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I Quattro Conti


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Titolo: I QUATTRO CONTI

Autore: Paolo Valenti

Casa editrice: edizioni Luglio - Trieste

Anno di edizione: 2011

Pagine: 242; tra immagini e disegni

Copertina : flessibile lucida

Dimensioni: 29 x 20

Prezzo di copertina: euro 25

Reperibilità normale a Trieste con sconto 15 %

 

I quattro Conti son stati il "Conte Grande", il "Conte Biancamano", il "Conte Rosso" e il "Conte Verde".

Sono quattro navi due a due sono gemelle, il "Conte Grande" costruito in Italia è il maggiore con il quasi gemello, "Conte Biancamano" costruito in Inghilterra tre anni prima. Avevano rispettivamente 25.661 tonn. di stazza lorda e 24.416 TSL per il "Biancamano".

 

Le altre due gemelle erano il "Conte Rosso" e il "Conte Verde" con i volumi di stazza rispettivamente: 18.017 TSL e 18.765 TSL.

 

 

 

 

 

 

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Il "Conte Grande"

 

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il "Conte Biancamano"

 

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il "Conte Rosso"

 

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il "Conte Verde"

 

Le quattro navi ordinate dal LLoyd Sabaudo portavano il soprannome di quattro personaggi del ramo Savoia, dei quali 'Autore Valenti traccia un profilo storico. Amedeo V è il "Conte Grande";

Umberto primo era soprannominato "Biancamano"; Amedeo VI era il "Conte Verde" e Amedeo VII il "Conte Rosso. Personaggi visuti in Francia durante epoche non contemporanee.

 

Queste grandi navi erano i transatlantici per l'America del Nord e quella del Sud prima dell'epoca "Rex" e "Conte di Savoia". Dall'entrata delle nuove navi il "Conte Grande" e il "Biancamano" furono dirottati per L'America del Sud ed i Conti "Verde" e "Rosso", passati al Lloyd Triestino, vennero dirottati per l'estremo Oriente da Trieste a Shanghai (Cina).

 

Il libro viene diviso in quattro parti, una per ciascuna nave. Dopo l'introduzione storica dei personaggi di Casa Savoia il "Conte Grande" occupa da pag. 13 a pag.92. Da pag.93 a pag. 156 c'è il "Conte Biancamano".Da pag. 157 a pag. 204 c'è il "Conte Rosso" e da pag. 205 a pag. 237 il "Conte Verde".

 

Ogni nave viene descritta minuziosamente con i piani generali ed i piani di sistemazione dell'Apparato Motore a turbina su due assi e gli ausiliari di macchina, l'impianto elettrico ed i macchinari fuori A.M.

Gli alloggi per i passeggeri delle tre classi e gli alloggi per l'Equipaggio. Sale da pranzo, Salone delle feste e sale minori. Cucine e servizi vari.

Tutto descritto minuziosamente con abbondanza di particolari e dati tecnici come il numero di giri delle due turbine di alta e bassa pressione. Pressione e temperature del vapore delle caldaie.

Naturalmente foto dell'impostazione, costruzione e varo. foto delle navi in navigazione e in decine di porti visitati, passeggeri che sono nelle picine, che fanno sport o in decolté ai balli di gala.

Per ognuna delle navi le varie livree durante le varie appartenenze armatoriali compresi i periodi di status di preda bellica per il "Conte Grande" ed il "Biancamano" con i nomi di "Monticello" e "Hermitage".

 

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Il Conte Grande usato dagli USA come preda bellica

 

 

Piani generali anche dopo le modifiche subite nelle varie circostanze. Le vicissitudini dei vari bastimenti per gli eventi bellici con l'affondamento del Conte Rosso silurato dal smg inlese Upholder.

Il tifone che ha scaraventato il Conte Verde su un banco roccioso e la sua fine sotto bombardamento americano a Nakata. Non manca nemmeno il racconto della caduta in mare dal "Conte Verde" del cameriere di bordo tra Manila e Hong Kong. Si sono accorti della sua sparizione due ore dopo.

Il "Conte Verde" ha invertito la rotta tornando indietro e dopo quattro ore il disperato naufrago ancora a galla ha visto Il transatlantico riapparire e fermarsi per salvarlo.

 

Invece i due Conti maggiori "Grande" e "Biancamano" più fortunati hanno viaggiato anche dopo la guerra fino all'arrivo della "Andrea Doria" e "Cristoforo Colombo". Infine demoliti ma il ponte di comando del Biancamano, cabine ed il salone delle feste di prima classe sono finiti al Museo di Milano della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, non lontano dal nostro "Toti", a ricordare il lusso di questa nave e delle consorelle che fecero grande quell'epoca.

 

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Il corredo fotografico è imponente.

 

Solo il "Conte Grande" ha 140 immagini e quarantasei disegni. Gli altrI 143 foto e quarantatre disegni ha il "Conte Biancamano". Il "Conte Rosso" ha 70 foto e trentanove disegni,

mentre il "Conte Verde" ha 60 foto e trentaquattro disegni. In totale: 413 foto e 162 disegni. Potrebbe essere un record per 575 immagini presentate in un unico volume,

Il "Conte Rosso" ha anche il racconto con tante foto del suo gemello di prima costruzione diventato la portaerei "Argus".

Il racconto del doppio "Conte Rosso" diventato la portaerei "Hargus" merita di essere portato in un post separato da sistemare in TECNICA o in STORIA NAVALE. Il fatto è avvenuto nel 1914 agli albori delle portaerei.

 

Varo5

Modificato da Varo5
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