malaparte* Inviato 2 Dicembre, 2014 Segnala Share Inviato 2 Dicembre, 2014 Leggo su QN di oggi che ieri al Museo della Sciena e della Tecnica di Milano è stato presentato il libro in oggetto (curatori Roberto Franzoni, Dominique Gabirault e Justin Ratcliffe, ed. Compositori). L'articolo di Corrado Ricci ripercorre rapidamente la storia dei cantieri Baglietto, che iniziarono a Varazze con gozzi e leudi per poi puntare sullo yachting con un committente...decisamente d'alto bordo: il papa Leone XIII , nel 1888 (v. foto) convinto che solcare i mare avvicina a Dio. Con la Prima GM, Baglietto come noto inizia gli affari con la Regia Marina e nascono i MAS. Fra le due guerre , nel 38 costruisce per Vittorio Emanuele il ME91, di 15 metri, e il 12 metri Alcyone per Gabriele d'Annunzio. Dai MAS derivano le carene della serie dedicate alle isole mediterranee (Elba, Ischia, Capri, Minorca, Maiorca) del 2 dopoguerra, quando i nuovi ricchi vogliono "la barca". E nel 1962 costruisce anche per Giovanni Agnelli. Alla fine anni '70 la famiglia Baglietto si ritira, sostituita dalla famiglia Rodriquez, leader degli aliscafi, e nel 1999 vengono acquistati i cantieri Ferrari della Spezia, dove ora si sta consolidando l'era di Gavio. Tra gli obiettivi di Beniamino Gavio, al timone dai cantieri dal 2012, ci sono il ritorno alle barche a vela, motoscafi di nuova generazione che partano dal disegno dei MAS e la realizzazione di unità per la Marina Militare. Il cantiere comprende 56 dipendenti, più duecento nell'indotto. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Secondo Marchetti Inviato 4 Dicembre, 2014 Segnala Share Inviato 4 Dicembre, 2014 Tra gli obiettivi di Beniamino Gavio, al timone dai cantieri dal 2012, ci sono il ritorno alle barche a vela, motoscafi di nuova generazione che partano dal disegno dei MAS e la realizzazione di unità per la Marina Militare. Spero prendano a modello la serie '500 anche se visti i gusti odierni (scafi stretti, prore dritte) temo che si ispireranno piuttosto alle "scialuppe" della Grande Guerra. Il ritorno alle barche a vela lo vedo molto difficile. Il mercato è saldamente in mano ai giganti del settore, forse potrebbero trovare uno spiraglio nella costruzione di barche tradizionali o di esemplari unici per ricconi. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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