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Costruzione Mezzo Scafo Senza Scatola Di Montaggio Endeavour J Class


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Buongiorno signori, è da un po di tempo che desideravo iniziare questa discussione, da qualche tempo mi interessava auto costruire senza scatola di montaggio lo yacht Endeavour J CLASS dello Royal Yacht Squadroon.

 

Per prima cosa è necessario possedere il piano di costruzione della barca, all'interno del piano di costruzione sono riportati vari disegni, ai fini costruttivi di questo modello, sono necessari i due principali:

  1. Sezioni trasversali (in basso a sinistra) foto 1
  2. Piano longitudinale o di simmetria con linee d’acqua (seconda dall’alto centrale) foto 2

 

Il piano velico e la vista longitudinale dall’alto del ponte con le relative linee d’acqua ai fini della costruzione i questo mezzo scafo sono irrilevanti.

Per prima cosa bisogna scannerizzare il progetto e stamparlo nella dimensione desiderata, nel mio caso ho deciso di scegliere come loa (lunghezza fuori tutto) 64 cm e come boa (larghezza fuori tutto) 10 cm, ovviamente essendo un mezzo scafo la larghezza chiaramente sara di 5 cm.

Dopo aver scelto le dimensioni del modello ed aver quindi scannerizzato il progetto occorre stampare con il plotter il progetto nella scala desiderata, con una modica cifra di un paio di euro si fa stampare il foglio in tipografia.

Terminata questa fase, occorre riaprire il file del progetto scansionato e creare in corrispondenza della figura delle sezioni trasversali (punto 1) una figura speculare del gruppo di sezioni a proravia della mezzeria e del gruppo di sezioni a poppavia della mezzeria (per mezzeria intendo la sezione di maestra ovvero quella con l’area massima dell’unità) in questo modo otterremo due figure che rappresentano le sezioni intere di tutte le ordinate prodiere e poppiere.

 

NOTA: nei progetti navali le ordinate non vengono mai rappresentate complete sia quelle a proravia della sezione maestra in corrispondenza della ppm (perpendicolare a mezzo) che quelle a poppavia della ppm questo per un semplice motivo di risparmio di tempo e spazio quando ancora i progetti si disegnavano a mano, chiaramente con l’avvento dei calcolatori creare una figura speculare costa pochissimo tempo ma tuttavia si preferisce continuare ad adottare il vecchio e pratico sistema della rappresentazione a metà delle ordinate.

 

Dopo aver stampato queste due figure chiaramente nella scala opportuna del modello, si procede al disegno delle singole ordinate su del compensato da 4 mm .

Chiaramente in un modello con necessario inserire tutte le ordinate presenti nel progetto perché non essendo la barca vera non è costruita al fine di sopportare carichi esterni o interni, non deve resistere alle azioni degli agenti atmosferici ovviamente, deve semplicemente dare la forma corretta allo scafo.

Per la costruzione di questo scafo per la loa di 64 cm ho scelto di inserire 14 ordinate invece di 29 come giustamente sono presenti nell’Edeavour originale.

Riportare le ordinate dal disegno al compensato, è un operazione semplicissima, esistono vari modi per farlo, ampiamente descritti in libri e siti internet, quindi non mi dilungherò a spiegarli.

Dopo aver disegnato tutte le ordinate necessarie sul compensato, si tagliano con un seghetto elettrico oppure con un seghetto a mano.

Dopo di che si ripete l’operazione di disegno su compensato, però utilizzando la sezione longitudinale in corrispondenza della L.C. linea di costruzione che si estende dalla chiglia e arriva agli estremi di prora e poppa, in pratica si deve ritagliare con il seghetto, il profilo della barca, assai più difficile a dirsi che non a farsi.

 

foto 1

 

scafo5.jpg

foto 2

scafo3.jpg

foto 3

scafo2.jpg

Modificato da Admiral Sir Edward Pellew
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Buongiorno signori, è da un po di tempo che desideravo iniziare questa discussione, da qualche tempo mi interessava auto costruire senza scatola di montaggio lo yacht Endeavour J CLASS dello Royal Yacht Squadroon.

 

Per prima cosa è necessario possedere il piano di costruzione della barca, all'interno del piano di costruzione sono riportati vari disegni, ai fini costruttivi di questo modello, sono necessari i due principali:

  1. Sezioni trasversali (in basso a sinistra) foto 1
  2. Piano longitudinale o di simmetria con linee d’acqua (seconda dall’alto centrale) foto 2

 

Il piano velico e la vista longitudinale dall’alto del ponte con le relative linee d’acqua ai fini della costruzione i questo mezzo scafo sono irrilevanti.

Per prima cosa bisogna scannerizzare il progetto e stamparlo nella dimensione desiderata, nel mio caso ho deciso di scegliere come loa (lunghezza fuori tutto) 64 cm e come boa (larghezza fuori tutto) 10 cm, ovviamente essendo un mezzo scafo la larghezza chiaramente sara di 5 cm.

Dopo aver scelto le dimensioni del modello ed aver quindi scannerizzato il progetto occorre stampare con il plotter il progetto nella scala desiderata, con una modica cifra di un paio di euro si fa stampare il foglio in tipografia.

Terminata questa fase, occorre riaprire il file del progetto scansionato e creare in corrispondenza della figura delle sezioni trasversali (punto 1) una figura speculare del gruppo di sezioni a proravia della mezzeria e del gruppo di sezioni a poppavia della mezzeria (per mezzeria intendo la sezione di maestra ovvero quella con l’area massima dell’unità) in questo modo otterremo due figure che rappresentano le sezioni intere di tutte le ordinate prodiere e poppiere.

 

NOTA: nei progetti navali le ordinate non vengono mai rappresentate complete sia quelle a proravia della sezione maestra in corrispondenza della ppm (perpendicolare a mezzo) che quelle a poppavia della ppm questo per un semplice motivo di risparmio di tempo e spazio quando ancora i progetti si disegnavano a mano, chiaramente con l’avvento dei calcolatori creare una figura speculare costa pochissimo tempo ma tuttavia si preferisce continuare ad adottare il vecchio e pratico sistema della rappresentazione a metà delle ordinate.

 

Dopo aver stampato queste due figure chiaramente nella scala opportuna del modello, si procede al disegno delle singole ordinate su del compensato da 4 mm .

Chiaramente in un modello con necessario inserire tutte le ordinate presenti nel progetto perché non essendo la barca vera non è costruita al fine di sopportare carichi esterni o interni, non deve resistere alle azioni degli agenti atmosferici ovviamente, deve semplicemente dare la forma corretta allo scafo.

Per la costruzione di questo scafo per la loa di 64 cm ho scelto di inserire 14 ordinate invece di 29 come giustamente sono presenti nell’Edeavour originale.

Riportare le ordinate dal disegno al compensato, è un operazione semplicissima, esistono vari modi per farlo, ampiamente descritti in libri e siti internet, quindi non mi dilungherò a spiegarli.

Dopo aver disegnato tutte le ordinate necessarie sul compensato, si tagliano con un seghetto elettrico oppure con un seghetto a mano.

Dopo di che si ripete l’operazione di disegno su compensato, però utilizzando la sezione longitudinale in corrispondenza della L.C. linea di costruzione che si estende dalla chiglia e arriva agli estremi di prora e poppa, in pratica si deve ritagliare con il seghetto, il profilo della barca, assai più difficile a dirsi che non a farsi.

 

foto 1

 

scafo5.jpg

foto 2

scafo3.jpg

foto 3

scafo2.jpg

Te l'ho già detto di persona ma te lo rammento anche quà.......un lavoro superbo!!!!

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da base artica, marco

 

....... :smile: :smile: ...........................orsu, metti foto e continua nel raconto :smiley19: :smiley19: .

 

saluti marco

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Buongorno Signori, per la gioia di qualche appassionato, aggiungo qualche foto sulla costruzione delle ossature e del loro montaggio, ho utilizzato del compensato il cui spessore come ripeto è 4 mm, per la chiglia invece ho utilizzato due strati da 4 mm per irrigidirla un poco e ridurre deformazioni dovute a flessione eccessiva qundi in realtà il mio non sarebbe metà scafo vero e proprio maleggermente di più della metà.

 

foto 4

 

immagine001mj.jpg

 

foto 5

immagine002em.jpg

 

 

foto 6

immagine004tj.jpg

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  • 2 weeks later...

Ciao Admiral,

ti faccio i miei complimenti per la discussione. Da appassionato di architettura navale classica (francese in particolare) vorrei farti una domanda

su questa costruzione moderna (anni 30 se non vado errato).

Nell'elevazione trasversale del piano delle ordinate di un bastimento classico antico, le ordinate sono rappresentate dentro fasciame.

Quindi il loro contorno, modellisticamente parlando, non va' di conseguenza ridotto dello spessore del fasciame.

 

In una costruzione moderna, nell'elevazione trasversale del piano delle ordinate, le stesse sono fuori fasciame e quindi andrebbero ridotte di conseguenza.

Questo per esempio e' stato fatto sull'elevazione trasverale delle ordinate della RN Roma.

 

Per l'Endeavur J class non vale lo stesso principio??

Te lo chiedo perche' non ho letto di riduzioni di ordinate.

Ti ringrazio in anticipo per la risposta che vorrai darmi.

 

Luca

Modificato da ammutinato
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  • 3 weeks later...

Mi scuso per il clamoroso ritardo Ammutinato, :sad: ma provando a rispondere alla tua interessantissima domanda ti posso dire che in generale, personalmente quando costruisco un modello indipendentemente dall'epoca e dal tipo di unità (nave civile, militare, vascello clipper, brigantino, corazzata etc...) sarebbe più corretto, quando si devono costruire tutte le ordinate della nave in questione, avendo gli adeguati disegni, basarsi per la costruzione effettiva delle singole ordinate sulle dimensioni che danno proprio le sezioni trasversali, nel mio caso la fig. 1.

Voglio precisare che la fig. 1 ovvero il piano trasversale di tutte le ordinate, da si le dimensioni di tutte le ordinate della nave, ma ATTENZIONE, in genere in tutti i progetti navali veri e propri, sono tutte FUORI FASCIAME B.o.a.(Larghetta fuori tutta), il che implica se si desidera costruire il modello nella scala più giusta possibile, bisognerebbe ridurle, perchè poi bisognerà sommarci la larghezza dei vari strati di fasciame che si intende applicare, sia a dritta che a sinistra.

Io personalmente non adotto questa tipologia di riduzione delle sezioni trasversali, ma utilizzo come dimensioni effettive di tutte le mie ordinate, quelle delle linee d'acqua, quindi in realtà commetto un'errore, anche se di pochi milimetri, perchè in pratica costruisco il mio modello in una certa scale leggermente più grosso del dovuto, chiaramente è assolutamente irrisorio come errore, non lede alla proporzionalità del modello. Però è assai più semplice costruttivamente che mettersi li e per ogni ossatura calcolare dalle sezioni trasversali la differenza di spessore del fasciame da detrarre ad ogniuna per ottenere l'ossatura nelle dimensioni in scala corrette. :tongue:

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Io personalmente non adotto questa tipologia di riduzione delle sezioni trasversali, ma utilizzo come dimensioni effettive di tutte le mie ordinate, quelle delle linee d'acqua, quindi in realtà commetto un'errore, anche se di pochi milimetri, perchè in pratica costruisco il mio modello in una certa scale leggermente più grosso del dovuto, chiaramente è assolutamente irrisorio come errore, non lede alla proporzionalità del modello. Però è assai più semplice costruttivamente che mettersi li e per ogni ossatura calcolare dalle sezioni trasversali la differenza di spessore del fasciame da detrarre ad ogniuna per ottenere l'ossatura nelle dimensioni in scala corrette. :tongue:

 

E in effetti lo avevo immaginato.

Errore irrisorio visti i numeri (pochi millimetri), quindi concordo con te per la costruzione classica a ordinate e fasciame. Chiaramente guardando alla scala. Un scala minore creerebbe scarti superiori.

Se ci fossimo trovati di fronte ad un modello didattico (arsenale) ti avrei scritto che la costruzione deve rispecchiare la

realta' in scala, anche se di pochi millimetri :biggrin:

Ciao Admiral,

e' un piacere leggerti, come sempre.

 

Luca

Modificato da ammutinato
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