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The British Pacific Fleet


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Titolo: The British Pacific Fleet

Autore: David Hobbs

Editore: Seaforth Publishing, Barnsley

Anno: 2011

Pagine: 462

Dimensioni: cm 16 x 24, 265 fotografie in b/n e 19 cartine

Prezzo: Lst 35

reperibilità: facile

 

 

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L'attività della flotta britannica che operò nel Pacifico tra il 1944 e il 1945 era già in parte nota ai lettori di "STORIA militare", avendo costituito l'oggetto di un documentato saggio di Michele Cosentino recentemente pubblicato sulla rivista (La flotta dimenticata, n. 216 - settembre 2011). In passato, tuttavia, anche in Gran Bretagna l'argomento non aveva beneficiato di particolare attenzione, e le uniche opere più o meno recenti ad esso dedicate sono un volume di Peter C. Smith (Task Force 57, Crecy Publishing, del 1969), ed un fascicolo del 1995 pubblicato in occasione del 50° anniversario della conclusione del secondo conflitto mondiale, contenente numerosi saggi opera di David Brown come pure dello stesso Hobbs e di altri autori navali inglesi (The British Pacific and East Indies Fleets - "The Forgotten Fleets", Bradie Publishing).

Con la pubblicazione di The British Pacific Fleet David Hobbs – ufficiale pilota della Royal Navy tra gli anni sessanta e gli anni Ottanta, e successivamente curatore del museo della Fleet Air Arm di Yeovilton - colma finalmente questa lacuna, dando alle stampe un volume che può essere considerato definitivo e del tutto esaustivo sull'argomento. Raramente, difatti, è dato poter visionare una singola opera che riunisca in sé tante valide caratteristiche quali un'approfondita disamina di situazioni operative, un'ampia visione strategica degli avvenimenti abbinata alla descrizione di specifici eventi e aneddoti, ed un corredo iconografico di assoluto prim'ordine.

I sedici capitoli del volume affrontano con esaustività tutte le tematiche riferibili all’attività navale britannica in estremo Oriente nel corso della seconda guerra mondiale, a partire dall’invio in acque asiatiche della nave da battaglia Prince of Wales e dell’incrociatore da battaglia Repulse – poi affondati da velivoli giapponesi il 10 dicembre 1941, pochi giorni dopo il loro arrivo a Singapore – ma il corpo centrale di The British Pacific Fleet è, ovviamente, dedicato all’attività della grossa squadra navale britannica che, al comando dell’amm. Fraser, operò nel Pacifico orientale e nelle acque dell’Estremo Oriente a partire dalla metà del 1944. Le dimensioni ed il “peso” strategico di questa forza navale, peraltro forte – ad agosto del 1945 – di nove portaerei e quattro navi da battaglia, non possono venire paragonate al formidabile insieme delle Task Forces dell’U.S. Navy, ma il contributo fornito dalla Marina britannica alle operazioni navali in quell’area fu notevole dal punto di vista quantitativo e qualitativo, con la messa in campo di unità efficienti e ben costruite come, ad esempio, portaerei dotate di ponte di volo corazzato molto più adatte di quelle statunitensi a fronteggiare gli innovativi attacchi dei “kamikaze” nipponici.

Non mancano, inoltre, un’approfondita disamina degli aspetti logistici delle operazioni navali nel Pacifico come pure la descrizione del notevole ampliamento degli arsenali di Sydney e Brisbane reso necessario dalla consistente presenza di navi britanniche in acque australiane; numerose tra le pagine finali del volume sono dedicate all’attività dei sommergibili, al rimpatrio di truppe e prigionieri di guerra al termine delle ostilità e ai nuovi assetti strategici postbellici che avrebbero visto, sostanzialmente, la “liquidazione” dell’Impero Britannico anche nelle aree dell’Estremo Oriente e del Pacifico sud-occidentale.

The British Pacific Fleet si conclude con una quarantina di pagine di appendici ove sono riportati interessanti e importanti dati tabulati tra cui la composizione della flotta a gennaio e ad agosto del 1945, i comandanti di tutte le unità, l’ubicazione delle basi aeree a terra e un’utile tabella indicante le caratteristiche ottiche assegnate dall’U.S. Navy a tutte le unità britanniche operanti in un’area di cui – va rimarcato – non intendeva alienare anche soltanto una parte del controllo tanto strategico quanto “amministrativo” e politico di sua pertinenza. Notevolmente ampi, ben realizzati e utilmente ubicati a conclusione del volume l’impianto di note, l’appendice bibliografica e un completo indice analitico.

Il corredo iconografico, accuratamente prescelto e molto ben riprodotto, è invero vasto e di elevatissima qualità: numerose immagini beneficiano di un’indubbia immediatezza essendo riferite a particolari situazioni operative o al personale in esse coinvolto, la maggioranza delle fotografie risultano inedite (e siamo pressoché certi saranno tali anche per i lettori d’oltremanica) e - a discapito delle non eccessive dimensioni del volume - molte sono stampate a tutta pagina o, comunque, con generose dimensioni.

Con questo ottimo volume di David Hobbs, la casa editrice Seaforth ha dato alle stampe un’altra validissima pubblicazione, nella tradizione della migliore editoria britannica del settore storico-navale.

Modificato da Alagi
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