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Naufragio Costa Concordia 13.01.2012


pugio

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...sul posto potevano immergersi solo sommozzatori dei CC e degli altri corpi, che io sappia. E' altamente improbabile che ci sia stato qualche sub che potesse rubarla, era un luogo talmente controllato che solo pochi all'inizio potevano immergersi!

 

La Primavera successiva al disastro son stato a far immersioni al Giglio col CENTROSUB FAENZA. Il titolare del "diving" che ci dava assistenza ci ha detto che la zona del relitto era diventata assai pescosa e che dopo l' orario di lavoro :smiley20::whistle: ...Sì, insomma, in quel periodo sull' isola si è mangiato pesce in abbondanza!

 

Nessuno prima di te, ELBURIC, aveva trattato di eventuali danni al patrimonio archeologico. Comunque si possono immaginare molto gravi.

 

Ora, ammesso che qualcosa sia rimasto, non sarebbe il caso che il "mensolone" subacqueo che è servito per adagiarvi la CONCORDIA dopo il raddrizzamento rimanga lì? A mio parere la rimozione di tale struttura non può che arrecare ulteriori danni. Tra l' altro mi pare che un certo numero di abitanti del Giglio sia favorevole a questa soluzione.

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Ma è doveroso parlare di un altro fatto spiacevole: subito dopo il naufragio intervennero sommozzatori dei CC, GdF, MM e Vigili del Fuoco, ma tra i primi furono i CC che si fecero fotografare accanto alla campana della nave attaccata al suo posto. La stessa sera fu riferito da testimoni oculari che la campana era già smontata e giaceva sul fondale. Il giorno seguente, la mattina, la campana non c'era più.

 

Chi l'aveva asportata? sul posto potevano immergersi solo sommozzatori dei CC e degli altri corpi, che io sappia. E' altamente improbabile che ci sia stato qualche sub che potesse rubarla, era un luogo talmente controllato che solo pochi all'inizio potevano immergersi!

 

A voi le conclusioni.

 

 

 

La Primavera successiva al disastro son stato a far immersioni al Giglio col CENTROSUB FAENZA. Il titolare del "diving" che ci dava assistenza ci ha detto che la zona del relitto era diventata assai pescosa e che dopo l' orario di lavoro :smiley20::whistle: ...Sì, insomma, in quel periodo sull' isola si è mangiato pesce in abbondanza!

 

Ho avuto anch'io notizie dirette del genere, se non peggiori.

Mi rifiuto di pensare a responsabilità delle forze in divisa; è sconcertante però la dichiarazione di Gabrielli: Io so chi l'ha rubata, ma non lo posso dire...

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... è sconcertante però la dichiarazione di Gabrielli: Io so chi l'ha rubata, ma non lo posso dire...

:ohmy::ohmy::ohmy: Ma GABRIELLI si rende conto della GRAVITA' di una simile affermazione?!?! :wacko::wacko::wacko:

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Me lo sono chiesto anch'io. A meno che non si tratti della solita bufala, credo si possa configurare l'ipotesi di reato per un pubblico ufficiale !

Sentiamo cosa ne pensa il Presidente;

 

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/toscana/2014/notizia/concordia-la-verita-puo-arrivare-dai-computer_2025402.shtml

Soprattutto perchè, a quel che leggo, stava parlando a una classe di ragazzini...!!!!

Se DAVVERO è stato così, si è fatto implicito vanto del "io so tutto" aggiungendo , sempre impicitamente, ma i ragazzini non sono scemi, " imparate a stare zitti!".

Orrendo!

EDI: e ancora peggio che la cosa non abbia avuto la debita risonanza mediatica, se davvero così è andata (ma non ho motivi per dubitarne)

Modificato da malaparte
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Strano però che per anni qui su questo website si è parlato di tutto tranne che di furti. Arriva un Mario Galasso qualunque che ne parla diffusamente e d'improvviso tutti sanno tutto tranne i nomi dei ladri! Sono sconcertato!

Aggiungo anche che sono anni che al Giglio se ne parla apertamente, ad esempio del furto con scasso in tutte le vetrine contenenti i rolex e le altre cosucce esposte. Nelle cabine (e sono tante) mi dicono apertamente che non è rimasto un solo euro ed un solo gioiello già da poco dopo il naufragio e i primi accessi alle cabine per controllare se c'erano cadaveri!
L'attenuante invocata da molti è che tanto sarebbero stati rubati in cantiere navale al tempo dello smantellamento del relitto.

Ma le grandi ruberie sarebbero state fatte a terra a Giglio Porto. Uso il condizionale perchè riferisco voci se pure molto credibili: sono improvvisamente nate ditte dedicate al vitto e alloggio dei tanti operatori e lavoratori venuti a stormi. Costoro sono/erano muniti di vouchers e buoni pasto da consegnare alle ditte di ristorazione che hanno guadagnato cifre enormi. Ma sembra, si sussurra, si dice apertamente che i buoni pasto si siano miracolosamente moltiplicati per 10-100-1000 volte ottenendo delle presenze a tavola di centinaia di persone contemporaneamente in posti piccolissimi, e chi conosce Giglio Porto sa cosa dico. Questo ha fatto infuriare i ristoratori gigliesi, che però sono stati tacitati dal grande afflusso di clienti durante le operazioni sul Concordia.

Come so queste cose e perchè me le hanno riferite? Perchè al Giglio sono di casa da 40 anni, sono uno dei due soli non gigliesi ad avere avuto un soprannome locale: uno è il Cittadino per via della sua parlata e provenienza, l'altro è Catamarano per via di un catamarano sempre ormeggiato a Campese sotto la torre per 15-16 anni.
E qui la foto dell'attuale ancora messa al posto di quella del terzo secolo a.C., relativa ad uno dei 2 relitti sotto il Concordia, che non so dove sia adesso.54j3h2.jpg

Modificato da elburic
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Strano però che per anni qui su questo website si è parlato di tutto tranne che di furti. Arriva un Mario Galasso qualunque che ne parla diffusamente e d'improvviso tutti sanno tutto tranne i nomi dei ladri! Sono sconcertato!

Non so se ci siamo capiti, ma il tuo sconcerto suppongo vada ai Media (pron. media!|) che non ne hanno parlato ( appunto io te ne ho chiesto info). Non a questo Website www.betasom.it
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Io ricordo a tutti che in Italia se vi sono notizie certe di reato e' obbligatorio riferirle alla autorità di PPSS .

Infatti,...però magari, se una volta riferite non stanno come auspicabile.,,una mano lava l'altra.... :-( e via così!!!! Modificato da malaparte
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Nel frattempo, il processo va avanti nelle sue battute finali (poco tempo fa era stata la volta dell'accusa, vedi relativo post). La parola è passata alla difesa dell'imputato, Schettino, che ha voluto ribaltare l'opinione su di lui e sulla condotta della Costa Concordia. In particolare si dice che le visite in plancia non fossero assolutamente cosa rara o riservata a pochi intimi, bensì concessa a tutti i passeggeri che ne facessero richiesta e programmata anche durante procedure delicate come il disormeggio, lasciando passare il messaggio che la compagnia fosse al corrente e non lo impedisse. Viene inoltre riportato che ci fosse un costo per le foto scattate in plancia (70€ c.a.).

 

Sulla condotta del C.te De Falco, che prese i primi contatti ufficiali con Schettino, la difesa insinua che portasse un'eccessiva aggressività, motivata dal fatto che vi fosse un certo carico di timore in quanto le motovedetta della C.P. non volevano affiancare la nave sbandata per paura che questa le investisse.

 

Non vi è però nessun tentativo, e almeno su questo si può stare tranquilli, di assolvere totalmente Schettino dai fatti imputatigli, infatti la richiesta della difesa è di abbassare il periodo di detenzione a 3 anni e 5 mesi (ma gli avvocati che leggono potrebbero confermare se questi possano rientrare in un qualche indulto, che porterebbe l'imputato a passare poche settimane in prigione).

 

Quel che è certo, comunque, è che una grandissima responsabilità è da imputarsi all'ormai imprendibile Rusli Bin, timoniere indonesiano della Costa Concordia che tornò nel suo Paese sottraendosi al procedimento penale: è cosa assodata che Bin non capì gli ordini ed eseguì il contrario di quello che Schettino ordinò.

 

 

 

Fonte: The Medi Telegraph, "«La telefonata di De Falco? Serviva a creare un mostro»"

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...In particolare si dice che le visite in plancia non fossero assolutamente cosa rara o riservata a pochi intimi, bensì concessa a tutti i passeggeri che ne facessero richiesta e programmata anche durante procedure delicate come il disormeggio...

 

Sulla condotta del C.te De Falco, che prese i primi contatti ufficiali con Schettino, la difesa insinua che portasse un'eccessiva aggressività, motivata dal fatto che vi fosse un certo carico di timore in quanto le motovedetta della C.P. non volevano affiancare la nave sbandata per paura che questa le investisse.

 

 

Quel che è certo, comunque, è che una grandissima responsabilità è da imputarsi all'ormai imprendibile Rusli Bin, timoniere indonesiano della Costa Concordia che tornò nel suo Paese sottraendosi al procedimento penale: è cosa assodata che Bin non capì gli ordini ed eseguì il contrario di quello che Schettino ordinò.

Per quel pò che ho frequentato le navi "COSTA" posso dire che l' accesso in plancia era SEMPRE interdetto, almeno ai "comuni mortali".

 

Come già scrissi a suo tempo, la "sonorissima arronzata" del C.te DE FALCO non doveva esser divulgata. Forse lo fu per mostrare al Mondo che in Italia c' era ancora una qualche persona seria.

Per quanto riguarda il mancato avvicinamento delle vedette della G.C.al transatlantico direi che è stata una cosa giusta: la nave si è effettivamente abbattuta sul fianco. Tutti sappiamo bene che nel soccorrere le persone bisogna sempre guardare alla propria incolumità onde non creare ulteriori problemi e vittime.

 

Non concordo per nulla con l' avvocato di SCHETTINO nel voler trasferire anche solo una parte di responsabilità al timoniere. Come COMANDANTE, SCHETTINO doveva sapere che Rusli BIN era inidoneo a governare in simile occasione ed al timone doveva mettere un altro marinaio più esperto.

Il Comandante E' il COMANDANTE! Con oneri & onori annessi e connessi...

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x Malaparte: Non so se ci siamo capiti, ma il tuo sconcerto suppongo vada ai Media (pron. media!|) che non ne hanno parlato ( appunto io te ne ho chiesto info). Non a questo Website www.betasom.it

Il mio sconcerto è basato sul fatto che dopo che io ho pubblicato quanto ho pubblicato ci sono stati commenti di altri iscritti al blog che ne parlavano con cognizione, riportando links e frasi di persone importanti e ripeto, mi sono chiesto come mai prima qui nessun ha parlato ad esempio della campana trafugata? D'altronde i media ne hanno parlato, e lo testimoniano i links.
Domanda che per me è naturale farsela, senza che peraltro ci siano altre interpretazioni o malignità.

Modificato da elburic
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Voilà. Dall'Ansa:

Francesco Schettino è stato condannato a 16 anni di reclusione e a un mese di arresto per il naufragio della Costa Concordia. E' stato interdetto per 5 anni come comandante di nave. Lo ha stabilito il tribunale di Grosseto che lo ha anche condannato all'interdizione perpetua dai pubblici uffici.

http://www.ansa.it/toscana/notizie/2015/02/11/concordia-16-anni-a-schettino_cceb040a-e93f-435b-b22a-614c0eeff09f.html

. E ci sta. (ma li fa????)
Ma non caspisco l'intedizione per SOLI cinque anni da comandante.... se poi una qualxhe linea, chessò, dell'est asiatico lo assume....però è recluso...
Vabbè, poi tanto si fa appello e tutto cambia...

Modificato da malaparte
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Ah io ho sentito l'avvocato, e anche il delinquente, loro sono per l'assoluzione per non aver commesso il fatto.... Gogna mediatica...

 

La Difesa fa il suo lavoro, e comunque senza essere troppo scandaloso perché, come avevo segnalato giorni fa, non intendeva chiedere l'assoluzione completa, ma una riduzione della pena.

 

In ogni caso non sta a noi valutare la decisione dei giudici, noi non lo siamo. Non sono un esperto di giurisprudenza, ma immagino che andrà sicuramente in carcere (16 anni non li copre nessun indulto).

Per finire, sono convinto che la pena più grande sia convivere con i demoni di quello che ha fatto, al di la di quello che ha ammesso o meno durante il processo.

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Mi unisco a quanto rilevato da Serservel.

Aggiungendo che la difesa fa, appunto, il suo mestiere, ed è quindi pienamente legittimata a chiedere l'assoluzione con la formula che preferisce (fatto non sussiste, non costituisce reato etc.)

In appello potrebbe esserci una condanna anche superiore se, come prevedibile, la Procura impugnerà (assieme alla difesa) la sentenza

In ogni caso con una condanna a 16 anni almeno un po' di pena viene espiata

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Mi unisco a quanto rilevato da Serservel.

Aggiungendo che la difesa fa, appunto, il suo mestiere, ed è quindi pienamente legittimata a chiedere l'assoluzione con la formula che preferisce (fatto non sussiste, non costituisce reato etc.)

In appello potrebbe esserci una condanna anche superiore se, come prevedibile, la Procura impugnerà (assieme alla difesa) la sentenza

In ogni caso con una condanna a 16 anni almeno un po' di pena viene espiata

 

Scusa l'ignoranza, ma quel mese d'arresto cosa significa? Forse è da scontarsi subito anche se viene fatto appello?

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Scusa l'ignoranza, ma quel mese d'arresto cosa significa? Forse è da scontarsi subito anche se viene fatto appello?

Forse è quello che si è già fatto...

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L'arresto è una pena detentiva, prevista per le contravvenzioni (i reati meno gravi dei delitti, per i quali la pena detentiva è la reclusione)

Evidentemente uno dei reati per i quali Schettino è stato condannato è una contravvenzione.

L'arresto (pena) nulla ha a che fare con le misure cautelari come la custodia in carcere o gli arresti domiciliari, questi ultimi già applicati a Schettino.

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L'arresto è una pena detentiva, prevista per le contravvenzioni (i reati meno gravi dei delitti, per i quali la pena detentiva è la reclusione)
Evidentemente uno dei reati per i quali Schettino è stato condannato è una contravvenzione.
L'arresto (pena) nulla ha a che fare con le misure cautelari come la custodia in carcere o gli arresti domiciliari, questi ultimi già applicati a Schettino.

Grazie per il chiarimento. Ti confesso però che mi sarei augurato di vedere un simile indegno individuo che ha disonorato la nostra Marina Mercantile varcare le porte delle patrie galere. Speriamo nei gradi successivi di giudizio ...

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Ho appreso la notizia della condanna in primo grado di Schettino dal TG della Televisione Svizzera Italiana che aveva un inviato sul posto, il che dà un'idea della risonanza mediatica della cosa. Il giornalista elvetico ha segnalato anche come il processo avesse un unico imputato (e delle sue responsabilità) e di come altri meritevoli di stare sul banco degli imputati avessero patteggiato per uscire di scena. Ma questi sono veramente furi dai giochi? Qualcuno può aggiornarci? Non ho seguito nei dettagli la vicenda e non sono un esperto di diritto.

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Gli altri imputati hanno effettivamente patteggiato - d'accordo con la Procura e il vaglio del magistrato giudicante - pene abbastanza miti, che se inferiori ai due anni sono sospese, se superiori (il massimo mi pare sia stato anni due mesi sei di reclusione) rientrano nell'applicabilità delle pene alternative (= è escluso che vadano in carcere).

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  • 1 year later...

LA "VENDETTA" DELLA COSTA CONCORDIA

 

A 5 anni esatti da questa tragedia nazionale ed a non molta distanza dall' Isola del Giglio assistiamo allo spiaggiamento del "general cargo" di bandiera Liberiana SIGMA

 

2vsrjlx.jpg

 

E' la "ribellione " dell' Anima della "CONCORDIA", ingiustamente definita "la nave maledetta" e "la nave della vergogna" per colpa di un C.te sprovveduto

Almeno stavolta non ci son state vittime...

Modificato da Alfabravo 59
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Più che di vendetta della Costa Concordia mi pare si tratti della maledizione del venerdì 13 gennaio :biggrin: La questione sta però in termini diversi: il general cargo si trovava in rada, alla fonda quando a causa di vento e mare in burrasca, l'ancora ha cominciato ad arare fino allo spiaggiamento.

Sprovveduto si il comandante, ma non una schettinata !

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  • 3 months later...

Schettino va in galera, non doveva essere il solo:

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2017/05/12/cassazione-conferma-condanna-schettino_36c5287c-a5a4-4056-86bf-e37665ab8215.html

Modificato da Massimiliano Naressi
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E io ho avuto quasi paura che non ci andasse più al fresco

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A mio parere la Giustizia Italiana stavolta ha giudicato bene ed in modo veloce. Le 32 persone son decedute non per la collisione in sè, ma per quanto avvenuto dopo. E comunque SCHETTINO, come C.te della Nave rimane pur sempre l' unico responsabile come causa scatenante del naufragio.

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No, cari amici Comandanti. Non possiamo essere contenti di una tale sentenza definitiva. Schettino è di fatto un pluriomicida, perché il suo comportamento in qualità di Capitano Superiore di Lungo Corso è paragonabile a quello del titolare di un'armeria che giocherella con un mitra carico per farsi bello con chi lo sta a guardare ... poi parte una raffica e fa secche 32 persone. Anch'esse non sono morte per il fatto che l'ipotetico signor X giocasse con un mitra, ma per un accidente occorso durante il gioco. E fare lo sbruffone rasentando la costa dell'Isola del Giglio, cos'è se non uno stupido, tragico gioco? Dove la mettiamo la professionalità che dovrebbe avere il comandante di una nave responsabile della vita di alcune migliaia di persone? E il comportamento tenuto subito dopo il naufragio come vogliamo definirlo?

 

Ricordo la figura del Comandante (si', con la C maiuscola) Pietro Calamai che gesti' con impareggiabile freddezza e professionalita' le terribili 11 ore successive allo speronamento della sua nave, l'Andrea Doria, da parte dello Stockholm in quel lontano luglio 1956. Restando per tutte quelle interminabili 11 ore al suo posto sul ponte di Comando dell'Andrea Doria, coordinò tutte le operazioni relative al mantenimento di una sia pur minima funzionalita' della nave, riuscendo a portare in salvo tutti i passeggeri e membri dell'equipaggio che erano sopravvissuti alla collisione. A bordo dell'Andrea Doria si trovavano quasi 1700 persone e le vittime furono (se non ricordo male) 46, tutte causate dal terribile urto tra le due navi. Il Comandante Calamai si decise a lasciare l'Andrea Doria solo quando gli ufficiali che avevano preso posto sull'ultima scialuppa che aveva fatto la spola tra questa e le navi giunte in soccorso, e sulla quale si stavano mettendo in salvo, minacciarono di tornare a bordo e morire con lui.

 

Il Comandante Calamai, nonostante il suo comportamento esemplare e senza che sia stato emesso alcun verdetto di colpevolezza nei suoi confronti, non ebbe mai piu' il comando di una nave. A differenza di quanto avvenne nella Svenska Amerika Linien che affidò pochi mesi dopo lo speronamento al comandante dello Stockholm il comando del Gripsholm, la nuova ammiraglia della Compagnia (costruito, ironia della sorte, proprio nei Cantieri Ansaldo di Genova dove era nata l'Andrea Doria), la Societa' Italia di Navigazione ebbe un atteggiamento inspiegabilmente punitivo nei confronti di Calamai .

 

 

Tornando a Schettino, che si vuol ora far passare per una persona ligia alle leggi perche' si e' andato a costituire al carcere di Rebibbia, una condanna a 16 anni a me pare risibile di fronte alle morti e ai danni provocati dal suo inqualificabile comportamento. Non c'è dubbio che, grazie alla buona condotta che terra' in carcere, il cui preludio e' stata la mossa di andarsi a costituire, tra pochi anni riacquistera' la liberta' e, perche' no, potrebbe anche tornare a comandare una nave. Forse la patente di capitano di lungo corso avrebbe dovuto essergli revocata a vita, ma la Giustizia italiana e' stata molto larga di manica con lui!

 

Si torna a parlare della vicenda del timoniere resosi irreperibile. Adesso qualcuno vocifera che fino a pochi giorni o settimane prima dell'incidente fosse addetto alle pulizie. Voglio vivamente sperare che questa sia una bufala, una fra le tante che i media sempre piu' spesso ci ammanniscono. Torno a ripetere, come ho gia' sostenuto in passato sul forum, che la responsabilita' dell'idoneita' dei membri dell'equipaggio a svolgere le mansioni loro attribuite ricade esclusivamente sul comandante; quindi, se fosse vero quanto da taluni affermato, l'incapacita' del timoniere costituirebbe un'aggravante del comportamento di Schettino e non un'attenuante, come si voleva fare in qualche modo intendere. Il comandante di una nave, se essa presenta carenze in ambito strutturale o nella costituzione dell'equipaggio, puo' rifiutarsi di partire, denunciando i fatti ostativi alla locale Capitaneria di Porto. Inoltre e' facolta' e obbligo del comandante la sostituzione immediata del personale che in qualsiasi momento non si dimostri in grado di eseguire con competenza le mansioni alle quali è stato preposto. Mi rifiuto di pensare che sulla Costa Concordia non ci fossero almeno tre "marinai professionisti", gli able seamen come vengono definiti nel linguaggio marinaresco internazionale.

 

In tutto questo frangente l'unico ad aver pagato solo per aver pronunciato una frase giudicata inopportuna nei confronti di Schettino mentre si stava compiendo la tragedia, e' il comandante Gregorio de Falco che, gia' demansionato nel 2014 togliendolo dal ruolo operativo che rivestiva, e' stato lo scorso anno trasferito alla Capitaneria di Porto di Napoli quale responsabile della Sezione Demanio. Un triste epilogo per un uomo che ha avuto il coraggio delle proprie azioni.

 

Con la condanna di Schettino si e' chiuso il primo atto della vicenda "Concordia", ma altri dovranno pagare e lo spero vivamente, salvo che vengano salvati da eventuali prescrizioni. Mi riferisco a chi avrebbe dovuto gestire l'emergenza nella sede di Costa Crociere, a chi ha messo al comando di una nave prestigiosa un tale di nome Schettino, a chi non si è mai accorto di che pasta fosse fatto questo "omenicchio", a chi sapeva e faceva finta di non vedere. Chissa' se e quando ci arrivera' l'italica Giustizia ...

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Non mi permetto di giudicare il risultato della sentenza, per il quale potrei essere completaemente d'accordo con te, ma i tempi per ottenere la colpevolezza sono stati davvero celeri per la media del nostro sistema.

 

Sul c.te DeFalco preferisco non pronunciarmi, conosco (ahime...) la logica dei trasferimenti e ritengo la Capitaneria di Porto non sia tanto differente, per cui il trasferimento potrebbe semplicemente essere "normale avvicendamento".

 

Concordo, invece, nella maniera piu totale, sulla necessita di verificare altre responsabilita a monte, di cui non si parla da nessuna parte

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Sul c.te DeFalco preferisco non pronunciarmi, conosco (ahime...) la logica dei trasferimenti e ritengo la Capitaneria di Porto non sia tanto differente, per cui il trasferimento potrebbe semplicemente essere "normale avvicendamento".

Più che il trasferimento in sè bisognerebbe guardare al TIPO del nuovo incarico a cui il C.te DE FALCO è stato destinato. Mi pare che ora sia all' Ufficio Personale: a mio parere è un incarico importante e delicato (lì si decidono anche i temuti/desiderati trasferimenti...)

Purtroppo il C.te DE FALCO ha percepito il movimento come una "punizione" e da quanto riportato dalla Stampa ha fatto ricorso al T.A.R. Ricorso che è stato respinto.

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Non mi permetto di giudicare il risultato della sentenza, per il quale potrei essere completaemente d'accordo con te, ma i tempi per ottenere la colpevolezza sono stati davvero celeri per la media del nostro sistema.

 

Sul c.te DeFalco preferisco non pronunciarmi, conosco (ahime...) la logica dei trasferimenti e ritengo la Capitaneria di Porto non sia tanto differente, per cui il trasferimento potrebbe semplicemente essere "normale avvicendamento".

 

Concordo, invece, nella maniera piu totale, sulla necessita di verificare altre responsabilita a monte, di cui non si parla da nessuna parte

 

Non c'e' dubbio che per dare un giudizio sulle sentenze bisogna attendere la pubblicazione del loro dispositivo. Tuttavia la mia reazione immediata, da uomo della strada, e' stata di grande stupore per una pena decisamente "lieve" per la serie di reati che ha commesso prima, durante e dopo il naufragio. Specialmente nel nostro Paese, dove la certezza della pena e' molto labile, la condanna a 16 anni appare quasi un "pro forma" per chiudere il caso velocemente, dando l'impressione al solito "uomo della strada" di aver comminato una punizione esemplare.

 

Più che il trasferimento in sè bisognerebbe guardare al TIPO del nuovo incarico a cui il C.te DE FALCO è stato destinato. Mi pare che ora sia all' Ufficio Personale: a mio parere è un incarico importante e delicato (lì si decidono anche i temuti/desiderati trasferimenti...)

Purtroppo il C.te DE FALCO ha percepito il movimento come una "punizione" e da quanto riportato dalla Stampa ha fatto ricorso al T.A.R. Ricorso che è stato respinto.

 

Forse ti riferisci al trasferimento di de Falco avvenuto nel settembre 2014 a capo ufficio studi e relazioni esterne della Capitaneria di Porto di Livorno, quello che io ho definito un "demansionamento". In effetti il TAR bocciò il ricorso presentato da de Falco perche' si trattava , in sostanza, di un normale avvicendamento.

Invece il trasferimento alla Capitaneria di Porto di Napoli, avvenuto lo scorso anno, è stato il secondo movimento, sempre nell'ottica del "normale avvicendamento". Sta di fatto che la responsabilita' della sezione Demanio della Capitaneria, per quanto delicata per gli interessi economici che essa coinvolge, è di tipo squisitamente amministrativo. Ancora una volta, a mio modesto parere, è stata applicata la prassi del "promoveatur ut amoveatur".

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