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La Perdita Dell'uss Darter (Ss-227) Classe Gato


danilo43

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Da: "Sottomarini alleati della seconda guerra mondiale" https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=17208&p=147390 riporto la descrizione e le circostanze dell'incaglio e affondamento del USS Darter SS-227, oggetto del “quiz-indovina il relitto, post https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=35787&p=466816. Come è già stato fatto notare nella recensione la traduzione è quella che è … ma reputo valga la pena ricordarlo.

Il duo mortale

. L’ 11 ottobre (1944) il Darter di McClintock ed il Dace di Claggett si trovavano di pattuglia lungo la costa occidentale del Borneo, quando fu ordinato loro di dirigersi a nord-est per coprire lo Stretto di Balabac, al largo del Borneo settentrionale ed il Passaggio di Palawan. Qui avrebbero dovuto tenere d’occhio l’unita di navi da battaglia dell’Ammiraglio Kurita, che cercava di irrompere nella zona, per portarsi nelle Filippine dove il Generale MacArthur, che aveva giurato “Ritornerò”, avrebbero dovuto sbarcare il 20 ottobre, protetto dalla Terza Flotta di Halsey.

Il 14 ottobre il Dace affondò due petroliere di Kurita. Alla mezzanotte del 20 ottobre, McClintock emerse, fece issare la sua antenna radio ed ascoltò la notizia dello sbarco di McArthur nel Golfo di Leyte. McClintock rifletté sul fatto che la flotta proveniente da Singapore avrebbe preso la via più breve per raggiungere il Golfo di Leyte e cioè sarebbe passata per Balabac. Egli raggiunse lo stretto in serata e prese contatti radar con tre grosse navi da guerra, ne segui le orme, ma non poté raggiungerle. Puntò a sud il mattino seguente e si incontrò, come previsto, con il Dace, alla mezzanotte tra il 22 e il 23. Insieme a Claggett decise di ridiscendere il Passaggio di Palawan, viaggiando in superficie.

Mentre si trovavano nel Passaggio, alle 00,16 il Darter entrò in contatto radio con una grossa unita operativa di undici navi da guerra pesanti e McClintock urlò a Claggett con il megafono: “Abbiamo un contatto, andiamo!”.

Kurita non andava di fretta ed i due sottomarini, viaggiando ai 19 nodi, furono in grado di stargli dietro, evitando l’attacco notturno. McClintock, infatti, riteneva di vitale importanza poter vedere ed identificare le navi nemiche, che, senza dubbio, erano dirette al Golfo di Leyte, per interferire con lo sbarco. Seguire il nemico era relativamente semplice, dal momento che il Passaggio di Palawan era troppo stretto e non consentiva di procedere zig-zagando al buio.

Alle 04,25 la luce faceva capolino da oriente; McClintock scarabocchiò sul suo diario di bordo: “A 18.280 m diritto a babordo colonna di navi pesanti. Rallentato ai 15 nodi. La nave più grande è l’ultima della colonna di sinistra. Scelta come obiettivo”. Egli puntò allora sulla colonna di babordo e si immerse, intendendo attaccare per le 05,40 nella penombra dell’alba, ma, poiché si avvicinò rapidamente, alle 05,32 fu in grado di vedere talmente bene che cambiò idea e decise di aprire il fuoco con i cilindri (sic) di prua contro gli incrociatori di testa. Virando tutto a sinistra, per portare i suoi cilindri di poppa sulla rotta di tiro, egli si concentrò sul secondo incrociatore e ben presto udi i suoi siluri colpire il primo incrociatore. Conto cinque esplosioni e prese a sparare i cilindri di poppa (sic) contro il secondo incrociatore. Nel suo rapporto si legge:

Girato il periscopio sul primo obiettivo per vedere la scena che aspettavo da tutta una vita. C’era una massa di ondeggiante fumo nero che si innalzava in cielo dalla torretta numero uno fino alla poppa... Brucianti lingue di fuoco si levavano dalla fiancata del ponte principale, dalla prua alla torretta di poppa. L’incrociatore era già inabissato dalla prua, che sprofondava sempre più in basso. La torretta numero uno era a livello dell’acqua. Era completamente finito”.

McClintock doveva aspettarsi un sacco di attenzioni da parte dei ctp di Kurita. Mentre si immergeva poté udire il suono di 4 siluri che colpivano il secondo obiettivo. Sopra il frastuono delle cariche di profondità il sonar rilevò l’inconfondibile rumore di una nave che andava in pezzi.

Circa un quarto d’ora più tardi udi in lontananza le esplosioni di 4 siluri del Dace e “dalle 06,00 alle 06,04 vi furono delle tremende deflagrazioni, probabilmente i depositi munizioni erano stati colpiti”. Alle 08,20 egli si portò a profondità di periscopio e vide il suo secondo obiettivo, un incrociatore della Classe Atago, inclinato a tribordo, giacere immobile nell’acqua. Nonostante gli aerei ed i ctp che smaniavano tutt’attorno, egli inizio lentamente, con molta cautela, ad avvicinarsi all’incrociatore inclinato, ma un ctp lo tenne occupato a lungo e, quando il sole fu tramontato, l’incrociatore risultava visibile solamente sul radar.

Alle 22,00 l’incrociatore si muoveva lentamente ai 4-5 nodi ed il Darter diede il via ad un attacco di superficie in condizioni di visibilità molto ridotte, ordinando al Dace di portare avanti l’attacco nel caso in cui fosse stato costretto in profondita. Alle 00,05 vi fu un tremendo frastuono: il Darter era andato ad arenarsi sul Fondale di Bombay.

Alle 05,45 Claggett pensava: “Questo é proprio il sogno di un sommergibilista...”. Dal caos di incrociatori pesanti e navi da battaglia che aveva davanti, egli scelse un incrociatore della Classe Atago o forse Nachi. Alle 05,54 apri il fuoco con una salva di sei siluri ed attese... “Primo colpo! Secondo colpo! Quarto colpo!” Alle 06,01 si udì l'esplosione più forte, quella che tanto aveva colpito McClintock. L’operatore al sonar del Dace commentò: “Sembra che l’intero fondo marino stia saltando in aria!”

Fu allora che udirono il rumore di qualcosa che andava in pezzi: “Il suono più raccapricciante che abbia mai udito!”. Alle 00,07 del mattino seguente Claggett ricevette un messaggio dal Darter, con il quale il sottomarino comunicava di essersi arenato.

Di fatto il Darter era inesorabilmente incagliato nella scogliera. Alcuni canotti del Dace prelevarono gli uomini dell’equipaggio (“un compito assai lento” disse Claggett) poi si tentò di far saltare il sottomarino. Tuttavia, né le cariche esplosive, né gli ultimi 4 siluri del Dace (che esplosero sulla scogliera), né le bombe lanciate da un aereo giapponese desideroso di aiutare, sortirono l’effetto desiderato. Gli uomini di un ctp giapponese poterono così esplorare il sottomarino indisturbati. Quando il Dace lasciò finalmente l’area, il sottomarino Rock tento di silurare il Darter, ma anche i suoi siluri esplosero sulla scogliera.

Alla fine il vecchio Nautilus apri il fuoco sul sottomarino arenato con 55 granate da 151 mm; il Darter fu sbalzato dalla scogliera e si inabissò, andando a tener compagnia alla sua prima vittima, l’incrociatore pesante Atago e all’obiettivo del Dace, l’incrociatore pesante Maya. Per quel che riguarda il secondo incrociatore del Darter, il Takao, si può dire che fu come averlo affondato: esso dovette essere rimorchiato a Singapore, ormai ridotto in condizioni pietose, i motori contorti in un ammasso d’acciaio, dovette rimanere ai cantieri navali per il resto del conflitto.............

Modificato da danilo43
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