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Smg Leonardo Da Vinci


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La Spezia, culla dei sommergibili italiani, sta cercando di realizzare un sogno svanito già tre volte: avere un sommergibile visitabile al Museo Navale.
Oggi la studentessa Priscilla Bertelli discuterà una tesi presso il Polo Universitario Marconi riguardante la musealizzazione del sommergibile Da Vinci.
Chissà che diventare oggetto di una tesi non porti fortuna!

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La Spezia, culla dei sommergibili italiani, sta cercando di realizzare un sogno svanito già tre volte: avere un sommergibile visitabile al Museo Navale.

Oggi la studentessa Priscilla Bertelli discuterà una tesi presso il Polo Universitario Marconi riguardante la musealizzazione del sommergibile Da Vinci.

Chissà che diventare oggetto di una tesi non porti fortuna!

 

Chissà che la signorina Bertelli si è consultato con il maggiore esperto sull'argomento, il "nostro" buon BobNapp!

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La Spezia, culla dei sommergibili italiani, sta cercando di realizzare un sogno svanito già tre volte: avere un sommergibile visitabile al Museo Navale.

Oggi la studentessa Priscilla Bertelli discuterà una tesi presso il Polo Universitario Marconi riguardante la musealizzazione del sommergibile Da Vinci.

Chissà che diventare oggetto di una tesi non porti fortuna!

 

Sulla pagina FB ho visto interesse e fermento... sarebbe bello ed interessante saperne qualcosa di più (e magari vedere qualcosa di più concreto...)

 

PS: nel Direttivo della nostra associazione c'è il Direttore di macchina del Da Vinci e tra i membri ci sono molte altre persone con le mani in pasta!

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Alla discussione erano presenti il Sindaco, il Direttore del Museo Navale della Spezia, il Comandante di Marinord.

La tesi ha una parte tecnica su restauro (Fincantieri Muggiano) e trasporto via mare con bacino galleggiante o chiatta in Arsenale, una parte sull'allestimento interno con percorso anche per disabili (sarebbe credo il primo smg del genere), una parte architettonica sull'allestimento esterno. Seguirà un'altra tesi di ingegneria civile sul problema della solidità delle fondazioni e delle strade in arsenale per la parte di trasporto a terra.
Sembrano tutti veramente interessati, anche alla ricerca di fondi, stimabili tra 1 e 2 milioni di euro.
Potrebbe essere la volta buona. Dopo Milano, Genova e Venezia anche La Spezia, città dove i smg sono nati e cresciuti fino ad oggi, potrebbe avere il "suo" sommergibile (o più correttamente, per il Da Vinci, sottomarino).

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Il Da Vinci è da almeno il 2009 ormeggiato al molo Scirè lato sx già privo di batterie e combustibili/lubrificanti. L'altezza dello scafo denota chiaramente questa situazione.

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Tutto vero. Ma ne abbiamo già parlato altre volte, con tanto di foto!

Memoria corta, eh? :-)

 

Comunque sia, vi relaziono brevemente sull'odierna situazione spezzina.

Possiamo dare una data di inizio a quanto sta succedendo in questi giorni con il 18 settembre 2009. Quel giorno il Sauro lasciò il porto della Spezia al traino di un rimorchiatore d'altura per dirigersi a Genova.

Sui giornali spezzini si lesse di "scippo" e cominciò a formarsi la sacrosanta opinione che anche La Spezia avesse titolo per musealizzare un sommergibile. Purtroppo alle grida iniziali subentrarono nel tempo solo silenzi. Dal Polo universitario Marconi, sulle alture che circondano la città, solo una persona, e di non poco conto nel panorama politico-sociale spezzino, continuava caparbiamente a coltivare il sogno suo in particolare, ma ormai comune in generale: l'Amm. (In congedo) Nascetti. L'esternazione dei suoi desideri si è infine manifestata ieri, 23 settembre 2015, attraverso la discussione di una tesi di laurea di una ragazza che aveva accettato la sua proposta: proporre una bozza di progetto di musealizzazione del sommergibile L. DaVinci. Grazie agli agganci politici e sociali del Nascetti, la tesi ha avuto ampia risonanza: presenti alla discussione oltre alla stampa, le massime cariche del governo cittadino, la dirigenza del Museo Navale e una rappresentanza della Marina Militare. Ed era presente anche tanto pubblico. Questo in particolare, va sottolineato e tenuto in considerazione perché frutto di un lavoro condotto da qualche settimana a questa parte da un giovane spezzino, l'architetto Marco Tarabugi, che ha fondato un blog su facebook volto a raccogliere consensi alla musealizzazione del DaVinci. Avendo raccolto in pochi giorni oltre duemila adesioni, il blog non è passato inosservato alla stampa, che ne ha ancor più ampliato la risonanza e la notorietà. Insomma alla Spezia si sta muovendo l'opinione Pubblica, elemento fondamentale per far si che anche la volontà politica possa muoversi. Considerato infine che La Spezia abbia recentemente acquisito un posto non da poco nelle mete del turismo crocieristico e che pertanto si sia accorta di dover dedicare qualche attenzione in più al settore turistico stesso, ritengo sia lecito pensare con ottimismo a prossimi concreti sviluppi in merito alla musealizzazione di un sommergibile nella città. Sul blog di cui vi ho detto ho letto recentemente tra i commenti uno slogan che mi ha colpito molto: La Spezia, città dei sommergibili. Niente di più vero ed azzeccato.

Modificato da Bob Napp
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Tutto vero. Ma ne abbiamo già parlato altre volte, con tanto di foto!

Memoria corta, eh? :-)

 

Comunque sia, vi relaziono brevemente sull'odierna situazione spezzina.

Possiamo dare una data di inizio a quanto sta succedendo in questi giorni con il 18 settembre 2009. Quel giorno il Sauro lasciò il porto della Spezia al traino di un rimorchiatore d'altura per dirigersi a Genova.

Sui giornali spezzini si lesse di "scippo" e cominciò a formarsi la sacrosanta opinione che anche La Spezia avesse titolo per musealizzare un sommergibile. Purtroppo alle grida iniziali subentrarono nel tempo solo silenzi. Dal Polo universitario Marconi, sulle alture che circondano la città, solo una persona, e di non poco conto nel panorama politico-sociale spezzino, continuava caparbiamente a coltivare il sogno suo in particolare, ma ormai comune in generale: l'Amm. (In congedo) Nascetti. L'esternazione dei suoi desideri si è infine manifestata ieri, 23 settembre 2015, attraverso la discussione di una tesi di laurea di una ragazza che aveva accettato la sua proposta: proporre una bozza di progetto di musealizzazione del sommergibile L. DaVinci. Grazie agli agganci politici e sociali del Nascetti, la tesi ha avuto ampia risonanza: presenti alla discussione oltre alla stampa, le massime cariche del governo cittadino, la dirigenza del Museo Navale e una rappresentanza della Marina Militare. Ed era presente anche tanto pubblico. Questo in particolare, va sottolineato e tenuto in considerazione perché frutto di un lavoro condotto da qualche settimana a questa parte da un giovane spezzino, l'architetto Marco Tarabugi, che ha fondato un blog su facebook volto a raccogliere consensi alla musealizzazione del DaVinci. Avendo raccolto in pochi giorni oltre duemila adesioni, il blog non è passato inosservato alla stampa, che ne ha ancor più ampliato la risonanza e la notorietà. Insomma alla Spezia si sta muovendo l'opinione Pubblica, elemento fondamentale per far si che anche la volontà politica possa muoversi. Considerato infine che La Spezia abbia recentemente acquisito un posto non da poco nelle mete del turismo crocieristico e che pertanto si sia accorta di dover dedicare qualche attenzione in più al settore turistico stesso, ritengo sia lecito pensare con ottimismo a prossimi concreti sviluppi in merito alla musealizzazione di un sommergibile nella città. Sul blog di cui vi ho detto ho letto recentemente tra i commenti uno slogan che mi ha colpito molto: La Spezia, città dei sommergibili. Niente di più vero ed azzeccato.

... non ho capito se Tarabugi è tra i nostri iscritti... sarebbe il benvenuto!

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Concordo, con Lazer, l'arch. Tarabugi dovrebbe iscriversi (se non lo è già).

Alcune considerazioni, premesso che vedere anche l'ultimo dei miei battelli musealizzato mi renderebbe davvero felicissimo:

1. temo molto la vicinanza del Sauro a Genova, la Marina tentava (e credo tenti ancora) di dare una equa distribuzione di cimeli nell'intero territorio nazionale, anche se il Mocenigo ad Augusta sembra smentirmi

2. tecnicamente: perché proprio il DaVinci? siete sicuri sia quello messo meglio? avete fatto sopralluoghi? preso contatti con gli organi tecnici della Marina per recuperare eventuali pezzi?

3. storicamente: quali sono i legami del DaVinci con Spezia? il famoso è stato varato a Monfalcone e i suoi comandanti famosi erano di Bagancavallo (RA) e di Chiavari (GE)

 

sono alcuni dei limiti che so esistere per averli "toccati con mano". Per gli sponsor c'è gia fermento, senza contare che Fincantieri e Whitehead non sono distanti.

 

speriamo bene!

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.. scusate la voce fuori dal coro ... ma quando si penserà a musealizzare una vera nave ? e non mi riferisco al papocchio - sotto ogni aspetto - del Veneto ..

perdemmo ogni opportunità di un ricordo significativo ed economico con le corvette classe Ape e neppure - soprattutto a la Spezia - si è pensato ai dragamine classe Alberi

.

Troviamo almeno un significato "tecnico" ed a misura di la Spezia e di una differenziazione da altre offerte .. perché non l' Ardito come ultima nave a vapore e soprattutto - riconosciuto a livello internazionale - la più avanzata applicazione del vapore ....

 

Non me ne abbiano i colleghi sommergibilisti ma ....

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temo che lo smaltimento dell'amianto a bordo di Ardito/Audace potrebbe rivelarsi davvero ostico, però hai più che ragione Giancarlo!

mettiamoli cosi, diciamo che il DV sia solo l'inizio della Portsmouth italiana...

 

ora uno scherzo (ma anche piccola provocazione)

se posso esagerare, posso chiedere la musealizzazione del Bersagliere, quando passerà in disarmo?

Mi mancherebbe solo il Marconi per completare tutte le unità su cui sono stato Direttore di Macchina! pensate: Dandolo (1° imbarco e temporanei incarichi da DM) a Venezia, Toti a Milano (circa 5 anni da DM), Sauro a Genova (1° imbarco di cambio piattaforma e temporanei imbarchi da DM), DaVinci a Spezia (circa 3 anni da DM) e Beragliere (2 anni da DM): che tombola! :wub::wub::wub:

 

Tornando seri, credo che la disponibilità di Betasom a supportare la musealizzazione di Leonardo sia presente e tangibile...

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la disponibilità di Betasom a supportare la musealizzazione di Leonardo sia presente e tangibile...

E riportata, ai massimi livelli della mia "amministrazione" quest'oggi da me.... :smile:

Modificato da Visitatore
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Posted Yesterday, 10:02 PM

temo che lo smaltimento dell'amianto a bordo di Ardito/Audace potrebbe rivelarsi davvero ostico, però hai più che ragione Giancarlo!

mettiamoli cosi, diciamo che il DV sia solo l'inizio della Portsmouth italiana...

 

 

Caro Marco

l' amianto è una comoda scusa a corrente alternata ..

Certamente l' amianto è pericoloso, a respirarlo quando polverizzato e comunque quando si lavora, e lo affermo come generazione che letteralmente ci metteva le mani in pasta quotidianamente e ne conosce le conseguenze; meno di un anno fa ho ed abbiamo subito la perdita di un compagno di corso per conseguenze di lunga esposizione.

Si parla di amianto e non si considerano altri materiali e lavorazioni, tanto di tipo navale quanto civile, come lana di vetro, caton gesso ecc che hanno praticamente le stesse influenze e conseguenze, quindi siamo di fronte a strumentalizzazioni opinabili.

Opinabili ma la magistratura è persino intervenuta contro l' affondamento programmato per costituire un parco marino, Ardito ed Audace più altre, in quanto dannose - amianto - per i pesci ...

Quando è incapsulato (verniciato) e non soggetto a lavorazioni è innocuo, se no - a parire dai treni - tutta la popolazione italiana dovrebbe soffrire di tumori ecc

 

Tutte le navi musealizzate negli altri paesi, dall' Intrepid al Belfast al Warrior per ricordare solo quelle pià citate anche in queste pagine, sono intatte con le loro coibentazioni originali.

 

L' informazione opportuna fa anche parte delle campagne promozionali

 

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Totiano ha centrato e descritto esaurientemente in sole due righe il problema. E aggiungo che una nave come il V.Veneto è piena di amianto.

L'Italia infine (mi riferisco ora alla citata mancanza di mercato) ha un popolo praticamente privo di senso patrio, una cui deriva é un latente e diffuso senso di diffidenza verso le proprie Forze Armate che porta a sua volta al disinteresse, quando non all'avversione, verso operazioni del genere in discussione.

Un caso per tutti, che ormai porto sempre di esempio per questo argomento: a Genova, all'arrivo del Sauro, tra le tante parole delle personalità, le più enfatizzate da parte dei media sono state quelle della Presidente dei Musei del Mare del Mediterraneo: "Musealizzare un'arma da guerra significa che siamo in tempo di pace..." ... Con buona pace (mi si perdoni il bisticcio d parole) dei pacifisti.

Ecco perché é tutto così difficile. Non parliamo poi di risorse economiche, perché è troppo facile! :-)

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