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Due Marittimi Italiani Prigionieri In Gambia


malaparte

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Da QN di oggi:

Due marittimi italiani di un peschereccio oceanico italiano (il direttore di macchina e il capitano) sono da dieci giorni prigionieri in Gambia (dove NON esiste nostra rappresentanza diplomatica) per uso di reti da 68 mm contro i 72 previsti dalla legge.

Mi chiuedo come siano le prigioni di Banjiul....da notare che il capitano De Simone in passato era stato tenuto prigioniero per mesi dai pirati somali

 

zodmjr.jpg

 

Notare il trafiletto sulla destra dell'articolo....

Modificato da malaparte
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da base artica, marco

 

"trafiletto a destra "

altro che !!

sicuramente tra riscatti isis, prese in giro dal mondo, pagliacciate politiche italiane x india e maro, etc etc.

è solo questine di tempo che possiamo mettere in vendita beni statali per pagare condanne da parte di tribunali su

causa mondiali portate avanti da multinazionali di avvocatura, visto che italia è una mucca da mungere e poi macellare !

 

davvero siamo il peggio del peggio nel farci prender sul serio.

 

......................non parlo male di chi penso perche esco dalla decenza del forum. :dry:

 

marco

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Notare il trafiletto sulla destra dell'articolo....

...mostra che il giornalista non ha le idee ben chiare. A mio parere questo è un caso più semplice rispetto a quello dei due Marò, se non altro perchè non ci son morti.

Insomma è un "reato" che si potrà estiguere con una sanzione pecuniaria, legittima o meno.

 

 

 

... prigionieri in Gambia (dove NON esiste nostra rappresentanza diplomatica)

In casi come questo di solito ci si appoggia presso un' altra Legazione Europea.

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Resto del Carlino, 8/3/15

IL RESTO DEL CARLINO
> IL COMMENTO NON SI RIPETA IL CASO MARO'
> di BEPPE BONI
> IL PRECEDENTE induce a pensar rimale. E, cosi’ diceva Andreotti, si commette peccato, ma spesso si indovina. L'Italia, con l'avvicendarsi di quattro ministri degli esteri, in tre anni non è riuscita a sottrarre all'india i due marò accusati di aver ucciso due pescatori scambiandoli per pirati. Massimiliano Latorre è momentaneamente in Italia per curarsi, Salvatore Girone è ancora trattenuto in India. Il fantomatico processo è in attesa di essere fissato. Tra errori, arrendevolezza e mancanza di strategia il caso non è risolto. Non vorremmo che i due pescatori sbattuti in un carcere - lager in Gambia facessero la stessa fine. Con l'India abbiamo rapporti economici e politici che forse hanno complicato la soluzione del caso ma col Gambia no. L'Italia stavolta deve alzare la voce subito anche perchè l'accusa non è di omicidio, ma di aver avuto a bordo (non di averla utilizzata) una rete con le maglie di 4 millimetri (proprio 4, avete capito bene) piu’ stretta del consentito. Senza contare che la nave con i restanti altri 25 membri di equipaggio è bloccata e sorvegliata da miliziani armati.
> L'AMBASCIATORE italiano di Dakar è al lavoro, dicono alla Farnesina. Ci crediamo. Ma qui è in gioco la faccia del nostro Paese e vogliamo sperare che dietro l'ambasciatore ci si muova pesantemente in tutti i modi, ufficiali e coperti. Sia per i due pescatori, sia perla credibilità internazionale dell'Italia non possiamo farci mettere con le spalle al muro da un paese instabile e affidato alle pericolose bizzarrie del presidente Yahya Jammeh. Ora i due marinai, dopo primo processo farsa sono nel carcere di Mile2, un inferno dove si può morire o sparire senza che nessuno se ne accorga, dove il cibo manca, le condizioni igieniche sono paurose e dove è praticata la tortura. Uno scenario da incubo documentato da Amnesty international che ha definito Mile2 «unsto disumano». Tre anni fa furono giustiziati dalle autorita 9 detenuti e i corpi lasciati per ore nel cortile del carcere, come monito agli altri detenuti. La Farnesina invoca il silenzio e fa sapere che «stiamo lavorando». Lo disse anche il ministro degli esteri del governo Monti, GiulioTerzi di Santagata. Sono trascorsi oltre tre anni e altri tre ministri e i due marò sono ancora ostaggio degli indiani. Col Gambia non vogliamo il bis.

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Resto del Carlino, 8/3/15

IL RESTO DEL CARLINO

> IL COMMENTO NON SI RIPETA IL CASO MARO'

> di BEPPE BONI

> IL PRECEDENTE induce a pensar rimale.

 

Ci crediamo. Ma qui è in gioco la faccia del nostro Paese

Col Gambia non vogliamo il bis.

 

certo rimane solo:

india o altri: è sicuro che il governo italiano non ha assolutamente

il potere nè seria volontà di occuparsi dei nostri connazionali in difficoltà al estero :blink::dry::wacko: .

 

(come se poi, quelli in italia fossero trattati meglio)

 

le tensioni giornalistiche che sentiamo tra le varie fazioni politiche italiane,

non lasciano spazio per governare il paese.

 

possibile che dal "versante" indiano non si sa ASSOLUTAMENTE più nulla :wacko: ??

 

ma che valore danno i Signori di roma alla vita dei nostri soldati e concittadini??

 

spero solo che i pescatori italiani possino contare su altri,

lo spero proprio!!

 

tristemente marco

Modificato da bussolino
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certo rimane solo:

india o altri: è sicuro che il governo italiano non ha assolutamente

il potere nè seria volontà di occuparsi dei nostri connazionali in difficoltà al estero :blink::dry::wacko: .

(come se poi, quelli in italia fossero trattati meglio)

le tensioni giornalistiche che sentiamo tra le varie fazioni politiche italiane,

non lasciano spazio per governare il paese.

possibile che dal "versante" indiano non si sa ASSOLUTAMENTE più nulla :wacko: ??

ma che valore danno i Signori di roma alla vita dei nostri soldati e concittadini??

spero solo che i pescatori italiani possino contare su altri,

lo spero proprio!!

tristemente marco

 

Però anche lamentarsi sempre e comunque... uno dei due è stato rilasciato ieri, grazie all'intervento delle autorità italiane, non ad altri.

Modificato da LColombo
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Però anche lamentarsi sempre e comunque... uno dei due è stato rilasciato ieri, grazie all'intervento delle autorità italiane, non ad altri.

E' stato rilasciato dietro congruo pagamento. Che si aspetta anche per il comandante. Il Gambia ha bisogno di soldi , l'India no.
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Dietro garanzia di pagamento dell'ammenda per l'infrazione sulle reti, mi risulta; mentre per il comandante il Gambia vuole il pagamento vero e proprio. Peraltro, se c'è un'infrazione una multa deve effettivamente essere pagata: ciò che il Gambia non doveva fare era prenderli e gettarli in carcere per un "reato" così da poco, specie considerate le condizioni delle carceri di quel paese (se penso a chi critica di continuo le nostre...)

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