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Recupero Costa Concordia


Squadrag54

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Il mio piccolo pensiero, sperando di non arrivare troppo in ritardo.

 

Il naufragio della Costa Concordia è stato, come tutti i naufragi, una tragedia: ci sono state vittime umane, persone traumatizzate da un'esperienza molto forte e gli abitanti di un'isola segnati per sempre da questo fatto (il fatto che qualcuno di loro ne abbia tratto un qualche vantaggio economico è ininfluente).

Quella nave e, soprattutto, la sua condotta da parte del suo capitano e della magioranza di ufficiali e sottoposti hanno dato a tutto il nostro Paese un'immagine pessima, colpendo in particolare la categoria dei marittimi.

 

Come tutte le cose, però, c'è un rovescio della medaglia: le operazioni di messa in sicurezza e, successivamente, di recupero del relitto sono da considerarsi un'impresa titanica e dal successo insperato, che ha evitato che il tutto si trasformasse in un'annosa questione "all'italiana", dove la burocrazia e la politica dilatano i tempi per agire, e in un disastro ambientale; per questo risultato sobbiamo ringraziare il consorzio che ha provveduto a tutto questo, tra il cui personale non mi pare di ricordare alcun politico e, pertanto, quest'ultima categoria non ha alcun diritto di crogiolarsi al sole di questo successo.

 

 

"Parbuckling project - project completed", come dice il suo portale informatico: il relitto è al sicuro a Genova, la sua proprietà trasferito al consorzio Saipem/San Giorgio del Porto che ne curerà la demolizione.

 

Non mi dilungo oltre, ma aggiungo il rispettoso silenzio per le vittime, quelle che sono scomparse e quelle che sono vive, ma porteranno con sé il ricordo di quella notte.

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si, c'è molto da dire (e approfondire) sulle responsabilita, cui aggiungerei anche il modo odierno di fare giornalismo che certo non giova.

e c'è anche da ricordare che è un luogo oggetto di vittime.

 

Su altri punti però non sono d'accordo. Il Concordia non poteva (ancora) essere affondato senza danneggiare l'ecosistema marino. la bonifica non era stata fatta (come invece avviene per le navi impiegate ad hoc) e non è possibile determinare quali danni avrebbe fatto. Recupero e demolizione sono esattamente quello che si doveva tentare, non c'era bisogno di fare altri danni.

 

Anche sul successo del recupero, che forse andava differentemente valorizzato, penso si possa discutere. L'italianissima Micoperi, socia di Titan, ha guadagnato notevolmente nel mondo dell'off-shore, e non è che prima fosse considerata scadente, anzi! In questo e nel materiale recuperato si puo dire, penso, che un disastro è stato trasformato in una risorsa.

 

Aggiungo, parole della famiglia Bartolotti - proprietaria di Micoperi-, che l'Italia che lavora non è assolutamente sottovalutata nel mondo e le nostre eccellenze (che non sono poche) sono ben tenute in considerazione nel mondo.

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Vorrei cortesemente ricordare a tutti che l'innominabile... governa il mare come Nettuno, comanda ai venti come Eolo, e per finire cammina sulle acque senza bagnarsi come un povero nazzareno di mondiale conoscenza......

possiamo inchiodarlo ad una croce anche lui? io ci metto volentieri il martello e dei bellissimi chiodi forgiati d'epoca....

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Va bene. Come (ancora) moderatore , vi prego di non prendere sentieri poco controllabili...Esiste una magistratura.

Comunque credo che eliminerò post che a mio parere siano inadatti. Anche se capisco. Ma di solito l'irritazione dura poco.

Modificato da malaparte
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Innanzitutto, al di là delle nostre diverse opinioni, :smiley19: mi congratulo :smiley19: con tutti Coloro che, ad ogni livello, han lavorato per il recupero ed il trasferimento del relitto!

Specie per il viaggio, coloro che han preso questa decisione han avuto :smiley19: coraggio! :smiley19:

 

...TUTTAVIA :sleep: ...

Hanno trasformato un funerale in una farsa

..... trasformare un disastro in uno show di efficientismo italico..... Visto che il relitto della Costa Concordia arriva con a bordo i resti dell'ultimo disperso: dovrebbe essere essere osservato silenzio, con bandiere a mezz'asta e marinai a capo scoperto, e non dovrebbe essere l'ennesima passerella per spots, politici o parapolitici.


.....quel triste figuro che risponde al nome di (cte) Palombo, inventore, diffusore e difensore della pratica dell' "inchino".

Concordo sulla farsa: il relitto doveva esser trasferito a GEnova. Punto e basta! Inoltre un tempo le Autorità si spostavano per i vari e/o le consegne delle nuove navi: il fatto che ora si spostino per ricevere un relitto la dice lunga sui "mala tempora" in cui viviamo. Ho persino letto che in serata c' è stato un ricevimento con rinfresco nel più esclusivo circolo cittadino...

 

Già più volte ho manifestato le mie idee in merito agl' "inchini": praticamente credo di esser il solo del Forum ad esser favorevole a tali manovre SE fatti in sicurezza con timonieri che ben comprendono gli ordini del C.te. Leggendo la memorialistica navale si capisce che l' "inchino" è una pratica eseguita, conosciuta e tollerata assai prima del C.te Mario PALOMBO.

 

... con i milioni di polemiche ambientaliste che sarebbero sorte (ci si dimentica sempre quanto i reliti diventino ecosistemi perfetti)

Giusto! Son stato al Giglio già dalla Primavera successiva al naufragio: i titolari del diving center a cui mi appoggiavo mi han riferito che il relitto era pieno di pesce.

 

Ora le direttive ministeriali prevederebbero la rimozione del grande "mensolone" subacqueo cui è stata appoggiata la nave. Ma molti abitanti del Giglio vorrebbero che rimanesse dov'è proprio per evitare di arrecare un nuovo danno ambientale. Personalmente concordo con quelle persone: il "mensolone" dovrebbe rimanere lì.

 

 

Concordo in toto su quanto scritto dal com.te Pellicano.

 

Nulla da eccepire sulla complessa e riuscita operazione di recupero e rimorchio del relitto: sicuramente un successo, anche se analoghe procedure sono state poste in essere nel passato più o meno recente. Al recupero del Bolzano aggiungerei quello di due corazzate semiaffondate a Taranto dopo l'attacco inglese dell'11 novembre 1940.

Ma il punto non è questo.

 

Il punto è ben altro: ho come l'impressione che - con l'autocelebrazione di questi giorni - si tenda vieppiù a cercare di non far emergere tutta una serie di responsabilità collaterali alla cialtronaggine di Schettino e in parte già evidenziate da Pellicano. Più nella fattispecie:

- La connivenza della Compagnia che, come risulta dalle registrazioni e da alcune condanne già comminate, ha tentato - in accordo con Schettino - di pararsi le spalle per un tempo gravemente lungo prima di arrendersi all'ineluttabilità dei fatti.

- La pratica degli "inchini" (voluta e attuata, ad onor del vero, non solo dalla Costa ma da praticamente tutte le Compagnie), che ha trovato illustri mentori proprio in seno alla Costa: non conosco di persona il com.te Palombo, ma la sua posizione in questa vicenda - dall'esterno - non mi appare la più lineare e cristallina.

- L'acquiescenza delle Capitanerie di Porto competenti per zona, che per anni hanno tollerato le pratiche degli inchini: bisognerebbe approfondire perché, e perché non hanno mai impedito (ne avrebbero gli strumenti, eccome!) l'esecuzione di manovre oggettivamente pericolose, prive di senso e tali da mettere a rischio vite umane e navi. Le attuali navi da crociera sono grandi e sottopotenziate per eseguire manovre sottocosta prive di senso come gli "inchini", e prima o poi un fattaccio come quello della Costa Concordia sarebbe successo.

- Le normative emanate dal RINA (che a sua volta applica normative sovranazionali del SOLAS), che consentono che navi come la Costa Concordia abbiano un solo quadro elettrico e - soprattutto - enormi locali sotto la linea di galleggiamento privi di compartimentazione e tali da far allagare, in caso di falla, decine di metri di cubature interne, creando masse e specchi liquidi assolutamente ingovernabili.

 

In tutto questo:

- La Costa ne è uscita indenne;

- Le Capitanerie pure, e il com.te De Falco con il suo "Caz-zo torni a bordo", pur operando con correttezza e professionalità, ha parato involontariamente il di dietro a tanti suoi superiori che - negli anni - non sono intervenuti quando ancora non c'erano scappati dei morti.

- Anche il RINA ha salvato la pelle. Si dovrebbe ricordare che, poco tempo dopo il naufragio, il presidente Scerni del RINA fu "dimissionato" perché, in pratica, aveva fatto osservazioni analoghe a quelle appena esposte.

 

Con tutto ciò, è ovvio, non intendo né rendere meno gravosa la posizione di Schettino nè - tantomeno - giustificare il suo operato. Per quello che ha fatto andrebbe impiccato: in altri paesi e in altri tempi sarebbe stato cortesemente invitato a suicidarsi.

Il problema (o meglio, il punto che stravolge tutto quanto) è che, abbandonando la nave come ha fatto e dimostrandosi il vigliacco, l'incompetente e il criminale che è, Schettino ha reso un grosso favore a quanti andrebbero sanzionati insieme a lui per quello che è successo: scappando, ha salvato il cu-lo a tante persone ed enti che fanno parte di una catena di responsabilità (e di marciume) di cui lui è soltanto un anello, per quanto il più grande e il più marcio. Facile, ora, dargli addosso, per evitare danni personali.

 

Se i politici che oggi verranno a Genova a gloriarsi di una vicenda su cui non c'è NULLA da festeggiare provassero a far chiarezza sui punti sopra esposti, allora opererebbero davvero per il bene dell'Italia e della sua marineria.

Viceversa, saranno soltanto i protagonisti di un "Grande Fratello" marittimo che come tale suscita soltanto tristezza, vergogna e profondo senso di impotenza da parte di quanti - professionalmente o diportisticamente - vanno per mare con rispetto delle regole, delle normative, del buon senso e - soprattutto - dell'intelligenza.

Concordo col Frà ed aggiungo...

 

A mio parere i recuperi della corazzata LEONARDO da VINCI a TAranto e quello dell' incr. TRIESTE a La Maddalena con successivo rimorchio ( :smiley19: a scafo capovolto! :Italy: ) per quest' ultimo a La SPezia, considerando i tempi e le tecniche di allora, furon imprese ancora più grandi e SOPRATTUTTO con l' ingegno ed il lavoro al 100% Italiano!

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Un piccolo pensiero ad una bella nave su cui ho viaggiato durante una bella settimana di ferie!

 

Ammetto, direi confesso!, che ero indecisa se rivolgermi direttamente alla nave oppure se stare generica … nel blog di Ezio il marinaio (lavocedelmarinaio) c’è quella versione, quella più … “pazza”, ma forse … quella più sentita! :blush:

 

 

 

Costa Concordia non molla!

 

Per mesi l’ho vista sofferente, adagiata su un fianco, triste per quella sosta forzata!

Se poi pensavo che solo pochi anni fa mi ha fatto solcare il mare per una fantastica settimana di navigazione ... no, non dovevo pensarci!

L’ho vista poi rimettersi in piedi, o meglio rimettersi dritta, grazie all’aiuto di esperti e di marinai competenti. Ha infine ospitato, sul suo dorso di balena ferita, una squadra di gente specializzata; quante persone si sono prese cura di lei! Ne valeva la pena perché lei non si è mai arresa!

L’altro giorno finalmente l’ho vista salpare, circondata da un bel gruppo di “amici” naviganti che la accompagnavano nel suo ultimo viaggio.

Sembrava avesse le stampelle; era boccheggiante, con quell’acqua alla gola (la prua molto affondata), che pena mi ha fatto. Però emetteva ancora un "debole" segnale … non ha mai mollato, fino all’ultimo, e così, grazie a quel suo ultimo battito ... l’ho seguita saltuariamente lungo la rotta nel sito MarineTraffic.

Ora è arrivata nel porto di Genova! Ben arrivata!

Grazie a tutti coloro che si sono occupati di lei e che la hanno “curata” fino all’ultimo suo giorno.

Ciao Costa Concordia!

 

Roberta

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beh, se notiamo dove si sarebbe tenuta la conferenza... :rolleyes:

 

seriamente, a me sembra una mossa di natura giuridica; non sarei sorpreso se i legulei della difesa avessero un qualche ruolo in quest' iniziativa.... se qualcuno venisse in possesso degli atti, credo che il buon Andrea sarà lieto di darci un occhiata professionale :wink:

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

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E poi ci lamentiamo se le nostre università arrancano sul fondo classifiche internazionali... considerata la natura degli "esperti" che ricevono pure un "riconoscimento accademico".

 

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/schettino-sale-cattedra-insegna-gestire-panico-1043199.html

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Notizia gonfiata. Vecchia di un mese, non c'entrava l'Università, non è stata una lectio magistralis, ma un breve intervento ecc.

http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/14_agosto_06/concordia-schettino-sapienza-parlare-naufragio-4c684758-1d44-11e4-863e-cfd50bac8a56.shtml

Iniziativa comunque ruiporovevole, ma notizia gonfiata.

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Beh insomma, Malaparte, notizia gonfiata poi fino a un certo punto.

 

Un imputato di disastro colposo, naufragio, su gravano sospetti (anzi, un po di più sentite le registrazioni) di essersi impanicato e di avvere lasciato la nave al suo destino, e lo si chiama a discutere della 'sua versione dei fatti' (ma non c'è un processo in corso???) e pare, dal tuo link, che abbia anche commentato quanto detto prima da altri esperti?

 

Ma questo non ha il senso della vergogna, e non uso 'onore' perchè è davvero un termine sconosciuto.

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Be', visto che mi citi per nome

Notizia gonfiata.
Iniziativa comunque riprovevole, ma notizia gonfiata.


Beh insomma, Malaparte, notizia gonfiata poi fino a un certo punto.

Visto che mi citi per nome, pardon, per nickname...ma ormai qui tutti mi conoscono per nome e cognome, ripeto quello che ho detto. Non era una lectio magistralis, era un'iniziativa (riprovevole) di un docente, non era rivolta agli studenti della Sapienza, non era un intervento conclusivo di un paio d'ore, ma un intervento di un quarto d'ora, ecc.


Ripeto , la notizia è gonfiata a fini scandalistici. Chiudo qui.

E siccome non credo a nulla, non so se sia vero che il rettore ha reagito subito (e non dopo avere letto le reazioni sul web), ecc. Punto.

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  • 11 months later...

Ormai i riflettori sono spenti e nessuno più sembra parlarne, ma la serietà (quella che dicono non essere italiana) sta procedendo coi lavori. n piccolo trafiletto sul Corriere Romagna e su Firenze post -da cui proviene l'immagine- (non ho ancora trovato altro), informa che il pontone Micoperi 30 sta procedendo alla rimozione delle piattaforme impiegate come falso fondale per il recupero della Costa Concordia. In particolare il comunicato stampa di Micoperi informa che:

 

«La piattaforma è stata sollevata dalla Micoperi 30. In questa prima fase verranno rimosse quattro piattaforme che con il pontone Mic 2 verranno trasferite, al termine della prima settimana di agosto, alla base Micoperi di Ortona. Le ultime due strutture verranno, invece, rimosse e trasferite a fine agosto.
Sull’isola abbiamo 195 persone operative – ha spiegato Silvio Bartolotti l’ad dell’azienda di Ravenna – che sono impegnate nei lavori di pulizia del fondale per restituirlo nelle condizioni in cui si trovava prima del naufragio. Dello stato di avanzamento dei lavori sono costantemente informate sia le autorità che la cittadinanza».

 

Le piattaforme, che insieme alle 24mila tonnellate di sacchi di malta cementizia hanno costituito l’appoggio artificiale su cui la Concordia è stata adagiata in attesa di essere rimossa, hanno grandezza variabile e arrivano, per quelle più grandi, ad un peso di circa 1.000 tonnellate, con dimensioni di 32 metri di lunghezza per un’altezza di 22 metri.

 

RECUPERO-PIATTAFORMA-2.jpg?resize=600%2C

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  • 6 months later...

A quanto si legge sull'ANSA http://www.ansa.it/mare/notizie/rubriche/shippingecantieri/2016/01/31/concordia-a-4-anni-da-naufragio-nave-sta-per-morire-_6fad4b31-2603-4333-a4cb-f615a0fb0b6e.html manca ormai poco alla fine della demolizione. Guardando su Google maps il porto di Genova, , mi chiedo se sia per caso quello che si vede al molo Cagni.

 

 

Modificato da malaparte
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  • 6 months later...

Si sta per concludere la storia della M/N Costa Concordia: negli ultimi mesi, i ponti della nave sono stati smantellati e ora rimane lo scafo, reso galleggiabile, e solo due dei cassoni usati nell'operazione di recupero e rimorchio:

 

Lo scafo ormai ridotto al minimo con il taglio dei ponti (resta solo dal ponte zero in giù, il reparto macchina) è stato messo in condizioni di galleggiare da solo rendendo stagni alcuni compartimenti di quel che resta della nave, che è pronta quindi per iniziare la fase quattro del progetto di ship recycling: l’operazione finale di smantellamento. Sarà effettuata la rimozione degli ultimi allestimenti interni, la pulizia delle aree per arrivare alla demolizione definitiva di tutte le strutture con lo smaltimento o il recupero dei materiali di risulta.

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