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Regia Nave Roma, Warship Pictorial # 37


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Titolo: REGIA MARINA ROMA

 

Autore: Steve WIPER

 

Casa editrice: Classic Warships Publishing (Warship pictorial # 37)

 

Anno di edizione: 2011

 

Pagine: 72

 

Dimensioni(cm): 28 x 21

 

Prezzo originale: US$ 18,00

 

Prezzo di mercato: € 25,00

 

 

Recensione: Un mio amico che abita negli Stati Uniti mi ha recentemente regalato questo volumetto fotografico. Nonostante mi interessi da qualche tempo - da modellista - ad alcune navi italiane, non sono assolutamente un esperto di questo argomento, tanto meno della NB Roma. Ho scritto queste note nello spirito di un appassionato che consulta il libro in questione per godersi una bella documentazione fotografica di questa altrettanto bella nave (e magari, in futuro chissà, per costruirne un modello).

Qui sul forum ho visto questa discussione relativa al libro in questione

http://www.betasom.i...showtopic=37485

che però non è una recensione formale. So da Alagi che su Storia Militare è stata fatta una recensione, che però non conosco. Così ho pensato fosse interessante provare a scriverne una anche io (con tutte le limitazioni del caso) ed eventualmente comparare ed approfondire le nostre impressioni.

 

Superata perciò la prima incertezza relativa al titolo (“Regia Marina Roma”, invece del più corretto “Regia Nave Roma” – ma nella pubblicistica anglosassone certe imprecisioni sono frequenti e ci si abitua) mi trovo comunque tra le mani un libro fotografico di aspetto invitante, nello stile dei vari “squadron signal” e affini, con una gran quantità di foto b/n e qualche profilo a colori. L’introduzione storica è breve, concentrata nelle prime due pagine e relativa alle politica italiana di costruzioni navali negli anni ’30, seguita da notizie più dettagliate relative alla NB Roma: una comparazione con le altre NB pari classe e infine la sua storia, dal varo all’episodio dell’affondamento nel settembre 1943, che in pratica occupa tutta la seconda pagina.

 

A pg. 2 c’è un bel disegno al tratto: un rapido calcolo mi dà una scala di 1:963 (circa). Controllo per curiosità anche quelli a colori in quarta di copertina (datati agosto 1943 - mancano correttamente le false onde bianche a prua e poppa, presenti in precedenza) e vedo che sono un po’ più grandi, in scala 1:902.

 

Seguono settanta pagine di foto in ordine cronologico (dal varo all’affondamento, appunto) che comincio a sfogliare.

Le foto non sono tutte della Roma, in alcuni casi vengono fornite (belle) immagini di dettaglio della Littorio o del Veneto, tratte da foto o filmati d’epoca (qui – nonostante qualche precisazione nelle didascalie – sarà opportuno confrontare attentamente anche su altre fonti, per evitare di assegnare alla Roma dettagli presenti solo sulle altre due navi).

Le foto di pg. 11 e 12 sono in realtà la medesima foto, tagliata a metà per mostrare due zone diverse della nave (prua e torrione). Questo si verifica diverse volte nel volume, basta confrontare alcuni dettagli (la posizione delle persone, per esempio) per rendersene conto. La foto di pg. 29 è la medesima di pg. 35, solo con un taglio leggermente spostato. Anche la foto di pg. 30 è un particolare ingrandito di quella a pg. 44.

Le didascalie riportano, ogni tanto, indicazioni abbastanza sommarie sulla colorazione applicata, sostanzialmente limitate alle definizioni “grigio chiaro” e “grigio scuro” (sic, in italiano nel testo), più “bianco sporco opaco” per le false onde a prua e poppa (che in seguito vennero cancellate). Le strisce di identificazione a prua vengono descritte semplicemente come “red and white” (questa volta in inglese). Noto che non è detto nulla sul colore dei teli che coprivano le battagliole del torrione (ho letto di recente che il colore era probabilmente bruno-marrone) oppure su quello delle zattere carley o delle motobarche. In effetti, un po’ troppo poco per una pubblicazione rivolta anche ai modellisti.

La penultima pagina del libro è dedicata alle caratteristiche tecniche della nave, purtroppo tutte con unità di misura anglosassoni (e considerato che il libro viene commercializzato ovunque, si poteva fare un piccolo sforzo per aggiungere accanto il sistema metrico decimale…).

Alla fine troviamo le fonti e la bibliografia, nella quale sono comprese anche le più note pubblicazioni italiane sull’argomento, i volumi di Orizzonte mare così come quelli di Bagnasco sulle navi da battaglia italiane e sulle Littorio in particolare.

 

Per valutare in un modo diverso il libro, ho pensato che fosse interessante verificare anche la “semplice” disponibilità di queste foto in rete (non foto simili, ma esattamente le medesime e trovate con ricerche minime tramite Google), per capire quante sarebbero già disponibili, e quante fruibili solo con questo volume. Della novantina di foto presentate dal volume, in rete ne ho trovate rapidamente una ventina (e molte altre non presenti nel volume naturalmente) ma il libro ha una significativa quantità di foto di dettaglio che non trovo altrove.

In conclusione, salvo qualche “peccatuccio” nel riutilizzo di alcune foto (forse giustificato dalla necessità di mettere in evidenza questa o quella parte all’interno di foto più grandi) e qualche “americanata” un po’ provinciale nelle definizioni, nonché una eccessiva approssimazione nelle indicazioni della colorazione, si direbbe – in linea di massima - che la documentazione fotografica del libro sia davvero interessante per gli appassionati e i modellisti.

Naturalmente, da modellista, non prenderei per oro colato ogni singola affermazione delle didascalie che non avessi comparato con altre fonti, sia in merito ai dettagli presenti, sia in merito alle date riportate. In effetti la Roma, come ogni altra nave credo, ha passato diverse fasi e la nave nel 1942 non è esattamente quella degli inizi ’43 (per esempio ancora senza radar) o come era al momento dell’affondamento.

 

Concludo invitando gli altri membri del forum ad aggiungere qui le loro impressioni, a completare e integrare le mie.

 

ciao e grazie

Marcello d'Andrea

Modificato da marcel
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Mi complimento, innanzitutto, con Marcello per l'esaustiva e interessante recensione.

 

Da parte mia, alcune considerazioni "fotografiche", già evidenziate - in parte - dalla recensione cui fa riferimento Marcello pubblicata sul numero di aprile 2012 di "Storia militare".

 

Ferma restando la buona (e in taluni casi ottima) qualità delle riproduzioni fotografiche, è necessario evidenziare le notevoli scorrettezze e maleducazioni poste in essere dall'autore del volume in relazione all'apparato iconografico.

Nella stragrande maggioranza dei casi, le illustrazioni sono state scannerizzate da opere originariamente pubblicate in Italia, con particolare riferimento a In guerra sul mare e a Le navi da battaglia classe "Littorio" 1937-1948, entrambe dell'Editore Albertelli e dovute al notissimo com.te Erminio Bagnasco (a "quattro mani" con A. De Toro per il volume sui "Littorio"); ulteriori fotografie rivengono da un altro conosciuto volume della medesima serie dell'Editore Albertelli (La mimetizzazione delle navi italiane 1940-1945).

Il problema è che per nessuna di queste fotografie è stata citata la fonte (volume e/o collezione di provenienza), non tanto in violazione di un eventuale diritto di copyright, quanto a detrimento di una correttezza, di una signorilità e - last but not least - di una "professionalità" che dovrebbero contraddistinguere gli autori di questo e di altri settori dell'ambito storico-navale: i possessori delle foto (e l'editore originario) sarebbero stati solo ben lieti che la fonte originaria venisse citata... nessuno ha mai realizzato guadagni miliardari da queste operazioni quando, anzi, la corretta citazione delle fonti va solamente a vantaggio della qualità documentale di un volume che fa della componente iconografica uno dei suoi aspetti preminenti e fondamentali.

La "fonte" primaria citata dall'autore è invece - nientepopodimenoche - il "Naval History and Heritage Command" dell'U.S. Navy (ossia l'equivalente statunitense dell'Ufficio Storico della M.M.) e, visti i più che positivi rapporti da tempo intrattenuti con quell'ente dell'U.S. Navy, ci siamo presi il tempo di contattare direttamente la Marina degli Stati Uniti chiedendo se mai disponessero di quelle immagini.

La risposta è stata ovviamente negativa e - anzi - visto che l'autore (americano) di Regia Marina Roma ha "indebitamente" utilizzato il credito del "Naval History and Heritage Command", quest'ultimo si è riservato la possibilità di agire in sede legale contro l'autore, per quello che - in poche parole - è un "millantato credito" posto in essere, tanto più, a copertura di una violazione del diritto di copyright nei confronti di un altro editore.

A ciò si aggiunga (ed è stato con certezza appurato anche questo) che una quindicina di foto di Regia Marina Roma non scannerizzate dai volumi sopra citati, rivengono dalla collezione di un noto - e molto anziano - collezionista italiano, il cui credito l'autore americano (e chi, dall'Italia, gli ha fornito tali immagini) ha evitato accuratamente di citare...

 

Purtroppo, da alcuni anni una certa pubblicistica statunitense (non tutta: l'USNI, ad esempio se ne guarda bene) si diletta in questo genere di scorrettezze, realizzando con poca fatica e spesa opere soprattutto "iconografiche" che - nella loro versione originaria - hanno invece richiesto un grande lavoro di ricerca documentale e valutazione tecnico-storica da parte degli autori (solitamente europei).

Senza contare, inoltre, l'instaurarsi di un modus operandi sicuramente scorretto, che depone soltanto a sfavore di chi così si comporta.

 

Certo che, ovviamente, "copiare" è molto più facile che realizzare dal nulla qualcosa: evidentemente - da questo punto di vista - il Sig. Steve Wiper è molto più cinese che americano. :biggrin:

Modificato da Alagi
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Mi complimento, innanzitutto, con Marcello per l'esaustiva e interessante recensione.

 

Da parte mia, alcune considerazioni "fotografiche", già evidenziate - in parte - dalla recensione cui fa riferimento Marcello pubblicata sul numero di aprile 2012 di "Storia militare".

 

Ferma restando la buona (e in taluni casi ottima) qualità delle riproduzioni fotografiche, è necessario evidenziare le notevoli scorrettezze e maleducazioni poste in essere dall'autore del volume in relazione all'apparato iconografico.

Nella stragrande maggioranza dei casi, le illustrazioni sono state scannerizzate da opere originariamente pubblicate in Italia, con particolare riferimento a In guerra sul mare e a Le navi da battaglia classe "Littorio" 1937-1948, entrambe dell'Editore Albertelli e dovute al notissimo com.te Erminio Bagnasco (a "quattro mani" con A. De Toro per il volume sui "Littorio"); ulteriori fotografie rivengono da un altro conosciuto volume della medesima serie dell'Editore Albertelli (La mimetizzazione delle navi italiane 1940-1945).

Il problema è che per nessuna di queste fotografie è stata citata la fonte (volume e/o collezione di provenienza), non tanto in violazione di un eventuale diritto di copyright, quanto a detrimento di una correttezza, di una signorilità e - last but not least - di una "professionalità" che dovrebbero contraddistinguere gli autori di questo e di altri settori dell'ambito storico-navale: i possessori delle foto (e l'editore originario) sarebbero stati solo ben lieti che la fonte originaria venisse citata... nessuno ha mai realizzato guadagni miliardari da queste operazioni quando, anzi, la corretta citazione delle fonti va solamente a vantaggio della qualità documentale di un volume che fa della componente iconografica uno dei suoi aspetti preminenti e fondamentali.

La "fonte" primaria citata dall'autore è invece - nientepopodimenoche - il "Naval History and Heritage Command" dell'U.S. Navy (ossia l'equivalente statunitense dell'Ufficio Storico della M.M.) e, visti i più che positivi rapporti da tempo intrattenuti con quell'ente dell'U.S. Navy, ci siamo presi il tempo di contattare direttamente la Marina degli Stati Uniti chiedendo se mai disponessero di quelle immagini.

La risposta è stata ovviamente negativa e - anzi - visto che l'autore (americano) di Regia Marina Roma ha "indebitamente" utilizzato il credito del "Naval History and Heritage Command", quest'ultimo si è riservato la possibilità di agire in sede legale contro l'autore, per quello che - in poche parole - è un "millantato credito" posto in essere, tanto più, a copertura di una violazione del diritto di copyright nei confronti di un altro editore.

A ciò si aggiunga (ed è stato con certezza appurato anche questo) che una quindicina di foto di Regia Marina Roma non scannerizzate dai volumi sopra citati, rivengono dalla collezione di un noto - e molto anziano - collezionista italiano, il cui credito l'autore americano (e chi, dall'Italia, gli ha fornito tali immagini) ha evitato accuratamente di citare...

 

Purtroppo, da alcuni anni una certa pubblicistica statunitense (non tutta: l'USNI, ad esempio se ne guarda bene) si diletta in questo genere di scorrettezze, realizzando con poca fatica e spesa opere soprattutto "iconografiche" che - nella loro versione originaria - hanno invece richiesto un grande lavoro di ricerca documentale e valutazione tecnico-storica da parte degli autori (solitamente europei).

Senza contare, inoltre, l'instaurarsi di un modus operandi sicuramente scorretto, che depone soltanto a sfavore di chi così si comporta.

 

Certo che, ovviamente, "copiare" è molto più facile che realizzare dal nulla qualcosa: evidentemente - da questo punto di vista - il Sig. Steve Wiper è molto più cinese che americano. :biggrin:

 

Le stesse riflessioni potrebbero valere anche per il volume della Seaforth che hai recensito recentemente? Qualora mi confermassi la notizia eviterò di comprarlo (scelta già adottata per il volume qui recensito). Grazie.

 

Analogamente valida la scelta delle fotografie, riprodotte nelle massime dimensioni rese possibili dalle peraltro non elevate misure del libro; a questo proposito appare curioso - soprattutto per le immagini di unità italiane, ma anche per numerose fotografie di navi di altre Marine - il "credito" che le attribuisce alla collezione di L. Van Ginderen quando, per contro, sono ben conosciuti il fotografo che le ha realizzate e la collezione o archivio di effettiva provenienza.

 

EDIT: https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=39299&st=0&p=404071&&do=findComment&comment=404071

Modificato da Corto Maltese
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Perbacco, incredibile! A questo genere di cose non avevo pensato. Diciamo che anche io avevo notato la stranezza delle fonti "americane" , ma poi avevo visto gli altri volumi italiani e avevo dato per scontato che avessero i permessi di riproduzione in regola... :ph34r: :ph34r: :ph34r:

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cari amici

 

aggiungo qui una risposta avuta da Maurizio Maggi (i modellisti lo conosceranno perché ha fatto i master dei modelli di DelphisModel) sul forum di modellismopiù.it, dove c'è un lungo w.i.p. del modello della Trumpeter in 1:350. Ho avuto il suo permesso di riportarla qui, a contributo della discussione.

 

**********

Caro Marcello ho letto la tua recensione ed anche le annotazioni di Maurizio Brescia. Devo dire che nel mio piccolo concordo totalmente con M. Brescia, più di una volta il buon Steve Wiper , great american furbastro, ha omesso di citare le fonti , come d'altronde si usa fare. Non c'è sicuramente alcun dolo ma tanta maleducazione si e sopratutto il buon gusto di attribuire buona parte del lavoro a chi a suo tempo lo fatto per primo. Il disegno da lui utilizzato in quarta di copertina proviene, per fare un esempio, da un articolo sulle classe " Littorio " pubblicato da Aldo Fraccaroli nel 1977 sulla prestigiosa rivista WARSHIP e materialmente eseguito dal Sig. Fulvio Petronio di Trieste, uno tra i più grandi collezionisti di foto e documenti e profondo conoscitore della storia navale sia dal punto di vista storico che tecnico.Wiper ha solo citato Warship nei riferimenti ma non si è curato di citare l'autore dell'articolo e l'autore dei disegni.

Che vuoi farci, signori si nasce, diceva Totò ; com'è vero !

 

Ciao a tutti Maurizio Maggi

Modificato da marcel
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e poi gli americani fanno il diavolo a quattro per il mondo quando si tratta dei LORO diritti d' autore....

 

disgustoso. un incoerenza inammissibile.

 

Sono solidalissimo, provenienta da uno notoriamente anti-copyright e talebano dell' open-source, con Maurizio, Bagnasco e l' "anziano fotografo" e gli altri vittime di questo squallore.

 

Saluti,

dott. Piergiorgio.

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