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Isis: Problema In Medio Oriente E Libia


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Dal momento che seguo sempre con attenzione le notizie su crisi/conflitti che infiammano il mondo, ho notato che il Quadrato ha sempre ospitato discussioni sulle guerre civili di Libia e Siria, sulla crisi Ucraina, sulle contese circa le isole Senkaku/Diaoyu, fonte talvolta di informazioni e spunti interessanti.

Ho notato che non è stata aperta alcuna discussione su una delle situazioni, penso, tra le più potenzialmente pericolose degli ultimi tempi: la guerra scatenata dall'"ISIS" nel Medio Oriente.

 

La situazione mi pare abbastanza inedita (eccezion fatta per l'Afghanistan degli anni '90): non si tratta più di un gruppo terroristico che agisca stando nascosto con imboscate, attentati ed attacchi kamikaze - insomma le tattiche della guerriglia - ma ormai dì un esercito organizzato quasi come uno regolare, con (a seconda delle stime) tra i 30.000 ed i 100.000 uomini, decine di carri armati, mezzi blindati e da trasporto, artiglierie pesanti, armi contraeree, armi pesanti di vario genere (catturate all'esercito iracheno dopo le sorprendenti sconfitte da esso subite nei mesi iniziali dell'offensiva islamista, nonostante la netta superiorità numerica e di mezzi dell'esercito iracheno) e probabilmente anche armi chimiche (proprio ieri i curdi hanno diffuso notizia di un presunto impiego di tali armi ai loro danni nella battaglia di Kobane) ed alcuni aerei ed elicotteri catturati all'aeroporto di Mosul (Iraq) e nella base aerea di Tabqa (Siria), per quanto sarà difficile che riescano ad utilizzarli.

Un esercito che ha occupato un terzo di Iraq e Siria e continua ad avanzare non molto lontano da Baghdad, nonostante le incursioni aeree della coalizione internazionale (che sembrano aver avuto effetto almeno a Kobane), e che ha messo in fuga od assalito non una ma quattro minoranze etnico-religiose (i cristiani assiri - fuggiti per sempre dalla piana di Ninive dopo 1600 anni di presenza mai interrotta neanche dalle guerre degli ultimi tempi -, yazidi e turcomanni oltre ai curdi stessi, che sono gli unici che siano riusciti a resistere). Un "califfo" che sta raccogliendo l'appoggio di fondamentalisti da tutto il mondo: nelle ultime settimane hanno giurato fedeltà all'ISIS diversi capi talebani del Pakistan, gruppi fondamentalisti in Libia, Egitto, Algeria ed altrove; si pensi all'ostaggio francese ucciso in Algeria ed a quello tedesco minacciato ora nelle Filippine (!) proprio in "rappresaglia" all'intervento internazionale contro l'ISIS. Il famigerato gruppi nigeriano Boko Haram, sull'esempio dell'ISIS (al quale non è chiaro se si sia affiliato), ha abbandonato la propria "tattica" di incursioni, attacchi e saccheggi e poi ritirata "alla macchia" per passare ad una "guerra di conquista" ed occupazione stabile, proclamando a sua volta un "califfato" (non è chiaro se autonomo o da intendersi come estensione di quello in Iraq-Siria), occupando le città di Gwoza e Bama gran parte dello stato di Borno, mettendo in fuga centinaia di migliaia di civili, mentre il demoralizzato esercito nigeriano sembra incapace di riprendere i territori finiti sotto il controllo di Boko Haram (uno scenario inquietantemente simile, appunto, a quello che si svolge in Iraq e Siria...)

Da parte occidentale, l'intervento si è sinora limitato ad attacchi aerei, che però da soli difficilmente potranno risolvere una tale situazione, ma gli USA continuano ad affermare di non voler inviare truppe di terra. La confinante Turchia, da lungo tempo in conflitto con i propri curdi, non alza un dito per aiutare i curdi di Kobane, anzi bombarda le postazioni del PKK sul proprio territorio e reprime le manifestazioni di protesta, impedendo ai curdi di Turchia di superare il confine per raggiungere Kobane. Le monarchie sunnite del Golfo, che da più di una parte si afferma avrebbero in principio sostenuto l'ISIS per rovesciare il governo sciita di Baghdad e poi rendersi conto dell'errore commesso, sembrano comunque riluttanti a contrastare efficacemente l'avanzata dei terroristi in Iraq e Siria.

Insomma gli islamisti sembrano aver colto l'opportunità per conquistare vaste aree approfittando della destabilizzata situazione di Iraq e Siria, ottendendo appoggio e rinforzi, mediante la loro propaganda basata proprio sulle loro continue vittorie, da tutto il mondo fondamentalista, e finanziandosi con il proprio "bottino"; questo di fronte ad un'Europa in crisi economica poco propensa all'intervento, ed a degli Stati Uniti non meno incerti sul da farsi, temendo una ripetizione di quanto accaduto dieci anni fa...

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Le monarchie sunnite del Golfo, che da più di una parte si afferma avrebbero in principio sostenuto l'ISIS per rovesciare il governo sciita di Baghdad e poi rendersi conto dell'errore commesso, sembrano comunque riluttanti a contrastare efficacemente l'avanzata dei terroristi in Iraq e Siria.

L' operato delle Monarchie del Golfo mi ricorda quello dello stregone che eccita le forze occulte, poi non riesce più a controllarle e ne vien travolto.

 

Anche se è politicamente scorretto ammetterlo l' effettivo controllo di un territorio si fa solo con le truppe di terra: l' aereonautica è utile e necessaria per quegli spunti di potenza, enormi quanto si vuole, ma limitati nel tempo.

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.........Anche se è politicamente scorretto ammetterlo l' effettivo controllo di un territorio si fa solo con le truppe di terra: l' aereonautica è utile e necessaria per quegli spunti di potenza, enormi quanto si vuole, ma limitati nel tempo.

 

Sarà anche politicamente scorretto, ma è la cruda verità.

Modificato da danilo43
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Penso che nella situazione attuale nessun governo occidentale possa giustificare di fronte ai propri elettori le spese e le perdite di una campagna tradizionale, e credo che i capi dell'ISIS ne siano pienamente consapevoli e che abbiano atteso il momento più opportuno per uscire allo scoperto.

 

Comincio a pensare che sarebbe il momento giusto per chiedere aiuto alla Cina...

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non c'è dubbio che servano "gli stivali sul terreno" (libera traduzione della teoria americana del "boots on ground"), a ciascuno il suo e alla faccia della teoria di Dohuet, il nostro generale che ipotizzava che tutto cio che vola è aeronautica e che l'aeronautica da sola puo vincere la guerra.

 

il mio timore è che, a breve, non servira l'esercito, ma la marina coi suoi mezzi da sbarco.

 

Per la Cina, parere personale non suffragato da fatti, io penso che non abbia (ancora) alcun interesse ad aiutare l'occidente, anzi! Più si indebolisce e meglio potranno "conquistarlo".

 

A chi potremmo chiedere aiuto è la Russia, ma al momento non mi sembra il caso, viste le incomprensioni in Ucraina.

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Premetto che sono preoccupato, molto preoccupato...

 

Mi sembra che il conflitto in atto in Medio Oriente si differenzi da quelli del passato per la commistione nello spirito della fazione dell'ISIS di motivazioni di tipo economico, sociale e purtroppo religioso: quest'ultimo punto è il più pericoloso in quanto, in nome delle credenza di turno, ogni riferimento ad onore, dignità e rispetto umano viene declassato al punto di far diventare l'uomo una bestia, che agisce spinto dall'istinto senza alcuna remora dovuta alla coscienza.

 

La situazione è simile a quella dei kamikaze del secondo conflitto mondiale, con l'unica differenza che allora si parlava di individui mentre ora si parla dell'intero potenziale umano della fazione del cosiddetto nuovo califfato: in queste condizioni anche un intervento basato sui "boots on ground" sarebbe di una pericolosità enorme per i paesi partecipanti che si troverebbero a fronteggiare orde di esaltati votati alla morte con combattenti le cui motivazioni non sarebbero minimamente paragonabili a quelle della fazione avversa.

 

In questo senso si giustificano le azioni "a distanza", che non coinvolgono potenziale umano ma tendono ad annichilire l'esercito dell'ISIS nella speranza che le forse di difesa locali abbiano margine per riuscire a bloccarlo.

 

Purtroppo la strategia non sta dando i risultati attesi anzi, sta catalizzando l'attenzione di molti soggetti che insoddisfatti della vita, trovano in questa crociata preudo-religiosa una nuova ragione di vita, trovando spesso la considerazione e responsabilità che non avrebbero mai potuto avere nella vita, in assenza assoluta di regole e controllo delle loro azioni (è il caso dei boia che si trovano a poter infierire sulle loro vittime non solo impuniti ma elogiati e portati ad esempio).

 

Temo che in assenza di un profondo cambiamento della coscienza dei paesi che si trovano a far fronte a questa minaccia non avremo a breve alcun risultato nella lotta a questa nuova piaga, se non addirittura un peggioramento della situazione con l'apertura ai terroristi di nuove tecnologie militari (probabilmente batteriologiche, sperabilmente non nuclerari), grazie anche all'enorme disponibilità di capitali a supporto dell'operazione di conquista.

 

L'intervento dovrebbe essere solo militare (per bloccare le iniziative espansionistiche dei terroristi), ma anche economico (per bloccare le fonti di finanziamento), sociale (per assicurare ai ribelli una vita dignitosa nel periodo post-bellico), e religioso (garantendo a tutti la libertà nel rispetto delle credenza altrui): senza interventi globali la battaglia sul campo non sarebbe altro che un palliativo che riproporrebbe il problema nel prossimo futuro e comunque non appena le fazioni ribelli si fossero riorganizzate.

 

Ovviamente, come accennavo, si parla di una rivoluzione culturale che dovrebbe trasalire gli interessi nazionalistici di tutti i paesi e impegnare l'umanità in uno sforzo di crescita e razionalizzazione epocale, sul quale non vedo alcun margine a breve: gli interessi economici dell'Asia e della Russia al momento sono tali da escludere il loro coinvolgimento in un'opera di 'pace keeping' mondiale e l'interessamento dei paesi occidentali alla vicenda Medio Orientale spesso si giustifica con ritorsioni per azioni mirate contro i suoi cittadini o per la salvaguardia di interessi che potrebbero minarne l'egemonia industriale, null'altro...

 

In questo scenario non so cosa pensare sull'intervento di terra, supportato o meno dai mezzi della varie marine coinvolte... continuo ad essere preoccupato, molto preoccupato!

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C'è una sostanziale differenza tra questa offensiva da parte di quello che viene chiamato "IS" (Islamic State) e le precedenti offensive Talebane in Afghanistan o in altre zone.

L'IS sta portando avanti una offensiva non limitata geograficamente ad un solo stato (come in Iraq, Afghanistan, Siria, Libia, Egitto, Tunisia ecc..) ma sta attuando una campagna di conquista, sta occupando territori e sui quali una volta occupati impone le proprie leggi.
Non è una semplice campagna religiosa come si vuole far credere, è una campagna politica anche, si sta creando uno Stato, una nazione islamica, non è la solita campagna religiosa votata al rovesciare il leader "moderato" di turno e ristabilire in un paese la legge islamica ma si sta conquistando altri stati dall'Iraq alla Siria.

Per questo sia Hassad, sia l'Iran sentendosi minacciati oltre che sul piano religioso (l'Iran) anche su quello politico governativo.

 

Purtroppo ritengo che le forze locali siano troppo deboli e insufficienti a tenere testa ad un attacco portato nel lungo peiodo e che l'aiuto occidentale con la fornitura di armi e appoggio aereo benchè sacrosanto si stia rilevando solo un rallentamento per l'IS ma non una soluzione al problema.

Se cade Kobane non basteranno più gli attacchi aerei, serviranno davvero come ha detto qualcuno le truppe da sbarco delle marine occidentali e il panorama mediorientale diventerà un immenso campo di battaglia, non più limitato al solo Iraq, Afghanistan o ad altri conflitti "locali" ma si combatterà trasversalmente in Siria, Iraq, Confine Turco.

 

Inoltre per quanto riguarda la "questione curda" abbiamo da una parte Kobane e la sua eroica resistenza (si ma per quanto?) e dall'altra l'immobilismo Turco dettato da problemi interni tra governo turco e minoranza curda nel loro paese.

 

Anche io sono preoccupato ma più che preoccupato per gli attentati o altro ma soprattutto dai risvolti geopolitici che deriveranno da questo conflitto.

 

Non è la solita guerra santa, è più simile alle guerre delle crociate e sappiamo tutti come sono andate a finire

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In realtà, no. Stanno facendo quello, ad esempio, che facevano i Talebani, o quello che fa Boko Haram in Nigeria, o quello che facevamo noi con lo 'export democracy' ma in punta di baionetta.

 

Poi, la netta percezione è che, come occidente, si debba avere per forza un nemico, possibilmente quando i guasti li abbiamo creati noi.

 

ISIS è formato, per numeri notevoli, da ex militari dell'epoca Saddam: ovvero persone che da un giorno all'altro son state buttate in mezzo alla strada (letteralmente). Ricorderei che una delle cose che non si dice quasi mai, e che è invece importantissima nella mentalità islamica, è L'OBBLIGO dell'uomo di mantenere, anche economicamente, la famiglia.

 

Dovendo scegliere, e se questi come sembra ti danno 1000 dollari al mese, che si fa? Si fa il miliziano. Oh, nulla di diverso da quello che ne prende 15000, di dollari al mese, lavorando per Blackwater, che anche quelli (fra l'altro, per sostituire in alcuni casi l'esercito iracheno.....).

 

Riguardo al decapitatore (inglese): ma davvero è una minaccia globale? O è semplicmente uno che ha capito che finalmente poteva realizzare il sogno di una vita, uccidere persone in modo legale (per la zona) senza essere un ricercato come serial killer?

 

E noi per questo vogliamo dire che sono una minaccia per il mondo?

 

Ma quando c'erano Saddam e Assad dove era sta gente? Si sono materializzati ora? O c'erano degli STATI che se ne occupavano, per il problema di polizia che erano?

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In realtà, no. Stanno facendo quello, ad esempio, che facevano i Talebani, o quello che fa Boko Haram in Nigeria, o quello che facevamo noi con lo 'export democracy' ma in punta di baionetta.

 

Poi, la netta percezione è che, come occidente, si debba avere per forza un nemico, possibilmente quando i guasti li abbiamo creati noi.

 

ISIS è formato, per numeri notevoli, da ex militari dell'epoca Saddam: ovvero persone che da un giorno all'altro son state buttate in mezzo alla strada (letteralmente). Ricorderei che una delle cose che non si dice quasi mai, e che è invece importantissima nella mentalità islamica, è L'OBBLIGO dell'uomo di mantenere, anche economicamente, la famiglia.

 

Dovendo scegliere, e se questi come sembra ti danno 1000 dollari al mese, che si fa? Si fa il miliziano. Oh, nulla di diverso da quello che ne prende 15000, di dollari al mese, lavorando per Blackwater, che anche quelli (fra l'altro, per sostituire in alcuni casi l'esercito iracheno.....).

 

Riguardo al decapitatore (inglese): ma davvero è una minaccia globale? O è semplicmente uno che ha capito che finalmente poteva realizzare il sogno di una vita, uccidere persone in modo legale (per la zona) senza essere un ricercato come serial killer?

 

E noi per questo vogliamo dire che sono una minaccia per il mondo?

 

Ma quando c'erano Saddam e Assad dove era sta gente? Si sono materializzati ora? O c'erano degli STATI che se ne occupavano, per il problema di polizia che erano?

 

Beh... allora mi sembra di capire che siano giustificati per quello che fanno e che non dobbiamo fare altro che piangere noi stessi per quanto abbiamo scatenato.

 

Niente minacce per il mondo, semplice problema di polizia... insomma, di cosa ci stiamo preoccupando? :wacko:

 

Temo purtroppo la realtà sia diversa e, ahimè, la situazione ben più seria di quanto potremmo augurarci.

Modificato da sertore
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Senza fare analisi strategiche complesse sale subito all'occhio che dietro Is ci sono Stati sovrani e non il solo Quatar che si barcamena in due scarpe, tra Stati Uniti e Paesi o movimenti stragisti. Per me è solo una favola che l'Isis si finanzia solamente con il ricavato dei pozzi conquistati in Siria ed in Iraq, ci vuole personale qualificato, attrezzature agganci per vendere il greggio e complicità. Ha una struttura militare efficentissima, con catena di comando complessa e logistica da Stato occidentale, e suvvia si può pensare che oltre a un migliaio di ex della Guardia repubblicana e trentamila scalmanati provenienti da tutto il mondo riescano ad avanzare come un treno? Questa è l'ennesima creatura sfuggita al controllo dell'occidente e ci si stà ritorcendo contro. Ora tutta Europa stà pensando all'economia allo spred e non si preoccupa di quello che succede alle porte di casa, pensando che dopo aver fatto una guerra non propria in Iraq (2003) ed Afghanistan(2001) qualcun altro fermerà gli esaltati. Questo mi preoccupa perchè questi personaggi andranno avanti e riusciranno anche a convincere persone disperate colpite dalla recessione mondiale ad immolarsi per giustizia per vendetta. E a quanto mi risulta nessuno ha fermato i finanziamenti verso questi figuri. La conclusione da parte mia è infausta

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Mah, forse erano un problema di polizia quando ancora vi erano dei regimi autoritari come quelli di Assad e Saddam che li tenevano sotto controllo.

Comunque in fin dei conti Saddam Hussein certo non era un... individuo meritevole di restare dov'era, rimane un dittatore massacratore di curdi ed oppositori. Il punto è che la sua eliminazione e la disgregazione del suo regime ha dato il via libera al dilagare degli islamisti senza più uno Stato abbastanza forte da poterli efficacemente contrastare: il male c'era, l'Iraq di Saddam non era certo uno Stato degno di stare nel consesso delle nazioni civili, ma la cura ha avuto 'effetti collaterali' (spaventoso eufemismo) più dannosi, in ultimo, del male da curare. Come accaduto più recentemente anche in Libia. In Siria non saprei che colpa abbia l'Occidente, in fin dei conti la ribellione si è scatenata da sé, e non c'è stato supporto militare ai ribelli come invece in Libia. Se questo sia stato meglio o peggio è difficile dirlo. Assad ed il suo regime rimangono, a differenza di quello di Saddam Hussein: ma una volta che la guerra civile è scoppiata, non sembrano più in grado di controllare i fondamentalisti che si sono mischiati ai ribelli 'moderati' in un viluppo inestricabile.

Per la verità c'è una grossa differenza con quanto fa(ceva) Boko Haram: questi conduce(va) una "normale" guerriglia compiendo attentati, devastando villaggi, uccidendo e rapendo persone e poi rifugiandosi sulle colline del confine con il Camerun per evitare il confronto con le forze nigeriane; l'IS invece (ed ora anche Boko Haram, probabilmente su "ispirazione" dell'IS) conquista ed occupa stabilmente, crea un proprio territorio da mantenere, come i talebani dell'Afghanistan; ma mentre questi ultimi si "accontentavano" del controllo dell'Afghanistan, l'IS ha mire ben più estese su tutta la regione mediorientale. Inoltre sembra appunto calamitare il sostegno e la fedeltà di gruppi islamisti di mezzo mondo, ed attira un imprecisato numero di combattenti stranieri pronti ad unirsi alle sue forze (non ricordo questo fenomeno per altri gruppi terroristici, potrei sbagliarmi).

Non saprei quale sia il punto di vista dei sunniti iracheni. Certo è che il fatto che le milizie irregolari sciite filogovernative si siano lasciate andare a loro volte a violenze sui civili sunniti, in rappresaglia degli attacchi dell'IS alla minoranza sciita, non aiuterà a convincere i sunniti ad unirsi al governo contro l'IS. Se poi alle promesse di rinascita islamica che possono attrarre le "teste calde" di mezzo mondo si uniscono le prospettive di arricchimento di chi sta dalla parte di chi sembra il vincitore (molti yazidi, per esempio, hanno detto di essere stati denunciati agli uomini dell'IS dai loro vicini sunniti, gente con la quale erano convissuti in pace fino ad allora: zelo della riscoperta "fede" o prospettiva di appropriarsi dei beni dei vicini?)...

Non dico che al momento l'IS rappresenti una minaccia per il mondo, ma per il Medio Oriente direi di sì. Presumo che questa gente ci fosse anche quando i regimi di Saddam ed Assad erano stabili e sapevano "contenerla" con le maniere forti: ma oggi la situazione è mutata. E se si lascia che continuino ad aumentare la propria forza militare ed il territorio controllato, difficile dire fino a quanto si potrà e vorrà spingere. Per ora ci sono almeno tre Stati confinanti (Iraq, Siria, direi anche Libano) la cui difficile situazione potrebbe renderli preda non impossibile.

Ricordiamo che in Iraq ci sono voluti dieci anni e (almeno) 100.000 morti per giungere alla "soluzione"... e dopo meno di tre anni ci ritroviamo non da capo, ma forse anche in una situazione ancor più difficile di quella del 2003. Quant'altro ci potrà volere per "risolvere" quest'altra situazione?

Modificato da LColombo
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Ma guardate, se parliamo di assassini, dittatori eccetera, non la finiamo più.

 

I nostri alleati Sauditi, da cui venivano tutti i VERI terroristi da Bin Laden in giu, sono democratici?

 

Davvero pensiamo che ISIS, ovvero 'da 30.000 a 100.000 uomini', fonte NATO e USA, sparsi per un territorio vasto come mezza Europa, siano un problema per lOCCIDENTE intero?

 

Perchè se è così, ma quando io avevo le stellette e di la c'era L'URSS, non dovevo dormirci la notte.,.....

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I nostri alleati Sauditi, da cui venivano tutti i VERI terroristi da Bin Laden in giu, sono democratici?

 

Senz'altro non è incoraggiante avere per "alleate" nella regione delle monarchie assolute che, oltre ad aver verosimilmente finanziato i fanatici in Iraq e Siria, hanno anche la distinzione (Arabia Saudita & Emirati Arabi) di essere state, con il Pakistan, le uniche nazioni che abbiano riconosciuto ufficialmente l'Afghanistan talebano.

 

Di nuovo, non ho detto che siano una minaccia per l'occidente ora come sono. Dico che lo sono per la regione mediorientale, e che se lasciati espandere (magari con l'appoggio delle innegabilmente non democratiche monarchie del Golfo) non si può sapere quale sarà il loro livello di pericolosità futuro. L'URSS per lo meno non era guidata da dei fanatici votati alla guerra santa...

 

Aggiungo per la cronaca, da ultime notizie: http://www.quotidiano.net/isis-iraq-italia-1.310354

Modificato da LColombo
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  • 2 months later...

Ieri l'Agence France-Presse ha fatto sapere che la Marine Nationale ha dispiegato la portaerei nucleare Charles de Gaulle R91 e la sua flotta per una missione di supporto alla lotta contro lo Stato Islamico dell'Iraq e al-Sham (ISIS). Non ho trovato altri dettagli.

 

 

 

Fonte: DefenceTalk, "France to deploy aircraft carrier to Gulf in IS fight: report"

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Da base artica, marco

 

Difficile entrare e molto più difficile poi uscirne da tali discorsi e FATTI.

 

Inanzitutto i tragici e orrendi fatti recenti a Parigi oltre a condannare tali atti e a “rinfrescare” alcuni scritti della scrittrice Oriana Fallaci,

pongono di nuovo "l’occidente" nel dilemma di doversi occupare del oriente, ma non come meta di turismo o petrolio o solo curiosità.

 

Quanto accade in Siria e vicinanze è il risultato che l’Europa ha lasciato alle porte di casa propria agire politicamente e militarmente il suo grande “alleato”,

che non ha nessuna esperienza culturale e sociale con i popoli e problemi colà relativi.

Non per niente l’islam in generale vede dai tempi di G. busch, la nato e gli usa come un attuale crociato,

cioè un qualcosa di molto di più che un invasore, un qualcosa che vuole sostituire la propria cultura e modi con altri sotto la voce democrazia occidentale.

 

Di conseguenza oggi si può apertamente dire che regna come ai tempi delle crociate una guerra senza chiari avversari

o confini essendovi uno scontro di culture e modi di vivere.

Qualunque altra scusante è solo alibi.

Petrolio o altro è solo merce di scambio per finanziare l’una o altra parte. (anche allora il commercio tra le parti vi era, nonostante gli scontri).

 

Noi dalla parte nord del Mediterraneo continuiamo a cercare chi è disposto a mettere militari terrestri a “riportare l’ordine",

dico ordine poiché siamo tutti consapevoli che la PACE come la consideriamo noi non può essere imposta

dal esterno in una regione, vedi Afganistan o ….Irak !

 

Se parliamo di noi come l’occcidente, continuiamo a illuderci che 300 milioni di europei vivano nella più completa insolazione

dagli altri e che tutti noi possiamo girarci e non interessarci di cosa avviene altrove. L’ europeo e la sua classe politica deve decidere per il futuro cosa vogliono.

Il benessere nostro sino ora è stato costruito anzi consumato, a spese di altri, poichè solo prendendo per poco da “qualche parte” si può avere propriamente di più.

A meno che qualcuno …non abbia inventato qualche nuova formula di economia nazionale a me non nota.

 

ora non desidero essere visto come "critico" del grande nostro alleato, a cui tanti sicuramente debbono tanto;

ma se si cerca di risolvere dei problemi si deve essere onesti nel

analizzare bene i vari componenti che alla fine danno un ..certo risultato.

 

Mai come da 10 anni a questa parte l’europa si è lasciata dettare dal suo “alleato” oltre altlantico tutto ma tutto quanto si debba fare.

Se vediamo l’allargamento dell’unione europea sotto la bandiera democrazia “economica” verso l’est non vediamo che

l’avanzata della nato verso est, avanzata che dove si dovrebbe fermare???

Ma davvero i missili disposti in polonia e paesi baltici sono per fermare dei altri missili (??) terroristici, dai paesi arabi

che potrebbero colpire gli usa? E le recenti rampe mobili nato rimesse in turchia

(contro loro parere) per lo stesso motivo non aboliscono quanto trattato ai tempi della crisi di cuba? La corsa europea

nelle pianure ucraine dove dovrebbe fermasi, a mosca??

E la cina, come mai il grande alleato spinge sempre più a creare una nuova nato con paesi asiatici?? Ma quale è lo scopo vero della nato oggi??

 

Perchè da anni il “grande alleato” da una parte utilizza la politica di ridurre i suoi interventi militari terrestri

(rimanendo padroni del aria mezzo dronie air force, visto che dal 45 in poi in campo terrestre non

è più riuscito a rimanere padrone del campo per lungo tempo nonostante gli immensi arsenali e mezzi a disposizione),

 

imponendo gli alleati a prendere sempre più impegni terrestri ?? Come mai in ogni paese nuovo della nato e unione o in paeri della primavera araba i

l tutto è sempre sorto da movimenti che stranamente sono stati appoggiati da istituti umanitari o di ricerca politica sociale negli usa?

Dove hanno sede le società “civili” che commercializzano i nuovi istruttori militari che si muovono la dove la nato ha “pochi amici” ??

come mai il grande alleato si deve tanto adoperare per tenere sotto controllo

(elettronico o tramite un assiduo e capillare tam tam mediale PR tramite stampa e media europei speudo liberali) i suoi “vecchi alleati” ??

Perchè spinge tanto per il nuovo trattato commerciale USA- europa ? Ma siamo devvero alleati o vassalli ? **

 

Se tra noi vecchi alleati siamo in tale situazione, figuriamoci allora come siamo con paesi di cultura completamente differente.

Ma davvero solo i petroldollari finanziano estremisti religiosi? Se l’europa non è capace di rimettere in piedi una sua propria identità di culture

e valori (qualunque essi siano) allora tale cultura deve sicuramente estinguersi, poichè sarà allora giusto che lasci il posto a nuove

e più robuste forme di pensiero intellettuale. Alcune persone ci vogliono continuare a illudere che si può essere tutti uguali

con stessi diritti, alcuni esponenti predicano la fratellanza, solo che quando viene l’ora di pranzo essi si ritirano a casa propria

lasciando i “fratelli” fuori a litigare per le briciole da loro lasciate.

 

È triste dire ciò, ma l’europa non è l’america, non è terra di conquista dove qualunque novità può avere posto,

non incontrando resistenze culturali o materiali,

l’europa sono millenni di culture e usi e altro di tanti differenti direzioni che hanno avuto bisogno di millenni di varie,

belle o orrende esperienze per creare delle differenti identità non ancora completamente radicate.

Il voler rendere tutti uguali può andar bene per istituti bancari o turisti, ma nei fatti quotidiani,

se gia difficilmente si accettano leggi in casa propria figuriamoci quelle che vengono da fuori anche se europee

 

L’europa ha grandi futuri poichè la strada intrapresa è appena iniziata e se le identità nazionali riusciranno a sopravvivere

allora sicuramente avremo qualcosa poi che assomiglierà a un periodo come il rinascimento, con tutte le sue facce.

Il problema al momento è che ci troviamo in una fase del nuovo “medio evo” (se ci si pensa bene ** ritroviamo tutti gli esempi di allora).

Lo stesso vale per l’oriente!

 

Le lotte e guerre islamiche sono purtroppo questioni millenarie che stanno venendo al pettine,

anche causa potenti spinte occidentali mal pensate e soprattutto poi tollerate.

Forse quella che veniva tempo fa chiamata la “pax romana o poi sistema inglese” non era un sistema democratico,

ma era almeno un sistema che imponeva una pace e prosperità per coloro che la “tolleravano”.

Ma tali sistemi erano amministrati intelligentemente, essi lasciavano ai vinti le proprie usi e consumi,

senza imporre google o coca cola al di sopra di tutto,

e alla fine creando un misto su tutto il territorio, sia nuvo che vecchio !

 

 

La Francia ha la più grande esperienza di convivenza con l’islam, e nonostante lacrime e sorrisi del passato sino ora

è riuscita a conservare in patria per tutti una cultura del eguaglianza,

cosa che da “nessuna parte si è neppure cercato di fare”e sicuramente essa saprà riprendersi dai recenti orrori parigini

e superare le paure di varia natura che i singoli cittadini hanno.

 

Gli interventi militari in terre d’oriente se fatti debbono essere propri di persona e comprensivi di oneri e doveri per tutti

i cittadini e non lasciati a mercenari del onu o ditte private o gruppi separati;

ma essere fatti non per esportare nuove crociate o poi prodotti industriali,

debbono essere prima pianificati politicamente con rappresentanti “seri per gli abitanti del posto” poichè soluzioni non politiche

sono condannate a fallire ..alla lunga.

Problema rimane, sappiamo chi suona ma non conosciamo le note.

Qui mi fermo poiché il seguito lo si deve cercare insieme, anche nelle discussioni del nostro forum e non essere un mio o altri nonologo.

 

Ad ora ripeto, abbaccio nel dolore per coloro che sono vittime di quanto accaduto a Parigi e altrove,

 

e auguro che se gesti nuovi vengano, siano gesti di stretta di mano.

 

saluti marco

Modificato da bussolino
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  • 1 month later...

Mentre la filiale libica dell'ISIS avanza provocando, com'è noto, la chiusura della nostra ambasciata, l'evacuazione degli italiani ancora presenti (ne approfitto per ricordare che uno, il medico Ignazio Scaravilli, è stato rapito intorno al 6 gennaio e non se ne hanno più notizie) mediante il catamarano San Gwann ed un afflusso se possibile ancora più elevato di profughi (2000 nelle ultime ore, potrebbe essere un record), si medita l'invio di una forza che potrebbe comprendere anche 5000 uomini.

 

Inquietante il fatto che un'imbarcazione con scafisti armati di Kalashnikov abbia minacciato una motovedetta italiana disarmata (ma le motovedette della Guardia Costiera sono totalmente disarmate?) costringendola ad abbandonare un 'barcone' ormai evacuato dei suoi occupanti, che si sono così portati via per reimpiegarlo nelle note criminose attività. Possibile che non vi fossero navi o aerei militari da dirottare sul posto per impedirlo? Non avevo mai sentito di un episodio del genere, che trovo alquanto preoccupante. (E se il passo successivo, qualora agli scafisti si unissero/mescolassero i terroristi, fosse la cattura di una piccola imbarcazione o magari addirittura di una motovedetta per prendere ostaggi?)

 

Intanto pare che anche gli USA stiano facendo i passi per un intervento più corposo in suolo iracheno.

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Mentre la filiale libica dell'ISIS avanza provocando, com'è noto, la chiusura della nostra ambasciata, l'evacuazione degli italiani ancora presenti...

 

Inquietante il fatto che un'imbarcazione con scafisti armati di Kalashnikov abbia minacciato una motovedetta italiana disarmata (ma le motovedette della Guardia Costiera sono totalmente disarmate?) costringendola ad abbandonare un 'barcone' ormai evacuato dei suoi occupanti, che si sono così portati via per reimpiegarlo nelle note criminose attività. Possibile che non vi fossero navi o aerei militari da dirottare sul posto per impedirlo? Non avevo mai sentito di un episodio del genere, che trovo alquanto preoccupante. (E se il passo successivo, qualora agli scafisti si unissero/mescolassero i terroristi, fosse la cattura di una piccola imbarcazione o magari addirittura di una motovedetta per prendere ostaggi?)

E' accaduto quel che prima o dopo doveva accadere! In fondo ci è andata ancora bene...Finchè abbiamo anche un solo compatriota in suolo Libico è meglio tenere un basso profilo (cosa che sappiamo fare molto bene...). Sembra che sia questione di ore.

 

MA DOPO...

 

2duwgzq.jpg

 

P.S. Questa è un' ottimo motivo per eliminare "Mare Nostrum" e/o "Triton" venendo a mancare le condizioni di sicurezza dei nostri Marinai.

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Inquietante il fatto che un'imbarcazione con scafisti armati di Kalashnikov abbia minacciato una motovedetta italiana disarmata (ma le motovedette della Guardia Costiera sono totalmente disarmate?) costringendola ad abbandonare un 'barcone' ormai evacuato dei suoi occupanti, che si sono così portati via per reimpiegarlo nelle note criminose attività. Possibile che non vi fossero navi o aerei militari da dirottare sul posto per impedirlo? Non avevo mai sentito di un episodio del genere, che trovo alquanto preoccupante. (E se il passo successivo, qualora agli scafisti si unissero/mescolassero i terroristi, fosse la cattura di una piccola imbarcazione o magari addirittura di una motovedetta per prendere ostaggi?)

 

...La Guardia Costiera costretta con le armi a restituire agli scafisti un’imbarcazione... Non ho parole, solo tanta tanta rabbia.

Modificato da danilo43
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Finora, nessuna indicazione o commento dai miei amici pacifisti. nel frattempo, ricordo che Ieri pomeriggio, 15 febbraio, a 50 miglia da Tripoli, 4 terroristi armati di kalashnikov hanno attaccato una Motovedetta della nostra Guardia Costiera mentre trasbordava i clandestini e sotto la minaccia delle armi hanno voluto appropriarsi del barcone svuotato, per poterlo riutilizzare. L'ANSA ha affermato che i nostri militari non erano armati: molto probabilmente si riferiva al fatto che non disponevano di armi adeguate, oltre al consueto revolver in dotazione di tutti i militari, per contrastare gli attacchi pirateschi.
Ora, qualcuno mi spieghi cosa ci faceva una motovedetta DISARMATA, di QUESTI tempi, a solo 50 miglia da Tripoli (mica al largo di Rimini). I media hanno fatto credere che l'operazione Mare Nostrum fosse stata abolita e sostituita da Frontex: NIENTE AFFATTO!!! L'attività di ricerca e trasbordo in acque pericolosamente vicine alla zona delle coste mediterranee meridionali è sempre continuata. A questa si è AGGIUNTA Frontex. Facciamo, per il servizio taxi (per carità, senz'armi, che possono far male!), rischiare la pelle ai militari o farli catturare dall'Isis per poi richiedere un congruo riscatto per finanziare azioni terroristiche.

Come per i nostri due fucilieri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, per i quali l'India ancora NON E' STATA IN GRADO DI FORMULARE UNO STRACCIO DI ACCUSA in tre (3!!!) anni , ma che intanto fa la voce grossa nell'acquiescenza della nostra opinione pubblica (MOLTI SONO CONVINTI CHE SIANO STATI ACCUSATI, il che non è vero!), così non ho notato che ci sia stata una grande indignazione pubblica.
Avanti così. Adelante, Pedro...

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Al TG1 di poco fa un ufficiale ha dichiarato che il comandante della motovedetta ha deciso di non usare l'armamento in dotazione (del quale ignoro la consistenza) "per non mettere a rischio l'incolumità dei migranti appena trasbordati".

 

CIrca la possibilità di un attacco terroristico diretto contro ns. motovedette poco o punto armate in quelle acque, questo precedente avvenuto qualche mese fa ai danni di un'unità egiziana non è rassicurante.

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Senza regole d'ingaggio precise sono mandati allo sbaraglio. Perlomeno sul mare non siamo in stato di inferiorità e a fronte di una aggressione armata, scafi vuoti e scafisti potremmo farli legittimamente a pezzi.

Non credo che la mancata reazione del comandante sia frutto di una sua iniziativa. Il fatto mi suscita sentimenti di rabbia e di pena verso le istituzioni.

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Al TG1 di poco fa un ufficiale ha dichiarato che il comandante della motovedetta ha deciso di non usare l'armamento in dotazione (del quale ignoro la consistenza) "per non mettere a rischio l'incolumità dei migranti appena trasbordati".

L' Uff.le intervistato è il C.F. MARINI, Addetto Stampa. Dalla notevole distanza dall' Italia e dalle numerose persone salvate ipotizzo che si tratti di una vedetta della cl. 200/S (28 (?) unità), quelle a cui io vorrei assegnare un nome (vedi topic). Queste vedette, da quanto sembra, non hanno un proprio armamento, quindi le armi a cui si riferiva il C.te MARINI ritengo siano quelle portatili personali.

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La Guardia costiera oltre le 12 nm non ha compiti di polizia giudiziaria bensì di SAR. Le imbarcazioni per il SAR d'altura della GC nascono e sono ottimizzate per tale compito per cui non hanno affusti per mitragliere o armi di reparto. Le uniche armi a bordo dovrebbero dunque essere quelle individuali.

Ciao,

C.

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OK ricevuto: le immagini trasmesse in tv facevano vedere oltre che le motovedette cl. 800 anche una 200, classe che che quando prestava servizio in acque albanesi era armata con una mitragliera a prora. Forse erano filmati di repertorio; pena rabbia e sconcerto rimangono.

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È di ieri la notizia che l’equipaggio di una nostra motovedetta della Guardia Costiera, dopo aver raccolto i profughi stipati su un gommone proveniente dalla Libia è stato costretto con le armi a consegnare il gommone agli scafisti che lo useranno per altre traversate.

 

Questa è una notizia sconvolgente, per il seguito che sicuramente avrà nell’escalation della “guerra santa” che l’Isis ha ormai chiaramente dichiarato all’Occidente e l’Italia è considerata uno dei principali bersagli per la presenza del Vaticano sul territorio nazionale.

 

Un primo obiettivo dell’Isis è già stato raggiunto, ossia quello di seminare il terrore: “SIAMO A SUD DI ROMA ! ! !” È pur vero che anche Città del Capo si trova a sud di Roma, ma il fatto che il califfato si sia insediato in più di una città del Golfo della Sirte e che la Libia sia totalmente allo sbando, sembra preoccupare ben poco il nostro governo e ancora meno la nostra Ministra della Difesa Roberta Pinotti. Ebbene, qual è la grande esperienza di cose militari della nostra ineffabile Ministra? Il suo curriculum più corposo è quello di insegnante di italiano nei licei… niente male come base di strategia militare. Poi, grazie a chissà quali intrallazzi di partito, nel 2007 è iniziata la sua “carriera militare” tassativamente nel ruolo di scalda sedie, fino ad approdare alla vicepresidenza della Commissione Difesa del Senato, posizione che ha mantenuto dall’ottobre 2010 al marzo 2013. Nel maggio 2013 viene nominata Sottosegretario al Ministero della Difesa e, finalmente, nel febbraio 2014 Ministra della Difesa. Questo è il personaggio!

 

A questo punto ai fanatici dell’Isis non resta che scegliere quale sia il passo successivo da compiere: perché, ad esempio, non sequestrare una motovedetta col suo equipaggio e poi richiedere un congruo riscatto? Sicuramente, vista la levatura dei rappresentanti del nostro governo che ne sarebbero coinvolti (leggi Roberta Pinotti e l’altrettanto sconclusionato Paolo Gentiloni) avrebbero ottime possibilità di successo, il che consentirebbe loro di raggranellare qual che milione di dollari per far fronte alle crescenti spese militari.

 

Ma è possibile che non si capisca che ci troviamo coinvolti in una guerra santa (storicamente il peggior tipo di guerra perché basata su profondi valori religiosi, che possono essere criticabili quanto si vuole, ma sono pur sempre degli ideali)? In questo contesto noi continuiamo ad andare gioiosamente a recuperare clandestini in giro per il Mediterraneo (talvolta fino a poche miglia dalle coste libiche), disarmati ed impreparati ad affrontare un nemico spietato, in nome del buonismo che ci contraddistingue. E i costi di tutto questo? Dal recupero, all’accoglienza, alle cure, all’ospitalità in attesa che questa gente decida se restare in Italia o andare in altri paesi europei e questi si dichiarino disponibili ad accoglierli. E la delinquenza che importiamo unitamente a militanti dell’Isis mischiati tra i profughi? Mi piacerebbe sapere su quale assioma si basa la sindachessa di Pantelleria quando in una recentissima intervista concessa ad un TG dichiara di avere la certezza che fra i profughi recuperati non si annidino delinquenti o terroristi.

 

Gli Stati Uniti sono colpevolmente assenti da tutta questa vicenda. A parte qualche dichiarazione di Obama, è chiara la volontà di non esporsi, memori degli attacchi alle torri gemelle. Ma penso che non ci siano dubbi su come si comporterebbe l’equipaggio di un cutter della US Coast Guard in missione di pattugliamento per contrastare l’immigrazione illegale cubana trovandosi in una situazione analoga a quella della nostra motovedetta. In ogni caso non c’è bisogno di andare oltre oceano. Sono sicuro che, per non creare un pericolosissimo precedente, in un simile frangente avrebbero reagito anche le motovedette di altri paesi europei, quali la Francia, l’Inghilterra, la Germania e fin’anche la Spagna. Invece da noi si è giustificata la resa ai terroristi con la necessità di “evitare inutili spargimenti di sangue”. Ma veramente gli equipaggi della nostra Guardia Costiera sono considerati carne da macello da mandare allo sbaraglio con ogni condizione di mare a contrastare un nemico subdolo e spietato?

 

A questo punto non resta che stare a vedere se e quali provvedimenti prenderà la nostra ministra, al di là delle consuete pompose dichiarazioni che sia lei che tutti i membri del nostro governo sono usi ammannirci.

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da base artica, marco

 

concordo pure io.

 

complimenti x la chiara dichiarazione, max42.

 

quando si comincerà a metere gente seria a svolgere compiti serie e di responsabilità ??

il mediteraneo del sud non è la spiaggia di rimini. Quando i nostri "politici" lo capiranno ??

quando smeteranno di giocare con le nostre forze armate e a prendere sul serio i nostri professionisti militari ??

 

 

saluti marco

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Oggi su "IL RESTO DEL CARLINO" è scritto che l' unità coinvolta è la CP 319 di cui posto l' immagine di una "gemella"

 

x2jas1.jpg

 

Ignoravo che questo tipo d' imbarcazione potesse allontanarsi così tanto dalla base! Comunque si vede bene che è disarmata. E poi con quei tubolari in gomma...

Non fraintendetemi, ma in queste condizioni l' Equipaggio ha fatto bene a non reagire.

 

Però la prossima volta mandiamo in zona qualcosa di più tosto! Nave CHIMERA può bastare!

Modificato da Alfabravo 59
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Dato l'evolversi della discussione ( e della situazione!!!!), ho pensato di modificare il titolo per permetterne più facilmente la ricerca in rete. Da "ISIS o come la si preferisce chiamare" titolo che aveva una sua ragione , dato che alcuni lo chiamano ISIL (stato islamico dell'Iraq e del Levante), ho preferito accentuare i riferimenti a M.O e Libia, perv facilitare.

Tutto qui.

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...ma il fatto che il califfato si sia insediato in più di una città del Golfo della Sirte e che la Libia sia totalmente allo sbando, sembra preoccupare ben poco il nostro governo e ancora meno la nostra Ministra della Difesa Roberta Pinotti. Ebbene, qual è la grande esperienza di cose militari della nostra ineffabile Ministra? Il suo curriculum più corposo è quello di insegnante di italiano nei licei…

 

Ma è possibile che non si capisca che ci troviamo coinvolti in una guerra santa (storicamente il peggior tipo di guerra perché basata su profondi valori religiosi, che possono essere criticabili quanto si vuole, ma sono pur sempre degli ideali)? In questo contesto noi continuiamo ad andare gioiosamente a recuperare clandestini in giro per il Mediterraneo (talvolta fino a poche miglia dalle coste libiche), disarmati ed impreparati ad affrontare un nemico spietato, in nome del buonismo che ci contraddistingue..... E la delinquenza che importiamo unitamente a militanti dell’Isis mischiati tra i profughi? Mi piacerebbe sapere su quale assioma si basa la sindachessa di Pantelleria quando in una recentissima intervista concessa ad un TG dichiara di avere la certezza che fra i profughi recuperati non si annidino delinquenti o terroristi.

"L' ineffabile ministra" ritiene che noi dovremmo inviare in Libia almeno 5.000 (! :huh: !) soldati. A mio parere 50.000 sarebbero appena sufficienti. Sempre a patto che anche la Francia ( :smiley16::angry: ), la Germania ed almeno l' Inghilterra inviino ognuna truppe di pari numero.

 

Il sentimento religioso dei Musulmani è chiaramente molto sviluppato (contrariamente al nostro...). Perchè insistere con la provocazione delle "vignette satiriche"? In nome della libertà di stampa/pensiero? Ma, allora, in nome di tale libertà si potrebbe negare l' Olocausto degli Ebrei (che, mi pare, sia un reato).

Togliamo quindi ai "tagliagole" almeno un pretesto per le loro efferratezze!

 

Il "buonismo" e la delinquenza. E' mai possibile che i politici non si rendan conto che a lungo andare il "buonismo" ottiene effetti contrari?

 

Per meglio spiegarmi vi dico che tutte le mattine mi reco presso il bar di un centro commerciale per un caffè e la lettura dei giornali. il "bacino d' utenza" di questo bar è costituito principalmente da operai: persone, quindi, di sentimenti politici di "sinistra".

Ebbene, a proposito dell' immigrazione ed in specialmodo della delinquenza c'è da prendersi paura a sentirli parlare per come son diventati razzisti e forcaioli.

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A mio parere 50.000 sarebbero appena sufficienti.

 

Si tratterebbe di metà degli effettivi dell'Esercito; non so se siano sostenibili, specie in un momento (economicamente parlando) come questo. Il problema coi terroristi, in generale con chi usa le tattiche della guerriglia, è che al di là del numero di uomini inviati, è difficile avere un pieno e capillare controllo del territorio, specie quando è il nemico a conoscerlo bene: rammento che la pacificazione della Libia, dopo la vittoria sui turchi, richiese un decennio.

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... rammento che la pacificazione della Libia, dopo la vittoria sui turchi, richiese un decennio.

E' vero! Ed anche le loro ataviche divisioni (allora come oggi) ci furono d' aiuto.

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Ho letto con timore tutte le impressioni qui riportate, e dico "timore" perché mi rendo conto che non c'è più nulla di remoto, di lontano da noi: il pericolo è qui, davanti alle porte di casa e non è mai stato tanto incombente (forse nemmeno all'epoca dell'attentato alle Twin Towers del World Trade Center).

 

Al timore si aggiunge la nota e documentata indecisione del nostro Governo e della UE, l'immobilismo nel momento in cui c'è da riconoscere una situazione pericolosa, bisogna lasciar perdere l'eccessivo "buonismo" (che è diventato un'estremizzazione del voler aiutare) fin'ora adottato e prendere in mano la decisione, tutelando noi tutti e poi gli altri; quest'ultima affermazione può sembrare insensibile ma, come ricordava anche qualcun'altro, usando l'esempio del soccorso medico l'operatore prima tutela sé stesso, poi la persona da soccorrere.

 

La Libia è una seconda Somalia: senza un governo e fuori controllo, oltre ad essere invasa da estremisti dediti al terrorismo.

Prima di tutto bisogna definire regole certe per il soccorso in mare: una volta che si è prestata l'adeguata assistenza medica sul posto, bisogna trainare o trasportare i migranti da dove provengono, e per questo serve un monitoraggio costante da parte della UE e dei suoi alleati: in questo modo nessuno spenderà i propri risparmi o si venderà sapendo che tornerà indietro.

A seguire si deve decidere come operare in Libia: è necessario portare un certo ordine e aiutare un governo prima temporaneo e, poi, regolarmente eletto a ristabilire l'ordine con le proprie forze, sapendo che alle spalle ha chi gli da una mano, mano che poi non servirà più nel momento in cui i locali dimostreranno di potersela cavare.

 

Però, facendo qualche passo indietro, mi spaventa ancora l'immobilismo e il disinteresse: stamane il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in una informativa urgente sulla Libia alla Camera ha chiesto al Governo di "Fare presto", dicendo inoltre che "il tempo a disposizione non è infinito" ma "rischia di esaurirsi molto presto, pregiudicando i fragili risultati raggiunti", la platea era però quasi assente, dov'erano tutti?

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un po di spunti, da quanto leggo sopra.

 

- Il Ministro della Difesa non ha mai parlato di 5000 uomini in Libia. Il ministro ha detto una cosa ENORMEMENTE diversa, che a quanto pare nessuno si è premurato di leggere, ma solo di commentare.

 

“se in Afghanistan abbiamo mandato fino a 5mila uomini – sono le parole della Pinotti – in un paese come la Libia che ci riguarda molto più da vicino e in cui il rischio di deterioramento è molto più preoccupante per l’Italia, la nostra missione può essere significativa e impegnativa, anche numericamente”. Quindi il ministro non quantifica il numero di militari che l’Italia avrebbe intenzione di inviare al di là del Mediterraneo.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/15/libia-primi-italiani-rimpatriati-pinotti-pronti-missione-militare-significativa/1426809/

quindi parlare di 5000 è quantomeno inesatto.

 

- Mi piacerebbe sapere su quale assioma si basa la sindachessa di Pantelleria quando in una recentissima intervista concessa ad un TG dichiara di avere la certezza che fra i profughi recuperati non si annidino delinquenti o terroristi.

 

semplice: puro buon senso. Se un terrorista deve venire qui a farsi saltare in aria, la prima cosa da fare è arrivarci VIVO. E per fare questo, una organizzazione lo carica su un gommone, assieme ad altri 200 disperati (veri), lo espone al rischio di naufragio, lo fa rinchiudere a Pantelleria in un centro di assistenza, dove se tutto va bene lo portano a Porto Empedocle da dove si rende clandestino, prende il treno, e raggiunge la cellula che lo arma.......

 

Ma prendere un aereo con un visto turistico e rendersi invisibile subito dopo uscito dall'aeroporto, no? Peraltro, come quelli di Parigi....

 

Ufficio Complicazione Affari Semplici. O, se preferite, 'La paura fa 90'.

 

- Ma penso che non ci siano dubbi su come si comporterebbe l’equipaggio di un cutter della US Coast Guard in missione di pattugliamento per contrastare l’immigrazione illegale cubana trovandosi in una situazione analoga a quella della nostra motovedetta

Un cutter dello USCG farebbe esattamente quanto farebbe un Costellazioni. Una motovedetta dello USCG esattamente come la ns 300, nessuno apre il fuoco in presenza di un centinaio di civili a bordo. E mi pare che Chimera sia stato chiaro....

 

- Un primo obiettivo dell’Isis è già stato raggiunto, ossia quello di seminare il terrore: “SIAMO A SUD DI ROMA ! ! !”

 

sinceramente da quel che vedo a casa mia e nel mio ufficio, mi pare che l'obiettivo non sia stato raggiunto. Non vedo gente terrorizzata in giro.

 

Insomma signori: un po più di calma, e di sangue freddo.....

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. Se un terrorista deve venire qui a farsi saltare in aria, la prima cosa da fare è arrivarci VIVO. [...]

 

Ma prendere un aereo con un visto turistico e rendersi invisibile subito dopo uscito dall'aeroporto, no?

Be', sappiamo bene che per certi fanatici essere vivo è assolutamente secondario: l'importante è assolvere alla "missione". Per loro, se anche ne morisse uno su tre, o uno su due, poco male...

Quanto al venire in Europa col visto turistico...giusto. Ma passare attraverso la concessione di visti e i controlli aeroportuali presuppone la presenza di documenti: certo che i documenti possono essere falsificati e contraffatti. Ma QUANTI?? Uno, tre, dieci, venti passaporti falsi? E se invece, su diverse decine di migliaia di ingressi (chi riesce più a contarli, soprattutto in questi ultimi mesi?)ne fossero entrati o stessero per entrarne una percentuale minima, cioè, chessò, un centinaio? Introdurre un centinaio di individui con visto turistico è decisamente più costoso e complicato che farli arrivare coi "barconi"... Poi magari i coordinatori, quelli che veramente sono determinanti per le azioni, arrivano comodi e sicuri in aereo...mala carne da macello può viaggiare in barcone...

sinceramente da quel che vedo a casa mia e nel mio ufficio, mi pare che l'obiettivo non sia stato raggiunto. Non vedo gente te

Terrorizzata no (oltretutto, anche perché grazieaddio un minimo di senso del decoro ci rimane...mica parleremmo delle nostre paure in ufficio...) ma preoccupata, molto preoccupata, sì. IO, almeno, lo sono e non ho problemi a dirlo. Del resto, basta vedere il numero e la qualità degli interventi qui, su Facebook, tramite mail... Stiamo parlando di argomenti che sono possibili, se non realistici, e fino a pochissimo tempo fa parevano fantapolitica

Modificato da malaparte
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da un punto di vista pratico il compianto Gheddafi ci levava le castagne dal fuoco, sistemando più o meno DEMOCRATICAMENTE il fanatismo islamico, ma oramai è acqua passata, adesso dobbiamo decidere se dobbiamo fare qualcosa per noi ed in questo caso emulare i Templari che si erano monaci ma anche temutissimi guerrieri, con cui non si scherzava, oppure lasciarsi tranquillamente tagliare la gola facendo i buoni fessi che sono politicamenti corretti e che non vogliono farsi additare per antidemocratici , fascisti ed un poco razzisti, io personalmente sarei come il Papa della Rovere (se non sbaglio) Sisto IV che si dice lasciò le chiavi di San Pietro per la spada si San Paolo, farei della Cirenaica una provincia italiana tanto loro lo chiedevano anche e se mi si presenta davanti un militante Isis lo mando tranquillamente da Allah, cosi morendo da martire godrà del paradiso Mussulmano con cento vergini per lui e tutto il resto, scusate se urto la suscettibilità di qualcuno ma preferisco esternare in modo sincero quello che penso.

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Terrorizzata no... ma preoccupata, molto preoccupata, sì. IO, almeno, lo sono e non ho problemi a dirlo.

Condivido. Non bisogna sottovalutare.

 

Le minacce armate alla nostra motovedetta son l' occasione d' oro per sospendere i "soccorsi" (ma si tratta più di traghettamento) avendo ben valide motivazioni anche per le anime più candide.

 

E per evitare ulteriori tragedie in mare (almeno quelle dei grandi numeri) si dovrebbe valutare la distruzione in porto delle imbarcazioni usate dagli scafisti con raids aerei e/o incursioni con truppe speciali.

Ritengo che attualmente sia il male minore.

Modificato da Alfabravo 59
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Condivido. Non bisogna sottovalutare.

 

Le minacce armate alla nostra motovedetta son l' occasione d' oro per sospendere i "soccorsi" (ma si tratta più di traghettamento) avendo ben valide motivazioni anche per le anime più candide.

 

E per evitare ulteriori tragedie in mare (almeno quelle dei grandi numeri) si dovrebbe valutare la distruzione in porto delle imbarcazioni usate dagli scafisti con raids aerei e/o incursioni con truppe speciali.

Ritengo che attualmente sia il male minore.

 

sono perfettamente d'accordo con Alfabravo.

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A contorno di tutte queste analisi dico la mia, ammettendo come esatte tante riflessioni dei C.ti, voglio sottolineare che, per quanto se ne possa dire, il fulcro non è la lotta al crociato, ma una resa dei conti tra sunniti e sciti, sapevamo da subito che l'ISIS fu formata e organizzata da elementi sunniti fedeli a Saddam appartenenti all' esercito ed alla guardia repubblicana, di questo pseudo califfo nessun servizio di intellegence sapeva niente prima della "rivelazione" purtroppo come tutti abbiamo constatato dalle notizie di diversi fonti, loro non arruolano dal fondamentalismo, per la maggior parte, ma hanno un' arma potente la rete, hanno scoperto il mezzo che le potenze temevano venisse usato nel futuro, hanno manipolato migliaia di pseudo emarginati psicopatici, persone che con un arma in mano hanno sempre pensato di essere un super eroe, e molte volte persone "arrabiate" con il Paese dove vivono. l?ISIS nonostante le perdite (quanti ne saranno morti 20000? odi più?) non si mai posta il problema del reclutamento. La soluzione? Nel mio piccolo penso che quando saranno distrutti in iraq dove hanno la logistica e le teste organizzatrici si dissolveranno. ma noi dovremo metter mano nei posti dove abbiamo fatto solo danni con la scusa di esportare una pseudo democrazia e lasciando i territori allo sfascio. Certo sarà difficile trovare la chiave per mettere daccordo in Libia la miriadi di tribù, ma non penso proprio che si faccia regalando 20 autoblindo Puma al governo di transizione ed ora sono in mano a guerriglieri. I barconi fanno parte della strategia, ricodiamo Gheddafi? Ci minaccio' di mandare magliaia di barche se non fossero stati firmati gli accordi di Roma. Il problema e la preoccupazione per me sono gli emulatori, persone che non hanno niente da perdere e pensano veramente di avere 100 vergini morendo da martire. Mha...

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:laugh: RIDIAMO UN PO' PER SDRAMATIZZARE :laugh:

 

Alle minacce dei truci tagliagole "Stiamo arrivando a Roma!", qualche burlone su TWITTER ha replicato: :laugh: "Resteranno bloccati sulla SAlerno - Reggio Calabria!" :laugh::laugh:

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La Francia schiera nel Golfo Persico la De Gaulle, partita da Tolone già il 13 gennaio con congrua scorta nel Golfo Persico. http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Isis-la-Francia-schiera-ammiraglia-la-portaerei-De-Gaulle-nel-Golfo-Persico-fdf85b9e-c8d0-48a3-8fbf-94f7179c865c.html Mi lascia un po' perplessa la scorta....

La portaerei è accompagnata da una scorta navale composta da una fregata di difesa anti-aerea, lo Chevalier Paul, una petroliera serbatoio, La Meuse, una fregata britannica di difesa anti-sottomarini, l'HMS Kent, e da un sottomarino nucleare d'attacco. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Isis-la-Francia-schiera-ammiraglia-la-portaerei-De-Gaulle-nel-Golfo-Persico-fdf85b9e-c8d0-48a3-8fbf-94f7179c865c.html
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:laugh: RIDIAMO UN PO' PER SDRAMATIZZARE :laugh:

 

Alle minacce dei truci tagliagole "Stiamo arrivando a Roma!", qualche burlone su TWITTER ha replicato: :laugh: "Resteranno bloccati sulla SAlerno - Reggio Calabria!" :laugh::laugh:

 

 

da base artica, marco

 

x sdrammatizare, ma anche per.....

 

:sad::wacko: veramente io ho sentito pure battute tipo "sarebbe meglio trasferire il parlamento italiano completo, a tripoli" e lasciare che si sbrighino loro direttamente, senza venire a roma........ :laugh:

 

spero solo che invece parlando seriamente, le battute di intervenzione italiane sul posto siano fesserie politiche da parlamento ( dicendolo come circo) !!

 

se davvero un governo dovesse davvero prendere una decione del genere, avrebbe sulla coscienza la definitiva eliminazione di quel poco che rimane del nostro paese.

ritenendo che al momento e anche in futuro in italia con ci siano le strutture e motivazioni ne la spina dorsale democratica per sostenere uno sforzo bellico di lunga portata nei tempi ( vedi USA in Iraq),

ne alle tensioni che sicuri ripetuti attentati porterebbero nel tessuto sociale italiano.

 

non dimentichiamo che nessun esercito regolare può vincere se non vi è un sostegno di popolo retto da una solidissima base politica con chiare visoni geostrategiche.

 

"e poi se non siamo neppure in grado di liberare 2 ostaggi in "india" figuriamoci a fare una guerra."

 

saluti marco

Modificato da bussolino
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Ci mancava anche questa: possibili collusioni tra Isis e malavita organizzata nostrana...

 

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/procuratore-reggio-calabria-rischio-asse-ndrangheta-isis-1098353.html

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  • 1 month later...

Dopo la vicenda del rimorchiatore Asso 21 attaccato due giorni fa da scafisti fa per ottenere la "restituzione" del barcone, in una ripetizione della vicenda che mesi fa ha avuto per protagonista una motovedetta della Guardia Costiera, ora la situazione sembra ulteriormente aggravarsi:

 

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/04/17/news/peschereccio_di_mazara_sequestrato_dalle_autorita_libiche-112160022/

http://www.lastampa.it/2015/04/17/esteri/peschereccio-italiano-sequestrato-da-uomini-armati-in-acque-libiche-bdwMgVQWmq6iu4dNLIf9GO/pagina.html (notare come l'autore non sembri in grado di distinguere tra Esercito e Marina, ma questo è il meno, visto l'andazzo)

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/sicilia/libia-il-peschereccio-italiano-sequestrato-si-ribella-e-ora-e-in-fuga_2106443-201502a.shtml (e il governo di Tripoli - quello filoislamista ma meno estremista dell'ISIS, credo - ha pure la spudoratezza di accusare l'Italia di pirateria per aver liberato il peschereccio)

Modificato da LColombo
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