malaspina* Inviato 1 Novembre, 2012 Segnala Share Inviato 1 Novembre, 2012 Comandanti, questa mattina di tempo avverso, casualmente ho trovato sul canale Iris di Mediaset, intorno alle 1000, il film "Affondate la Valiant". Pellicola vista e rivista, ma dato che pioveva mi sono messo a riguardarlo. Questo mi ha ristimolato la domanda che spesso mi sono fatto: perchè nell'immaginiario collettivo e non solo, quando si pensa all'azione di Alessandria d'Egitto, salta subito alla mente la Valiant? Perchè la MM ha dedicato una nave di quelle proporzioni a De La Penne? E gli altri comandanti di equipaggio? Senza nulla togliere a De La Penne- Bianchi, anche gli altri due equipaggi operarono bene, ma in particolare Marceglia- Sghergat fecero il lavoro di minamento della Queen Elizabeth a regola d'arte e come da manuale. Contrariamente, anche se non dipendente da loro, a quanto invece fecero gli operatori sulla Valiant, che dovettero lasciare l'ordigno sul fondo.. Anche in questo film, si è scelto di enfatizzare l'affondamento dell'una rispetto all'altra. Ripeto: massimo rispetto per i nostri incursori che hanno dato il meglio di loro in questa azione. Ma mi sono sempre chiesto e mi chiedo, perchè questa disparità di visibilità anche a conflitto terminato? Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Tuco Inviato 1 Novembre, 2012 Segnala Share Inviato 1 Novembre, 2012 De la Penne era a capo della spedizione , quindi .... http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Durand_de_la_Penne Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 1 Novembre, 2012 Segnala Share Inviato 1 Novembre, 2012 . Ma mi sono sempre chiesto e mi chiedo, perchè questa disparità di visibilità anche a conflitto terminato? E' una domanda che mi sono posta anch' io. Vero che De la Penne era capo spedizione, ma questo di per sè non giustifica tanta visibilità "mediatica" rispetto agli altri, tutti MOVM. In attesa di risposte più competenti, azzardo che forse in parte dipende anche da elementi vari, quali, chessò, il fascino personale, l'attività nel dopoguerra, ecc. Per fare un esempio, perché, mi chiedo io, molti (grazziaddio) conoscono Amedeo Guillet, pochissimi Bellia o De Martino o tanti altri, che pure operarono in modo simile, con gli stessi scopi, e talvolta ci lasciarono pure la vita? Guillet, nel dopoguerra (intendiamoci: lo ammiro tantissimo!) ebbe una luminosa carriera da ambasciatore, altri non poterono o non furono in grado di giocare carte diverse e rientrarono nell' ombra. Una punta di malizia: dato il plateale provincialismo italico di ammirazione per tutto ciò che è "foresto",.. che c'entri per una puntina anche il cognome apparentemente straniero dei due? Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
GM Andrea* Inviato 1 Novembre, 2012 Segnala Share Inviato 1 Novembre, 2012 Posso suggerire alcune motivazioni, ciascuna di per sè non sufficiente, ma che messe assieme possono fornire una spiegazione. - la vicenda della coppia de la Penne-Bianchi - soprattutto nel non precisissimo resoconto del primo, che per decenni ha fatto testo - è ricca di elementi di spettacolarità assenti negli altri (l'SLC trascinato sul fondo, i due prigionieri nella cala, "your ship will blow up", l'equipaggio che si alza in piedi al passaggio in coperta di de la Penne, la sua successiva decorazione da parte di Morgan) - Durand de la Penne era certamente più attento, diciamo così, alle pubbliche relazioni - egli era ufficiale di Stato Maggiore, e benchè del complemento gli fu dato il comando della missione, quando i parigrado Marceglia e Martellotta venivano dai corsi normali dell'Accademia Navale. Ma erano capitani dei corpi tecnici (GN e AN), e allora questa contava parecchio. - Marceglia e Schergat, in particolare, mantennero sempre - a partire dal ritorno dalla prigionia - un atteggiamento molto schivo e riservato, complice anche il dolore per la loro Patria istriana perduta Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Alagi Inviato 1 Novembre, 2012 Segnala Share Inviato 1 Novembre, 2012 In aggiunta a quanto detto da Andrea sulla 'riservatezza' di Marceglia e Schergat, va ricordato che la M.M. ha peraltro onorato la memoria di Martellotta e Marino con due unità: una piccola nave esperienze e un mezzo per il trasporto di incursori. Indipendentemente da motivazioni politiche e 'di opportunità', l'onomastica della M.M. privilegia ufficiali e/o comandanti rispetto a sottufficiali e comuni: probabilmente anche per una scelta di maggiore conoscenza, fama e visibilità mediatica a indubbio favore sei primi. D'altro canto, si sono già avute - ad esempio - due navi che ricordano la figura dell'amm. Bergamini: scelta che, a mio parere, è stata correttamente attuata per ricomprendere, nel suo ricordo, con pari dignità tutti i caduti della Roma. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
pugio Inviato 1 Novembre, 2012 Segnala Share Inviato 1 Novembre, 2012 Credo che non sia un sistema usato solo dalla M.M.. Anche le altre Marine Militari previlegiano gli ufficiali e/o comandanti rispetto agli altri. L'Us Navy è tra queste, come lo sono la Royal Navy , la Kriegsmarine e la Marina Imperiale Giapponese.Ciò non toglie che le imprese dei vari Togo, Nimitz, Jellicoe ed altri abbiano avuto successo grazie agli uomini da loro comandati e che forse, più di loro, abbiano avuto la parte del leone. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Alfabravo 59* Inviato 1 Novembre, 2012 Segnala Share Inviato 1 Novembre, 2012 Dalla recensione del libro SCIRE' di Sergio NESI: Un altra cosa che non sapevo è che in navigazione di superficie l' SLC era appoppato con il grave incoveniente che l' operatore seduto dietro doveva usare l' autorespiratore per un tempo assai maggiore di quello seduto a prua che invece poteva respirare normalmente ed usare l' autorespiratore solo al momento dell' immersione per la fase finale dell' attacco. Da questo "sfasamento" nell' uso dell' autorespiratore son derivati inconvenienti per la salute degli Operatori che han rischiato di far fallire la missione. Nel caso della coppia DE LA PENNE-BIANCHI, penso che se BIANCHI non avesse avuto dei problemi fisici, l' ordigno avrebbe potuto esser sistemato meglio sotto la VALIANT creando alla corazzata Inglese maggiori danni da riparare in ben oltre i quattro mesi che occorsero. Mi è dispiaciuto, infine, di aver letto che i rapporti personali tra DE LA PENNE e BIANCHI non fossero idilliaci. In particolare BIANCHI accusa il suo Supriore di averlo trattato sempre con distacco. I rapporti si mantennero freddi anche dopo la fine della guerra quando ormai certi formalismi non avevan più ragion d' essere. In un reparto speciale come la X MAS è fondamentale il senso di cameratismo fra i componenti d' ogni grado: pur non pretendendo che DE LA PENNE andasse d' accordo con tutti quelli della "Decima", è chiaro che avrebbe almeno dovuto considerare il proprio..."compagno di maiale" :s03: come un fratello al quale più che ordini dare consigli. ------------------------------------------------------------------------------------ - Durand de la Penne era certamente più attento, diciamo così, alle pubbliche relazioni ------------------------------------------------------------------------------------ "Quale il maggior successo?" Guardando alla Storia e non alle pubbliche relazioni tale merito và alla coppia MARCEGLIA SGHERGAT (Q. E.) Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaspina* Inviato 1 Novembre, 2012 Autore Segnala Share Inviato 1 Novembre, 2012 (modificato) Ho letto con attenzione le vs.risposte e sono le risposte che ufficialmente si sono sempre sentite dare. Ma quello che ho voluto porvocare con questo topic, è per comprendere meglio la differenza mediatica tra gli ufficiali comandanti i tre equipaggi. Vero che De La Penne era il capo spedizione, vero che era di SM e gli altri del GN. Ma questo non può giustificare la celebrità e quasi 'oblio degli altri. Ma signori, come giustamente fa notare anche Alfabravo59, se c'è un equipaggio dei tre che ha operato secondo i dettami addestrativi e con il massimo rendimento, per farla in breve "a regola d'arte" quello è Marceglia-Sghergat. Per quanto riguarda l'intitolazione di unità navali, logico e ovvio che queste avvengano in massima prevalenza per gli ufficiali, che nelle loro funzioni si devono assumere in toto, oneri ed onori. Ma da un cacciatorpediniere l.m. da 5000 t, a delle unità esperienze o ausiliarie, come quelle a cui sono state intitolare a Martellotta- Marino (un sottufficiale), la differenza è stratosferica. Io gli Eroi li vedrei tutti allo stesso livello, senza considerare se hanno un carattere estroverso o taciturno e schivo. L'importante e quello che hanno potuto esprimere durante la missione per cui si erano allenati e votati. Modificato 1 Novembre, 2012 da malaspina Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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