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Scapa Flow 1919 - Malta 1943: Il Perche' Di Un Non Paragone


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"NON DOVEVAMO PORTARE LE NOSTRE NAVI A MALTA! DOVEVAMO AFFONDARLE COME AVEVANO FATTO I TEDESCHI A SCAPA FLOW!"

 

Varie volte ho udito e/o letto frasi di tale portata a proposito della resa delle nostre navi in occasione del tragico8settembre.

Un paragone impietoso con i soliti Tedeschi "primidellaclasse" a rendere ancora più umiliante l' uscita dalla prima fase della nostra II G.M: la seconda parte, 9 Settembre 1943 - 25 Aprile 1945, sarebbe stata ben più tragica ed ancora oggi ne paghiamo le conseguenze.

Ma torniamo a noi.

 

Se si doveva o meno trasferire le navi a Malta è un discorso, ma quello che a me quì interessa è confutare il paragone citato nella frase iniziale.

 

LA FRASE "CHIAVE": IL PUNTO "11" DELL' ORDINE DI AFFONDAMENTO N° P 39 EMANATO IL 17 GIUGNO 1919 DALL' AMM. LUDWIG VON REUTER "A TUTTI I COMANDANTI DELLE NAVI E DELLE TORPEDINIERE"

 

Grazie al Prof. Peter WAENTIG, Docente di Storia della Letteratura Tedesca presso l' Università di BOlogna, ho reperito il testo originale di questo punto "11". Lo riporto integralmente.

 

"Es ist meine Absicht, die Schiffe nur zu versenken, wenn der Feind versuchen stollte, ohne Zustimmung unserer Regierung sich in ihren

Besitz zu setzen.

Stollte unserere Regierung in den Friedensbedingungen in die Auslieferung unserer Schiffe einwilligen, dann werden die schiffe ausgehandigt werden zur dauernden Schande derjenigen, welche uns in diese Lage versetzt haben". (Spero d' aver ricopiato bene :laugh: )

 

Per la traduzione avrei voluto riferirmi al libro del' Amm. L. von REUTER (Scapa Flow, la tomba della Flotta Tedesca - MARANGONI Ed. 1931), ma essendo questa male eseguita e sentito i pareri del Prof. P. WAENTIG e del Dott. F. DE DOMENICO, ho preferito scegliere la traduzione contenuta a pag. 207 del libro dell' Amm. F. RUGE "Scapa flow 1919" edito da MURSIA nel 1980. Ecco la traduzione.

 

"E' mia intenzione affondare le navi soltanto se il nemico dovesse cercare di impadronirsene senza l' approvazione del nostro governo. Se il nostro governo dovesse accettare, nelle trattative di pace, di consegnare le navi, allora esse saranno consegnate a perenne disonore di coloro che ci hanno posto in tale situazione".

 

MA, ALLORA, PERCHE' FU DECISO L' AUTOAFFONDAMENTO?

 

Nel Novembre 1918 fu concordato un armistizio (NON trattato di pace!) tra Inglesi e Tedeschi. Tale armistizio sarebbe stato in vigore fino al 21 Giugno 1919 dopodichè o si firmava un trattato di pace vero e proprio, oppure ci sarebbe stata una ripresa delle ostilità.

In questo lasso di tempo la KAISERLICHE MARINE (74 navi) sarebbe stata internata a Scapa Flow con equipaggi ridotti a quel tanto per assicurare un mimimo di manutenzione. Carbone ed acqua sarebbero stati forniti (a pagamento) dagl' Inglesi; per gli altri rinfornimenti, ricambi meccanici ecc.ecc. ci dovevano pensare i Tedeschi con proprie navi mercantili provenienti dalla Germania.

 

Le navi Tedesche eran tenute sotto la sorveglianza di numerosi "drifters" anche perchè la situazione disciplinare era piuttosto precaria.

In particolare la Germania non fu battuta militarmente, ma venne a mancare la coesione nazionale minata dalle idee rivoluzionarie provenienti dalla Russia. Si parlò di "tradimento tedesco".

Già da molti mesi sulle navi del Kaiser si eran formati comitati di marinai che cantavan "L' Internazionale" ed ogni tanto una qualche Bandiera Rossa sostituiva quella nazionale. Anche a "Scapa" capitò una volta, ma venne presto ammainata dal pronto intervento...Inglese (!) (von REUTER, pag. 114 - 115).

La disciplina a bordo delle piccole navi (50 torpediniere) era abbastanza tenuta: gli Uff.li s' inadaffaravano a tener occupati gli sparuti equipaggi con varie attività affinchè l' ozio non minasse ulteriormente il morale.

Sulle grandi navi, invece, le cose eran più difficili per la presenza di agitatori fortemente politicizzati. Spesso questi non eran neppure marinai, ma caporioni "spartachiani" imbarcati a Wilhelmshafen che mai avevano messo piede a bordo di una nave.

 

A pag. 50 del suo libro, l' Amm. von REUTER afferma che nel periodo d' internamento ci furono contatti clandestini con gl' Inglesi.

In principio per scambiarsi generi di conforto come liquori, saponi e tabacchi. Poi arrivò la politica...

La miseria nera prodotta dalla I G.M. non toccava solo gli sconfitti, anzi! Anche i marinai della ROYAL NAVY avevan avanzato rivendicazioni salariali (von REUTER pag. 51) e ci furon pericolosi tentativi di rivolta prontamente repressi.

 

Tutto ciò non poteva non preoccupare gli Stati Maggiori Inglesi che, per vessare ulteriormente i Tedeschi, oltre alla stretta sorveglianza, li sottoposero a severa censura della posta, proibizione delle comunicazioni nave - nave ecc. ecc.

In modo particolare le informazioni dalla Germania circa le trattative di pace arrivavano a bordo delle navi teutoniche con alcuni giorni di ritardo e, naturalmente, "filtrate"...Questa fu una causa determinante dell' autoaffondamento.

 

Finalmente l' 11 Maggio 1919 i Tedeschi conobbero le condizioni di pace degli Alleati: "Il progetto di trattato dava una forte impressione che nella sua stesura avessero prevalso l' odio e la prepotenza" (F. RUGE, pag. 127). Tutte le responsabilità della guerra eran addossate alla Germania ed a quel "militarismo dei Hohenzollern così diffamato ma infinitamente giusto" (von REUTER pag. 193).

 

Il Governo Tedesco respinse le condizioni e fu in questa fase che von REUTER, prevedendo la ripresa delle ostilità dopo il 21 Giugno 1919 (pag. 161), predispose i preparativi per l' autoaffondamento in ossequio "agli ordini del mio governo che prescrivevano di distruggere tutte le navi disarmate" (von REUTER pag. 161). (ATTENZIONE! distruzione delle navi in caso di RIPRESA della guerra!)

 

Ciò che von REUTER non sapeva per i ritardi delle informazioni voluti dagl' Inglesi, era che il termine dell' armistizio era stato prorogato di 2 giorni (!): il 23 Giugno 1919 (von REUTER pag. 177 e pag. 181).

Il trattato di pace fu firmato dalla Germania il 24 Giugno 1919.

 

Quindi l' Ammiraglio Tedesco ordinò l' autoaffondamento in base all' INCERTEZZA degli eventi: incertezza causata dall' ottusità Inglese nell' informare con ritardo i propri interlocutori di tali importanti notizie.

 

MALTA 1943...

 

E veniamo a noi. Innanzi tutto mi preme evidenziare che a "Scapa" SOLO la nave ammiraglia era autorizzata ad issare la bandiera Tedesca mentre a Malta TUTTE le nostre navi mostravano il Tricolore Sabaudo.

 

Inoltre la disciplina sulle nostre navi era sicuramente migliore! Dopo oltre 3 anni di guerra ben pochi s' illudevano del suo esito...Eppure nessuno dei nostri equipaggi cantava canzoni sovversive e gli Uff.li tenevan salda la situazione. E non poteva esser altrimenti se le Forze Navali eran pronte a muovere per l' ultima battaglia presso SAlerno.

 

Si può ben dire che l' annuncio del tragico8settembre fu il classico "fulmine a ciel sereno"!

 

E' comprensibile la reazione degli equipaggi: dalla ingenua incontrollata gioia, manifestatasi con gli spari della contraerea a mò di fuochi artificiali, ai pianti dei giovani Uff.li che vedevan infranti i loro ideali, per finire con il curioso imbarazzo degli operatori R.T. Tedeschi (A. CATALANO GONZAGA di CIRELLA "Per l' onore dei Savoia" MURSIA 1996; pag. 63, 64).

 

L' annuncio dell' armistizio (Così considerato da noi, mentre per gli Alleati era una resa (P. RAPALINO "Dall' Alpi all' alto mare" IN EDIBUS 2014; pag.271)) proprio nel momento in cui le navi eran pronte per l' ultima battaglia fu lacerante delle coscienze di ognuno: il nemico di oggi sarà l' amico di domani e viceversa...L' Italia per gran parte occupata da eserciti in guerra fra loro...Per non parlare dell' incertezze circa i destini personali di ognuno: sulle navi si manifestò un certo "nervosismo" che, però, tale rimase (a parte il breve ammutinamento sulla Corazzata ANDREA DORIA) grazie anche alle "Berette" che gli Uff.li avevan in cintura (A CATALANO GONZAGA "Per l' onore dei Savoia" pag. 67).

 

Tuttavia A DIFFERENZA dell' incerta situazione di von REUTER, i Vertici della REGIA MARINA eran riusciti ad emanare ordini precisi "...non ci fu nessun "tutti a casa". La maggior parte si attenne agli ordini del Re e chi volle agire altrimenti lo fece per decisione personale, non perchè non fossero chiari gli ordini" (P. RAPALINO "Dall' Alpi...pag.277).

 

COL "SENNO DEL POI"...

 

...von REUTER, Persona di Carattere e dalla mente lucida, prese la giusta decisione: infatti sia Lui a pag. 198 che il RUGE a pag. 142 scrivono d' aver saputo, in prigionia accusati di "tradimento", che gl' Inglesi eran intenzionati ad impadronirsi con violenza della Flotta tedesca il Lunedì 23 Giugno 1919.

 

E noi? Di solito pensiamo l' esserci recati a Malta come un qualcosa di disonorevole: ma dobbiamo anche riflettere sul fatto che la nostra Flotta non doveva cadere in mani Tedesche! E come ottenere ciò in quella difficile situazione?

 

L' Amm. BERGAMINI, per ordine di Supermarina dirige verso La Maddalena (F. MATTESINI "La Marina e l' 8 Settembre" U.S.M.M. 2002 pag 491). Forse per mettere gli Alleati davanti al fatto compiuto e convincerli a far internare la Flotta in un porto nazionale ove, con i ct VIVALDI e DA NOLI doveva giungere il Re partendo da Civitavecchia.

 

Per quanto, a mio parere giustamente, F. MATTESINI a pag. 484 del suo libro affermi che la scelta di tale località non fosse delle migliori (dopo la "TAranto night" si sarebbe rischiato una "Maddalena nacht" da parte dell' Aereonautica Tedesca), tuttavia la presenza del Re con le Forze Navali da Battaglia Nazionali, sarebbe stato un concreto segno di continuità dello Stato libero da stranieri.

Tutto ciò A PATTO che si potesse contare su valide Forze Aereonautiche.

 

Mancando queste (P. RAPALINO "Dall' Alpi...pag. 285),dopo la tragedia della Corazzata ROMA, all' Amm. R. OLIVA non restò altro che dirigere verso Bona come del resto fece.

Forse si poteva valutare di portare la Flotta nella Sicilia che, sebbene occupata dagli Alleati in grado di offrire la protezione aerea, era pur sempre territorio Italiano. Ma quì stiamo uscendo dal seminato.

 

Mi auguro d' esser riuscito a dimostrare l' insussistenza del confronto Scapa Flow 1919 - Malta 1943...

 

TUTTAVIA...

 

se proprio si vogliono cercare delle similitudini, non bisogna guardare a Malta, ma il Mar Rosso, Aprile 1941. In quell' occasione il "nostro" von REUTER era l' Amm. Lorenzo BONETTI (1).

 

Concludo ringraziando ancora il Prof. Peter WAENTIG ed il Dott. Francesco DE DOMENICO per il piccolo, ma fondamentale aiuto fornitomi.

 

(1) Un nipote dell' Amm. BONETTI, Dr Claudio ora non più fra noi, è stato un stimato medico-chirurgo quì a Faenza.

Modificato da Alfabravo 59
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