appostamento, questo perché l’alba era l’ora migliore per le incursioni, il sole basso sull’orizzonte, rendeva difficoltoso l’avvistamento e la direzione del tiro. In particolari località particolarmente esposte, furono approntati, dei terrapieni, al fine di fornire un qualche riparo al treno. In caso d’allarme, erano state date opportune disposizioni ai dirigenti movimento, tutto il traffico doveva essere interrotto, tutti i treni ricoverati( la maggior parte della linea era a binario unico,) in modo da lasciare libero transito al treno armato, che vista la velocità di circa 60Km/h, in più o meno mezzora, potevano raggiungere gli estremi della tratta assegnata, dal momento della fermata del treno, questo veniva messo in posizione di fuoco in 30/40 secondi. Ogni treno era comandato da un tenete di vascello, specializzato in artiglieria e tiro, con una forza di 60/90 uomini fra sottufficiali e comuni, e personale del genio ferrovieri adibito alla conduzione del convoglio, macchinisti, aiuto macchinisti, capotreno e frenatori.

 

 

Composizione dei treni

Prima di descrivere la composizione dei treni, per una migliore compressione della stessa, esporrò alcune notizie sui cannoni e i carri usati. Il calibro del cannone, è il diametro interno della canna, viene espresso in mm, è il primo numero identificativo di un cannone, il secondo numero indica quante volte il calibro stà nella lunghezza della canna, un cannone da 152/40, ha un diametro interno di 152mm , mentre la canna e lunga 6080mm, la lunghezza della canna è direttamente correlata alla gittata , in quanto maggiore è la lunghezza, maggiore è il tempo in cui il proiettile è sottoposto alla spinta della carica.

Materiale rotabile:

carro Po, carro pianale a due assi

carro Poz, carro a pianale a carrelli

carro F carro coperto a due assi per derrate

carro FI carro coperto a due assi

carro FF carro coperto a due assi a passo allungato

carrozza ABz carrozza passeggeri a carelli

bagagliaio DPz bagagliaio a carrelli..

 

In tutto il conflitto furono attivati 12 treni armati, divisi in tre tipi, così composti:

treno “ 1° Tipo” 6 convogli

1 locomotiva gruppo 290 o 875 in testa

1 carro Po modificato utilizzato come carro comando e D.T.(direzione del tiro)

1 carro Poz con due pezzi da 76/40 contraerei

1 carro F utilizzato come santabarbara

4 carri Poz con un pezzo da 152/40 e 64 colpi di pronto impiego

1 carro F utilizzato come santabarbara

1 locomotiva gruppo 290 0 875 in coda

treno “ 2° tipo” 5convogli

1 locomotiva gruppo 290 0 875 in testa

1 carro Po modificato utilizzato come carro comando e D.T.

2 carri Poz con due pezzi da 120/40

2 carri Poz con due pezzi da 76/40 antiaerei o due mitragliatrici antiaeree

1 locomotiva gruppo 290 o 875 in coda

treno” 3° tipo” un convoglio

1 loc gruppo 290 0 875 in testa

1 carro Po modificato utilizzato come carro comando e D.T.

4 carri Poz con due pezzi 76/30 e 2 mitragliatrici antiaeree

1 carro FF utilizzato come officina

2 carri F utilizzati come santabarbara

1 loc gruppo 290 o 875 in coda.

Ad ognuno di questi treni era assegnato un treno logistico così composto:

1 loc gruppo 290 o 875 in testa

1 carro serie FI utilizzato come cucina e cambusa

2 carri FF utilizzati deposito materiali, officina e alloggio personale

1 carrozza Abz 1910 utilizzato come alloggio ufficiali e sottoufficiali

2 bagagliai DPz utilizzato come alloggio marinai

2 carri F utilizzati come deposito munizioni.

Dislocazione dei treni armati.

I treni armati, furono assegnati alle varie tratte in base al calibro delle armi in dotazione, in base alla minaccia e alla distanza della ferrovia dal mare. Alla tratta Cervia-Ancona, dove più numerose furono le incursione eseguite dalle unità maggiori e quindi più protette, furono destinati due treni da 152/40 con sedi a Rimini TA1 e Senigallia TA3. Ad Ancona furono dislocati due treni, uno da 120/40 TA4 ed uno da 76/30 TA8 ad uso contraereo. Nella tratta Porto Recanati-Ripalta, furono assegnati tre treni, uno da 120/40 TA2 con sede a San Benetto del Tronto, un secondo da 120/40 a Castellammare Adriatico TA5, uno da 152/40 con sede a Vasto TA6, nella tratta Barletta-Monopoli fu dislocato un treno armato con pezzi da 120/40 TA7 con sede a Bari, nella tratta Barletta-Mola di Bari, furono assegnati due treni da 152/45, con sede a Barletta TA10 e Bari TA9, la seguente dislocazione fu ultimata nel settembre 1916. Alla fine del 1917, con l’installazione di batterie fisse ad Ancona, i treni dislocati in questa località furono soppressi e messi a disposizione del Regio Esercito ( III^ Armata) per integrare il proprio parco di artiglierie. Agli inizi del 1918 fu decisa la costruzione di altri quattro treni due con cannoni da 152/40 e due con cannoni da 120/45. Nel marzo del 1918, a causa della scarsità di materiale rotabile, fortemente usurato dal utilizzo per il rifornimento al fronte terrestre, si decise di non costruire i due treni da 152/40. Il rinforzo delle difese fisse di Bari, portò alla soppressione dei treni 9 e 10, che furono sostituiti con un treno armato con i pezzi da 76 recuperati dai treni soppressi.

Attività belliche dei treni armati.

11 gennaio 1916: il TA1 interviene con i pezzi da 76 contro idrovolanti che attaccano Rimini, uno dei veicoli è colpito e costretto all’ammaraggio.

17 gennaio 1916 il TA3 respinge un attacco aereo su Ancona abbattendo un velivolo.

3 febbraio 1916: il TA4 costringe un incrociatore, tre cacciatorpediniere e due torpeniere ad interrompere l’attacco contro le stazioni ferroviarie di Ortona e San Vito Lanciano.

15/febbraio 1916: il TA1 costringe una squadriglia di 4 idrovolanti a sospendere l’attacco contro Rimini.

3 aprile 1916: il TA8 interviene contro velivoli che attaccano Ancona e lo stesso treno, due aerei sono abbattuti e 3 danneggiati, mentre il treno riporta 5 feriti.

23 giugno 1916: il TA2 respinge l’attacco di due cacciatorpediniere contro la ferrovia vicino a Grottamare.

27 luglio 1916 il TA7 interviene con i pezzi antiaerei contro velivoli che bombardano Bari, Molfetta e Otranto.

5 novembre 1916: l’intervento del TA5, che colpisce due unità nemiche, interrompe l’attacco di tre cacciatorpediniere contro Sant’Elpidio a Mare.

16 novembre 1916: il TA3 viene dislocato a Marotta per le operazioni di soccorso al monitore Faà di Bruno incagliatosi in prossimità della riva.

2 novembre 1917: il TA6 interviene per proteggere Rimini durante l’attacco a Porto Corsini.

28 novembre 1917: durante l’attacco simultaneo di numerose unità austriache alle coste romagnole e marchigiane, intervengono i TA3 e TA1 che danneggiano un cacciatorpediniere classe Tatra e costringono le altre unità ad allontanarsi.

 

 

 

 

Bibliografia:

Bollettino d’archivio USMM dicembre 2008 “difesa costiera e treni armati” G. Manzari.

Supplemento rivista marittima novembre 2002 “i treni armati” F. Fattuta.

Treni armati- treni ospedale 1915-1945” E. Albertelli editore 1983.

 

 

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dopo la guerra alcuni sono stati accantonati, mentra altri sono stati smontati ed il materiale rotabile è stato restituito alle FF.SS. E' però continuata l'opera di studui e sviluppo dei treni, che portò alla realizzazione di altri treni armati allo scoppio del secondo conflitto. questa volta i treni operarono sopratutto in Liguria, Sicilia e Calabria. inserisco una parete dell'articolo di un paio di anni fa apparso sulla tecnica professionale delle ferrovie.

Il periodo fra le due guerre

Finita la guerra, alcuni treni armati, vengono messi in riserva, presso gli arsenali di La Spezia e Taranto, mentre gli altri vengono disarmati e il materiale viene restituito alle FF.SS., ma lo stato maggiore della marina , non abbandona l’idea della difesa costiera affidati ai treni armati, anzi ipotizzo il loro impiego in tutti i tratti di costa, in cui il tracciato ferroviario seguiva il litorale, per questo a metà degli anni venti , venne studiato e realizzato un carro di nuovo tipo, dotato di un pezzo da 152mm (disegno 3), con quattro riservette corazzate per i colpi di pronto impiego ai quattro angoli del carro. A meta degli anni venti entrarono in servizio dei treni contraerei , costituiti da due carri Poz , ognuno con 3 pezzi da 102/35 (disegno 4), i soliti carri comando e santabarbara, un carro dotato di fotocellula e aerofono (disegno 6) e il carro cucina. All’inizio degli anni trenta, l’ufficio studi dello stato maggiore della marina, lavorò su un progetto di difesa costiera, che partendo dalle esperienze maturate, studiò le tratte ferroviarie interessate, la velocità delle linee e il loro limite di peso assiale, la disposizione delle stazioni e la capacità dei loro binari di ricovero. Ne usci uno studio, che indicava; come calibro massimo per i cannoni il 152 0 120mm, il numero massimo in 4, per contenere i pesi del convoglio le cariche di lancio furono ridotte, ma comunque atte a garantire una gittata di 9 miglia ( circa 16Km). In base alla velocità del convoglio, la lunghezza massima delle tratte, doveva variare al massimo fra i 40/50 Km. La conclusione dello studio, prevedeva l’utilizzo di 33 convogli per la difesa costiera. Lo studio rimase alla fase di progetto e fu completamente abbandonato a metà degli anni trenta. Comunque nel 1936, entro in servizio un nuovo tipo di carro pianale a carrelli, al centro era montata una torre di tipo navale con un cannone da 120mm, alle estremità due ricoveri protetti, uno utilizzato come riservetta per i colpi di pronto impiego e l’altro come riparo per i marinai, durante gli spostamenti e appostamenti ( foto 1).

Per la protezione antiaerea, che nel frattempo era aumentata, sui vecchi carri a pianale, vennero montati due pezzi da 76/40 o due mitragliatrici antiaeree( foto 2).

Per la conduzione dei treni, si pensava di far ricorso a personale delle FF.SS. militarizzato (foto 3), comunque il reggimento genio ferrovieri, predispose equipaggi composti da 10 elementi, 1 sottufficiale come capo treno, 1 caporale e due soldati come frenatori, 2 caporali come macchinisti 4 soldati come fuochisti. Con il vecchio e nuovo materiale, alla fine degli anni trenta, la marina disponeva di materiale per allestire 12 convogli, armati con cannoni dei calibrali da 76, 102, 120, 152mm, gli equipaggi a secondo dei calibri imbarcati, variavano dai 70 ai 150 uomini, dato che era previsto che i treni sostassero in stazioni fisse, e visto il numero degli equipaggi, la marina decise di costruire dei baraccamenti nelle stazioni di stazionamento o di reperire alloggi sul posto, questo portò all’eliminazione del bagagliaio dai treni logistici. Inoltre il carro comando e osservatorio, venne modificato , posizionando un telemetro sul tetto, accanto alla botola dell’osservatore e al suo interno venne posta, una centrale del tiro ( disegno 5).

 

 

composizione dei treni armati.

Treno armato con pezzi da 120mm AN (foto4)

1 loc gr.740 o 735 in testa

4 carri Poz ognuno con pezzo da 120/45

1 carro Po armato di due mitragliere antiaeree,inizialmente da 13,2mm poi sostituite con il calibro 20mm

1 carro Po modificato utilizzato come carro comando e direzione del tiro.

1 carro F utilizzato come santabarbara

1 loc gr. 740 0 735 in coda.

Treno armato con pezzi da 152mm AN (disegno 7)

1 loc gr 740 o 735 in testa

1 carro Po modificato utilizzato come carro comando e direzione del tiro.

4 carri Poz ognuno con pezzo da 152/40

1 carro Po armato di due mitragliere antiaeree,inizialmente da 13,2mm poi sostituite con il calibro 20mm

1 carro F utilizzato come santabarbara

1 loc gr. 740 0 735 in coda

treno armato con pezzi da 76mm AA( disegno 8)

1 loc gr 740 o 735 in testa

1 carro Po modificato utilizzato come carro comando e direzione del tiro.

3 carri Po ognuno con due pezzi da 76/40 AA

1 carro Po armato di due mitragliere antiaeree,inizialmente da 13,2mm poi sostituite con il calibro 20mm

1 carro F utilizzato come santabarbara

1 loc gr. 740 0 735 in coda

treno armato con pezzi da 102mm AN e AA( disegno 9)

1 loc gr 740 o 735 in testa

1 carro Po modificato utilizzato come carro comando e direzione del tiro.

3 carri Po ognuno con due pezzi da 102/35 AN e AA

1 carro Po armato di due mitragliere antiaeree,inizialmente da 13,2mm poi sostituite con il calibro 20mm

1 carro F utilizzato come santabarbara

1 loc gr. 740 0 735 in coda

composizione di un treno logistico. ( disegno 10)

1 loc gr 740 o 735 in testa

1 carro FI utilizzato come segreteria

1 carro FF utilizzato come cucina e cambusa

2 carrozze serie Cly utilizzate come alloggio durante i trasferimenti

2 carri F utilizzati come depositi munizioni

1 carro FI utilizzato come officia e deposito ricambi.

Nel corso del 1942, in base alle esperienze maturate durante il conflitto, i treni armati con pezzi da 152, furono modificati, inserendovi parte del convoglio logistico nel treno armato

Treno armato con pezzi da152 modificato

1 loc gruppo 740 o 735 in testa

4 carri Poz ognuno con pezzo da 152/40

2 carri Po ognuno con 2 mitragliere AA da 20mm

1 carro FF utilizzato come carro comando e segreteria

1 carro Po modificato come osservatorio e D.T.

3 carri F utilizzati come carri deposito munizioni

1 carro FI utilizzato come bagagliaio e deposito indumenti

2 carrozze Cz utilizzate come alloggio

1 carro FF utilizzato come cucina e cambusa

1 carro FI utilizzato come officina e deposito pezzi di rispetto.

Attività svolta dai treni armati durante il secondo conflitto mondiale.

La mobilitazione dei treni armati fu ordinata il 20 aprile del 1939, in tutto furono approntati 14 treni armati, 5 con pezzi da 152, 4 con pezzi da 120, uno con pezzi da 102, 4 con pezzi da 76. i treni furono assegnati in pari numero ai dipartimenti di La Spezia e Taranto, l’ufficio trasporti del ministero della guerra , provvide a far giungere le locomotive necessarie, mentre al personale FF.SS, fu ordinato di tenersi pronto in attesa della comunicazione della destinazione. Furono attivati due comandi, denominati MARIMOBIL, uno per il nord, MARIMOBIL I con sede a Genova e quello per il sud MARIMOBIL II con sede a Palermo. I convogli, furono operativi fra il 15 e il 25 aprile 1940. a MARIMOBIL I furono assegnati: 1 treno con pezzi da 152, con sede a Recco, 4 treni con pezzi da 120, con sedi, Vado Ligure, Alberga, Albissola,Genova Gogoleto, 1 treno con pezzi da 76 con sede a Genova Sampierdarena, come si può constatare, i treni erano dislocati in una tratta di 80Km, sia per la vicinanza con la Francia, sia per i numerosi insediamenti industriali e portuali, presenti nell’area.

A MARIMOBIL II furono assegnati, 4 convogli con pezzi da 152,con sedi, Taranto, Carini; Crotone poi spostato a Porto San Giorgio, Porto Empedocle poi spostato a Fano. 1 convoglio con pezzi da 102, con sede a Siracusa. 3 convogli con pezzi da 76, con sedi Porto Empedocle, Licata, Mazara del Vallo.

MARIMOBIL II, venne sciolto il 31 luglio 1943, in quanto i suoi treni dislocati in Sicilia, erano stati distrutti o per eventi bellici, o dai propri equipaggi al fine di non farli cadere in mani nemiche. MARIMOBIL I fu sciolto con l’8 settembre 1943, i suoi treni, assieme a quelli dislocati nelle Marche furono catturati dai tedeschi, che non li usarono come treni armati, ma smontarono i pezzi per rafforzare le difese delle Linea Gotica. Per quanto riguarda l’attività bellica dei treni assegnati all’area Ligure, si svolse soprattutto nei primi giorni di guerra.

Il 14 giugno 1940, il T.A. assegnato alla tratta Savona – Albissola , interviene su allarme per contrastare l’azione di bombardamento di alcune unità francesi, il fuoco del treno che spara 93 proiettili da 120mm, assieme con l’intervento di una torpediniera e di una squadriglia di MAS, fanno desistere le navi avversarie dall’azione, contro il treno , vengono sparati circa 60 colpi da 203mmda parte di due incrociatori e più di cento da 138mm da parte di un cacciatorpediniere. Il personale FF.SS. in servizio al convoglio, viene segnalato per il comportamento tenuto durante l’azione. Il 22 giugno 1940, il treno armato da 120, con sede Alberga, riceve l’ordine di portarsi a Ventimiglia e di mettersi a disposizione del comando del XV corpo d’armata, per appoggiare l’avanzata delle fanterie verso il territorio francese. Il treno prende posizione appena fuori dalla galleria Hambury e apre il fuoco contro le postazioni francesi di Cap Martin, in mezz’ora spara 232 colpi, poi inquadrato dal fuoco nemico, si ritira nella galleria. Nel pomeriggio ricevuto l’ordine di riprendere il bombardamento, esce dalla galleria vero le 14.00, ma viene subito inquadrato dalle batterie nemiche, prima che possa essere messo in batteria. Una salva provoca lo spostamento del convoglio e un pezzo si incastra nel muraglione, impossibilitato a muoversi continua ad essere bersagliato dalle granate, il comandante del convoglio, T.V. Ingrao, ordina al personale di riparasi in galleria , mentre con cinque volontari sgancia la santabarbara dal convoglio, al fine di portarla al coperto in galleria. Purtroppo finita la manovra i sei uomini vengono colpiti da una granata. Solo dopo un’ora e mezza di tentativi sotto il fuoco, il treno può retrocedere in galleria, il tutto causa 9 caduti e 14 feriti. Al Tenente di vascello Ingrao, viene concessa la medaglia d’oro alla memoria, mentre al resto dell’equipaggio, compreso il personale FF:SS. 13 medaglie d’argento, 22 di bronzo e 55 croci di guerra, altro personale FF.SS, accorso in soccorso del convoglio, viene segnato all’autorità militare e citato all’ordine del giorno, con registrazione nelle proprie pratiche personali. Il giorno seguente i treni armati, assegnati alle tratte Genova – Recco e Savona -Vado Ligure, vengono fatti giungere a Ventimiglia, entrano in azione per supportare le fanteria avanzante su Mentone.

I comandanti dei due treni, decidono di approntare in posizione sopraelevata un osservatorio da cui dirigere il tiro contro le batterie nemiche di Cap Martin, i due treni si dividono gli obbiettivi, il treno con i pezzi da 120mm, battono le batterie a sud di Cap Martin, mentre quello con i pezzi da 152mm, battono le batterie a nord, nel corso dell’azione, vengono sparati 150 colpi da 120mm e 208 da 152mm, questa volta grazie ad una pioggia torrenziale, le batterie nemiche non riescono ad individuare i due treni, anche in questo caso il personale FF.SS. dei due convogli viene segnalato per il comportamento tenuto. I TA liguri, contrastarono inoltre sia bombardamenti navali che aeri, nelle zone di Vado Ligure e Genova. Dopo lo sfortunati intervento e le necessarie riparazioni il TA da con sede ad Albenga, vista la possibilità di attacchi navali e aerei sulle coste dalla Calabria, il 9 luglio dal 1940 viene spostato presso la stazione di Roccella Ionica, poi nella primavera del 42 a Siderno, dove oltre ad essere sottoposto a diversi attacchi aerei, che provocarono due feriti il 14 agosto del 43 contrastò l’attacco di una formazione navale nemica, che poi cannoneggiò Catanzaro Marina. In forza al suddetto treno vi era il capitano di artiglieria Aldo Melaca (foto 5) autore delle foto di questo articolo. Durante lo sbarco angloamericano in Sicilia, dove il convoglio da 76mm, di stanza a Licata, dal molo della località, il 10 luglio 1943, apre il fuoco contro le forze da sbarco, al treno è accreditato il danneggiamento di un cacciatorpediniere americano, che appoggiava lo sbarco, poi trovandosi in posizione esposta, viene ripetutamente centrato dal tiro nemico fino alla completa distruzione. Con la fine del secondo conflitto mondiale, termina la storia la storia dei Treni Armati, messi in disparte, così come le batterie costiere, dall’avvento di nuove armi, ma mentre delle seconde, in alcuni casi, rimangono a ricordo i bunker di cemento sulle nostre coste, dei treni armati, ormai se ne quasi perso il ricordo. Con questo articolo ho voluto rinfrescarlo e portare a conoscenza dei giovani un pezzo di storia delle ferrovie.

Per chi volesse approfondire l’argomento, riporto una breve bibliografia :

Artiglierie ferroviarie e treni blindati, Ermanno Albertelli editore Parma 1974

Treni armati – treni ospedale 1915-1945, Ermanno Albertelli editore Parma 1983

I treni armati della Liguria edizioni Hoepli

La guerra dei ponti, dopolavoro ferroviario di Savona, Savona 1995

Treni armati, Francesco Fatuta , supplemento rivista marittima novembre 2002.

Un ultima notizia per i colleghi modellisti, su internet, si possono acquistare il carro comando, il carro antiaereo e quello con il cannone da 120mm e Aln 56 blindata, in scala H.O.

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