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Neither Sharks Nor Wolves - The Men Of Nazi Germany's U-Boat Arm


bezukhov

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Titolo: Neither Sharks Nor Wolves - The Men of Nazi Germany's U-Boat Arm 1939-1945


Autore: Timothy P. Mulligan


Casa editrice: US Naval Institute Press, Annapolis


Anno di edizione: 1999 (USA), 1999 (UK)


Anno di riedizione: 2011


Pagine: 340


Dimensioni: 23,5 x 16 cm


Prezzo originale: 25£ (edizione inglese)


Reperibilità: facile (su internet)



fcmsxv.jpg



Questo non è il primo nè l'unico libro che racconta e analizza la composizione, i compiti e la vita degli equipaggi degli U-Boote durante l'ultima guerra; tuttavia si distingue da tutti gli altri per la varietà degli argomenti trattati e per il metodo di ricerca che hanno portato al risultato finale.



L'idea alla base di questo saggio è il tentativo di rispondere nel modo più fedele e completo possibile alla domanda: chi erano gli uomini che combattevano dentro gli U-Boote? Si tratta di un interrogativo semplice solo in apparenza, perchè la risposta - o meglio, le risposte - necessitano un'analisi minuziosa, competente e multidisciplinare che pochissimi storici saprebbero effettuare. L'autore si è avvalso dell'aiuto di Horst Bredow (*) e della sua rete di conoscenze per ottenere da oltre 1100 veterani sommergibilisti un sintetico profilo della loro esperienza di guerra, insieme ad altre informazioni molto specifiche come ad esempio il mestiere del padre, il livello di istruzione e l'attività lavorativa svolta prima dell'arruolamento.


Completando questi dati con le conoscenze personali dell'autore, nei diversi capitoli del libro vengono presentati e analizzati praticamente tutti gli aspetti relativi agli individui che combatterono sui sommergibili. L'età, la provenienza sociale e geografica, le ragioni dell'arruolamento, la paga e le promozioni, la struttura gerarchica e funzionale dell'equipaggio, il ruolo degli ufficiali e le differenze tra le diverse specializzazioni sono solo alcuni dei temi che vengono trattati nell'opera, con tale precisione e completezza che non trovano uguali in ogni altra pubblicazione in lingua inglese sull'argomento. L'autore non tralascia nemmeno i temi più delicati e controversi - i rapporti dell'arma sottomarina e dei suoi singoli membri con il Partito, le punizioni per insubordinazione e le condanne a morte per tradimento.


Nel corso della sua analisi, Mulligan rivede e contraddice un certo numero di luoghi comuni sui sommergibilisti tedeschi: ad esempio è falso che la loro l'età media si sia abbassata verso la fine del conflitto, così come è falso il fatto che la durata dell'addestramento ricevuto abbia giocato un' influenza significativa sulla probabilità di sopravvivenza degli equipaggi.



Non meno importante degli argomenti trattati è l'abbondante presenza di note e una bibliografia di assoluto rilievo (oltre 70 pagine alla fine del testo sono dedicate ai riferimenti): questa precisione rende il libro un vero e proprio paradiso per i ricercatori, che possono prontamente andare a verificare o approfondire ogni affermazione fatta dall'autore. Una volta letto, Neither Sharks nor Wolves rimane nella libreria come un sicuro riferimento su quasi ogni aspetto riguardante gli equipaggi degli U-Boote.


Oltre a quanto già detto finora, due caratteristiche positive sono ancora da riportare: 24 tavole che illustrano con precisione ciò che sarebbe troppo lungo o impossibile da spiegare nel testo (elenchi, statistiche, comparazioni, etc.); e la continua e pertinente presenza di esempi tratti dalla storia operativa della U-Bootwaffe, che donano ulteriore credibilità al testo e ne aumentano la godibilità.



Unico aspetto negativo: non è un libro che dedica molto spazio alle fotografie, anzi esse sono presenti in numero limitato (24) e non apportano alcun contributo alla qualità complessiva dell'opera.



In conclusione, Neither Sharks nor Wolves è un libro consigliatissimo (direi quasi un must) per chiunque voglia comprendere la realtà della guerra sottomarina tedesca, la quale - va detto - non si limita a quella descritta in modo incompleto e spesso poco obiettivo da autori ben più famosi di Mulligan, come ad esempio Buchheim (Das Boot) o Werner (Le bare di ferro).






___________________________


(*) Per una sintetica descrizione del lavoro di Horst Bredow, si veda ad esempio https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=42270 e https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=42275.


Modificato da bezukhov
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Caspita! Pare davvero una specie di enciclopedia degli equipaggi, più antropologica che militare.

Una mia curiosità: puoi confermare che, anche se non c'è stato un significativo abbassamenro dell' età nelle ultime fasi della guerra (ne avevo sentito parlare per l' Esercito, non per i smg; immagino perché l'addestramento non può comunque essere improvvisato), in effetti l'età media dei sommergfibilisti tedeschi era mooolto inferiore a quella, per esempio, degli italiani (cioè generalmente ben sotto ai 30 anni)??

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Una mia curiosità: puoi confermare che, anche se non c'è stato un significativo abbassamenro dell' età nelle ultime fasi della guerra (ne avevo sentito parlare per l' Esercito, non per i smg; immagino perché l'addestramento non può comunque essere improvvisato), in effetti l'età media dei sommergfibilisti tedeschi era mooolto inferiore a quella, per esempio, degli italiani (cioè generalmente ben sotto ai 30 anni)??

 

La domanda è interessante, ma le mie conoscenze mi permettono di rispondere solo a metà: cioè, ho dati precisi sui sommergibilisti tedeschi, mentre praticamente non ne ho su quelli italiani. Di conseguenza per confrontare i dati c'è bisogno di qualche Comandante che conosca bene questi dettagli da parte italiana.

 

Per quanto riguarda i tedeschi, bisogna fare dei distinguo in base al grado. La truppa aveva in media 19-21 anni, i sergenti intorno ai 22-24, i marescialli - che erano i più anziani ed esperti a bordo - potevano arrivare intorno ai 40 anni.

Tra gli ufficiali, se consideriamo solo i battelli impegnati in operazioni offensive (cioè ad esempio trascuriamo i Milchkow) la media si aggirava intorno ai 20-22 anni per l' IIWO (secondo ufficiale di guardia), uno o due anni di più per IWO (comandante in seconda) e dai 25 ai 30 per il comandante. Naturalmente questi dati sono indicativi, però rispecchiano abbastanza fedelmente la situazione generale - ovviamente c'erano eccezioni, anche notevoli.

 

Faccio un esempio specifico: il famoso U-99 di Otto Kretschmer, miglior comandante di sommergibili della seconda guerra mondiale.

Il più giovane membro dell'equipaggio aveva 18 anni (Matrose) mentre il più anziano ne aveva 38 (Ufficiale di rotta/terzo ufficiale). Il comandante ne aveva 28.

Quando Primo Longobardo partecipò alla quarta missione dell'U 99, stabilì un record di anzianità per quel sommergibile con i suoi 39 anni, ma se ho ben capito Longobardo era già "anziano" anche per gli standard italiani.

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Sì, in effetti la mia domanda era posta frettolosamente e riguardava in particolare i comandanti: ho notato che molti comandanti tedeschi avevano un'età che oggi definiremmo "post-adolescenziale"...insomma, immaginarsi i neo-laureati di adesso al comando di un smg in zona di guerra, è abbastanza "sconquassante".

L'equipaggio, bene o male, essendo di leva aveva un'età...di leva...

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Dal libro in questione ho ricopiato una tabella che risponde esaurientemente alla tua domanda sull'età dei comandanti di U-Boote durante la Seconda Guerra Mondiale:

 

 

Età dei comandanti di U-Boote al momento del loro primo comando

Età 1939/40 1941 1942 1943 1944 1945

20- 21 0 0 0 9 14 1

22-24 6 14 59 115 115 20

25-27 34 78 129 122 80 20

28-30 29 38 41 49 33 10

31-35 36 53 27 44 49 20

+36 10 20 15 19 15 6

Fonte: Neither Sharks nor Wolves, p.154

Modificato da bezukhov
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da base artica, marco

 

se interessa, tale tabella oggi la si potrebbe rivedere in germania per i quadri delle ditte !

 

saluti marco

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Tabella interessante. Chissà se è rintracciabile una tabella del genere anche per altri contendenti.

A guardare i ragazzi di oggi, è impressionante notare che nel periodo più duro della guerra, la maggior parte di uomini e mezzi erano sotto la responsabilità di venti- trentenni...

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