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Le Verita' Sommerse


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Titolo: LE VERITA' SOMMERSE

Autori: C.te Francesco SCHETTINO; Dott.sa Vittoriana ABATE

Casa Editrice: GRAUS EDITORE

Anno 2015

Pag: 600; 75 tra foto e disegni

Dim. (cm): 24 X 17

Prezzo: Euro 19

Reperibilità: ottima

 

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RECENSIONE

 

Recensione "difficile" per tanti motivi non ultimo per il mio desiderio di esser breve...Vediamo di provarci!

 

Innanzi tutto è mio parere che prima di affrontare questo libro è bene aver letto la RELAZIONE TECNICA DEI CONSULENTI NOMINATI DAL G.I.P. DEL TRIBUNALE DI GROSSETO (Vedi recensione in Bilioteca). Anzi, in un' eventuale ristampa di quest' opera suggerirei agli Autori di fare maggior riferimenti a tale Relazione Tecnica onde aiutare il lettore a capire.

 

Il libro inizia con un autobiografia che il C.te SCHETTINO compie per informare il lettore dell' essere figlio, nipote e con numerosa parentela di marinai: nè poteva esser diversamente essendo nato e cresciuto a Meta di Sorrento.

 

Tuttavia in questa sua autobiografia c' è qualcosa che non mi convince.

 

1) A pag. 13 si cita un certo C.te CAFIERO come C.te del REX: a me risulta che il famoso transatlantico abbia avuto solo 3 C.ti: F. TARABOTTO, A. FRUGONE e V. OLIVARI...

 

2) A pag. 77 il C.te SCHETTINO ricorda uno zio, marinaio sull' ELECTRA (è scritto proprio così! :wacko: ) di G. MARCONI che per primo avrebbe fatto il collegamento via radio con la terraferma causandosi un cicatrice in fronte per via dell' alta frequenza delle emissioni radio.

Ebbene, mi par di ricordare che sull' ELETTRA, oltre a G. MARCONI, solo un certo LANDINI era autorizzato ad usare le nuove apparecchiature...

 

Ma queste son cose secondarie...Le questioni più importanti vengono esaminate in 20 capitoli in cui l' A. cerca di dimostrare le numerose manchevolezze dell' equipaggio, della nave e della Soc. Armatoriale: manchevolezze che avrebbero causato le 32 vittime che, è giusto sottolinearlo, son occorse NON PER LA COLLISIONE in sè, ma per QUANTO AVVENUTO DOPO!

 

A) Equipaggio impreparato: la "palma" va al timoniere che per ben tre volte in pochi minuti (e quali minuti!) sbaglia nell' esecuzione degli ordini. Non solo: a controllare che tali ordini fossero eseguiti correttamente s' era posto alle sue spalle il 3° Uff.le Silvia CORONICA: perchè non è intervenuto?

Inoltre il C.te SCHETTINO afferma (pag. 125) che il Perito Amm. CAVO DRAGONE avrebbe scritto che questo sbaglio non sarebbe stato determinante più di tanto, per poi dire il contrario in Tribunale sotto Giuramento.

Non è proprio così: a pag. 179 della Perizia l' Amm. CAVO DRAGONE scrive: "Queste dinamiche (gli errori del timoniere) han sicuramente aggravato una situazione già di per sè critica (l' essersi avvicinato troppo alle Scole) e possono aver concorso al verificarsi della collisione..."

 

Altra contraddizione che ho rilevato si trova a pag. 122 in cui il C.te SCHETTINO scrive che nella Perizia L' Amm. CAVO DRAGONE avrebbe calcolato le accostate della CONCORDIA prendendo a riferimento una nave con un solo timone, quando il povero transatlantico ne aveva due.

Anche questo non è del tutto esatto: a pag. 181 della Perizia è scritto che si son considerati i dati basati sull' equazioni di regressione di LEYSTER e KNIGHTS (1979) riferiti ad una nave con un solo timone, non disponendo dei grafici di manovra della CONCORDIA.

Tuttavia l' Amm. CAVO DRAGONE alla pag. 183 scrive (non solo in Tribunale, quindi) che essendo la nave dotata di due timoni, il suo circolo di evoluzione doveva esser minore.

 

Ma anche l' Uff.le di Guardia in Plancia Ciro AMBROSIO commette una grave mancanza nel non aggiornare il C.te SCHETTINO dei parametri di navigazione nel momento in cui quest' ultimo manifesta l' intenzione di assumere il Comando: infatti SCHETTINO pensava di esser maggiormente distante dalle "Scole fatali".

A mio parere è probabile che questo sbaglio sia stato causato dall' atmosfera eccessivamente cordiale e rilassata dovuta alla presenza di persone estranee che non avrebbero dovuto trovarsi lì (Domnica CERMOTAN ed Antonello TIEVOLI).

 

Inoltre, nella Perizia, il Direttore di Macchina è identificato nella persona di G. PILON (pag. 38).

Il libro, invece, indica F. ANZIANI come D.M. (pag. 299). Come mai il D.M. è indicato con due nomi diversi? :huh:

In Tribunale F. ANZIANI dichiara che i compartimenti stagni della CONCORDIA erano 7(!) In realtà erano 19...(!!!) Il Direttore di Macchina! Non commento...

 

Il Cap. 8 (68 pag.) Il C.te SCHETTINO spiega come il mancato ammaino di tre scialuppe sia stato anch' esso causato più da imperizia che da un ritardo nell' ordine di "abbandono nave".

La Perizia, invece, al Quesito n° 26 è di parere pressocchè opposto.

 

Sempre a proposito di scialuppe nel Cap.15 il C.te relaziona di come avrebbe abbandonato la nave con persone ancora a bordo in violazione dell' Art. 303 del C.d.N.

Tale "abbandono" si sarebbe reso necessario in quanto il capo barca di una scialuppa del lato dritto, ammainata e carica di persone, era andato in panico vedendo che la nave stava per crollargli addosso ed uno dei paranchi si era incastrato nel tetto della barca.

Poichè in quel momento il C.te SCHETTINO si trovava in quella zona della nave, la più "pericolosa", vedendo la piccola imbarcazione in difficoltà è saltato sul tetto della medesima e con l' aiuto di due altri Uff.li, URSINO e JANNELLI, ha "liberato" la scialuppa che ha potuto così arrivare a terra. Il punto è che, anche volendo, il C.te SCHETTINO non poteva più risalire a bordo essendo la nave già abbattuta contro le rocce. Purtroppo c' erano ancora un centinaio di passeggeri...quelli che poi abbiamo visto abbandonare la CONCORDIA dal lato sinistro utilizzando, come formiche, una scala a corda.

 

Un altro organismo interno a COSTA CROCIERE che non ha funzionato a dovere è stata l' Unità di Crisi con sede a GEnova. I membri di questa organizzazione avrebbero dovuto supportare il C.te SCHETTINO nella gestione dell' emergenza, ma per irreperibilità e ritardi vari nel riunire i propri membri, alla fine questa Unità di Crisi si occuperà principalmente della sistemazione logistica dei numerosi naufraghi.

 

B) Carenze tecnico - strutturali della nave. Sulla CONCORDIA era disponibile il N.A.P.A, un software che avrebbe dovuto monitorare l' invasione dell' acqua nei vari compartimenti ed aiutare il C.te a prendere le opportune decisioni. Leggendo il libro e non essendo esperto di apparati non ho capito se il N.A.P.A. della CONCORDIA fosse andato in avaria con la collisione o se il guasto fosse già in atto. Comunque è certo che non si è potuto utilizzarlo.

 

Il Cap. 11 tratta della mancata chiusura di due porte stagne che avrebbero portato la nave ad affondare.

Infatti secondo il C.te SCHETTINO la CONCORDIA avrebbe galleggiato anche con tre compartimenti attigui allagati: il mancato funzionamento delle due porte avrebbe causato l' allagamento degli ulteriori due compartimenti provvocando il naufragio.

Anche quì la Perizia non concorde: a pag. 101 i Periti scrivono che i documenti tecnici della CONCORDIA, rilasciati da FINCANTIERI, assicuravano la galleggiabilità con solo DUE compartimenti allagati, non TRE come ritenuto erroneamente non solo dal C.te SCHETTINO, ma persino dal Safety Officer PELLEGRINI!

 

Poche parole sul Cap. 9: "La prassi dell' inchino". Concordo con Il C.te che questa prassi era da tempo conosciuta, tollerata, spesso richiesta, ed eseguita. Il punto è che queste cose si debbono fare con personale idoneo...

 

Ben 90 pagine costituiscono il cap. 9 e son dedicate alla famosa telefonata del C.F. (C.P.) G. DE FALCO al C.te SCHETTINO e di come questa sciagura nazionale sia stata trattata dai "media".

 

Nel libro lo SCHETTINO afferma che gli ordini perentori di DE FALCO non potevano essere eseguiti come ad esempio quello di risalire a bordo utilizzando una fantomatica biscaggina posta a prua del lato dritto: ebbene, al momento della telefonata (01.46) la nave era già abbattuta sugli scogli...Il problema che il C.te DE FALCO era ad oltre 100 km. di distanza...

 

Tuttavia anche il C.te SCHETTINO non è stato del tutto corretto col C.te DE FALCO.

Infatti, dopo la collisione avrebbe dovuto avvertire subito l' M.R.S.C. di LIvorno (comandato proprio da DE FALCO).

Invece lo SCHETTINO non solo chiama per prima l' Unità di Crisi della COSTACROCIERE, ma, contattato da DE FALCO se avesse dei problemi a bordo, minimizza tirando in ballo il "black - out".

Inoltre mi è parso di capire che il C.te SCHETTINO durante l' emergenza preferisse relazionarsi più con i V.V.F.F, i Carabinieri e MARICOGECAP Roma. A proposito di quest' ultimo Ente lo SCHETTINO afferma d' aver avuto un colloquio "costruttivo" col C.te MANNA (pag. 334).

Sono sempre mie impressioni, ma il C.te DE FALCO si è sentito, come dire, "tradito e messo da parte" dal C.te SCHETTINO. E' allora comprensibile, magari non giustificabile, la violenta reazione verbale nei riguardi dello SCHETTINO non appena DE FALCO ha saputo che a bordo c' era già almeno un morto di cui SCHETTINO non sapeva ancora nulla.

 

Se questa maledetta telefonata fosse rimasta riservata (come doveva...) ritengo che poi fra i due Uff.li ci sarebbe stato un chiarimento con probabile riappacificazione, ma essendo stati entrambi sbattuti sul palcoscenico del Mondo è inevitabile che l' orgoglio personale abbia preso il sopravvento...

 

Post n° 192 del Topic "NAUFRAGIO COSTA CONCORDIA 13/1/12

A mio parere la "sonorissima arronzata" del C.te G. DE FALCO di COMPAMARE LIvorno verso il C.te F. SCHETTINO NON doveva esser divulgata ( :s02: almeno per ora...)

Dopo quanto letto quì ed altrove debbo precisare, concordando col C.te SCHETTINO, che quella famosa, turbolenta telefonata NON doveva esser divulgata nè allora, nè mai!

 

Comunque dal libro possiamo conoscere il giornalista che ha avuto questa "brillante iniziativa": si tratta di Simone INNOCENTI del CORRIERE FIORENTINO.

Grazie a questo "scoop" l' INNOCENTI, illustre sconosciuto fino allora, alla medesima sera della divulgazione mondiale era a cena con i più "grossi calibri" del Giornalismo Italiano :unsure: (pag.412).....

Personalmente vorrei che questa persona vivesse abbastanza per comprendere l' enorme danno d' immagine arrecato non solo alla Marineria Italiana (Militare e Civile), ma all' intera Nazione!

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Anzitutto grazie per la recensione. Personalmente trovo che questo genere di autobiografie dall'intento spudoratamente apologetico siano spazzatura (chiedo scusa per non aver usato mezzi termini), comunque è sempre interessante leggere la recensione di un lettore attento.

 

Post n° 192 del Topic "NAUFRAGIO COSTA CONCORDIA 13/1/12

Dopo quanto letto quì ed altrove debbo precisare, concordando col C.te SCHETTINO, che quella famosa, turbolenta telefonata NON doveva esser divulgata nè allora, nè mai!

 

Comunque dal libro possiamo conoscere il giornalista che ha avuto questa "brillante iniziativa": si tratta di Simone INNOCENTI del CORRIERE FIORENTINO.

Grazie a questo "scoop" l' INNOCENTI, illustre sconosciuto fino allora, alla medesima sera della divulgazione mondiale era a cena con i più "grossi calibri" del Giornalismo Italiano :unsure: (pag.412).....

Personalmente vorrei che questa persona vivesse abbastanza per comprendere l' enorme danno d' immagine arrecato non solo alla Marineria Italiana (Militare e Civile), ma all' intera Nazione!

 

Non ho ben chiaro questo passaggio: a quale "persona" ti riferisci?

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Complimenti per l’attenta recensione del libro autobiografico di Schettino. Purtroppo io non lo leggerò mai per la repulsione che tale personaggio mi trasmette.

 

Ancora una volta i racconti di Schettino sono infarciti di plateali inesattezze che confermano la sua totale ignoranza di cultura marinara (vedi Rex ed “Electra”). Tu le definisci cose secondarie, io invece le interpreto come emblematiche del pressapochismo che ha contraddistinto le azioni condotte durante ed in seguito alla tragedia che lui stesso ha provocato.

 

Veniamo al comportamento del timoniere. Premesso che il timoniere ha l’obbligo di ripetere ad alta voce l’ordine ricevuto e chi lo ha dato di confermare di aver capito la risposta con un “va bene”, o “grazie”, o “OK”, non c’era bisogno del 3° ufficiale che controllasse il suo operato. Sul cielo del ponte di comando esiste almeno un indicatore dell’angolo di barra ripetuto sui quattro settori in cui è diviso tale indicatore, per cui la corretta esecuzione dell’ordine dato al timoniere è visibile con un semplice colpo d’occhio da qualunque punto del ponte di comando. Probabilmente, date le dimensioni della plancia della Costa Concordia, di tali indicatori ce ne sarà stato più d’uno. Inoltre sulle varie ripetitrici della girobussola che si trovano in plancia, è facile accertarsi che la nave stia seguendo la rotta conseguente ai comandi impartiti. Se Schettino aveva dubbi sull’affidabilità del timoniere, avrebbe potuto sostituirlo già prima di iniziare quella sciagurata manovra. Racconto a tal proposito un episodio personale: era il giorno di Natale del 1961 ed io ero imbarcato in qualità di allievo ufficiale sulla m/n Sebastiano Venier della SIDARMA di Venezia. Stavamo navigando nella Manica. Appena montato di guardia, alle 16.00, il comandante che già si trovava sul ponte, si accorge che il timoniere ha un comportamento strano: a causa delle abbondanti libagioni natalizie era completamente ubriaco. In un batter d’occhio l’ha cacciato dal ponte di comando ordinandomi di prendere il suo posto. Così quel giorno mi sono fatto tutte le mie 4 ore di guardia al timone. Perché Schettino, se non ci aveva pensato prima – e anche questo è grave – dal momento che ha più volte sostenuto che già in altre occasioni il timoniere aveva manifestato la sua inaffidabilità, non lo ha sostituito seduta astante? Troppo comodo riversare la responsabilità dell’accaduto su una persona ormai irreperibile!

 

Non stanco di fare brutte figure Schettino contesta e contraddice, chiaramente a torto, anche alcune conclusioni evidenziate nella perizia dell’Ammiraglio Cavo Scavone.

 

Il fatto è che quella sera sul ponte di comando della Costa Concordia aleggiava una gioiosa atmosfera da sala giochi, con concrete aspettative di un gradito rapporto sessuale di lì a qualche ora. Ecco quindi che il nostro non si fa carico di chiedere maggiori chiarimenti all’ufficiale di guardia nel momento in cui l’ha rilevato se non avesse ritenuto quelli fornitigli sufficientemente esaurienti.

 

Un velo pietoso deve essere steso anche sulle dichiarazioni in tribunale del direttore di macchina che, nei consueti pressapochismi e contraddizioni del libro evidenziati dall’analisi compiuta da Alfabravo 59 non è chiaro chi fosse, mostra di ignorare la composizione della compartimentazione stagna della nave.

 

La storia del “suo” abbandono nave raccontata da Schettino è un’altra madornale fandonia. Tutto si può dire del personaggio tranne che abbia un fisico atletico da lupo di mare forgiato dalle tempeste. Ha invece più l’aspetto di un involtino di carne generosamente farcito, per cui credere che con un balzo felino da uno dei ponti superiori della Costa Concordia abbia raggiunto il cielo di una scialuppa di salvataggio, per di più reso scivoloso dall’umidità notturna, riesce piuttosto difficile. E poi, guarda caso, nel compiere tale atto d’eroismo aveva pensato bene di togliersi la divisa per indossare un abito borghese…

 

Ritengo invece che l’intimazione del Comandante De Falco a Schettino di risalire a bordo utilizzando la biscaglina sul lato dritto della prua potrebbe essere stata realizzabile, anche se la nave era già coricata sulla fiancata di dritta. Avrebbero potuto segnalargliene la presenza dagli elicotteri o dalle motovedette della Guardia Costiera. Sta di fatto che Schettino, dalla telefonata intercorsa con De Falco e più volte mandata in onda da radio e televisione, non ha mai smentito la presenza della biscaglina e,anzi, in chiusura della telefonata aveva dichiarato che sarebbe tornato a bordo.

 

 

Infine, caro Alfabravo 59, dall’autobiografia del personaggio si evince come egli sia giunto a comandare le navi di Costa Crociere? A parte le gesta nautiche dei suoi avi e parenti vari, quale è stato il suo curriculum di navigante? Quali i suoi trascorsi in Costa Crociere? Ha fatto un po’ di gavetta o si è trovato soavemente assiso sulla poltrona di comandante per qualche fatto soprannaturale? Sai, a volte soprattutto in Campania, Sicilia, Calabria e Puglia accadono dei fatti che per noi comuni mortali sono di difficile comprensione finchè non ce li spiega la Magistratura.

 

Grazie per l’ottimo lavoro che hai fatto e che credo sia propedeutico all’apertura di numerose discussioni sul comportamento del personaggio.

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Quanto dici è oro colato, ossevazioni condivisibili da chiunque abbia un minimo di esperienza di navigazione in servizio di coperta. Comunque Max non lo avrei mai acquistato, per la repulsione che mi suscita quel viscido personaggio!

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Non ho ben chiaro questo passaggio: a quale "persona" ti riferisci?

Al giornalista! In effetti la mia frase mancando del soggetto e con la "crocifissione mediatica" cui è stato sottoposto il C.te SCHETTINO c'è la possibilità del fraintendimento.

 

Nel libro (pag. 412) è scritto come il giornalista Simone INNOCENTI è venuto in possesso della chiavetta contenente la "sonorissima arronzata".

Questa se la sarebbe "trovata" dentro all' abitacolo della propria automobile, un finestrino della quale era abituato a tener leggermente abbassato per evacuare il fumo delle sigarette. E' poi stato accertato che la suddetta chiiavetta viene da Roma.

Io mi auguro e spero che la cosa non sia partita dall' ambiente Militare...

 

 

Ancora una volta i racconti di Schettino sono infarciti di plateali inesattezze che confermano la sua totale ignoranza di cultura marinara (vedi Rex ed “Electra”). Tu le definisci cose secondarie, io invece le interpreto come emblematiche del pressapochismo che ha contraddistinto le azioni condotte durante ed in seguito alla tragedia che lui stesso ha provocato.

 

Infine, caro Alfabravo 59, dall’autobiografia del personaggio si evince come egli sia giunto a comandare le navi di Costa Crociere? A parte le gesta nautiche dei suoi avi e parenti vari, quale è stato il suo curriculum di navigante? Quali i suoi trascorsi in Costa Crociere? Ha fatto un po’ di gavetta o si è trovato soavemente assiso sulla poltrona di comandante per qualche fatto soprannaturale? Sai, a volte soprattutto in Campania, Sicilia, Calabria e Puglia accadono dei fatti che per noi comuni mortali sono di difficile comprensione finchè non ce li spiega la Magistratura.

 

Grazie per l’ottimo lavoro che hai fatto e che credo sia propedeutico all’apertura di numerose discussioni sul comportamento del personaggio.

Grazie, MAX 42! Però a proposito di quel C.te CAFIERO del REX citato nel libro, mi viene il dubbio che quest' Uff.le potrebbe aver avuto se non il Comando vero e proprio, almeno la resposabilità nei 3 anni di disarmo a TrieSte durante la guerra...

 

Nel libro, il C.te SCHETTINO afferma di aver iniziato la propria carriera con l' Armatore TIEVOLI (mi pare :doh: non riesco a trovar la pagina). Poi è stato in TIRRENIA per 10 anni con un lungo imbarco sul "ferry" BOCCACCIO, tristemente famoso per essere affondato in Mar Rosso con oltre 1.000 morti dopo il cambio di Bandiera ed Armatore.

 

grazie per la recensione, che mi ha giustificato la scelta di non acquistarlo.

 

 

...Comunque Max non lo avrei mai acquistato, per la repulsione che mi suscita quel viscido personaggio!

E invece fareste bene ad acquistarlo! Ricordatevi che io sono solo un agricoltore che leggo molto di "cose navali", ma niente più! Invece tutti voi (a parte SPARK di cui non so nulla...) avete una notevole esperienza marittima.

Come ho anche scritto nella recensione, alcune cose non mi son ben chiare: se anche voi leggeste il libro potreste spiegarmele meglio.

 

Debbo dire che avrei voluto scrivere di più, ma poi ad esser troppo prolissi si rischia che nessuno legga! Com' è vero che l' eccesso di sintesi fa venir meno la comprensione da parte del lettore.

 

Ad esempio colgo l' occasione per segnalare che nel libro son contenuti molte parti "ufficiali" come interrogatori di garanzia, verbali processuali e via dicendo. Non solo, quindi, le personali considerazioni del C.te SCHETTINO.

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