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Recupero Costa Concordia


Squadrag54

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..A mio parere i danni son più apparenti che reali: semplicemente si tratta dello schiacciamento dei balconi delle cabine che aumenta in modo notevole l' effetto ottico delle devastazioni. A mio parere in teoria, la nave sarebbe recuperabile come tale..

 

 

..Per il trasferimento si pensa di utilizzare la nave-bacino VANGUARD della Soc. DOCKWISE..

 

Mi sembra che la compagnia abbia dichiarato da tempo il Constructive Total Loss, termine assicurativo che indica che le riparazioni dei danni subiti dal bene assicurato superano (di molto) il valore economico del bene stesso; solo per il recupero è stimata una spesa, tendente ad aumentare, di oltre 600 milioni.

 

Anche io ho sentito della DOCKWISE VANGUARD, che leggo essere la più grande HTV al mondo; ma non avrà un'agenda super prenotata essendo così 'speciale'? comunque è in Mediterraneo..

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Beh, iniziando col dovutissimo "Ogni torto si dirizza" molto va detto su questo recupero; primo, che è un misto (dovuto all' ingavonamento) della Nave tra il sistema anglosassone del parbuckling (costoso ed inefficiente) e quello nostro dei cassoni, che oltre ad essere ben più economico, è anche più efficiente (i timelapse che ho avuto modo di vedere credo possono essere eloquenti)

 

Sulla corretta definizione tecnico-linguistica, appunto il parbuckling è praticamente sconosciuto qua, in quanto ci usano principalmente tecniche migliori; ma reputo che Alagi sarà lietissimo di cooperare ad un primo parziale miglioramento del quadro delle conoscenze storiche; non nascondo che il mio ritardo è legato a una prima valutazione e ricognizione sulle analoghe iniziative che la Rivista Marittima potrà prendere.

 

sulla Nb Leonardo, confermo che in effetti rimettere in servizio in idotta efficienza, col senno del poi, è stato un bene che NON sia stato fatto, sennò ci saremmo ritrovati con una terza (su cinque) corazzata rimodernata, e ne sono ragionevolmente certo, in quanto la "ridotta efficienza" era incentrata sul rimuovere comunque la torre 3 (la trinata di mezzo...) e usare lo spazio resosi sulla tuga per un primo armamento antiaereo, in un certo senso "predisponendola" per essere portata agli stessi standard di Cavour e Cesare, con una spesa minore.

 

Nota divagatoria, tirando le somme (spannometriche) sospetto che che il prezzo fuori scala del rimodernamento di Doria e Duilio abbiano a che fare anche colle 12.000 e passa tonnellate "illegali" e non ufficiali su Vittorio Veneto e Littorio....

 

Sullo smantellamento, va fatto notare che attualmente si tratterebbe del più grosso corpo di reato della storia giuridica (in altri termini, è correntemente sotto sequestro gudiziario, quindi penso si comprendano molto meglio i notevoli tempi burocratici per il recupero) e difatti l' inqualificabile ha chiesto subito nuove perizie giuridiche in situ.... quindi reputo difficile un primo smantellamento in situ (che per forza dovrebbe riguardare anche l' aerea della "scena del delitto", in quanto lo scopo del primo smantellamento e' anche di ridurre il pazzesco peso in alto proprio di questo tipo di Navi).

 

Concordo, infine con Lefa sull' apparenza del danno; con un beta molto stretto appaiono considerevoli, ma dal traverso, appaiono meno considerevoli (è evidente che non ci stanno enormi squarci, presumo che con i dovuti rinforzi strutturali e chiusura delle non poche, ma relativamente piccole, falle, si possa costruire una struttura di sostegno per i cassoni (non saprei descrivere meglio, ma provate a immaginare qualcosa di simile a un impalcatura eretta all' ingresso di un esedra)

 

credo di aver scritto parecchio, forse ben più del consueto, spero che non ci si lamenti.

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

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Primo: trattasi di giornalista;

Secondo: di nazionalità americana, o meglio, statunitense (una mia amica cilena mi ha insegnato a distinguere. Giustamente);

Ergo... Pizza e mandolini, sì. Ma con sangue e violenza, trame e complotti ed esplosioni stellari!!!

Insomma, nulla a che vedere con la realtà dei fatti.

Solo che aver fatto anticipatamente l'annuncio di "être en train d'écrire", ovvero di stare scrivendo un libro sull'argomento, trovo sia di pessimo gusto e di bieco opportunismo.

So che in molti condividerete questa mia riflessione, ma vi prego di astenervi dal commentare oltre... Se non altro per non pubblicizzare ancor più tale probabile nefandezza editoriale. Aspettiamo... e leggeremo (rigorosamente senza acquistare il libro... libro... insieme di pagine rilegate).

Sono pronto a rimangiarmi quanto testé affermato se non sarà così.

 

Polemiche a parte, temo che un'eventuale pubblicazione editoriale sulla Costa Concordia sarà come sparare sulla Croce Rossa: già leggo i "...salga su quella biscaggina, ca.zo", "vabbuò!" e chi più ne ha più nel metta! Purtroppo in questa vicenda sono più gli eventi "pizza e mandolino" che gli eroici episodi della creatività e fattività italiana... Ne verremo fuori come al solito a pezzi e il libro avrà un successo mondiale, alla faccia delle vittime di queste tragedie!

 

Rispetto al recupero della Concordia, sono incuriosito da come potranno ancorare i cassoni previsti per il lato emerso quando la superficie di contatto non sarà più sana e solida come quella emersa: in particolare temo che la tensione che si produrrà sulle fiancate e sulla parte immersa, ormai logore e indebolite, possa dare origine a cedimenti strutturali che possano pregiudicare la spinta necessaria a tenere a galla il relitto per il trasferimento...

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Beh ragazzi, con questa storia una bella figura di m.... l'abbiamo fatta...è giusto anche che ne paghiamo le conseguenze...più che il libro della statunitense mi offende molto di più il libro dello Sketty, che a suo tempo aveva annunciato di voler scrivere...

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Quanto a serietà e veridicità, stiamo a posto:

Questa la decrizione di Sloane, secondo la giornalista-romanziera:

La periodista estadounidense Barbie Latza Nadeau, que escribe para CNN, lo describió -quizá de forma algo soñadora- como una mezcla entre Russell Crowe y el príncipe Harry.

La giornalista statunitense Barbie Latza, che scrive per la CNN, lo ha descritto - forse :blink: in modo un po' fantasioso - come un incrocio tra Russel Crowe e il principe Harry

 

Mah...a guardare la foto... :wacko:

http://www.bbc.co.uk/mundo/noticias/2013/09/130917_italia_perfil_salvador_costa_concordia_jrg.shtml

 

Comunque, mi sa che abbiano ragione Sertore ed Akula, e che ci sia poco da vantarsi di fronte al mondo, o, meglio, che all' estero proprio non prendano in considerazione le capacità italiane, checchè se ne dica. Da un giro in Web, nessuno dei giornali stranieri dimostra apprezzamento per i tecnici italiani, parlano solo di Sloane.

Siamo solo noi a cantarcela e suonarcela.

Modificato da malaparte
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...

Siamo solo noi a cantarcela e suonarcela.

 

Sempre attenta e obiettiva, Valeria!

Hai ragione. :sad:

 

Comunque moltissimi nostri connazionali hanno di fatto lavorato sodo su un'operazione straordinaria che ad oggi ha portato a risultati di grande rilevanza. Sono certo che questa loro esperienza li porterà in futuro ad essere chiamati ancora a lavorare in importanti opere nel settore.

Anzi, glielo auguro di cuore perchè se lo meritano! Se pensate che mentre loro, in tutto questo tempo sono riusciti a sfidare l'impossibile raddrizzando tutto quel po' di nave, mentre i nostri politici non sono stati capaci nemmeno di trovare un posto dove portarla a demolire...

Modificato da Bob Napp
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Quanto a serietà e veridicità, stiamo a posto:

Questa la decrizione di Sloane, secondo la giornalista-romanziera:

La periodista estadounidense Barbie Latza Nadeau, que escribe para CNN, lo describió -quizá de forma algo soñadora- como una mezcla entre Russell Crowe y el príncipe Harry.

La giornalista statunitense Barbie Latza, che scrive per la CNN, lo ha descritto - forse :blink: in modo un po' fantasioso - come un incrocio tra Russel Crowe e il principe Harry

 

Mah...a guardare la foto... :wacko:

http://www.bbc.co.uk/mundo/noticias/2013/09/130917_italia_perfil_salvador_costa_concordia_jrg.shtml

 

Comunque, mi sa che abbiano ragione Sertore ed Akula, e che ci sia poco da vantarsi di fronte al mondo, o, meglio, che all' estero proprio non prendano in considerazione le capacità italiane, checchè se ne dica. Da un giro in Web, nessuno dei giornali stranieri dimostra apprezzamento per i tecnici italiani, parlano solo di Sloane.

Siamo solo noi a cantarcela e suonarcela.

Io sono sinceramente colpito dalle capacità che hanno dimostrato i nostri tecnici, davvero, ma purtroppo essere bravi a riparare il danno non è come essere bravi a prevenire ed evitare il danno...appare un po' una vittoria di Pirro...

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Scusate, ma io non ritengo che abbiamo fatto una pessima figura. A parte la figura del comando della nave, ricordiamoci che la macchina dei soccorsi si è messa in moto immediatamente. certo ci sono stati 32 morti, ma se per un attimo mettiamo da parte il lato umanitario e guardiamo solo quello matematico, non sono neppure il 10% delle persone presenti a bordo. Certo dal lato etico, per colpa di uno splendido comandante, scusate ma così era considerato dalla Costa e sopratutto dai passeggeri prima deel'avvenimento, conosco qualcuno che prima mostrava come un trofeo la foto assime lui( ora non sò dove l'abbia messa), il tutto è stato appanato e considerati tutti incompetenti, cosa amplificata da tuttologhi ch enelle varie trasmissioni disquisivano di navigazione e arte navale, a parte poi indicare dritta e sinistra rispetto alla posizione rispetto alla nave.

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Scusate, ma io non ritengo che abbiamo fatto una pessima figura. A parte la figura del comando della nave, ricordiamoci che la macchina dei soccorsi si è messa in moto immediatamente. certo ci sono stati 32 morti, ma se per un attimo mettiamo da parte il lato umanitario e guardiamo solo quello matematico, non sono neppure il 10% delle persone presenti a bordo. Certo dal lato etico, per colpa di uno splendido comandante, scusate ma così era considerato dalla Costa e sopratutto dai passeggeri prima deel'avvenimento, conosco qualcuno che prima mostrava come un trofeo la foto assime lui( ora non sò dove l'abbia messa), il tutto è stato appanato e considerati tutti incompetenti, cosa amplificata da tuttologhi ch enelle varie trasmissioni disquisivano di navigazione e arte navale, a parte poi indicare dritta e sinistra rispetto alla posizione rispetto alla nave.

 

E' vero ciò che tu dici Squadrag54, tuttavia io non so se nelle altre marine mercantili è usanza fare quelle idiozie di "inchini" alle isole o alla costa...penso sia un'usanza tutta italiana. Magari mi sbaglio, magari simili manovre le fanno anche nel resto del mondo ma in ogni caso noi siamo stati i primi a cilindrare uno scoglio a 15 nodi con una nave con 3.600 persone a bordo...e sulla plancia di comando di tale imbarcazione troviamo un comandante con una non meglio definita "accompagnatrice" (noi siamo sempre latin lovers) un timoniere che si confonde e anzichè andare a dritta va a sinistra....gli ufficiali che un po' parlano in napoletano e un po' in inglese e che visibilmente non hanno la più pallida idea di cosa fare...

 

Insomma siamo molto bravi a soccorrere la gente, almeno lo fossimo altrettanto ad evitare i disastri...

 

Ritengo che da italiani, dobbiamo cospargerci il capo di cenere e, almeno nel rispetto delle vittime, darci meno pacche sulle spalle e meno brindisi e porci più interrogativi su come evitare disastri simili...invece proprio da italiani, siamo sempre pronti ad autocelebrarci e autoredimerci...

 

più che stappare lo champagne per il raddrizzamento della costa dovremmo dire, cavoli, grazie a Dio siamo riusciti a limitare i danni...una magra consolazione per le famiglie dei trenta deceduti...

 

Speriamo solo di imparare dai nostri errori, altra qualità che ci è del tutto estranea...

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Akula_Class, quello che è passato alla storia impropiamento come inchino, termine che nasce dalla tradizione dei pescatori di passare a breve distanza dalle chiese in prossimità del mare durante le feste patronali, è più propiamente chiamata navigazione turistica, è viene effettuata in tutti i tratti di costa con attrttive turistiche, ad esempio Capri, Vulcano, isola d'Elba ecc. anche in questo caso, la distanza dalla costa non era poi così ridotta, il problema vero è stato la superficialità con cui si è effettuata la manovra, sembra che a bordo non vo fosse la carta dettagliata del Giglio, ma solo la normale carta per la navigazione d'altura. per quanto riguarda il timoniere era non era italiano, e dalle registrazioni, risulta che non capito un ordine. anche perchè come giustamente fai notare, si plancia si parlava di tutto tranne l'italiano lingua ufficiale della compagnia Costa. purtroppo lo sbaglio di uno è ricaduto su tutta la marineria italiana.

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Domanda da esterna: 'sto benedetto inchino si usa anche in altre crociere? Chessò, costa turchese, Baleari, isole greche?

Zone "battute" anche da altre compagnie, straniere?

Oltretutto, le altre compagnie hanno carte idrografiche attuali?

Il personale delle altre copmagnie, deve per esempio conoscere il norvegese, se la compagnia è norvegese?

Qua si torna da capo...

Vabbuò, la Concordia galleggia, mo' adesso vediamo dove mandarla...

Modificato da malaparte
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Si praticamente in tutto il mondo, anche nei fiordi Norveggesi, addirittura in vicinaza della banchisa artica, con bagno per chi se la sente. ritorno a specificare che si chiama navigazione costiera, per quanto riguarda le carte, non si tratta tanto di attualità, alcune carte riportano dati relativi a campagne idrografiche degli anni 60, logicamente aggiornate con appositi avvisi, quanto di scala, tanto più ci si avvicina alla costa, tanto più la carta deve ridurre la scala, al fine di far apparire più dettagli possibili, fino ad arrivare ai pianetti dei porti, molto dettagliati per avere un idea, suggerisco questo sito http://www.pagineazzurre.com/italian/tavole.

tutte le compagnie, indipendentemente dalla nazionalità, devono dichiarare una lingua di lavoro, che deve essere usata a bordo per gli ordini e le comunicazioni di servizio.

su dove portarla per la demolizione, si sta creando un pò di confusione, tutti la vogliono, in questo periodo di crisi, politici e imprenditori, vedono un opportunità di posti di lavoro e guadagni. ma credo che nessuno abbia ben presente cosa vuole dire la demolizione, alla fine forse la scelta di Piombino, potrebbe rilevarsi la più adeguata, basti pensare quanto costerebbe in termini di costi di trasporto ed emissioni di co2, trasportare il metallo da uno degli altri porti ad una adeguata fonderia.

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Squadrag54, a Piombino si deve fare una spesa di 90 mli di € per permettere la demolizione, e poi che abbiamo un altra cattedrale nel deserto??? non credo che da noi si possa demolire modello india, si spiaggia con la bassa marea e via... Piombino ha un bacino da 100.000 per accogliere il relitto???

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Ok chiamiamola navigazione costiera o turistica o inchini ma scusate, queste manovre vengono effettuate a diciassette nodi di velocità? E' come dire: viaggi in auto sull'autostrada a 140 km/h, voglio uscire dall'autostrada per vedere un paesino, la velocità, ragionevolmente e lo farebbe chiunque, la riduco da 140 Km/h a 60 Km/h invece, nel nostro caso si passa a 140 Km/h in pieno centro abitato con un'"autovettura" con 3.600 persone a bordo...insomma mi sa che qui si sta tentando di chiamare in tutti i modi una cosa ovvia, l'idiozia umana! E' una cosa che va oltre l'incoscienza qui è pura idiozia...e la cosa che mi stupisce di più è che su di una nave così grande nessuno al comando sapeva esattamente cosa fare...hanno pure tentato di farsi rimorchiare da un battellino grosso come un guscio di noce...insomma dai...

 

E poi, un ultimo sfogo vi prego....non aveva la carta per la navigazione costiera? Scusate ma se non so dove sto andando non ci vado....non ci vuole una carta per sapere che vicino ad un'isola ci sono gli scogli! Tieniti più distante dalla costa tanto il Giglio lo vedi lo stesso...e soprattutto non entrare a tutta velocità! A mio parere l'unica grande colpa della Compagnia, e questa è veramente enorme, è stata quella di mettere la vita di 3.600 persone in mano ad un branco di incompetenti.

 

Da ultimo, vi ripeto, contentissimo che il recupero sia andato bene ma non me la sento proprio di festeggiare e di inneggiare al "genio" italiano per aver rimediato ad una vergogna della nostra navigazione marittima...e la cosa che mi fa ancora più imbestialire è che il comandante cerca ancora disperatamente di difendersi...ha cercato di patteggiare la pena ad un livello infimo che, giustamente, il pm gli ha tirato in faccia...per non parlare poi dell'impugnazione del licenziamento della Costa....lasciamo perdere va...

 

Grazie ragazzi, so che sono pesante...scusatemi...un abbraccio

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..

E poi, un ultimo sfogo vi prego....non aveva la carta per la navigazione costiera?

..

 

Il problema delle carte non sussiste: anche se non avessero avuto a bordo una carta in scala adeguata (!?), avevano comunque il plotter cartografico.

Mi sembra di aver letto nei documenti prodotti dall'indagine che nel caso specifico navigavano con un ingrandimento sul plotter non sufficiente ad evidenziare il dettaglio..

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@ Lefa: sul plotter cartografico, sospetto che dopo tutte le volte che, sin dal 1°anno di tecnico nautico, si è sentiti ripetere le colpe dello Stockholm (che avevano scambiato l' Andrea Doria per un UFO a 400 nodi perchè non si erano accorti che il PPI era all massimo ingrandimento), credo sia istintivo per un ufficiale di plancia del commercio il settare un ingrandimento fisso (e ben noto a tutti in plancia) a qualunque cosa assomigli a un PPI... ed in ogni caso, la "periziona" fatta dalla MMI ha evidenziato il mancato aggiornamento delle carte fisiche a bordo.

 

Saluti,

dott. Piergiorgio

(svegliato inopinatamente da gatti affamati, quindi scusate se ho scritto cavolate...)

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le carte elettroniche,non sono come google maps, che basta ingrandire per vedere i particolari, bensi sono la versione elettronica delle carte, pertanto se hai una carte in una certa scala, non riesci ad ingrandirla, ma devi cambiare carta, inoltre non sono ancora considerate ufficialmente un ausilo alla navigazione. il problema, rimane, come fa giustamente notare Akula_Class, che è stata commessa una grossa imprudenza (uso un termine dolce), in effetti si poteva passare più lontano, si poteva ridurre la velocità, ma soprattutto, poteva evitare di cercare di far vedere di essere il piu bravo.

per quanto riguarda il sapere cosa fare, purtroppo le decisioni spettano sempre ad uno solo, lo stesso che credeva di essere il migliore.

Iscandar, è vero bisogna spendere una grossa quantità di denaro, ma se non sbaglio l'adeguamento del porto era già nei piani della regione, per un migliore sfruttamneto dello stesso. Piombino, si potrebbe rilevare un alternativa a Civitavecchia per le navi da crociera.

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Io non ho mai visto questo disastro, né quello di Genova, come un'onta per l'intera marineria italiana; si tratta di incidenti isolati che non mi sembra rivelino carenze sistemiche o errori reiterati; certo nell'epoca del GPS ci vuole un certo impegno per andare ad abbracciare una secca (mentre mi sorprende di meno, nell'epoca delle vacche magre e della concorrenza assassina, la carenza di manutenzione sul motore di un mercantile), dunque la figuraccia effettivamente è cocente, ma teniamo presente l'effetto incidente aereo: ogni milione di voli l'unico a far notizia è quello che si è schiantato all'atterraggio, non i novecentonovantanovemilanovecentonovantanove che sono felicemente arrivati a destinazione.

Quanto a Schettino, la mia idea è che fosse davvero un buon ufficiale e che sapendo di esserlo si sia montato la testa credendo di potersi rilassare in situazioni che richiedono la massima attenzione o di poter prendere margini di rischio credendo di essere in grado di gestire ogni situazione; esattamente come quel comandante della KLM che all'aeroporto di Tenerife ha portato il suo Jumbo a schiantarsi contro un altro aereo della Pan-Am perché non aveva atteso il proprio turno per il decollo: era considerato il miglior pilota della compagnia, gestiva i corsi sulla sicurezza ed appariva nelle locandine pubblicitarie...

Questo dimostra che quanto è successo è ascrivibile alla situazione in sé, non è una tara delle nostre regolamentazioni, della selezione del personale o di chissà che altra magagna di cui tutti potremmo sentirci responsabili.

Quanto al fatto che cerchi ancora di difendersi, pur essendo oltraggioso, fa anch'esso parte della natura umana. E' dal 1890 circa, quando l'HMS Camperdown mandò a fondo l'HMS Victoria, che un comandante non ammette più le proprie responsabilità in un incidente: in quell'occasione si sentì l'ammiraglio che aveva ordinato la manovra errata (scusate, oggi non ricordo i nomi) sussurrare poco prima dell'impatto "E' tutta colpa mia..."

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Io non ho mai visto questo disastro, né quello di Genova, come un'onta per l'intera marineria italiana; si tratta di incidenti isolati che non mi sembra rivelino carenze sistemiche o errori reiterati; ... dunque la figuraccia effettivamente è cocente, ma teniamo presente l'effetto incidente aereo: ogni milione di voli l'unico a far notizia è quello che si è schiantato all'atterraggio, non i novecentonovantanovemilanovecentonovantanove che sono felicemente arrivati a destinazione.

Quanto a Schettino, la mia idea è che fosse davvero un buon ufficiale e che sapendo di esserlo si sia montato la testa credendo di potersi rilassare in situazioni che richiedono la massima attenzione o di poter prendere margini di rischio credendo di essere in grado di gestire ogni situazione; esattamente come quel comandante della KLM che all'aeroporto di Tenerife ha portato il suo Jumbo a schiantarsi contro un altro aereo della Pan-Am perché non aveva atteso il proprio turno per il decollo: era considerato il miglior pilota della compagnia, gestiva i corsi sulla sicurezza ed appariva nelle locandine pubblicitarie...

Questo dimostra che quanto è successo è ascrivibile alla situazione in sé, non è una tara delle nostre regolamentazioni, della selezione del personale o di chissà che altra magagna di cui tutti potremmo sentirci responsabili.

Quanto al fatto che cerchi ancora di difendersi, pur essendo oltraggioso, fa anch'esso parte della natura umana. E' dal 1890 circa, quando l'HMS Camperdown mandò a fondo l'HMS Victoria, che un comandante non ammette più le proprie responsabilità in un incidente: in quell'occasione si sentì l'ammiraglio che aveva ordinato la manovra errata (scusate, oggi non ricordo i nomi) sussurrare poco prima dell'impatto "E' tutta colpa mia..."

 

Scusami, con tutto il rispetto, ma secondo il tuo discorso non ci sono responsabilità...tranne forse che il comandante ha, per così dire, "forzato un pochino la mano"...sono semplicemente cose che succedono...Ringraziamo il cielo che la maggior parte degli aerei e delle navi arrivino in porto...per quelle che si schiantano, beh, pazienza può capitare...cmq la percentuale è dalla nostra e allora alla via cosi che andiamo bene!

 

E' normale che si parla solo di aerei che si schiantano perché li la gente muore quindi occorre sforzarsi per cercare di risolvere il problema....si schiantano meno aerei ora o negli anni cinquanta? e se ne schiantano meno ora è perché i disastri vengono analizzati e vengono analizzati perché la gente si arrabbia parecchio quando muoiono i loro parenti.

 

Non credo che il comandante della Klm avesse in cabina una ex hostess con la quale pavoneggiarsi nelle manovre...e non credo neppure che il comandante della HMS Camperdown stesse facendo lo slalom per impressionare qualche avvenente donzella...gli errori umani ci sono, capitano, ma l'idiozia è un'altra cosa...

 

Ma la tragedia non è solo legata al comandante è legata a tutto l'equipaggio di quella nave che non aveva alcuna preparazione ad affrontare situazioni di emergenza.

 

Penso che un buon ufficiale deve saper assumere il controllo della propria nave e deve conoscere quanto meno quali sono le procedure di sbarco dei passeggeri. Cito solo una frase, tratta direttamente dalla registrazione in plancia dopo l'urto: "[voce maschile] Comandante i passeggeri stanno abbandonando la nave [comandante] e vabbuò va..." Insomma mi sembra che qui ci sia di più che semplicemente un sopravvalutare le proprie capacità...

 

 

è in questo filmato, minuto 2.47

 

Le carenze "sistemiche" ci sono state eccome: la capitaneria di porto, a mio parere, doveva intervenire prima e d'autorità...una nave arriva in velocità sotto costa e nessuno se ne accorge...ha telefonato un passeggero ai Carabinieri di Grosseto pensate un po'....molti passeggeri sono stati letteralmente abbandonati ai punti di ritrovo e sono morti affogati...il personale di bordo della Costa non aveva la più pallida idea di come gestire l'abbandono della nave...La compagnia ha cercato di coprire l'incidente alle autorità e questo è un fatto gravissimo sia da un punto di vista penale che civile.

 

Però in tutto questo bailamme l'unica cosa che analizziamo fino allo sfinimento minuto per minuto è come siamo stati bravi a rimettere in piedi il relitto...tutto merito del genio italico...genio che sa fare cose molto complicate ma non sa esprimersi nelle cose più semplici...Certo dobbiamo ringraziare e stringere la mano a tutti i tecnici che hanno salvato il Giglio loro sono stati grandi, ma c'è molto di più da fare.

 

Continuiamo nel nostro fatalismo rinunciatario, non pensiamo mai che forse possiamo fare qualche cosa per migliorarci, tanto le tragedie capitano e capiteranno sempre...e se succede qualche cosa, allarghiamo le braccia e diciamo pazienza....queste cose purtroppo capitano....meno male che su cento è capitata ad una soltanto...nessuno parla di nuove misure di sicurezza, di nuove modalità di approccio ai porti, di nuovi compiti della capitaneria per impedire collisioni nelle aree di manovra delle grandi navi...nulla....

 

Comunque le mie sono solo chiacchiere da bar...non sono un comandante, non sono un tecnico, non appartengo al genio navale, ma voi addetti ai lavori, mollate per una volta la solidarietà scaramantica che vi lega a chi fa il vostro stesso lavoro e cercate di vedere le cose in modo obbiettivo...lasciamo perdere l'orgoglio della marina e pensiamo solo a come ideare soluzioni per aumentare la sicurezza...

 

Comunque l'amarezza rimane...sono morte trentadue persone su quella nave...donne e bambini, gente in vacanza...e sono morte nel modo più stupido: per una "bravata" del comandante...è vero le altre tremilacinquecentosessantotto sono vive e il relitto ora sta a galla proprio bene...che bello vedere sempre il bicchiere mezzo pieno...

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Akula_Class, capisco il tuo sfogo, però permettimi di dissentire su alcuni punti. se l'equipaggio non avesse avuto la più pallida ideia di come affrontare l'emergenza, ritengo che i morti sarebbero stati molti di più, le prime lance messe in acqua sono state quelle di dritta, la falla era a sinistra quindi ci si apettava che la nave si sarebbe inclinata su quel lato rendendo inutilizzabili propio quelle per prime, poi possiamo dire che fortunatamente si è inclinata verso terra, questo ha fatto si che alcune lance di sinistra non si siano potute utilizzare. le navi sono dotate di un trasmettitore tipo aereo, che indica il nominativo, rotta è velocità, ma su uno shermo che rappresenta tutto il Tirreno, risulta un pò difficile rendersi conto quanto sia vicina alla costa o meno. I sistemi di controllo del traffico nei punti nevragici e nei pressi dei porti esistono, la torre di Genova controllava il traffico in entrata e uscita da quel porto, ,altri sono presenti a Venezia, Livorno, Stertto di Messina e Bocche di Bonifacio, ecc. alla compagnia è stato comunicato che la nave aveva urtato uno scoglietto, tant'è vero che la stessa ha contattato una piccola impresa di riparazioni subacquee, perche il giorno dopo facesse una ricognizione alla nave. dire che la nave sta a galla è un po eccesivi, credo che la coperta si trovi un paio di metri sottacqua.

ed entrando in un campo dinon di mia competenza, se non ricordo male, la maggior parte della pena che rischia il comandabte, non è dovuto al disastro ed alle morti, ma all'abbandono della nave, con persone ancora a bordo, se non sbaglio la pena massima sono 16 anni.

vero, rimane l'amarezza di non aver potuto salvare tutti, sarebbe stato molto meglio non perdere nessuna vita umana, purtroppo non è accaduto.

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Forse dare un'occhiata al quadro processuale è utile:

I principali capi di imputazione del comandante ed altri ufficiali in plancia sono:

 

- omicidio colposo plurimo

- lesioni colpose plurime

- naufragio

- abbandono di nave

- abbandono di persone incapaci

- mancata cooperazione con autorità marittime

 

dico i principali perché vi sono molti reati connessi (vi dico solo che il pm ci ha messo 35 minuti a leggere tutto il capo di imputazione)

Difesa di Schettino: richiesta di patteggiamento a 3 anni e 5 mesi...la procura giustamente gli ha riso in faccia.

 

Per la Società Costa ai sensi e per gli effetti della legge 231/01 (responsabilità penale delle persone giuridiche).

 

- illecito amministrativo in relazione al reato di omicidio colposo plurimo

- illecito amministrativo in relazione al reato di lesione colpose plurime

i reati sono entrambi aggravati dalla violazione di norme antinfortunistiche.

- aperto fascicolo presso la procura di Firenze per disastro ambientale.

 

Richiesto patteggiamento per un milione e duecentomila euro per i primi due reati. Pare non si siano ancora concluse le indagini preliminari per il reato di disastro ambientale in quanto è in atto il recupero della nave.

 

Ripeto, io non sono un tecnico quindi se Voi dite che tutto è filato come doveva andare a bordo della nave ci credo...Io penso che i "soli" trentadue morti siano stati solo grazie ad un incredibile colpo di fortuna. La nave si è incagliata vicinissima alla costa e quindi i soccorsi per arrivare sul luogo ci hanno messo pochissimo tempo (molte erano imbarcazioni degli isolani accorsi per aiutare se non erro) mare calmo, unitamente alla presenza di spirito di alcuni passeggeri nonché di parte dell'equipaggio della costa...gli annegati nei punti di ritrovo sono un fatto storico acclarato...ma non esiste un piano di evacuazione per una nave che si inclina?

 

Nota tecnica: se l'imputato patteggia e il patteggiamento viene accolto il Giudice non può pronunciarsi sulle domande di parte civile e, pertanto, queste non vengono risarcite art. 444 n. 2 c.p.p.

Modificato da Akula_Class
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Sarà... Io continuo a non vedere il motivo per flagellarsi sulla pubblica piazza. Dal punto di vista pubblico (Guardia Costiera ecc...) tutto ha funzionato a dovere; dal punto di vista privato (compagnia Costa), a parte l'idiozia del comando della nave di cui la compagnia non può essere ritenuta responsabile, i problemi di fondo sono dovuti alla situazione globale e non a qualche difetto congenito italiano.

E' assurda l'idea di mettere tremila terricoli, di cui alcuni invalidi, che parlano trentanove lingue diverse, su un coso che può facilmente andare a fondo, capovolgersi, prendere fuoco (supponiamo una collisione fra una petroliera e una nave da crociera), ma questa non è un'esclusiva italiana, si fa in mezzo mondo. Forse avrebbero potuto salvarli tutti: se il personale avesse avuto un addestramento più intensivo è probabile che ci sarebbero state meno vittime. Ma dare questo addestramento al personale costa, e se costa la Costa esce dal mercato, si fa mangiare dalle altre grandi compagnie che tagliano sulla sicurezza.

Quello che dovremmo rivedere, semmai, è la compatibilità fra le leggi del mercato e quelle del mare. E in questo caso, chi è senza peccato...

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; dal punto di vista privato (compagnia Costa), a parte l'idiozia del comando della nave di cui la compagnia non può essere ritenuta responsabile,

 

Ehm...non so come funzioni, ma di solito credo che il datore di lavoro, o insomma chi assume, si prende la sua responsabilità su CHI assume...soprattutto se assume uno che deve avere notevoli responsabillità...o no? Se per esempio assume un incapace, credo che i vertici (quali?) siano corresponsabili...

 

Ho capito bene?

Modificato da malaparte
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Nota tecnica: se l'imputato patteggia e il patteggiamento viene accolto il Giudice non può pronunciarsi sulle domande di parte civile e, pertanto, queste non vengono risarcite art. 444 n. 2 c.p.p.

 

Non è esatto: questo significa che IN QUEL PROCEDIMENTO non si puà pronunciare: ma nulla vieta alla controparte di agire con una causa in sede civile.

 

Per il resto.... signori, ogni attività umana comporta dei rischi. La navigazione, e noi da ex marinai o semplici appassionati lo sappiamo benissimo, è SEMPRE stata rischiosa.

 

C'è la percezione, in molti campi (non ultimo, la guerra, dove un caduto diventa subito EROE, e pare impossibile che in guerra si possa morire) che le cose, tutte, si possano fare a rischio 0.

 

Ecco, così non è: in una nave da crociera, ci potrà prevedere di abbandonare la nave per incendio, per avaria ecc, ma non si può certo pretendere da un progettista che preveda OGNI TIPO di casistica, compresa la demenza di un comandante che ti porta a sbattere sugli scogli.

 

Oppure bisognerebbe fare le crociere sulle CVN USA, o meglio sulle WASP, che hanno il bacino allagabile da cui fare uscire LCU con centinaia di passeggeri alla volta, e sbarcarli comodamente a riva.

 

Insomma, nel caso specifico, come ha giustamente detto Secondo Marchetti, il tanto deprecato 'pubblico' ha funzionato benissimo, e così anche la solidarietà, tutta italiana, degli abitanti del Giglio.

 

Non ha funzionato una preparazione professionale dell'addetto al comando che, per usare un eufemismo, è stato 'leggero'......

 

Ma, e scusatemi il cinismo, in un evento simile, la perdita di meno dell'1% delle persone coinvolte, è davvero grasso che cola, e segno anche di una bella fortuna.


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Nota tecnica: se l'imputato patteggia e il patteggiamento viene accolto il Giudice non può pronunciarsi sulle domande di parte civile e, pertanto, queste non vengono risarcite art. 444 n. 2 c.p.p.

 

Non è esatto: questo significa che IN QUEL PROCEDIMENTO non si puà pronunciare: ma nulla vieta alla controparte di agire con una causa in sede civile.

 

Per il resto.... signori, ogni attività umana comporta dei rischi. La navigazione, e noi da ex marinai o semplici appassionati lo sappiamo benissimo, è SEMPRE stata rischiosa.

 

C'è la percezione, in molti campi (non ultimo, la guerra, dove un caduto diventa subito EROE, e pare impossibile che in guerra si possa morire) che le cose, tutte, si possano fare a rischio 0.

 

Ecco, così non è: in una nave da crociera, ci potrà prevedere di abbandonare la nave per incendio, per avaria ecc, ma non si può certo pretendere da un progettista che preveda OGNI TIPO di casistica, compresa la demenza di un comandante che ti porta a sbattere sugli scogli.

 

Oppure bisognerebbe fare le crociere sulle CVN USA, o meglio sulle WASP, che hanno il bacino allagabile da cui fare uscire LCU con centinaia di passeggeri alla volta, e sbarcarli comodamente a riva.

 

Insomma, nel caso specifico, come ha giustamente detto Secondo Marchetti, il tanto deprecato 'pubblico' ha funzionato benissimo, e così anche la solidarietà, tutta italiana, degli abitanti del Giglio.

 

Non ha funzionato una preparazione professionale dell'addetto al comando che, per usare un eufemismo, è stato 'leggero'......

 

Ma, e scusatemi il cinismo, in un evento simile, la perdita di meno dell'1% delle persone coinvolte, è davvero grasso che cola, e segno anche di una bella fortuna.

 

 

concordo.

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Permettimi qualche precisazione..

Le carte che intendi tu sono le carte elettroniche Raster (ormai in disuso) che sarebbero la mera scannerizzazione del cartaceo portato su schermo.

Le carte a maggior diffusione (e di cui verosimilmente la Concordia era dotata) sono le Vettoriali ossia carte che funziona esattamente come 'google maps' a patto di avere la licenza (a pagamento) per il totale ingrandimento di una particolare area.

 

Per il resto concordo integralmente con la tua pacata e positiva analisi dei fatti...
:wink:

le carte elettroniche,non sono come google maps, che basta ingrandire per vedere i particolari, bensi sono la versione elettronica delle carte, pertanto se hai una carte in una certa scala, non riesci ad ingrandirla, ma devi cambiare carta, inoltre non sono ancora considerate ufficialmente un ausilo alla navigazione. il problema, rimane, come fa giustamente notare Akula_Class, che è stata commessa una grossa imprudenza (uso un termine dolce), in effetti si poteva passare più lontano, si poteva ridurre la velocità, ma soprattutto, poteva evitare di cercare di far vedere di essere il piu bravo.

per quanto riguarda il sapere cosa fare, purtroppo le decisioni spettano sempre ad uno solo, lo stesso che credeva di essere il migliore.

Iscandar, è vero bisogna spendere una grossa quantità di denaro, ma se non sbaglio l'adeguamento del porto era già nei piani della regione, per un migliore sfruttamneto dello stesso. Piombino, si potrebbe rilevare un alternativa a Civitavecchia per le navi da crociera.

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; dal punto di vista privato (compagnia Costa), a parte l'idiozia del comando della nave di cui la compagnia non può essere ritenuta responsabile,

 

Ehm...non so come funzioni, ma di solito credo che il datore di lavoro, o insomma chi assume, si prende la sua responsabilità su CHI assume...soprattutto se assume uno che deve avere notevoli responsabillità...o no? Se per esempio assume un incapace, credo che i vertici (quali?) siano corresponsabili...

 

Ho capito bene?

 

Neppure io so esattamente come funzioni, ma andando a buonsenso, finché non ci sono irregolarità nella scelta del personale o nelle direttive il datore di lavoro non dovrebbe essere responsabile degli atti dei suoi dipendenti. Schettino era qualificato (a questo punto allora dovremmo mettere sotto inchiesta anche l'istituto che l'ha dichiarato atto a comandare una nave) e non aveva grossi precedenti (non so se fosse lui al comando quando la Concordia aveva dato una facciata in una banchina, e comunque sono incidenti da poco conto), quindi dal punto di vista dell'assunzione non ci sarebbe stato nulla di irregolare.

Al limite si potrebbe ravvisare una responsabilità della compagnia sul fatto che non hanno vietato gli inchini, cosa di cui erano senz'altro a conoscenza. Ma ancora, come andare a proibire una cosa che fa spettacolo e che gratifica la clientela? Ancora una volta, la magagna è dovuta all'incompatibilità fra il mare e il mondo croceristico in sé e in senso lato. C'è qualcosa di sbagliato nel concepire, nel considerare e nell'usare una nave come un parco giochi.

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; dal punto di vista privato (compagnia Costa), a parte l'idiozia del comando della nave di cui la compagnia non può essere ritenuta responsabile,

 

Ehm...non so come funzioni, ma di solito credo che il datore di lavoro, o insomma chi assume, si prende la sua responsabilità su CHI assume...soprattutto se assume uno che deve avere notevoli responsabillità...o no? Se per esempio assume un incapace, credo che i vertici (quali?) siano corresponsabili...

 

Ho capito bene?

Esatto, il datore di lavoro è responsabile per l'operato dei suoi sottoposti o ausiliari e questo sia civilmente che penalmente, in alcuni casi. Peraltro la nuova legge 231/01 ha istituito un particolare tipo di responsabilità per le persona giuridiche ed è per quello che la Costa è stata indagata ma sarebbe troppo complicato e noioso parlarne qui.

 

 

Nota tecnica: se l'imputato patteggia e il patteggiamento viene accolto il Giudice non può pronunciarsi sulle domande di parte civile e, pertanto, queste non vengono risarcite art. 444 n. 2 c.p.p.

 

Non è esatto: questo significa che IN QUEL PROCEDIMENTO non si puà pronunciare: ma nulla vieta alla controparte di agire con una causa in sede civile.

Mi sono espresso male e, per questo è sfuggita l'ottica processuale. In quel procedimento il Giudice non si pronuncia sulle domande delle parti civile e, ovviamente, queste ultime possono far valere le loro ragioni in un procedimento civile.

 

Tuttavia in un'ottica di correttezza processuale, l'avvocato difensore non dovrebbe avanzare proposte di patteggiamento se prima le parti civili non sono state soddisfatte. Nei processi per omicidio colposo degli incidenti stradali il pm non da il consenso al patteggiamento della pena se prima non ha la prova che la compagnia assicurativa ha risarcito in modo soddisfacente le vittime. (in genere paga l'assicurazione)

 

La cosa piuttosto ignobile è stato la richiesta di un patteggiamento ad una pena irrisoria per reati gravissimi. E' per questo che dico che il Comandante più che difendersi cerca solo di scamparla.

Se il mio assistito mi avesse chiesto di portare una proposta simile al pm mi sarei certamente rifiutato. Ma questa è solo una mia opinione professionale.

 

Sicuramente sono io che mi esprimo male, cercherò di essere più chiaro inoltrendovi alcune domande:

 

Per Schettino:

 

1) è normale che i passeggeri abbandonino in modo autonomo la nave senza un ordine del comandante?

2) è normale che il comandante alla notizia che i passeggeri stanno abbandonando la nave non se ne preoccupi e non cerchi di prendere provvedimenti?

3) qual'è la velocità e la distanza massima di una nave nel porre in essere la c.d. navigazione turistica? E' normale che questa sia posta in essere autonomamente dal comandante a sua discrezione su rotta e velocità (mi sembra che Sket volesse omaggiare il suo amico maitre che era abitante del Giglio)

4) il comandante è autorizzato ad abbandonare la nave con passeggeri ancora a bordo e senza aver dato alcun comando di abbandono nave?

 

Per la Compagnia:

 

1) è normale che in caso di allarme generale della nave il personale dell'equipaggio non sappia come radunare e controllare i passeggeri?

2) se il personale è riuscito perfettamente nel controllare l'evacuazione della nave perché sono state ritrovate persone morte per affogamento nei punti di ritrovo di emergenza?

3) come mai camerieri ed altro personale di bordo non conosceva la lingua italiana e la lingua inglese a mezzo della quale comunicare chiaramente con i passeggeri italiani e stranieri della nave?

4) perché il responsabile dell'unità di crisi della Costa, alla telefonata del Comandante con la quale l'avvisava di aver "combinato un guaio" non ha immediatamente avvisato la guardia costiera. Se il danno fosse stato irrisorio, poco male, falso allarme, altrimenti c'era da sbrigarsi.

5) perché a nave inclinata, l'allarme è stato lanciato da un passeggero al Comando dei Carabinieri di Grosseto?

6) Come funziona la catena di comando in caso di crisi? dove devono recarsi gli ufficiali? dove i sott'ufficiali? come viene garantito la stabilità della catena gerarchia di comando in caso di emergenza? In caso di interruzione della catena gerarchica come l'equipaggio deve agire?

 

Per la Capitaneria di porto e le autorità navali:

 

1) se c'è un sistema di monitoraggio del traffico navale perché un controllore non ha avvisato la costa concordia di procedere a velocità troppo elevata in considerazione dell'approssimarsi della costa?

2) perché alle numerose richieste di spiegazioni su che cosa stava succedendo a bordo, la Guardia Costiera non ha agito d'autorità cercando di parlare direttamente con il comandante e, magari, coordinarsi con lui sulle manovre d'emergenza d'attuarsi?

3) Perché il primo contatto con il comando della nave, la Guardia Costiera lo ha avuto quando il comandante era già su una scialuppa diretta verso casa?

 

Problemi che modestamente rilevo:

 

1) in caso di incidente (a prescindere dall'entità) l'ultima cosa che viene fatta è avvisare le Autorità, mentre questa dovrebbe essere la prima cosa da fare.

2) il controllo sulla navigazione dovrebbe essere meno "libero" ovvero le entrate ed uscite dai porti dovrebbero essere fatte ad una velocità bassa e se la nave supera tale limite i controllori dovrebbero avvisare la Guardia Costiera la quale dovrebbe intervenire.

3) il personale di bordo delle navi da crociera dovrebbe essere personale qualificato e, come tale, conoscere le lingue, conoscere alla perfezione le procedure d'emergenza, conoscere le dinamiche della nave in casi di emergenza.

4) In plancia ci dovrebbe stare solo il personale di servizio autorizzato e non, come nel nostro caso, nell'ordine: un maitre, una ballerina-animatrice, un ufficiale fuori servizio che era imbarcato sulla nave per una crociera, un direttore d'albergo ed altre persone non identificate.

5) Il timoniere doveva capire bene l'italiano o l'inglese per non sbagliare gli ordini e penso che sia essenziale eleggere una lingua ufficiale con la quale il comando si esprime. E questa potrebbe essere l'italiano o l'inglese ma non tutte e due contemporaneamente.

6) Dovrebbe essere vietato per i membri in servizio dell'equipaggio, ufficiali e non, bere alcolici quando sono in servizio.

7) in plancia ci dovrebbe stare solo il personale di servizio.

 

Questo a parer mio, se per voi tutto è andato per il meglio, allora sono sicuramente io che sono paranoico ma ad immaginare che il naufragio fosse disgraziatamente avvenuto in mare aperto mi viene la pelle d'oca....

 

In ogni caso, anche l'antico grido "si salvi chi può" funzionava bene, molti si salvavano...anche se non tutti...però vabbeh, si sa, navigare è pericoloso...l'uomo non ha le branchie quindi se è in mare e per di più magari paralitico su sedia a rotelle...beh allora diciamo che se l'è andata a cercare!

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Akula_Class, cercherò di rispondere alle tue domande.

per Schettino alla 1-2 e 4 è un NO, per la 3 velocità, distanza, sono legate al buon senzo del comando, in merito alle condimeteo, traffico,passaggi ristretti, ecc., il comandante è il comandante, al massimo la società, puo contestargli la cosa, se analizza le registrazioni del GPS.

per la compagnia:

i passeggeri, vengono istruiti/informati sulle procedure di abbandono nave, in tutte le cabine sono ben visibili appositi cartelli che descrivono i segnali e i posti da raggiungere per le varie emergenze, la stessa cosa è presente in tutti gli uffici pubblici, chissa quanti sanno come uscire dall'ospedale in caso d'emergenza.Teniamo anche conto del panico che si sviluppa in questi casi, purtroppo il personale deve gestire persone in forte stato di panico. Sul fatto che non conoscanobene l'italianoe l'inglese, avrei qualche dubbio, altrimenti come potrebbero prendere ordinazioni o quant'altro. se non sbaglio esiste un reato che si chiama procurato allarme o qualcosa del genere. la domanda 5 più che alla compagnia, si dovrebbe ascrivere al comanod della nave. per l'emergenza, ogni ufficiale, sottufficiale, marinaio e personale di camera, ha un relativo compito e posto asegnatogli.

per quanto riguarda la Capitaneria, ripeto che il sistema di monitoraggio che copre il cCanale di Piombinoi, non ha una scala tale da permettere di rilevare con esattezza la distanza dalla costa. La Guardia Costiera, si è mmessa in contatto per ben due volte con il comando di bordo e gli è stato risposto, che ha bordo era in corso un Black aut, e si stava provvedendo a risolvere il problema, nono stante questo ha dirottato in zona un pattugliatore della Guardia di Finanza..

per quanto riguarda i problemi che hai rilevato, per quanto riguarda il primo torniamo sempre al comando della nave, il controllo della navigazione, non è affatto libero, le entrate/uscita dai porti sono sempre controllate, a dbordo di ogni nave civile, vi è un pilota che consiglia le manovre al comandante, il personale a bordo ritengo sia qualificato per il ruolo da svolgere a bordo, la lingua della Costa è l'italiano, su una plancia come quella della Concordia, o altre navi di pari tonnellaggio, non è vietato che vi sia altro personale o ospite del comandante, l'importante è che non parlino e staino in disparte. fermo restando che a Scheyttino, nessuno ha fatto il test alcolemico, ritengo che come tutti coloro che svolgono mansioni nel tresporto, sia stato effettuato il ttest di abuso/uso di alccole droghe, come previsto dalle leggi in materia.

il "grido si slavi chi può ugnuno per se e Dio per tutti, credo che non sia più di moda, ed onestamente anche se glia aerei sono molto sicuri e controllati, se permetti tutte le volte che volo ho un certo disagio, cosa che non mi capita con i piedi per terra o sulla coperta di una nave.

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Grazie Squadrag54 per l'esaustiva spiegazione su alcuni dei punti da me sollevati. Confesso che la tua risposta mi ha fugato non pochi dubbi.

Con il medesimo spirito porto alla Tua cortese attenzione ed all'attenzione di chi vorrà rispondermi alcuni altri quesiti.

 

Pare che nessuno sappia il motivo per il quale la nave si sia inclinata. Mi spiego meglio: Pare che neppure i periti del Tribunale siano riusciti a capire il motivo per il quale la nave non sia affondata verticalmente anziché inclinarsi. Voi avete quale che idea in proposito?

 

Sket, dice ora che la colpa è del timoniere che ha eseguito il suo ordine di virata con un ritardo di quindici secondi, Vi sembra rilevante questo dato nella dinamica dell'incidente?

 

Pare sia confermato che i timoni siano rimasti bloccati durante tutta la manovra quindi Sket non ha avuto alcun merito nel portare in "rada" la nave ma sia stato solo una fortunata combinazione di eventi...il che mi fa impallidire ancor più...

 

Mi viene il dubio che stiamo andando OT perchè questa è la sezione "recupero" costa concordia e non "naufragio" .... chiedo si da ora scusa per l'eventuale disagio arrecato ai moderatori...

Ciao ciao

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Riguardo al ritardo nel virare, la nave in quindici secondi dovrebbe aver percorso, se ricordo bene i dati, circa un terzo della sua lunghezza: forse l'impatto non sarebbe stato evitato, ma sarebbe avvenuto in zone più lontane dagli organi vitali della nave, dando tempo e modo di gestire meglio la situazione. Però questa argomentazione non sta in piedi perché Schettino semplicemente non doveva portare la nave così vicina a terra: è come se qualcuno con una barca a motore falciasse un bagnante dentro le boe, potrebbe invocare tutte le scusanti del mondo che il punto rimarrebbe sempre quello, non avrebbe dovuto trovarsi lì.

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concordo con Secondo Marchetti, l'impatto sarebbe avvenuto lo stesso, per quanto riguarda le zone vitali, se avesse danneggiato eliche e timoni, cosi vicino alla costa il risuòltato sarebbe stato lo stesso. Sul perchè la nave si sia inclinata dal lato opppostao della falla consiglio il post di Varo 5 sulla stabilità della nave, le anvi sono brutte bestie , sopratutto quando imbarcano liquidi. Si i timoni erano bloccati, la nave era senza enrgia elettrica, onestamnet penso che qualcuno abbia usato la sua potente mano per portare la anve in costa.

Detto questo, è di ieri la notizia che il giudice non ha tenuto conto della relazione dei periti del GIP, ma ha disposto un ispezzione sugli apparati della nave, chissà cos atroveranno i periti, dopo uno sbandamento di 40°, più di un anno in acqua e il successivo raddrizzamento.

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sono d'accordo anch'io con Secondo Marchetti, al di là della virata prima o dopo, semplicemente li la nave non ci doveva stare. Il problema però non è di facile soluzione penalistica. L'azione del timoniere infatti potrebbe essere un'azione che interrompe il nesso causale tra l'azione dello Sket e l'evento, ovvero il danno ivi compreso l'omicidio colposo.

 

In ogni caso ciò non avrebbe alcuna rilevanza sui reati di abbandono di nave, abbandono di persone incapaci e mancata cooperazione con autorità marittime.

 

Insomma, non vi sto ad annoiare su particolari tecnici ma non sarà un processo facile.

 

Mi sembra strano che non si tenga conto della relazione dei periti...quelle relazioni, se non erro, sono state fatte in incidente probatorio quindi confluiranno nel fascicolo del dibattimento come prove già assunte. Semplicemente si faranno altre perizie sul relitto per poi confrontare i risultati con quelle precedenti.

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  • 1 month later...

05 novembre 2013
il caso
Concordia, Ultimatum
di Orlando a Piombino

Genova - A spuntarla non sarà solo chi presenterà le credenziali giuste, con un progetto adeguato e le capacità per farlo in sicurezza. Anzi, questi sono requisiti che i porti possono persino non vantare, almeno in partenza. Prima di tutto è necessario procurarsi un “padrino” politico che spinga perchè a vincere sia il proprio territorio.

La demolizione della Concordia è un affare politico, prima che tecnico ed è tutto interno al Pd. Ma la partita non è ancora chiusa.

Il governatore della Liguria Claudio Burlando, come riporta il Corriere della Sera, è andato a colazione con Michael Thamm, Ceo di Costa Crociere e gli ha offerto il porto di Genova. E’ fatta? «E’ un’alternativa come altri porti italiani che si sono candidati in questi mesi», dicono più fonti all’interno della compagnia. Una carta giocata dal Pd locale per ottenere la commessa: «Il porto di Genova è pronto e al massimo dovremmo fare un po’ di dragaggi per il pescaggio della nave», spiega da mesi Luigi Merlo, presidente dell’Authority e altro esponente democratico.

Genova sta tentando la fuga in avanti, ma non ha fatto i conti con il resto del partito che guida le altre agguerrite Repubbliche marinare del Pd.

A cominciare dalla Toscana: l’ultima parola per capire la rotta dell’ultimo viaggio della Concordia, spetta a Enrico Rossi, il presidente della Regione e Commissario per l’adeguamento del porto di Piombino. Rossi è grande esponente Pd e a Roma ha un peso forte: «La vera partita la giocano lui e il ministro all’Ambiente Andrea Orlando» spiega una fonte romana «Per ora rimane Piombino, ma Rossi è un uomo ragionevole e se Piombino non dovesse essere pronto, non si opporrà ad una alternativa». E il rischio è forte: l’ultimo viaggio della Concordia è previsto per la primavera 2014 come confermano fonti della compagnia da crociera e lo scalo necessita di lavori pesanti. E’ fatta per Genova? «Manco per sogno - dicono da Roma - E le spinte di Civitavecchia? Sono così forti che trainerebbero sino al porto il relitto». Il Sindaco di Civitavecchia è l’ex deputato, potentissimo esponente del centrosinistra, Pietro Tidei che lavora in coppia con la figlia Marietta, degna erede democratica del padre a Montecitorio. Il Pd laziale non lascerà la presa solo per una colazione genovese e gli effetti si sono già fatti sentire perchè, sostengono al “porto di Roma” che con pochi e rapidi interventi si potrebbe attrezzare anche Civitavecchia per lo smaltimento. Il trionfo della volontà politica.

La terza sponda è quella siciliana: «Palermo è svantaggiata solo perchè distante rispetto al Giglio, ma in quanto a peso politico, ci sono due pezzi grossi del centro sinistra come il presidente della regione Crocetta e il sindaco Orlando». La guerra degli Orlando? Quello spezzino, il ministro, cerca di mettere paletti per tutti i suoi compagni di partito. Ieri a poche ore dalla sirena genovese, ha puntualizzato: «La Concordia sarà smaltita in Italia, il porto attualmente prescelto è quello di Piombino ma ci sono anche altre città italiane candidate se quella toscana non dove essere attrezzata al momento giusto». Come a rimbrottare per la fuga in avanti il Pd genovese e il governatore Burlando: il partito non si aspettava un apprezzamento da parte del ministro, ma nemmeno un altolà così secco: «Ma Orlando non poteva mica dire cose diverse - raccontano da Roma. Sta facendo l’equilibrista, camminando sopra il filo della vasca degli “squali” che stanno attorno al relitto» racconta un’altra fonte romana. Orlando concederà a Piombino altro tempo (poco) se le banchine non saranno pronte entro il tempo stabilito, cioè primavera 2014, dopo la prua del relitto virerà verso un altro porto italiano.

L’unica certezza per ora è la volontà di Orlando di garantire l’italianità della commessa, in condizioni di sicurezza, perchè i 300 milioni siano parziale indennizzo dell’incidente e dei lavori successivi: «Ci manca solo che la parte più remunerativa finisca in Turchia, a Smirne». Eh già, non sia mai che vincano i Saraceni.

simone.gallotti@ilsecoloxix.it
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DA SHIPPINGONLINE 06 / 11 / 2013

 

Non vorrei che questa faccenda finisse come quel povero cane che aveva due padroni! :sad:

 

A mio parere il "mensolone" subacqueo su cui appoggia la nave è idoneo a tener per un lungo periodo...ma perchè perder altro tempo?


I

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  • 2 months later...

LA 33° VITTIMA... :sad:

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Costa Concordia, sub spagnolo muore sotto il relitto
Grossetto -Il subacqueo è stato immediatamente soccorso dallo staff medico e paramedico del cantiere e successivamente dal personale del 118, ma la situazione è apparsa subito grave.

01 Febbraio 2014

Grosseto - Un sommozzatore spagnolo di 30 anni è morto oggi mentre stava lavorando sotto il relitto della Costa Concordia all’Isola del Giglio. L’incidente è avvenuto questo pomeriggio nell’area del cantiere. Pare che il sub sia rimasto incastrato tra le lamiere mentre era impegnato in un’immersione dedicata a operazioni preliminari all’installazione dei cassoni sul lato di dritta della nave che dovranno riportare la Concordia in galleggiamento. Il subacqueo è stato immediatamente soccorso dallo staff medico e paramedico del cantiere e successivamente dal personale del 118, ma la situazione è apparsa subito grave. Un elicottero del 118 ha recuperato la salma.

Il Consorzio Titan Micoperi, impegnato nel cantiere per la rimozione della Costa Concordia all’Isola del Giglio, ha comunicato in una nota che la dinamica dell’incidente è in fase di accertamento e «gli uomini e le donne del consorzio desiderano esprimere la propria vicinanza ai familiari del loro collega scomparso». L’uomo si chiamava Israel Franco Moreno, era originario de La Coruna ed aveva 40 anni. Il sommozzatore probabilmente si è tagliato ad una gamba rimasta incastrata in una lamiera e poi sarebbe morto per dissanguamento e conseguente scompenso cardiaco. Il primo a soccorrere Israel Franco Moreno è stato il compagno di immersione. Quando lo spagnolo è stato tirato fuori dall’acqua, ed è stato soccorso dai sanitari sulla piattaforma che ospita il personale, era ancora cosciente.

In passato ci sono già stati incidenti sul lavoro al personale che lavora al cantiere della Costa Concordia ma questo decesso è il primo infortunio mortale che avviene al Giglio durante operazioni tecniche al relitto. Il 26 aprile 2013 un altro sub impegnato nei lavori alla Costa Concordia era morto, ma avvenne per cause naturali e non per un incidente di lavoro: la vittima era un filippino di 54 anni trovato morto nella doccia della sua camera a bordo della nave albergo Pioneer che ospita il personale; risultò che la sua ultima immersione risaliva a oltre 36 ore prima della morte e anche per questa distanza di tempo non fu collegata alle attività subacquee. Il 23 aprile 2013, un medico di 42 anni, in assistenza ai sub del cantiere, cadendo all’indietro da una scaletta di un rimorchiatore riportò un trauma cranico e si fratturò la clavicola. Il 24 maggio 2013 un operaio inglese di 30 anni rimase ferito mentre erano in corso operazioni di trivellazione, rimanendo lievemente schiacciato su una piattaforma.
ALSO ON Cruise & Ferries

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Da THE MEDI TELEGRAPH 01 Febbraio 2014

 

Non ho ben capito le circostanze che han portato al decesso del sub Spagnolo.

 

In ogni caso porgo le mie condoglianze alla Famiglia ed ai Colleghi.

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Condoglianze alla famiglia :sad:

 

Come si legge, durante un'immersione si dev'essere tagliato con delle lamiere e il dissanguamento ha portato alla morte...Questa nave sembra maledetta.

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Non ho ben capito le circostanze che han portato al decesso del sub Spagnolo.

 

 

Come si legge, durante un'immersione si dev'essere tagliato con delle lamiere e il dissanguamento ha portato alla morte...Questa nave sembra maledetta.

Mi son espresso male: volevo dire che le circostanze del decesso non mi convincono...

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  • 2 months later...


Costa Concordia, lavori bloccati


Grosseto - La decisione è stata presa dall’Osservatorio di monitoraggio che non ha concesso l’autorizzazione per il montaggio dei cassoni sul lato di dritta poichè non sono ancora noti né i modi di trasporto né il porto di destinazione finale.

aprile 30, 2014
Grossetto - Sono stati bloccati i lavori per la rimozione della Concordia dal Giglio. La decisione, si apprende, è stata presa dall’Osservatorio di monitoraggio che non ha concesso l’autorizzazione per il montaggio dei cassoni sul lato di dritta poichè non sono ancora noti né i modi di trasporto né il porto di destinazione finale. Il blocco temporaneo dei lavori avrà comunque delle ripercussioni sui tempi di spostamento della nave, come aveva paventato il commissario per l’emergenza Franco Gabrielli nell’audizione di una settimana fa al Senato. In quella occasione infatti il capo della Protezione civile aveva ricordato che la mancata scelta del porto finale aveva delle ripercussioni dirette sui lavori che si stavano svolgendo al Giglio e dunque sulla rimozione stessa della nave. Nei giorni scorsi al Giglio è arrivato, ed è stato installato, il primo dei diciannove cassoni (Sponson) che dovranno essere montati sul lato di dritta, quello emerso dal mare, per consentire il rigalleggiamento della nave.

L’Osservatorio però non ha concesso l’autorizzazione all’installazione dei successivi cassoni e questo proprio perché manca la decisione sul porto di destinazione finale. Se, infatti, il relitto dovesse essere portato via con la Vanguard - la meganave olandese che ingloberebbe la Concordia per portarla presumibilmente in un porto estero - dovrebbe necessariamente essere svuotata di tutti i liquidi presenti al suo interno, per consentirgli di avere maggiore stabilità. Un’operazione che, una volta montati i cassoni, potrebbe essere fatta solo attraverso uno sversamento in mare dei liquidi stessi, cosa che provocherebbe un inquinamento ambientale. Oppure bisognerebbe prima trainare la Concordia in un porto intermedio, per svuotarla dei liquidi e successivamente caricarla sulla Vanguard. Di qui la decisione dell’Osservatorio di non autorizzare il montaggio degli altri cassoni fin quando non saranno chiari e definiti i metodi di rimozione della nave dal Giglio e il porto dove sarà smantellata.

«Sulle scelte della rimozione del relitto si è generata una situazione molto grave e assai preoccupante. Costa Crociere chiarisca immediatamente le modalità di rimozione e il porto di destinazione e si riprenda la corsa dei lavori per raggiungere quel traguardo che attendiamo da tre anni. L’Isola del Giglio non può permettersi di aggiungere ulteriori danni a quanto fin qui ha già, suo malgrado, subito». A dichiararlo il sindaco del Comune di Isola del Giglio Sergio Ortelli dopo le notizie relative alla decisione di fermare l’installazione dei cassoni poichè non sono ancora noti né i modi di trasporto né il porto di destinazione finale. «Già un mese fa - prosegue Ortelli - dissi che era importante fare chiarezza sulle modalità di rimozione e lo feci non a caso. Era la dimostrazione che ancora una volta che il Giglio chiedeva a chi ha l’esclusiva responsabilità della vicenda e cioè la parte privata, un chiarimento doveroso. Perché si faccia quanto prima chiarezza ho chiesto al Prefetto Franco Gabrielli la convocazione di un Comitato Consultivo straordinario».

«L’Osservatorio ci ha chiesto delle informazioni supplementari dal punto di vista ambientale considerando carente la documentazione su una delle due ipotesi di rimozione del relitto, quella che riguarda la nave olandese Vanguard. È stato un atto corretto e noi in qualche giorno presenteremo all’Osservatorio quel che ci è stato richiesto per poter riprendere i lavori». Così, ha riferito Sergio Girotto, rappresentante del Consorzio Titan Micoperi, che sta operando per la rimozione della Costa Concordia, sullo stop ai lavori di montaggio dei cassoni di galleggiamento. Girotto ritiene che la sospensione del lavoro di montaggio durerà solo pochi giorni. «Una volta ottenuto il via libera dall’Osservatorio al quale tra l’altro abbiamo chiesto di avere un’autorizzazione per il montaggio di tutti i cassoni, e non di uno per volta - prosegue Girotto -, riprogrammeremo la tabella di marcia dell’operazione anche alla luce del buon esito del montaggio del primo dei 19 cassoni, quello più complicato, che ci fa essere ottimisti. L’operazione si è infatti svolta in due giorni, a fronte di una previsione di tre, e questo ci fa pensare ad un riduzione dei tempi».
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Da THE MEDITELEGRAPH 30 Aprile 2014

 

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Costa Concordia, lavori bloccati.................

 

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Pare trattarsi di una mera speculazione per forzare l'opzione Piombino.

Lo sversamento dei liquidi è un pretesto che non regge; qualsiasi metodologia di recupero/trasporto avrebbe comunque presupposto l'esaurimento della nave, salvo quella dell'aggiogamento dei cassoni di spinta, ma il successivo rimorchio in loro potere, per motivi di sicurezza, sarebbe possibile solamente verso un un porto vicino.

In assenza di bacini idonei per larghezza e profondità di soglia, sarebbe necessaria per la demolizione dello scafo la sua 'immissione in una tura, più o meno la soluzione prevista per il porto dirimpettaio.

Ora, dopo due anni, si scopre “l'acqua calda” per ostacolare l'impiego del Vanguard che consentirebbe un più lungo percorso in sicurezza e come di norma si tenta di cambiare le regole nel corso della partita.

L'eventuale fuoriuscita di idrocarburi può essere contenuta da cinture di panne, poste attorno alla nave bacino e ripompata in apposite bettoline di raccolta; altri inquinanti in soluzione, purtroppo se ne sono andati da tempo e non vi sono grosse problematiche per la raccolta di materiali solidi.

 

Questa è una nota congiunta, rilasciata in data odierna da Costa Crociere e Consorzio Titan – Micoperi:

 

Costa: rimozione il prima possibile -“Ieri è stata ritirata una richiesta che era stata avanzata per l’installazione del solo cassone S12 e, contestualmente, è stata confermata all’Osservatorio la richiesta di autorizzazione per l’intera fase di installazione dei 18 cassoni di rigalleggiamento mancanti, ivi incluso lo stesso cassone S12″. Si sta lavorando per fornire alcuni approfondimenti richiesti dall’Osservatorio in merito agli aspetti ambientali legati ad opzioni di trasporto diverse dal rimorchio tradizionale. Costa Crociere e il Consorzio Titan Micoperi auspicano che le problematiche sollevate in merito alla prosecuzione dell’installazione dei cassoni siano risolte al più presto e confermano il proprio impegno alla rimozione del relitto della Concordia quanto prima possibile, in piena collaborazione con le autorità competenti”.

 

Sembrano fiduciosi. :sad:

Modificato da danilo43
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Non mi riferivo ovviamente al bacino Fincantieri 370x68 metri di Palermo, di cui peraltro non conosco la profondità di soglia, ma un rimorchio del genere mi parrebbe un grosso azzardo, non essendo nota l'integrità strutturale del relitto. Vorrei proprio vedere chi si assumerebbe la responsabilità di attestare l'idoneità alla navigazione.

Oltre 300 nm a non più di 3/3,5 nodi. Quattro giorni in cui potrebbe succedere di tutto !

Modificato da danilo43
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Non conoscendo nulla dell'aspetto tecnico, non interloquisco nel campo. Però ho notato uno sgradevole aspetto della diatriba tra porti: ricordo per esempio un servizio giornalistico in cui Palermo (interviste e testimonianze di maggiorenti vari, di operai portuali ecc.) avocava a sè il diritto alla demolizione non perché ci fossero maestranze particolarmente qualificate, bacino particolarmente profondo o comunque adatto ecc., ma semplicemete perché....Palermo ha bisogno di lavoro!!.

Ecco, fermo restando il dirittio al lavoro, che comunque attanaglia tutti, spero che la scelta sia fatta in base a ragioni qualitative e razionali, e basta..

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