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Centenario Aviazione Navale - 1913/2013


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Titolo: CENTENARIO AVIAZIONE NAVALE - 1913/2013 Cent'anni di Aviazione Navale

Autore: AA.VV. - a cura di Andrea Tirondola

Editore: supplemento al fascicolo di dicembre 2013 della "Rivista Marittima"

Anno: 2013

Pagine: 92

Dimensioni: cm 17 x 24 - 9 fotografie a colori, 39 fotografie im b/n e 5 tra schemi e disegni al tratto.

Prezzo: Euro 6,00 più spese postali

reperibilità: facilissima (http://www.marina.difesa.it/documentazione/editoria/marivista/Pagine/Abbonamento.aspx )

 

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Sfogliando il numero di dicembre 2013 della Rivista Marittima, e il relativo supplemento, sembra di aver fatto un salto di numerosi anni indietro nel passato: tuttavia, a discapito di questa affermazione, non si tratta di un passo indietro ma di un autentico, indubbio, doveroso e da lunghissimo tempo atteso passo avanti.

Con queste due pubblicazioni "abbinate", difatti, la Rivista Marittima sembra essere tornata ai fasti di almeno un decennio fa, con il fascicolo mensile finalmente dedicato in massima parte ad argomenti navali, tecnici e storici (e con tematiche non inerenti al mondo della Marina - e di scarso appeal - beneficiarie di un numero di pagine ridotto rispetto a quanto eravamo ormai purtroppo abituati) e un supplemento cartaceo dedicato ad un argomento importante, soprattutto (e finalmente) "navale", ben scritto e altrettanto ben illustrato.

Il supplemento tratta infatti l'importante argomento della genesi e dello sviluppo dell'Aviazione Navale in Italia, di cui - nel 2013 - si è per l'appunto celebrato il centenario: dai primi e pionieristici anni che precedettero il primo conflitto mondiale, sino all'entrata in servizio della portaerei Cavour che proietta l'Aviazione Navale della Marina Italiana negli scenari e nelle sfide del XXI secolo.

Il supplemento è curato da Andrea Tirondola - Presidente dell'Associazione Culturale "Betasom" - che, con la curatela di questo importante lavoro, si consacra in via definitiva quale studioso della res navalis e autore a tutto tondo, proseguendo in un'attività ove l'inizio è stato dei più felici con la pubblicazione di quel Pale a prora! (edito nel 2012 e recensito nel nostro forum al link https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=39362 ), con cui si è affermato non soltanto nel ristretto ambito dei cultori della materia, ma anche presso un pubblico più vasto e nel campo dell'editoria specializzata a livello nazionale.

Il supplemento raccoglie i sei interventi di altrettanti specialisti che hanno partecipato, o contribuito, al convegno per il centenario dell'Aviazione Navale tenuto lo scorso giugno alla base di Grottaglie, alla presenza dei vertici della Marina e - in particolare - del CSM amm. De Giorgi. I testi e i corredi iconografici sono opera di studiosi della materia da tempo noti per le loro attività e che, in taluni casi, hanno al loro attivo articoli saggi e volumi pubblicati non soltanto in Italia ma anche all'estero:

- Maurizio Brescia: Dall' "Europa" al "Miraglia"

- Michele Cosentino: Dal progetto "Bonfiglietti" alla Legge Navale del 1975

- Decio Zorini: I catapultabili della Regia Marina

- Andrea Tirondola: I pionieri dell'Aviazione Navale

- Patrizio Rapalino: Tra indipendenza e sinergia

- Giuseppe Lertora: Spunti e aneddoti tra storia e leggenda dell'Aviazione Navale.

Le tematiche trattate, come si può vedere, sono quindi quanto mai varie e differenziate: dall'evoluzione delle unità italiane "a capacità aerea" descritte nei primi due contributi si passa all'esame dei velivoli italiani lanciabili da catapulta, al contributo tecnico e umano dei primi "Aviatori Navali" della Regia Marina, alle implicazioni strategiche e concettuali insite nello sviluppo dell'aviazione navale in Italia, per concludere con la testimonianza - diretta e appassionata - di chi ha vissuto in prima persona lo sviluppo dell'Aviazione Navale Italiana negli ultimi suoi decenni di attività.

Il corredo iconografico - a discapito del ridotto numero di pagine - è ben strutturato, quantitativamente ricco e di elevata qualità, alternando a immagini d'epoca fotografie più recenti, riproduzioni di documenti e ritratti dei numerosi "personaggi" le cui attività sono descritte nei testi. Il lavoro è completato da un'introduzione dell'amm. De Giorgi e da brevi biografie degli autori dei contributi.

Si tratta quindi, in definitiva, di un'opera non certo celebrativa ma ampia, diversificata, documentata ed esaustiva nella sua concisione: tale da costituire un autentico "punto fermo" nella pubblicistica italiana sulla materia e, soprattutto, ispirata a tematiche e a un "sentire comune" che - come tanti auspicano da tempo - ci auguriamo possano diventare nuovamente gli elementi principali, inderogabili e graditissimi della produzione editoriale della Rivista Marittima nel futuro.

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La preparazione degli autori, la validità dei testi, la vastità del corredo iconografico e l'impostazione editoriale dell'opera non sono purtroppo fronteggiate da un'analogamente elevata cura dei dettagli editoriali e dall'uso corretto di talune "convenzioni formali" da utilizzare nell'ambito dell'editoria navale specializzata (peraltro non certo ascrivibili a chi quest'opera ha curato o ha ad essa contribuito).

Facciamo riferimento, ad esempio, ai nomi di unità e aeronavi di cui sono saltati i corsivi o a casi ancor più eclatanti, come quello in cui il t.v. Ugo De Rossi del Lion Nero diventa "Ugo De Rossi del Lion Nero"... Il correttore di bozze (ma se c'era, ha operato come tale?) ha trasformato in corsivo la parte finale del cognome dell'ufficiale, come se questi fosse stato imbarcato su una fantomatica Nave Lion Nero, peraltro mai esistita nei ranghi della Marina italiana...

Parimenti, è saltata la parte finale dell'articolo di D. Zorini (pag. 48), che così termina con una parola parzialmente divisa in sillabe e senza una frase di senso compiuto, e segnaliamo anche (pag. 92) i cacciatorpediniere della classe "Orfani", chiaramente diventati tali quando nessuno in redazione si è peritato di sostituire la modifica apportata dal correttore automatico di bozze, che non ha certo in memoria il corretto lemma "Oriani". Infine, una corretta deontologia editoriale vorrebbe che le pubblicità fossero inserite o nelle pagine centrali di un articolo o come "suddivisione" tra un articolo e un altro: nel caso del saggio di M. Brescia, invece, una pagina di pubblicità è improvvidamente inserita prima dell'ultima pagina dell'articolo (contenente due sole righe di testo...) quando - sistemata al termine - avrebbe meglio evidenziato lo "stacco" dal pezzo successivo.

Si tratta, in ogni caso, di peccati "veniali" rispetto alla qualità di un'opera che ci sentiamo di raccomandare a tutti gli appassionati della materia e a tutti coloro che hanno a cuore la storia, le sorti e il futuro della nostra Marina e della sua Aviazione Navale.

Modificato da marea
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