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Uomini E Mitragliatrici Nella Grande Guerra


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Titolo: UOMINI E MITRAGLIATRICI NELLA GRANDE GUERRA – Storia, armi, luoghi, evoluzione, caratteristiche (Voll. 1 e 2)

Autore: F. Cabrio

Editore: Gino Rossato Editore, Valdagno

Anno: 2008

Pagine: pagg. 204 (vol. 1) e 288 (vol. 2)

Dimensioni: cm 16,5 x 25,5 - un CD allegato, centinaia di illustrazioni in b/n, brossura

Prezzo: Euro 22,00 (vol. 1) e 26,00 (vol. 2)

reperibilità: facilissima

 

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Non a caso, nel volume Impero – come la Gran Bretagna ha fatto il mondo moderno (recensito sul n. 178 – luglio 2008 – di “STORIA militare” e qui su Betasom al link https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=27569 ), lo studioso britannico Niall Ferguson ha intitolato “La mitragliatrice Maxim” il capitolo dedicato alle vittoriose campagne condotte dalla Gran Bretagna, nella seconda metà del secolo XIX, nei vasti territori del suo impero coloniale. Difatti, più della comparsa di altre armi da fuoco o attrezzature belliche, l’introduzione della mitragliatrice negli eserciti contemporanei ha rivoluzionato la conduzione delle operazioni militari, dotando inizialmente i reparti terrestri (ed in seguito anche i mezzi navali e quelli aerei) di una potenza e di una cadenza di fuoco “leggero” impensabili sino ai decenni centrali dell’Ottocento.

Con il volume doppio Uomini e mitragliatrici nella Grande Guerra, Franco Cabrio ha realizzato un’opera di grande respiro, vasta, documentata ed esaustiva che – per numerosi aspetti – si pone come la trattazione completa e definitiva sulla tecnologia e l’impiego di questa innovativa arma nel corso del conflitto 1914-18.

Il primo volume inizia con una completa storia tecnica del sistema d’arma “mitragliatrice”, illustrando i numerosi modelli prodotti, a cavallo della fin de siécle, da fabbriche d’armi ormai passate alla storia come Maxim, Nordenfelt e Hotchkiss. Segue poi una dettagliata esposizione dei fattori che portarono all’introduzione della mitragliatrice nel Regio Esercito, con puntuali e precisi riferimenti ad armi prodotte dalla FIAT e dalla Perino; a iniziali ritrosie e dubbi da parte dei Comandi Superiori fece seguito un sempre più marcato convincimento sull’utilizzo delle mitragliatrici a partire dal 1915 e l’autore non manca, per quest’ultimo specifico punto, di scendere nel dettaglio di tutti gli elementi che andarono considerati e dei problemi che fu necessario risolvere nel campo dell’addestramento del personale, della produzione di massa delle armi e della standardizzazione del munizionamento e delle tecniche di manutenzione. Il volume si conclude con un interessante capitolo dedicato alla “Scuola Mitraglieri” di Torino, Ente cui fu demandata la formazione di reparti specializzati che – nel tempo – utilizzarono anche armi prodotte in altri paesi dell’Intesa.

Nel secondo volume l’autore affronta problematiche di tipo organizzativo ed operativo descrivendo l’introduzione di “Compagnie Mitragliatrici” nei vari Corpi del Regio Esercito (Alpini, Bersaglieri ecc.) che beneficiarono per primi dell’impiego di questi specifici reparti: impiego ben presto diffuso, in misura ampia ed uniforme, anche a livello di battaglione e divisionale, nel più generale ambito – durante la Grande Guerra – di tutta la Forza Armata e del suo vasto organico. Una volta esaurito l’argomento “Italia”, Franco Cabrio sposta la propria attenzione su altri paesi belligeranti, approfondendo in particolare l’impiego delle mitragliatrici (e di specifici reparti di mitraglieri) nell’esercito austro-ungarico e in quello tedesco, ponendo così in essere interessanti e documentati confronti tra reparti ed armamenti impiegati su entrambi i lati del fronte italo-austriaco. La parte finale di questo secondo volume è costituita da un’approfondita analisi tecnica delle caratteristiche delle mitragliatrici impiegate nella Grande Guerra, da raffronti comparati tra le armi e da riferimenti alle prime realizzazioni di fucili mitragliatori che – sul finire del conflitto – iniziarono ad essere introdotti operativamente, consentendo di visualizzare quella che sarebbe stata l’evoluzione futura più significativa nel campo delle armi individuali per la fanteria.

Le ultime cinquanta pagine del volume, infine, raggruppano schede tecniche riferite a un gran numero di mitragliatrici leggere e pesanti, a mitragliere dalle dimensioni (e prestazioni) maggiorate e al munizionamento. Utilissimo e imperdibile un capitoletto finale comprendente un glossario e i “fondamentali” delle tecniche di tiro, elementi sulla traiettoria dei proietti e ad altri interessanti dati tecnici riferiti all’impiego delle mitragliatrici e delle armi individuali più in generale. L’ampia ed esaustiva bibliografia presenta numerosi volumi italiani e stranieri sull’argomento, un gran numero di manuali originali sull’uso e la manutenzione delle armi ed è completata dall’elenco dei “fondi” e delle raccolte documentali consultati dall’autore all’Ufficio Storico dello S. M. dell’Esercito.

Il corredo iconografico merita un’ulteriore, positiva citazione: le centinaia di fotografie, schemi tecnici, cartine e riproduzioni di documenti originali costituiscono un “corpus” già di per sé completissimo che illustra più che approfonditamente l’argomento: tutte le immagini – in numerosi casi inedite o poco note – sono ben stampate (spesso in grande formato), e sono presentate puntualmente e consequenzialmente al testo cui fanno riferimento.

In allegato al secondo volume viene fornito un CD contenente ben 2.170 schede (originali dell’epoca) con la dislocazione di tutte le “Compagnie Mitragliatrici” italiane durante la Grande Guerra. Si tratta – a nostro avviso – di una scelta più che positiva che, evitando di appesantire il testo con decine di pagine di dati tabulati, consente ai lettori di accedere ad elenchi di facile, pronta ed utile consultazione: un elemento che potrebbe essere utilizzato in futuro per altri lavori di storiografia militare, non necessariamente inerenti alle sole operazioni “terrestri”.

Uomini e mitragliatrici nella Grande Guerra è, in definitiva, un volume (doppio) di carattere superiore che non può non far apprezzare l’esaustivo lavoro svolto dal suo autore come pure la qualità editoriale dell’opera, tale da farla considerare tra i migliori volumi recentemente pubblicati in Italia nel settore della pubblicistica storico-tecnica specializzata.

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