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Il Passo Più Lungo Della Gamba: L'aerografo


Akula_Class

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Ciao ragazzi,

 

apro questo post per parlare di aerografia però, spero, in modo diverso da quanto è stato fatto sinora sui vari siti web.

Premetto che è da circa un anno che medito l'acquisto di tale strumento. Secondo me rappresenta un vero e proprio salto del modellista. Quando compri il tuo primo aerografo apri un nuovo mondo ed è come se ricominciassi da zero.

Venendo al dunque, le mie esigenze:

 

- silenziosità: l'aerografo, si sa, è collegato ad un compressore e il compressore fa casino ergo trovare una soluzione. Io vivo in appartamento quindi è questione di vita o di morte.

- costi: occorre spendere per poter acquistare l'attrezzatura necessaria in quanto i pezzi "costosi" sono due aerografo e compressore, a cui si aggiungono i vari colori i kit di pulizia, vasca ad ultrasuoni ecc ecc

- spazio: spesso lo spazio a disposizione del modellista è poco quindi un occhio agli ingombri è doveroso.

- vantaggi: ne vale la pena spendere? e se poi compro tutto e trovo che ogni aerografata è un lavoro troppo laborioso?

 

Le soluzioni da me trovate in un anno:

 

Silenziosità.

 

non vi sto ad ammorbare con la descrizione di tutti i vari tipi di compressore esistenti in commercio perchè sicuramente ne avrete già sentito parlare. mi limito a dire poche cose.

Se avete bisogno di silenzio scordatevi tutti i compressori del brico center ecc perchè fanno un casino d'inferno. Il rumore massimo consentito per un uso senza rincoglionire è di 45db ed è già una soglia bella alta.

Avrete bisogno di un compressore con serbatoio o no? bella domanda....io di tutto quello che ho letto e studiato ho potuto capire che la sorgente d'aria più è stabile e più è facile utilizzare un aerografo decentemente ergo sarebbe meglio, ma non indispensabile, il serbatoio.

i compressori più silenziosi (35db) esistenti in commercio sono quelli fatti con il motore del frigorifero (a bagno d'olio) che fanno lo stesso rumore del frigorifero, quindi nulla....tutti gli altri compressorini in commercio c.d. "silenziosi" fanno sui 45db quindi abbastanza rumore.

Due le possibili soluzioni:

 

ECONOMICA:

 

non ci sono balle, secondo me, l'unico compressore in commercio che vi permette silenziosità decente e spesa contenuta è il Sagyma AS128 ovvero questo:

 

acquistabile qui per circa 80 euro:

 

http://www.life365.eu/scheda.asp?idMagazzino=2317#.UWbSnpMqxv9

 

è senza serbatoio ma ma è l'unico che ha la particolarità di staccarsi quando chiudete l'aria della penna.

Tutti dicono che è un buon compressore è economico e silenzioso. Ha lo svantaggio di non avere il serbatoio (flusso dell'aria inevitabilmente altalenante) vibra abbastanza, la regolazione dell'aria compressa è poco precisa. In compenso ha il filtro ed è di poco ingombro.

Tutti gli altri compressorini, tutti fabbricati dalla cinese Fengda sono tutti uguali e fanno troppo casino, almeno secondo me. Ve ne è un modello in particolare, che altro non è che un Fengda con sopra montato un serbatoio. Lasciatelo perdere...il serbatoio è troppo piccolo quindi il motore rimane sempre attaccato.

 

COSTOSA:

 

se avete soldi da spendere andate su un compressore a bagno d'olio. Massima silenziosità, massima precisione nella regolazione dell'aria insomma una figata...ma costano.

Dopo una affannosa ricerca ho trovato questi:

 

http://www.mgsc.it/index.php?option=com_content&view=article&id=11&Itemid=118

 

Sono prodotti artigianali ma assemblati con componenti industriali. Ho parlato personalmente con il produttore ed è un signore molto disponibile ed espertissimo visto che di lavoro assembla impianti di aria compressa per aziende e per hobby assembla questi magnifici compressori. Sono gli unici compressori in commercio che hanno un filtro dell'aria da 0.01 micron ed hanno tutti attacchi a baionetta. Unico neo il prezzo. I modelli che vanno bene ad un modellista medio (i più piccoli sono per i figurinisti) sono il msp.v e l'm1. prezzo rispettivamente 245 e 270 euro.

Sorprendentemente è un prezzo incredibilmente basso, nonostante la qualità nettamente superiore, degli altri compressori commerciali i quali partono tutti da 300 euro in su.

Unico compressore che compete per il prezzo è l'Olimpo mini ma è senza serbatoio e costa 250 euro quindi meno accessoriato.

 

Ho letto che l'aria nell'aerografia è quasi tutto. Se hai una sorgente d'aria ballerina avrai difficoltà a dipingere bene. Ho visto un filmato dove jimenez (il re dell'aerografo e degli effetti speciali sui modelli in plastica) suava un compressorino ridicolo e mi sono detto? ma allora sono tutte storie....ho fatto un po di domande e la risposta è stata questa: naturale quello è un mago tu sei alle prime armi quindi quello è capace di aerografare pure a fiato.....quindi ho scartato definitivamente i compressorini....

 

Dopo molte notti insonni ho comprato il compressore MSP.V di MGSC compressori e questo perchè:

- non ho mai aerografato e non voglio abbandonare l'aerografia perchè utilizzo degli strumenti troppo difficili da usare. Un compressore bello stabile è un incredibile aiuto al principiante (me lo ha detto tanti aerografisti di ferro).

- il compressore ad olio dura una vita ed ha un mercato pauroso di seconda mano quindi al limite lo rivendo.

- se compro un compressore che fa casino non posso usare l'aerografo quindi rischio di fare una spesa doppia.

- meglio non risparmiare sulla cosa che fa funzionare un strumento.

 

FAI DA TE

 

tutti di dicono di costruirtelo da solo con un vecchio motore di frigorifero ed un estintore. Certo, non deve essere difficile a patto che abbiate tempo per reperire i pezzi e per costruire il tutto. Inoltre non illudetevi la spesa per costruirsi un compressore non è inferiore ai 150 euro. Quelli che millantano di aver costruito il compressore con 30 euro o poco più sono dei professionisti che hanno a disposizione molti pezzi di recupero (meccanici, tecnici di impianti di refrigerazione ecc. ecc.). Pensate che comprare un gruppo pressostato, regolatore di pressione e filtro aria, il minimo per un compressore fai da te, costa circa 90 - 120 euro più spese di spedizione in rete per non parlare delle varie raccorderie.

 

L'aerografo:

 

altro dilemma, la scelta dell'aerografo. unico papabile è un modello a doppia azione con duse da 0.3 mm. Tutto il resto non serve per iniziare.

Bene, a questo punto due scelte: aerografi di pregio o clone cinese.

 

Aerografo di pregio (Iwata, Paasche ecc.): fighissimo, ultra preciso, durevole nel tempo in quanto ha guarnizioni in teflon ecc ecc neo il prezzo si parla minimo di 119,00 euro in su.

Clone cinese: costa poco, funziona abbastanza bene ma è molto delicato perchè ha guarnizioni in gomma, spesso non possiede pezzi di ricambio ecc. punto di forza il prezzo: 39,00 euro in su.

 

La soluzione che ho trovato io è stato comprare un Iwata serie Neo apposta per i poppanti come me. Non è un vero e proprio Iwata anche se ne ha il nome perchè è un po' "cinesoso" ma ha i raccordi in teflon ed è garantito 5 anni. Costa solo 59,00 euro (occhio che tentano di rifilartelo anche a 79,00).

 

Morale:

 

ora ho comprato tutto, costo dell'operazione circa 300 euro....speriamo in bene....se il post vi ha interessato continuo a postarvi le mie esperienze altrimenti chiudo qui....In rete si scrive di tutto e ho letto di tutto penso che molti di voi come me abbiano gli stessi problemi di tasche rumore spazio e quant'altro...spero di esservi stato utile

Modificato da Akula_Class
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Ho lavorato molti anni col compressore del frigorifero adattato, poi l'ho dato in beneficenza ed ora lavoro direttamente col compressore per la pistola a spruzzo. Però nella ricerca di un compromesso ho recuperato anche un compressore di condizionatore, un bel po' più potente di quello da frigorifero ma silenzioso abbastanza da essere accolto in casa. Devo ancora attrezzarlo con raccordi elettrici e filtro, vi terrò aggiornati.

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Ciao Akula,

purtroppo non vi sono vie di mezzo...il flusso dell'aria del compressore deve essere senza umidità (altrimenti l'aeropenna sputacchia macchie di colore) e regolabile senza altalenanze (altrimenti non riescono le sfumature).

Se non hai problemi di rumore va bene anche un compressore grande ma se serve la silenziosità non restano che i dedicati in bagno d'olio con filtro umidità e pressione stabilizzata.

L'aeropenna serve di media qualità con punte 0,1 e 0,2...smontabile perchè la pulizia a fine lavoro è tutto ( 5 minuti di spruzzo e 10 di pulizia)

Poi bisogna esercitarsi tanto, anche su carta da giornale, cercando di fare delle righe diritte di spessore omogeneo e dei punti senza sbavature.

Quando poi riesci a scrivere sul foglio...sei pronto!

Modificato da Mximilian
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io uso un compressore da 50L con doppio filtro aria, perchè i compressori, soprattutto di grande portata hanno il difetto di creare una enorme mole di condensa, quindi credo che sia il primo componente su cui un modellista che voglia diventare bravo (non sono bravo ad aerografare ma mi piace tantissimo) non debba badare a spese, per la notte uso un compressore di frigo a cui ho collegato una bombola recuperata da estintore ad Halon, dentro l'ho trattata con anticorrosivo (il convertitore di ruggine, che crea un film protettivo che non viene intaccato dalla condensa) per pressostato e riduttore di portata ho speso circa 40€.

di motori per frigo ne ho 3-4 sparsi per casa...se ne brucio uno, lo butto via e passo al prossimo. Se vi interessa, la Atlas Copco realizza alla modica cifra di € 700,00 (si settecento avete letto bene) compressori con motori a lobi (quelli di frigo, condizionatori et similia) con guarnizioni in teflon e lubrificazione separata, questo vuol dire che l'olio non entrerà mai in contatto con l'aria, l'unico vero pericolo che si correrrebbe altrimenti con i motori di frigo..

 

Per l'aerografo uso un Fengda, è un mulo, ha oramai sei anni, cambio le guarnizioni quando schiattano...e via si riparte...lo uso per stendere i fondi spray, soprattutto quelli della Alclad, ricchi di acetone e altri solventi che gli o-ring non gradiscono...

 

Poi mi sono comprato un aerografo harder steenbeck infinity, ago 0,2 e lo uso per i tratti sottili o le rifiniture, è uno dei pochi che è studiato per vernici a solvente, senza o-ring (guarnizioni in metallo!!) e l'unica guarnizione presente è quella del guida-ago ed è in teflon, quindi 0 problemi, inoltre ho fatto una scoperta....

 

Vuoi comprare un Iwata? bene, da noi non lo trovi, ma in giappone si trovano (anche negli USA, ma quasi nessuno pare lo sappia..) gli aerografi della Rich Pen o GSI Creos. Chi sono? GSI Creos è l'azienda che produce per Iwata!!

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Grazie a tutti ragazzi per i preziosi commenti e suggerimenti...in effetti tutti mi hanno confermato che la cosa basilare è l'aria...domani vado a ritirare il mio compressore nuovo di pacca e nel frattempo mi è arrivato l'aerografo. Rotture di palle permettendo domenica potrò fare le prime prove! Seugirò come sempre i vostri consigli provando ed allenandomi prima su di un foglio e poi si vedrà!!

 

@corazzata_littorio:

Caspita non sapevo che gli Iwata veri si trovassero solo in Giappone!!! il mio simil-iwata si presenta molto bene (almeno a me che sono un profano) i raccordi e le filettature sembrano molto precise e le guarnizioni in teflon sembrano belle "dure"....l'harder steenbeck infinity era la mia scelta primaria qualora fossi riuscito a risparmiare sul compressore....in effetti avevo notato quella particolarità e mi sono detto "deve essere mio" purtroppo le tasche sono quelle che sono e ho dovuto ripiegare....spero di riuscire a combinare qualche cosa di buono e di comprarne uno anch'io!!

 

 

Vi abbraccio tutti e il fatto che voi, grandi nomi del modellismo di betasom, avete raccolto il mio urlo di aiuto mi rende più forte e sicuro! Speriamo di non aver buttato nel cesso 300 euro!!!

 

Vi tengo aggiornati!!

Un abbraccio!

Modificato da Akula_Class
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Forse mi sono spiegato male, Iwata progetta, GSI Creos produce, in Giappone, e solo li ed a volte in USA riesci a trovare i Rich Pen o GSI Creos (o Mr Hobby, che poi sarebbe Gunze Sangyo!!) a diverse decine di euro in meno di un Iwata. Questo mi è stato confermato da modellisti americani e Jap, inoltre, ho scritto al negozio in Jap dove è stato acquistato per me ed il negoziante quando gli ho chiesto per i pezzi di ricambio mi ha risposto : IWATA-Rich Pen-GSI Creos.

Insomma...che dire... è stato eloquente!

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Prove di compressione:

 

oggi finalmente ho trovato il tempo per provare il compressore! Vi dico solo che l'ho portato a casa sabato!!!!

Allora....il compressore è in effetti molto silenzioso 35Db dichiarati....emette un ronzio simile a quello del frigorifero e quando "stacca" si sente un TAC secco....complessivamente non da affatto fastidio. La tv accesa è molto più rumorosa!

Non appena acceso il compressore carica il serbatoio salendo sino a circa 7 bar di pressione.

La cosa impressionante è che per caricare i 5 litri di di serbatoio ci mette circa 30 secondi più o meno....

Con la manopola si regola la pressione...la regolazione è molto molto precisa anche a piccole rotazioni della manopola corrisponde un incremento o un abbassamento della pressione. E' possibile, una volta tarata la pressione voluta, spingere in basso il rubinetto per bloccarlo nella posizione desiderata. Il Sig. Maurizio mi ha anche detto che è possibile anche affiancare un regolatore di pressione digitale per regolare la pressione in modo ancora più preciso...per ovvi motivi mi sembra eccessivo, almeno per ora, comprare tale ammennicolo...

Vi posto alcune foto del mio piccolo compressore:

 

 

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Stasera, forse, le prime prove con aerografo e colore!!!!!
Saluti!!!
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Grazie caro amico...anch'io ne sono molto molto soddisfatto...pensate che ieri sera l'ho usato mentre la mia morosa stava dormendo davanti alla tv e non si è svegliata!!!!!! Fa più rumore l'aria che esce dall'aeropenna....Capite che la furtività per me è tutto!!!

 

Il compressore costa € 245,00 iva compresa compreso anche del tubo per l'aerografo. Per € 270,00 sempre compreso iva c'è lo stesso modello ma con il motore ancora più potente...per il mio uso questo che ho comprato è più che sufficiente...

 

Durante l'uso i 5 litri assicurano una buona riserva d'aria...il compressore si attacca pochissime volte e quasi sempre durante l'operazione di pulizia dell'aerografo...il condensatore di spunto permette un avvio rapido e la pressione sale rapidamente a 7,5 bar...

 

Sono disponibili anche compressori con il serbatoio da 1 litro che costano € 200,00 tuttavia il Sig. Maurizio me li ha sconsigliati in quanto adatti solo ai figurinisti. Quest'ultimo infatti mi ha suggerito che per il modellista navale-aereonautico-di diorami occorre un serbatoio di almeno 5 litri altrimenti il compressore è costretto ad andare in continuazione e non stacca mai.

 

Cmq ve li consiglio vivamente, se ci pensate bene con quel prezzo potete comprare solo un olimpo mini senza serbatoio che in ogni caso ha la grossa rottura dell'attesa di almeno 7 minuti se lo spegnete!!!

 

Posso mandarvi il catalogo completo con i prezzi se vi interessa...Il Sig. Maurizio spedisce in tutta Italia con spese di spedizione che si aggirano intorno ai €

15,00

 

Ieri sera ho provato l'aeropenna...appena ho un po di tempo, sempre se vi interessa, posto le prove che ho fatto...cmq l'aerografia è veramente divertente...

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Ieri sera ho provato l'aeropenna...appena ho un po di tempo, sempre se vi interessa, posto le prove che ho fatto...cmq l'aerografia è veramente divertente...

 

Caro Akula_Class hai aperto proprio un bel topic !!!

Ho acqusitato compressore ed aeropenna mesi fa e non ho ancora avuto tempo di utilizzarli !!! Seguirò con attenzione le tue esperienze.

Anch'io devo incominciare da zero ed imparare tutto.

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Sono contento ragazzi di poter esservi utile!!! Ieri sera ho fatto alcune prove su carta e devo dire che l'aerografo si maneggia bene....ho provato a fare delle linee e, come diceva un tizio, ho provato a scrivere in corsivo e devo dire che le prime prove sono andate molto bene....unico problema: la diluizione!!


Trovare la giusta diluizione è parecchio difficile in quanto i problemi, verniciando la plastica, sono due: troppo diluito e il colore cola, troppo poco e il colore non si espande....

Inoltre io sto già lavorando sulla Bismarck e quindi, se voglio utilizzare l'aerografo per dipingere alcune parti di qual modello, sono costretto ad usare i Vallejo model color che non sono proprio il massimo per l'aeropenna. I succitati colori infatti sono acrilici vinilici e quindi esprimono il massimo del potenziale con il pennello. Tuttavia non demordo e ho intenzione di fare alcuni testi in particolare, vediamo se siete d'accordo:


Colori Vallejo diluiti 50 - 50 con acqua distillata.

Colori Vallejo diluiti 50 - 25 acqua distillata 25 diluente Vallejo

Colori Vallejo diluiti 50 - 50 diluente Vallejo

Pulizia aerografo acqua distillata + sgrassatore Chante Claire


Colori Tamiya diluiti 50 - 50 con loro diluente (alcool isopropilico)

Colori Tamiya diluiti 25 - 75 con loro diluente

Pulizia aerografo Alcool isopropilico + sgrassatore Chante Claire


Niente smalti, puzzano troppo!!


Pressione di erogazione 0,8 bar o giù di li....

Postero anche dei commenti - foto anche dell'aerografo che ricordo è un Iwata Neo...

Sperem!!! un abbraccio a presto!!!
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Proprio in questi giorni pensavo di riesumare compressore ed aeropenna, non prima però di studiare ciò di cui parli.

Ho molti dubbi su diluizione e pressione, come regolarsi ? Meno diluito più pressione, meno pressione più diluizione.....per non parlare poi della regolazione dell' aeropenna. Come regolarsi agli inizi ? :wacko:

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caro Von Faust,

 

anch'io ho gli stessi dubbi....sto guardando ormai da mesi tonnellate di video in rete....pare che i Vallejo model air non necessitano di diluizione e quindi sarebbero ideali. Tuttavia gli acrilici a base alcolica come i Tamiya sono preferibili in quanto hanno pigmenti più sottili e quindi meno possibilità di intasamento dell'aerografo e più "precisione" nei dettagli e nei rilievi.

 

In pratica, analizzando vantaggi e svantaggi abbiamo:

 

Acrilici vinilici: Vallejo model color o model air

 

Vantaggi: si diluiscono con acqua distillata (o al limite il loro diluente), sono completamente inodori e atossici, sono facili da pulire, basta acqua o Chante Claire

Svantaggi: difficile riuscire a trovare la giusta percentuale di diluente, sono meno precisi in quanto più grossolani, asciugano più lentamente, si seccano facilmente sulla punta dell'aerografo (occorre sempre tenere a portata di mano un pennellino intinto nell'acqua distillata).

 

Acrilici in base alcolica: Tamiya

 

Vantaggi: massima precisione e facilità di stesura, si possono raggiungere percentuali di diluizione estreme (vantaggio per creare effetti d'ombra o leggere sfumature), non si asciugano sulla punta dell'aerografo.

Svantaggi: si possono diluire solo ed esclusivamente con alcool isopropilico (alcool bianco), sono più difficili da pulire in quanto occorrerebbe usare un prodotto specifico per la pulizia dell'aerografo; non sono proprio "inodori" anche se a me il loro odore piace....

 

L'unica cosa è provare provare provare e provare....io posto i miei risultati, speriamo di combinare qualche cosa di buono....

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Proprio in questi giorni pensavo di riesumare compressore ed aeropenna, non prima però di studiare ciò di cui parli.

Ho molti dubbi su diluizione e pressione, come regolarsi ? Meno diluito più pressione, meno pressione più diluizione.....per non parlare poi della regolazione dell' aeropenna. Come regolarsi agli inizi ? :wacko:

 

Esatto, la regola di base è quella, meno diluizione più pressione e viceversa. Colore molto diluito equivale a una mano di colore meno coprente ma più fine, non "ottura" i dettagli sulla superficie. Per lavorare sul fino, con l'aeropenna molto vicina all'oggetto da dipingere, bisogna abbassare la pressione e diluire.

 

Agli inizi comunque si prende un vecchio scassone di modello condannato a non essere completato e lo si usa come muletto, provando a sputacchiarci addosso la pittura che vorremmo dare sul modello "buono" per vedere se abbiamo azzeccato la diluizione.

 

Fra i colori citerei anche i Lifecolor, a mio parere chimicamente superiori ai Tamiya e che offrono tinte molto più precise.

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Lifecolor, Gunze e Tamiya, i Vallejo non mi piacciono, il loro fondo è una ciofeca e seccano alle calende greche. Adoro per gli effetti e colori particolari gli Alclad. Il loro fondo e trasparente è inarrivabile dai Jap. Come precisione di colore Lifecolor su tutti.

 

Per diluire i gunze uso alcol bianco per gommalacca ed acqua,..

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Ieri sera rapide prove di aerografie con i Vallejo Model Color.

 

Con diluizione in acqua distillata 50 - 50 pressione 0,8 bar pessimi risultati

Con diluizione in diluente Vallejo 50 - 50 e 75 - 25 buoni risultati ma non mi è piaciuto molto, come diceva l'amico Corazzata Littorio il fondo e quell'effetto un po' gommoso che lasciano oltre ai tempi di asciugatura piuttosto lunghi...

 

Non appena ho un po di tempo provo con i Tamiya e, seguendo il vostro suggerimento, proverò i lifecolor!!

 

Posto alcune foto dei primi risultati quando ho un po di tempo! un abbraccio!!

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:wacko: Incomincio già ad andare in confusione :wink:

Comunque sto raccogliendo tutte le informazioni che arrivano da questa discussione, magari riusciamo a fare una mini guida sull'argomento.

 

PS: ed io non ho ancora incominciato a fare prove anche perchè c'è un altro argomento che mi sembra delicato, ovvero la pulizia dell'aeropenna a fine lavoro. Ma magari ne parleremo. Fortunatamente ho trovato una vecchia aeropenna da un tanto al chilo acquistata secoli fa con la quale cimentarmi.

 

EDIT: il sistema "rapido" per la pulizia dell'aeropenna che consiste nel riempire il serbatoio con alcool bianco (dopo averlo svuotato e pulito), tappare la duse in modo da far uscire alcool e residui lato serbatoio ripetendo più volte l'operazione è un buon metodo ??

Modificato da Von Faust
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in effetti quello della pulizia è un altro argomento bello peso...al termine, se sono ancora vivo, potremmo fare una mini guida per niubbi come noi....

 

Dunque la tecnica che suggerisci è nota tuttavia non risolutiva io eseguo questa operazione:

 

Cambio colore:

 

- sparo tutto il colore in eccesso in quest'affare che ho comprato su ebay per circa € 12,00 (ve lo consiglio caldamente costa poco ed è comodissimo):

 

sparmaxcleaning420.jpg

 

- riempio il serbatoio con acqua distillata e sparo tutta l'acqua fuori alzando la pressione a 1,5 o anche 2 bar

- riempio il serbatoio con due o tre spruzzate di chanteclaire e sparo fuori tutto il liquido (se fa troppe bolle abbassate la pressione)

- riempio ancora con acqua distillata ed ancora sparo fuori tutto

- riempio ancora con chanteclaire e poi ultimo lavaggio con acqua sparando sempre fuori tutto

 

alla fine dovreste riuscire ad aerografare solo acqua limpida, se esce ancora colore ripetete l'operazione. Quando si mette il liquido sia chanteclaire che acqua io lo faccio sempre "ribollire" nel serbatoio per qualche secondo.

 

Pulizia finale:

 

ripeto i passaggi per il cambio colore e alla fine smonto l'aerografo. Il mio è piuttosto semplice da smontare, c'è qui il filmato:

 

 

passo i pezzi con un cottonfioc imbevuto con il chanteclaire poi asciugo tutto e alla fine metto un goccino di olio di oliva (o altro lubrificante) sull'ago e sul tasto...

 

Ho letto di un tizio che pulisce l'aerografo smontandolo completamente solo quando ha finito il modello. Io penso che una regola precisa non ci sia, ovvero, secondo me si può fa anche fare a meno di smontarlo tutte le sante volte ma a due condizioni:

 

1) se si usano acrilici e non smalti....gli smalti sono decisamente più "aggressivi" ed anche per gli acrilici se sono in base vinilica sono piuttosto semplici da pulire mentre quelli in base d'alcool sono un po più tenaci bisogna e bisogna usare l'alcool. Inoltre con gli smalti occhio alle guarnizioni perchè se non in teflon ok ma se sono in gomma vengono corrose dai solventi degli smalti.

 

2) bisognerebbe, a mio parere, smontare interamente l'aerografo dopo circa 3 - 4 sessioni di lavoro. Ovvio che dipende anche da quanto lunghe sono queste sessioni...smontarlo tutte le volte si rischia di danneggiare l'ago, veramente delicatissimo in quanto nel rinfilarlo potrebbe urtare contro qualche cosa e rischiare di spuntarlo. Meglio quindi ridurre al minimo qualsiasi tipo di rischio.

 

3) sto meditando l'acquisto di un apparecchio per la pulizia ad ultrasuoni, costano poco (circa € 50,00) e pare funzionino benissimo. Per ora vedo come va ed al limite procedo...

 

Von Faust, tranquillo che anch'io sto navigando "a vista", quando e se otterrò un risultato buono o passabile faccio un bel post organico. Ti esorto tuttavia a rispolverare la tua aeropenna e a darci dentro con i casini cosi in due andiamo meglio :biggrin::biggrin::biggrin::biggrin:

 

Un abbraccio!

Modificato da Akula_Class
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Finalmente sono riuscito a fare un po di prove!


Ho provato prima con i colori Vallejo Moodel Color. L'unica combinazione che mi è sembrata accettabile è stata una diluizione del 40% diluente Vallejo 60% colore. Pressione di erogazione 0,8 bar.


Ho provato anche i Tamiya e li la storia cambia.


Diluizione 50% - 50% con alcool isopropilico pressione di erogazione 0,8 bar. La finitura è uniforme e precisissima....si è aperto il giardino dell'eden!


In queste foto che vi posto si vedono le prove. Il marrone è un Tamiya diluito come vi ho detto...peccato che le foto non rendono bene ma vi assicuro che la prima mano è venuta veramente bene! Almeno per me che sono alla mia terza sessione di aerografo!


Il grigio invece sono le prove con il Vallejo. Quello non mi ha soddisfatto...finitura un po lucida e "gommosa" all'aspetto, poco precisa e tempi di asciugatura decisamente più lunghi....


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Da queste prove ho capito molte cose.


Prima di tutto gli acrilici in base alcoolica sono infinitamente più facili da stendere ad aerografo, non danno problemi di essicazione sulla punta e il colore scorre fluido e preciso. E' più facile creare sfumature ed effetti inoltre anche a i niubboni come me è concesso qualche errore di erogazione senza rovinare tutto...oltretutto rendono bene...


Gli svantaggi sono che occorre pulire molto bene l'aerografo e con attenzione (consigliato sempre lo smontaggio). Con alcool rosa tuttavia lo si pulisce piuttosto facilmente.


Altro piccolo svantaggio è un po la puzza di alcool...io mi sa che mi sono ubriacato anche un po, inebriato dai vapori, ma quest'effetto non sempre è sgradevole.


Gli acrilici in base vinilica sono pratici perché hanno la botticina con il contagocce e si possono diluire comodamente con l'acqua distillata ecc. ecc. Il problema è che non sono molto precisi. Sono uniformi ma danno un'impressione non molto bella a mio parere. Inoltre sono più difficili da stendere. Occorre aprire il colore pochissimo e fare più e più passaggi.


Oltre a ciò ho capito anche un'altra cosa.


Ho capito il perché alcuni aerografi hanno la possibilità di bloccare ad un punto voluto l'escursione dell'ago della duse in modo da limitare l'erogazione del colore ad una quantità prestabilita.


Sembrerà a voi esperti una cosa da nulla, forse anche un po' idiota, ma per me è stata una vera e propria rivoluzione copernicana.


Alle prime prove, vi confesso, preso dalla foga di colorare aprivo tutto il colore e ho notato che stando ad una distanza di due - tre cm dal pezzo di formavano quasi subito delle macchie circolari e il colore appariva "grinzoso" e non uniforme. Dalle foto si vedono alcuni di questi "tondi" più chiari.


All'inizio ho dato la colpa all'errata diluizione ma poi, riprovando con più calma, ho scoperto l'arcano.


Il colore, per aiutarsi a dare una finitura uniforme, deve essere poco aperto per poi compiere passate leggere e costanti evitando di fermarsi su di un punto.

Notando il miglioramento ho deciso di approfondire e ho migliorato la mia tecnica.


Ora faccio così:


Preparo il pezzo su di un foglio di carta o sulla punta di un'astina.


Porto l'aerografo ad una distanza di circa 5 - 6 cm dal pezzo.


Apro l'aria premendo in basso il pulsante puntando l'aeropenna a lato del pezzo.


Con l'aerografo sempre a lato apro poco poco il colore.


Appena sul foglio appare la prima "nube" leggera di colore parto con delle passate simili a delle pennellate, orizzontalmente e sempre "sconfinando" fuori dal pezzo. Terminata la prima passata prima chiudo il colore e poi chiudo l'aria.


Ho finalmente capito il perché molti esperti dicono che dalla sensibilità e dalla precisione del tasto dipende anche il valore dell'aerografo.


Immagino infatti che con un tasto molto sensibile e preciso sia più facile controllare il colore in uscita.


Spesso infatti nelle mie passate volevo insistere più su alcuni particolari un po nascosti e tirando indietro il tasto dell'aerografo mi usciva un po troppo colore creando una piccola macchietta.


Con i Tamiya non è un grosso problema perché, lo si lascia asciugare, e poi con una seconda passata più fine si cancella agevolmente gli errori ma con i Vallejo si può creare un vero e proprio disastro!


Da ultimo volevo spendere due parole sul mio aerografo...questo qui:



neocnall.jpg



dscf6591t.jpg



dscf6586r.jpg






Devo dire che sono contento dell'acquisto perchè:


- l'aerografo è maneggiabile e ben bilanciato, sembra di avere in mano una penna stilografica.


- è facilissimo da smontare, bastano pochi passaggi e rimontarlo è ancora più facile. Devo dire che occorre vincere un certo timore prima di smontarlo perchè in rete si vedono un sacco di video su come si smonta ma pochi su come si rimonta. Inoltre esiste qualche piccola "astuzia" per evitare di danneggiare l'ago di cui nessuno fa parola...io l'ho dovuto sperimentare sulla mia pelle.


- il tasto è abbastanza morbido e preciso...ovvio, è l'unico aerografo che ho provato quindi non ho termini di paragone, ma devo dire che con un po di esperienza non è difficile domarlo.


Morale: sono contento del mio acquisto anche se, forse, avendo conosciuto prima il sito spraypal avrei comprato un aerografo di marca superiore di seconda mano come alcuni di voi mi hanno suggerito, magari uno di quelli con l'ago che si blocca...però non è detto che tra un po me ne regali uno nuovo più costoso.


L'aerografia sembra una scienza per pochi...visto il costo iniziale non proprio "alla mano" monlti, io per primo, ci avevo rinunciato per la paura di dover spendere soldi per scoprire di non essere capace. Ebbene mi sono dovuto piacevolmente ricredere.


Dopo aver superato l'iniziale timore reverenziale, con un minimo di manualità (ma veramente poca) vi sentirete già subito degli esperti aerografisti! La pratica è divertente e piacevole e anche la pulizia dell'attrezzo non è cosi drammatica.


Quando smontate e rimontate la vostra "arma" vi sentite un po' dei killer con un fucile di precisione. Tuttavia vi consiglio di cimentarvi nell'aerografia solo se avete un po di tempo da spendere e di non fare le cose di fretta in quanto, mai come in questo caso, essa è cattiva consigliera!


Ci vuole infatti un po di tempo zen per fare le religiose operazioni, comprese quelle di pulizia.


Ultima nota il compressore, ancora una volta.


In effetti ho potuto appurare che l'aria stabile e con pressione precisa è tutto o quasi.


Con il mio compressore non ho avuto nessun problema ma immagino che se avessi avuto una pressione di erogazione "ballerina" avrei dovuto giostrarmi con regolazione colore e distanza dal pezzo.

Inutile dire che se siete esperti riuscite forse facilmente a supplire a tale mancanza ma se siete, come me, alle prime armi, il tutto diventa estremamente complicato.


Da ciò che ho potuto capire l'aerografia è bellissima se tutto fila liscio o quasi. Non sembra difficile far filare tutto liscio ma bisogna rispettare alcune regole ed avere una buona attrezzatura altrimenti diventa una pratica frustrante.


Vi assicuro che quando, anche su un semplice foglio su carta, riuscite a fare una linea dritta e perfetta, è una bella soddisfazione!


Quindi, certamente, come già detto, potete risparmiare su tutto ma non sul compressore. Quello è veramente il cuore del sistema.


Spero che i miei "esercizi" vi siano stati utili...continuerò a postare le mie esperienze sperando un giorno di poter padroneggiare questa tecnica così affascinante.


Devo dirvi in ogni caso che l'aerografia è divertentissima anche se può apparire laboriosa quindi consiglio a tutti di mettere via un po di soldini e farci un pensierino serio...


Saluti a presto
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commetti solo un errore : l'alcool per pulire...ti secca le guarnizioni e le screpola (spacca) io uso il diluente sintetico oppure un po di alcool bianco (quello per lavorare la gommalacca) diluito con acqua, è leggermente meno aggressivo, ma poi lascio sempre del diluente sintetico (non acquaragia) per tenere morbidi gli o-ring.

Quando uso gli smalti lavo con acetone, poi acqua ed infine diluente sint.

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Grazie corazzata littorio!!!

 

Secondo te andrebbe bene questo prodotto:

 

http://www.ecoevergreen.com/?p=products.php&pn=VEGA

 

me lo ha consigliato un negozio di belle arti e lo usavo per pulire i pennelli dagli acrilici Tamiya...

 

E' un solvente ecologico che funziona anche come diluente per colori ad olio....

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  • 1 year later...

Riprendo la discussione su una parte che non mi è ancora chiara, tutta la parte riguardante le pressioni da utilizzare, quando è troppo, quando è poco, quando abbassare i bar e quando alzarli.

Esistono dei principi generali da seguire ?

 

La cosa che mi blocca ancora prima di utilizzare l'aerografo è appunto questa, il riuscire a trovare la giusta misura tra pressioni, diluenti, colori etc etc etc

 

Per non parlare poi della pulizia dell'aerografo, leggendo su Internet ed altrove sembra che se sbagli una virgola sia la fine del mondo :biggrin::wink:

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Uhm...io non la farei così tragica. Due anni fa ho acquistato un aerografo da 30€, non il massimo ma non proprio base base, con cui ho colorato il mio U212A della Engel. Ogni volta che finivo di usarlo riempivo la boccetta con un po' di diluente e usavo l'aerografo fino a che non usciva più colore, asciugavo ogni componente e mettevo via tutto.

Ad oggi funziona ancora bene senza intoppi, quindi posso dire con certezza che la manutenzione non è complicata.

 

Per il resto, ovvero dosaggi etc. ... si tratta di provare prima su una superficie di prova e, poi di colorare il modello monitorando i serbatoi, così che l'aerografo abbia sempre una riserva di colore costante.

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Il principio di base è che più la pittura è densa o la campitura ampia, più la pressione dev'essere alta. La densità dev'essere "quella del latte", in genere diluisco al 50%; preferisco usare i colori acrilici perché si puliscono con acqua ed alcool. Dato che ogni aerografo è diverso, la cosa più saggia da fare in questi casi è fare prove su un pezzo di plastica prima di cominciare sul modello.

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in più aggiungo una nota per la parte manutenzione valida se usi colori acrilici tipo i tamiya, se a forza di usarla si "intoppa" con i colori e vuoi fare una manutenzione all'aerografo smontandola di sana pianta suggerisco un bel bagno in sapone schanteclair :wink:, ti torna come nuova.

 

tornando invece a parlare di diluenti per gli acrilici tamiya io da un paio di anni ho ripiegato su una soluzione molto meno dispendiosa, l'alcool puro che vendono nei supermarket in bottiglia da litro per fare i dolciumi etc... , e fin'ora nulla da segnalare .... :smile:

 

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in più aggiungo una nota per la parte manutenzione valida se usi colori acrilici tipo i tamiya, se a forza di usarla si "intoppa" con i colori e vuoi fare una manutenzione all'aerografo smontandola di sana pianta suggerisco un bel bagno in sapone schanteclair :wink:, ti torna come nuova.

 

tornando invece a parlare di diluenti per gli acrilici tamiya io da un paio di anni ho ripiegato su una soluzione molto meno dispendiosa, l'alcool puro che vendono nei supermarket in bottiglia da litro per fare i dolciumi etc... , e fin'ora nulla da segnalare .... :smile:

 

Ieri mi sono lanciato nell'avventura :tongue:

Mi sono limitato a semplici esercizi per impratichirmi un po' e devo dire che non è andata assolutamente male.

Ho utilizzato gli acrilici Tamiya diluendoli pochissimo, deciso nel seguire la regola empirica di ottenere la consistenza del latte mi son reso conto che erano già molto meno densi del latte e li ho quindi utilizzati praticamente con una diluizione del 90%.

 

Per quanto riguarda la pulizia ho prima pulito il serbatoio con il cotton fioc e poi utilizzato l'alcool per alimenti per spruzzare prima a vuoto e poi chiudendo l'ugello di uscita con un dito.

Smontando l'aerografo per un controllo mi sembra che si sia pulito bene................alla fine forse ero io che a forza di leggere e leggere mi son fatto troppi problemi :biggrin:

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Scusate se non leggo tutto il topic, ma solo per dire che sono anni che uso l'aerografo con i colori Tamiya (diluizione con il loro diluente e pulizia con alcool). Sono colori facilissimi da usare, io tengo l'aerografo accanto al tavolo sempre pronto, a volte faccio sessioni di pochi minuti (tra preparare il colore, che va sempre filtrato e questa è forse l'unica cosa veramente importante, io uso calze da donna come filtro, poi dipingere e pulire) e non ho mai avuto alcun problema, anche se la diluizione a volte l'aggiusto a occhio (preparo i colori nei gusci di plastica degli ovini kinder, diluisco in quello grosso e filtro in quello piccolo). Per ridurre il rumore, che comunque è limitato (il mio compressore l'ho comprato una quindicina di anni fa) ho messo un cuscino di gommapiuma sotto. Questo per le cose che faccio io naturalmente (navi, carri): se dovessi fare aerei con mimetiche complicate non saprei se funziona.

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  • 5 months later...

Salve a tutti,

come già detto da altri, l'aerografo è il salto di qualità del modellista perché consente di dare quel valore aggiunto ai vari lavori!

Detto questo... abbastanza scontato lo so :rolleyes: ... vi linko l'offerta del lidl del 10/08/2015

 

http://www.lidl.it/it/offerte.htm?action=showDetail&id=21392

 

Che dite? Per me che non ho mai provato un'aerografo e vorrei iniziare con qualcosa senza spendere tanto, potrebbe andar bene?

Grazie a tutti coloro che risponderanno e, comunque, faccio parte del gruppo di assemblaggio dell'U-boot 96 di hachette!

Ciao

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