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Diario di un sommergibilista sul Da Vinci da 1 a 3


Marco U-78 Scirè

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Il sergente Enrico Galli era radiotelegrafista a bordo del sommergibile Leonardo Da Vinci. Egli peri' quando il sommergibile fu affondato, nel maggio del 43, ma lascio alla base il suo diario.....

 

Napoli, 22-09-1940

Tra l'entusiasmo generale dell'equipaggio, dei camerati sulla banchina e delle navi vicine, si svolge la partenza: ci saluta un battito di mani da cui la nostra missione prende auspicio.

Sono esattamente le 09.00, il cielo e' coperto da uno strato leggero di foschia che copre l'orrizonte ed ora pian piano si va diradando. Dopo un'ora e mezzo di navigazione riceviamo la notizia comunicataci dal semaforo di capo Niseno di rientrare; la contrarieta' spezza in un attimo l'entusiasmo primitivo, ogni volto si cambia in una disillusione poco accetta.

Rientrati il Com.te scende lasciandoci l'ordine di rimanere fermi ai nostri posti; un ufficiale nel folto gruppo delle persone che ci guardano dalle banchine sorride e fa segni direi quasi da sfottimento per la nostra poca fortuna di un rientro cosi' subitaneo, pero' , pochi minuti dopo che il nostro Com.te ha parlato con il Capo Gruppo risale a bordo con alcuni fogli presi in consegna e la passerella con grande sollievo di tutti noi viene tirata a terra.

Sulla faccia di tutti noi traspare la gioia di partire; in mezzo all'entusiasmo generale dal viso del nostro Com.te traspare un sorriso radioso. Sinistra avanti mezza, poi avanti tutta sono gli ordini perentori che in pochi istanti ci allontanano dalla banchina e ci portano verso l'imboccatura del porto. Vengo a sapere piu' tardi da varie voci che l'improvviso rientro e' stato causato dalla variazione della rotta stabilita giunta all'ultimo momento. Ora sono le 01.30 sino a d ora procede tutto bene, nulla di notevoleda segnalare, solo alcuni caccia italiani che vedendoci si avvicinano per riconoscerci.

 

23-09-40

La giornata procede calma. Nel pomeriggio si scopre che l'acqua e' penetrata nel motore elettrico di dritta e di conseguenza a massa. L'opera per rimetterlo in ordine ha ragione sul disastro causato dall'acqua e tutto ritorna normale.

 

24-09-40

La terza giornata di navigazione procede nel suo ritmo regolare. Il mare sempre in bonaccia ci lascia godere di una visibilita' completa, abbiamo gia' sorpassato lasciandole alla nostra destra le isole Maiorca e Minorca che fanno parte delle Baleari. Verso le 21 avvistiamo 3 vapori in rotta verso Barcellona, li riteniamo spagnoli e li lasciamo in pace.Navigano tutti illuminati, strano spettacolo in mezzo a tanta solitudine.

 

25-09-40

Alle 07.00 viene fatta immersione, rotta sempre accosto alla Spagna, manteniamo una quota di immersione di m. 60; un delizioso frescolino invade la temperatura primitiva del battello. Tutto procede bene. Verso sera il respiro diventa affannoso e ogni piccola fatica consta di ampie respirazioni per dare l'aria neccessaria ai nostri polmoni. Allle 21 torniamo a galla e la navigazione procede in superficie. Abbiamo gia' superato Cartagena e rapidamente ci avviciniamo allo stretto.

 

26-09-40

Alle 07.11 facciamo nuovamente immersione e mergiamo alle 21.25. Pero' dovendo ora passare il punto piu' scabroso, dobbiamo forzare lo stretto di Gibilterra, un'ora prima della immersione facciamo i preparativi; io che sono al caricatore della mitragliera di dritta devo dormire in torretta tra tubi e volantini, ove non riesco a prendere che un leggero torpore che al minimo rumore estraneo mi riporta alla realta'. Una corrente fortissima passa per il boccaporto e dopo un'oretta ne sento l'effetto. Mi devo chudere dentro alla cappotta cerata che alla bell'e meglio attutisce gli effeti di questa corrente.... Dormiamo a tutta forza.

 

27-09-40

Alle 02.00 vengo svegliato di soprassalto dalle parole del Com.te che dalla plancia grida in camera di manovra: macchine ferme, chiudi tubo 4 pronti al lancio e dopo pochi istanti l'urlo della sirena per la rapida, nello stesso istante le 5 persone in plancia si precipitano giu' per il portello.

Il momento e' emozionante. Si sente il fischio dell'aria che esce per dar posto all'acqua nelle casse di immersione e sembra quasi quando l'ultimo uomo sta per chiudere il portello, che l'acqua non attendesse che quell'istante per irrompere in ogni parte coprendo in pochi istanti tutta la plancia. Subito ci portiamo a 50m. gli idrofoni cercano di individuare la nave che ci ha fatto immergere, ma invano.

Il Com.te spiega che tutto questo e' stato per aver visto durante un lamo del faro di Punta Taro profilarsi la sagoma scura di una grossa nave, che data l'oscurita' non si sono potute individuare le fattezze. Da allora si e' iniziato il passaggio dello stretto in immersione. Agli idrofoni tutti i nostri sforzi sono protesi per percepire se sopra di noi passano navi inglesi, e solo nel pomeriggio si sentono parecchie alternative.

Si avanza con una certa prudenza, ad ogni istante viene scandagliato il fondo, si trovano fondali bassi che sulla carta non erano segnati, e subito vengono prese le misure per non incocciare in uno di questi.

Si avanza molto lentamente avendo una corrente contraria e solo alla sera verso le dieci si riemerge, prendendo le precauzioni come la sera precedente. L'aria era divenuta quasi irrespirabile, ma si e' visto che anche dopo le 20 ore si puo' resistere anche con fatica. Si avanza come sempre con i motori termici e tutto procede normale.

 

28-09-40

Alle 11.30 il fischio della R.I. ci scuote dal torpore che il mare un po' mosso ci aveva dato, stato avvistato un convoglio, per meglio dire la scorta di un convoglio composta di tre o quattro caccia.

Immersi, ritorniamo a quota periscopica per eseguire l'attacco ma in questo punto non sono ancora riuscito a definire la verita', sembra che nn si veda niente, allora ci si sposta alla quota di 20m. indi 30, ma proprio in quell'istante ossia alle 12.45 si sente uno scoppio sopra di noi. Bombe. Subito si scende e non siamo giunti ancora a 50m. che una seconda scarica si sente di altre 5 bombe subito seguita da un altra serie di 5 bombe.

Molte facce descrivono cio' che provano nell'interno e pure io posso assicurare se non dimostrandolo con accasciamento fisico, ma un non so che di paura per una presta fine m'invade ai primi colpi.

Subito reagisco e anzi agli idrofoni ne sento la fase di scoppio, composta di un primo colpo debole e poscia lo scoppio vero e proprio. Si sente che tirano alquanto vicini, ma ormai siamo quasi fuori pericolo. Alle 12.37 un'altra scarica di bombe (4) si sente, quest'ultima piu' vicina, si scende a 122m., ossia con la chiglia a 127, ove la pressione schiaccia lo scafo e la parete della porta della radio si piega in modo poco convincente.

Agli idrofoni si sentono i caccia gironzolare sopra di noi in cerca della preda cosi' lestamente fuggita e non si sanno dar pace per il mancato bersaglio.

Finalmente alle 16.00 ogni rumore sospetto finisce. Alle 16.03 si ode uno scoppio isolato. Che sara? Come mai? Supposizioni si accumulano l'una sull'altra, ma il quesito rimane oscuro come una fitta nebbia che nessuno puo' penetrare. Per sicurezza si rimane fino alle 19.00 alla quota primitiva indi lentamente si sale, e finalmente alle 19.41 si riemerge.

Nulla, avanti tutta forza e cosi' si inizia un'altra notte. Il mare e' mosso ed il battello balla dolcemente come un fuscello entro un lago agitato dal vento. Fino a mezzanotte nulla di nuovo.

 

 

Se ai signori Com.ti interessa continua....

 

 

29-9-40

Alle 08.46 viene fatta R.I. per aver segnalato all'orizzonte una massa scura delineata ad un Smg. Si rimane rintanati sino alle 12.30 poscia si riprende normalemnte la navigazione. Il mare comincia ad agitarsi ed un certo malessere mi invade durante il mio turno di guardia. La navigazione continua monotona tutta la notte; per risparmio di nafta viene spento un motore. Si viaggia a 8 miglia orarie. Il mare adagio adagio aumenta la sua ira ed il battello si muove sempre di piu'.

 

30-09-40

Alle 09.20 viene fatta nuovamente immersione. Due caccia ci stanno inseguendo e per piu' di 7 ore si sentono girare, fermarsi, spostarsi in cerca della preda. Finalmente alle 18.00 si riemerge, e la navigazione continua su un mare piu' che burrascoso.

Fuori piove e le ondate si susseguono con intensita'. Alcuni momenti l'inclinazione della sbandata e' tale da far rotolare per ogni verso tutte le cose che non erano state fermate preventivamente.

 

01-10-40

Il mal di mare m'ha preso ed oggi che sono di guardia devo lasciare non una ma bensi' 3 ed anche 4 volte la cuffia per liberarmi da cio' che tanto mi fa' star male. Tento ogni mezzo per stare meglio. ma tutto e' vano, appena rigettato mangio galletta, ma dopo rigetto di nuovo. Certo che il mare e' molto mosso!

 

02-10-40

L'oceano quando si muove non scherza e cosi' per tutto l' uno e meta' del 2 ottobre il battello caracollo' su e giu', da un lato e dall'altro come un fuscello in balia dei venti.

Non posso descrivere la prostrazione di noi tutti, chi piu' chi meno pativamo. Quanti rimpianti corsero alla cara vecchia terra ove nn si dondola mai e il mal di mare non si conosce!

Il 2 pomeriggio il mare finalmente si calmo' e incominciai nuovamente a mangiare. Grossi cavalloni di poppa, che pero' avevano poco effetto sul battello, rimanevano ancora in ricordo del passato furore oceanico, ne approffitai per fare una scappata in plancia.

 

03-10-40

Finalmente dopo 12 giorni vedevo per un quarto d'ora la luce del sole e respiravo a grandi boccate l'aria pura dell'oceano. Nel poco tempo che rimasi in plancia vidi due tartarughe assai grosse che se ne stavano bellamente a galla saranno state grandi quanto la lunghezza di un braccio.

Alle 18.25 il fischio della rapida mi interrompe un piatto di minestrina in brodo che pregustavo con molto piacere, venne dato subito il posto di attacco e l'armamento del cannone si preparo' per una sortita. Era stato avvistato un vapore. Io mi torvavo precisamente in camera di manovra e vedevo il Com. al periscopio in cerca di poter vedere la nazionalita' del vapore avvistato, ma era ancora distante. (distanza del piroscafo al lancio m. 350 distanza minima di smobilitazione degli acciarini).

Dopo un 10 min. pero' uno svelto calcolo ed il fuori secco e deciso del Com.te dava il via al siluro 3 di prora. Per un contrattempo pero' viene lanciato anche il n.4 , avranno colpito? Ansia terribile nessun scoppio si ode e subito il Com.te decide una sortita per attaccare con il cannone, si fa la rapide emersione e i motori termici avanti tutta, l'armamento all'uscita del boccaporto scatta. Il piroscafo si trova a 5600 metri.

Che succede? Non sono passati pochi secondi che si vede rientrare precipitosamente tutti quanti e viene ordinata la R.I. Con questo contrattempo succede un poì di confusione ed in macchina che non capiscono lasciano i motori termici ancora in moto. Si comprende quello che sta per accadere. La depressione del risucchio d'aria dei motori fa fischiare le orecchie; un rapido colpo del volantino d'aria vien dato da un mio compagno fermando cosi' un disastro che sembrava inevitabile.

Vengono subito fermati i motori e ingranati gli elettrici, intanto si sentono fischiare i proiettili di un cannone sopra di noi, prima uno e poscia altri due, ma distanti e di poco effetto. Cosa aveva provocato tutto questo trambusto? Emergendo ci accorgiamo che abbiamo a che fare con un incrociatore ausiliario inglese.

Dall'altro lato a 2500m. vi e' una portaerei che vedendoci accosta tutta a dritta. Si puo' pensare il pericolo in cui ci siamo messi, l'unica cosa e' immergersi al piu' presto e fermarci a 100m. Nello scendere uno scoppio vicinissimo fa scuotere il battello in tutte le sue giunture. Ogni pensiero e' rivolto a Dio e Dio ancora una volta ci assiste. Si rimane a una quota di 90m. in attesa di eventi, ma nulla piu' succede, si sente agli idrofoni una sorgente allontanarsi, chi sara' il piroscafo o la portaerei?

Alle 22.10 si riemerge, tuto e' sparito, hanno pensato bene che il buio per loro e' un grave pericolo e si sono allontanati molto presto. Rimane da definire se i siluri hanno colpito il piroscafo, c'e' chi dice che il piroscafo era sbandato, sara' vero? Lasciamo alla fantasia deciderne. Certo che ne siamo tutti risentiti del pericolo corsoe i piu' svariati commenti corrono su tutte le bocche. Rimango di guardia sino alle 02.00, e giacche' il mare si e' calmato, la navigazione ridiventa alquanto bella.

 

03-10-40

Alle 08.29 si scende a 60m. avendo da mettere due siluri nei tubi di lancio, agli idrofoni verso le 11.00 si sente una sorgente Diesel , si viene alla superficie, ma nulla si intravede, si vede che passa alquanto distante da noi. Tutto torna normale e si ridiscende alla quota primitiva. Alle 15.05 si ritorna nuovamente in superficie con rotta sempre 290. Tutto normale, il mare e' abbastanza calmo e l'appetito si riaffaccia piu' prepotente che mai.

 

04-10-40

Ci si lava in plancia un poì di suduciume che si e' accumulato nei 13 giorni che siamo in mare. Scende la notte tutto prosegue normale, pure oggi l'orrizonte é stato libero.

 

05-10-40

Giornata alquanto nuvolosa, una leggera foschia si stende sull'oceano quasi calmo. Anche questa giornata termina senza alcun fatto eccezionale. Un Mcg ci avverte che non vi e' piu' variazione dell'ora legale, rimanendo anche nella stagione invernale l'identica ora.

Un epidemia invade il battello: tutti sono golosi delle patate lessate che il cuoco instancabilmente prepara; quando s'ha fame.... Alle 14.20 siamo entrati nella zona prefissata per l'agguato. Le Azzorre sono sulla nostra sinistra, stanotte le sorpasseremo.

 

06-10-40

Alle 08.16 ci s'immerge, per mettere a posto il siluro di prua e riguardare quelli di poppa, alle 16.10 riemergiamo. Il mare e' sempre un po' mosso ma non mi da' fastidio. Per tutta la giornata niente di nuovo. Si rimane fermi per circa 4 ore in balia delle onde, ma poscia alle 22 si riprende la navigazione.

 

07-10-40

Giornata calma, un Mcg ci avverte di un convoglio che passa, ma purtroppo é distante e non facciamo in tempo. Verso le 22.00 si avvista una luce di poppa, presto pero' scompare essendo molto piu' veloce di noi. Niente di importante da segnalare.

 

 

continua.....

 

 

 

08-10-40

Alle 08.00 ci si immerge, dovendo fare alcune manutenzioni ai siluri, alle 14.45 si riemerge e la navigazione continua. Il mare e' almeno fora 5/6 ma non se ne risente troppo, io sto benone e l'appetito non scherza. Alle 19.30 viene avvistato fumo per 250, R.I. e ci si porta avanti per l'attacco. Un grosso incrociatore ausiliare inglese della marina britannica, che avanza zigzagando, a 2000 metri gli vengono lanciati 2 siluri il 2 e il 4 di prora ma invano, il mare e' troppo agitato, si sbanda di quasi 20 a 30m di quota, vi sono onde di 6m di altezza, certamente il siluro si sara' inalberato, trovandosi ad un certo momento fuori dall'acqua. Dopo lanciato con effetto negativo si ritorna a quota periscopica, il piroscafo s'allontana velocemente ma subito due colpi di cannone ci fanno immergere e per una mezz'oretta si rimane a quota 40m.

Alle 21.25 si riemerge, il piroscafo si é allontanato, riprendiamo la nostra rotta brontolando sulla poca fortuna di non aver potuto colpire un simile piroscafo di 15/18000 tonnellate.

 

09-10-40

Il mare, aumentando, fa sbandare il battello in modo pauroso, ed uno di questi fra i piuì forti fa aprire lo stipetto sopra di me, e mi precipitano addosso 3 bottiglie e 5 o 6 scatole di carne. Una anzi mi colpisce al ginocchio lasciandomi una bott a alquanto dolorosa. Navigazione sempre normale, nel pomeriggio, per navigare piu' adagio, e con meno consumo di nafta, si spegne il termico in moto e s'avanza con un solo motore elettrico al minimo. Il mare questa volta lo sopporto senza alcun disturbo, e l'appetito é forte piuì di noi.

 

10-10-40

Alle 03.00 ricevo Mcg cifrato per il mio battello, ordine di recarci a 400 miglia dal nostro punto ove deve passare un importante convoglio scortato partito da Gibilterra: appena decifrato sono stati messi in moto i motori termici, e ora si viaggia con una velocita' di 9 mg. orarie.

Il mare é di traverso e si balla che eì un piacere pero' l'appetito non mi abbandona mai, e ne approffitto per rinfocillarmi. Le patate in questi momenti assumono una importanza e una leccornia da renderci quasi golosi. Giornata calma nulla di notevole da segnalare.

 

11.12.13-10-40

Mare mosso continuamente per tutti e tre i giorni, null'altro da segnalare. Il 12 alle 21 si riceve nuovamente un Mcg che ci avverte di rimanere nella zona fissata, attaccare il convoglio ed inseguirlo.

 

14-10-40

Sino ad ora nulla del convoglio. Pero' tutte le speranze non sono ancora perse. Il mare si e' alquanto calmato ed il battello rolla meno, l'appetito e' sempre forte.

 

15-10-40

I giorni passano ma niente viene a turbare la nostra perlustrazione. La fortuna non ci assiste. Il convoglio deve essere gia' passato,ma non siamo riusciti ad incrociuarne la rotta. Il mare anche se puo' dirsi calmato, ha sempre delle onde lunghe di 4/5 metri ciascuna che prendendo il battello di fianco gli fanno avere dei terribili sbandamenti. Posso constatare che il mal di mare passa con l'abitudine.

 

16-10-40

Giornata alquanto bella anche se il cielo e' percorso da un mucchio di nubi. Si avanza sempre al minimo, nulla d'anormale sin ora. Alle 10.20 si avvista fumo all'orizzonte verso ponente. R.I. Mare lundo da nw: mare forza 3. Avanza zigzagando e ci sorpassa a una distanza di 1500 m. Speranze perdute. Appena somparsa all'orizzonte si emerge (12.50) e si insegue a tutta forza per sorpassarla nella rotta , ma invano. Alle 16.00 si desiste dal tentativo di inseguirla riportando ad un solo motore col minimo la nostra marcia.

Alle 19.00 si vede nuovamente un altro piroscafo, deve essere nuovamente l'amico di stamattina e pure stavolta ci sorpassa troppo distante. Alle 21.00 ritorniamo alla superficie e cerchiamo nuovamente di inseguirlo.

 

17-10-40

Gli armamenti del cannone e mitragliera sino all'una del 17-10 stanno pronti in locali ausiliari, ma pure stavolta la preda ci e' nuovamente sfuggita. Pazienza. Speriamo che prima del rientro possiamo gettare qualcuno a fondo. Si riprende nuovamente al minimo come prima. Mare calmo. La nostra posizione in questi giorni dista 300/400 miglia dalla costa portoghese. Alle 07.55 ci immergiamo per riemergere dopo una manutenzione dei siluri, alle 11.00. Tutto prosegue normale.

 

18-10-40

Il mare comincia a muoversi, e anzi di nuovo patisco. Roba verde ed amara in uno sforzo butto fuori, per tutto il giorno sono dolori.

 

19-10-40

Mi e' passato il mal di mare, ma si balla ancora, anzi il mare si ingrossa sempre di piu'. Durante la notte, un forte sbandamento sulla sinistra fa precipitare tutto da un lato. Mangio con appetito. Il mal di mare é completamente sparito. Onde di 8/9 metri coprono a tratti il battello, ne approfitto per prendere una foto. Mare forza 7/8.

Verso sera si ha un dp per noi che ci avverte che dobbiamo portarci su una nuova zona d'agguato, dinanzi a Lisbona, e poscia il 27 notte prendere la via per il rientro alla base.

 

20-10-40

Mare di poppa, il battello rolla pochissimo, la domenica viene passata abbastanza bene. Nel pomeriggio facciamo un budino al cioccolato a cui in parecchi facciamo festa.

 

21-10-40

Alle due di notte nel Gerolami si recuperano le patate cadute dal sacco precedentemente riposte. La navigazione continua normale, il mare e' calmo, tutto procede bene.

Alle 09.25 viene fatta immersione causa un peschereccio che naviga a gonfie vele. Ci si avvicina in immersione per precisare che cosa fa. In un primo tempo si sospetta che abbia scopi sotto false spoglie. Ma poscia viene chiarito ogni dubbio. Si vede anzi uno dei marinai dell'equipaggio al timone di quelli ancora con la barra, in una tenuta blue, ed altri innocentemente sdraiati sui bordi a prendere la brezza mattutina. Alle 14.00 si riemerge. Alle 23 siamo gia' in zona e ci avviciniamo al limite verso Lisbona, ove finisce la zona d'agguato.

 

22-10-40

Alle 02.32 il fischio della sirena per la R.I. ci mette in allarme per un nuovo pericolo. A mezzanotte ero stato in plancia: serata deliziosa, il cielo era un manto di turgide stelle, il mare mosso dalla nostra nera prua sembrava accendersi di mille luci, il fosforo che contiene quest'acqua dava una luminiscenza strana al nostro avanzare. Maggiore nell'Oceano Pacifico e' questa fosforescenza, e penso quanta deve essere fantastica la cosa. La luna spuntata da poco faceva capolino all'orizzonte, coperta in parte da nubi che la volevano nascondere.

Come dicevo ad un certo momento a poppa viene scorta da una delle 5 vedette una sagoma snella che s'avanza ad una velocita' fortissima, navigando con tutto spento.

Si vede subito la linea snella del caccia belligerante. In un momento R.I. e si sparisce dalla superficie, perche' a quanto pare sembra che il caccia ci abbia gia' visto, essendo la nostra posizione fra lui e la luna, e la nostra sagoma risalta molto bene.

In poco ci troviamo a 80m. Del caccia, piu' nessuna traccia, ache agli idrofoni nulla si sente. Dopo una mezzoretta si sente una debole sorgente per 260 sembra il caccia che si stia allontanando. Sara' vero?

Per maggior sicurezza e per misura precauzionale per non farci vedere per non dare l'allarme, ed essere quindi disturbati tutti i giorni dai caccia nemici, si rimane sino alle 09.25 a quota 90m. Alle 10.29 si immerge nuovamente avendo avvistato un vapore. Ma passa troppo lontano, e non vale la pena colpirlo per fare cosi' sapere la nostra presenza in queste acque. Allle 11.52 si riemerge per immergersi nuovamente alle 12.06 per avere ancora a che fare con il vapore di prima.

Alle 12.59 siamo nuovamente alla superficie: orizzonte libero ma tempo piovigginoso. Piu' tardi tempesta addirittura con forti raffiche di vento. Alle 17.00 rivevo un dp che ci avverte del passaggio pel giorno 24 di un convoglio d'ottanta navi scortate che partito da Glasgow passerebbe all'altezza di Lisbona. Faremo Qualcosa !!!!!

 

 

 

continua....

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