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Periscopio: Invenzione Italiana?


Totiano

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sembra proprio di si: il periscopio, allora cleptoscopio, sembra sia stao inventato da un ingegnere ufficiale del GN. vi riporto larticolo della dott.ssa Lo Faro comparso sul giornale "La Sicilia" del 30 Marzo e gentilmente linkatomi dal nostro "Uccio":

 

La Sicilia "patria" del periscopio

Fu l'Ingegnere catanese Gioacchino Russo a inventare lo strumento per sommergibili

di Francesca M. Lo Faro

 

"L’ingegnere che sapeva guardare lontano: Gioacchino Russo e le innovazioni tecnologiche del Genio navale"

 

L’inventore del periscopio per sommergibili fu il catanese Gioacchino Russo (8 set. 1865 – 7 maggio 1953), un ingegnere che ricoprì anche incarichi politici, essendo stato deputato nel parlamento nazionale, senatore e sottosegretario alla Marina. La sua biografia merita di esser ripercorsa, per i nessi che presenta tra politica e scienza, prima e durante il fascismo.

 

Gioacchino Russo fu figlio di Vincenzo, un notaio che risedeva a Paternò. Rifiutatosi di seguire la carriera paterna, studiò al Politecnico di Torino (che all’epoca si chiamava Scuola d’applicazione per ingegneri), un istituto all’avanguardia da poco fondato, ma con programmi didattici rispondenti alle nuove esigenze di crescita della giovane nazione italiana, che intendeva inserirsi nell’Europa più evoluta. Conseguita la laurea in ingegneria civile nel 1887, nello stesso anno, previo concorso, fu ammesso nel corpo del Genio navale della Marina. Nel 1889 ottenne la laurea in ingegneria navale e meccanica alla Scuola superiore navale di Genova, dove gli ufficiali del Genio ottenevano una formazione adeguata per costruire velieri tradizionali e per progettare navi da guerra a motore, di varie categorie e dimensioni, create con quei materiali, ferro e poi acciaio, ormai adottati per i natanti.

 

Le tappe della formazione di Gioacchino Russo furono tutte, dunque, all’insegna di una preparazione tecnico-scientifica competitiva e aggiornata, che egli mise a frutto come docente di architettura navale nell’Accademia di Livorno. Dopo aver pubblicato le “Lezioni di costruzioni navali” (1896), realizzò il cleptoscopio, ossia il periscopio per sommergibili; con quel congegno i battelli subacquei - nati negli ultimi anni dell'Ottocento - si rivelarono ben presto strumenti bellici di straordinaria efficacia giacché, grazie al periscopio, effettuavano le missioni d’agguato con grande precisione. Il Delfino fu il nome falsamente gentile con il quale fu designato il primo sottomarino italiano (1896). Quel battello ebbe in dotazione il cleptoscopio che Gioacchino Russo aveva realizzato in collaborazione con il compagno di studi Cesare Laurenti. Tale strumento fu subito noto anche fuori Italia e usato durante il primo conflitto mondiale. D’Annunzio, a quanto pare, volle in casa un cleptoscopio. Un prototipo fu esposto nel Museo delle Scienze e tecnologie di Torino, ma andò distrutto durante la seconda guerra.

 

Ignoriamo se Gioacchino Russo chiese il brevetto del cleptoscopio, mentre è certo che per un’altra sua invenzione – il navipendolo - il 16 ott. 1898 ottenne una “privativa” per tre anni (n° brevetto 99118) prolungata poi per altri tre, con richiesta del 3 set. 1902.

 

Il navipendolo era un geniale strumento meccanico usato per eseguire ricerche sperimentali sul rollio delle navi in presenza di mare ondoso, senza fare uso di un modello vero e proprio di nave. Le prove si svolgevano, dunque, in laboratorio, su piccola scala e fuori dall’acqua. Un apparato registratore seguiva l’ampiezza del moto oscillatorio e misurava le resistenze delle carene o la potenza del motore delle eliche.

 

L’apparecchio, oltre a rispondere alle nuove esigenze maturate del settore delle costruzioni navali, esemplifica il vivo interesse per le innovazioni tecniche sempre manifestato da Gioacchino Russo, un ingegnere cui si devono anche ricerche nel campo dell’acustica e dell’ottica (a scopo militare) e l’invenzione di lenti cromatiche per una particolare macchina fotografica a colori, la Chromac, che realizzò nel 1919 con le industrie tedesche Zeiss, a dimostrazione che le ricerche militari possono avere ricadute per scopi civili.

 

Gioacchino Russo si occupò anche di aeronautica militare e, in occasione della XII Riunione della Società italiana per il progresso delle scienze, che si tenne a Catania dal 5 all’11 aprile 1923 - con la presenza del ministro della Pubblica istruzione, Giovanni Gentile - lesse la relazione “La resistenza dell’aria ai corpi in moto accelerato”, che prefigurava l’impiego di nuovi propulsori per i razzi in astronautica.

 

Ma il ramo in cui restano più evidenti i pregi delle ricerche di Russo è l’ingegneria navale, un campo da cui l’Italia all’inizio del Novecento traeva rispetto internazionale, essendo la Marina militare capace di progettare e costruire navi da guerra assai apprezzate. Gli ingegneri del Genio navale – come Russo – concorsero all’innovazione tecnologica e allo sviluppo industriale del Paese, con il potenziamento di cantieri e arsenali, come quelli di Castellammare e Venezia, che furono per qualche tempo diretti proprio da Gioacchino Russo. A lui si deve anche l’invenzione di una vasca a pareti elastiche per la produzione artificiale di onde, in piccola scala, per studiare il moto oscillatorio dei natanti nelle turbolenze marine. La vasca sperimentale – ancora oggi usata per il potenziamento tecnico delle scienze nautiche - fu realizzata da Ansaldo e proprio ciò suggerisce un rapporto imprenditoriale tra quell’azienda e Gioacchino Russo, un inventore che fu capace di valorizzare in senso economico i suoi saperi (fu, infatti, consigliere d’amministrazione della Salmoiraghi), avvalorando il nesso tra istruzione - ricerca scientifica – innovazione – sviluppo – benessere: concatenazione che smentisce le recenti espressioni denigratorie (“la cultura non si mangia”) riservate alla cultura da certi politici italiani.

 

Troppo lungo in questa sede ripercorrere i vari gradi della carriera militare di Gioacchino Russo. Basti qui dire che egli fu anche un politico. Eletto alla Camera nel 1919, fu in seguito riconfermato onorevole. I voti e il sostegno gli venivano prevalentemente dagli ex Combattenti di Paternò e dal gruppo del Rinnovamento. Sotto il regime fascista fu nominato senatore (1929) e sottosegretario alla Marina (1929-1933). Nel 1934 fece parte della commissione esaminatrice dei progetti per il Piano regolatore di Catania, città in cui morì nel 1953. Fu membro del CNR e di altri istituti di ricerca. Pubblicò diversi saggi per divulgare i risultati da lui conseguiti e in tali scritti sono rintracciabili le problematiche connesse al coinvolgimento della scienza in ambito militare[1].

 

La sua figura è stata rievocata dalla Dott.ssa Francesca Lo Faro venerdì 30 Marzo, alle ore 20,30, in una apprezzatissima conferenza organizzata dalla Lega Navale Italiana, sez. di Riposto.

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E cercando,cercando si rimane allibiti !!!

Inventò il periscopio un italiano o un francese ?

Ecco,secondo me un altro caso tipo Meucci-Bell ! (telefono)

In questo sito viene affermato che l'inventore sarebbe stato

un francese :Gustave Zedè che lo realizzò nel 1896 !

 

Digitate :

http://cronologia.leonardo.it/invenzioni/inv011.htm

 

Fate scorrere la pagina verso il basso.

 

Che ne pensate ?

 

RED

Modificato da Red
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E' la solita storia ....

Chiedete in giro chi ha inventato lo Snorkel.

La maggior parte vi parlerà degli olandesi ... Altri dei tedeschi.

Eppure fu inventato dal Pericle Ferretti

http://www.sommergibili.com/snorkele.htm

 

Ciao

 

Bentornato Giampiero!

stiamo aspettando le news a riguardo del cleptoscopio, vedremo se sarà un'altro snorkel....

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Sul tema segnalo un libretto che credo possa essere interessante, tratta la storia della Kollmorgen (dei tre che parlano della società è il più facilmente reperibile, si trova nel negozio online del Submarine Force and Library Museum): Looking Around, di John Merrill.

Dello stesso autore interessante la pubblicazione sulle onde ELF, ma andiamo fuori tema..

Modificato da Lefa
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Dici a me?

Se dici a me credo che il punto fondamentale, in questi casi, sia capire cosa si debba intendere con periscopio.

Se ci affidiamo all'idea generica di un congegno sommerso che emergendo permette a coloro che sono all'interno del battello di vedere all'esterno, bisogna guardare gli esperimenti primordiali e i battelli della fine dell'800 che disponevano di tali accrocchi, sia a specchi che a prismi.

Se invece per periscopio intendiamo il congegno più o meno nella veste odierna, ovvero uno strumento a lenti abbattibile/retraibile/telescopico, bisognerebbe capire quale fu il contributo di Russo alla tecnologia dell'epoca per stabilire se il suo apporto fece registrare un salto in avanti.

Identificando a quale 'tipo' di periscopio ci riferiamo potremmo sicuramente trovare svariate fonti..

Modificato da Lefa
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E’ evidente che se si ritiene che Russo ‘inventò’ in quegli anni il periscopio ci riferiamo al secondo dei due casi elencati precedentemente, dato che battelli primordiali quali il Peral o il Gymnote ne erano già dotati.

Se fossi nella ricercatrice proverei a guardare negli archivi dell’USMM e negli archivi delle biblioteche riservati ai periodici.

Dalla rapida ricerca che ho fatto pare che il posto siano in quattro o più a contenderselo, di cui due italiani: Gioacchino Russo, Paolo Triulzi, Howard Grubb e Simon Lake.

Molto interessante questo passo tratto dal ‘Vocabolario nautico italiano’ del 1905, in cui tra l'altro viene indicato anche il Laurenti fra i pionieri (esiste qualcosa con cui il Laurenti non trafficava?):

 

http://www20.us.archive.org/stream/vocabol...rauoft_djvu.txt

 

Ipoidroscopio, s. m., strumento ottico per dirigere i sottomarini,

facendo vedere al comandante quello che succede alla super-

ficie del mare, finché l' immersione non oltrepassi un dato

limite.

 

Di questi strumenti i migliori sono quelli a veduta pano-

ramica, cioè a largo campo, come il cleptoscopio del Russo-

Laurenti, adottato dai sottomarini italiani, V ipoidroscopio del

Grubb adottato dagl' inglesi, ed il canalizzatore Triulzi.

 

Il cleptoscopio à questo vantaggio, che il panorama, veduto

attraverso una lente di 20 cm., possono osservarlo anche parec-

chie persone ad un tempo, e vedere ciò che avviene alla super-

ficie, mentre negli altri cleptoscopii il panorama non si può ve-

dere che con un occhio solo, il che stanca l'osservatore.

 

Un tubo di 15 cm. di diametro, dal dorso del sottomarino

va per un metro ed anche meno fuori dell'acqua e resta in-

visibile per la sua sottigliezza.

 

Leggo inoltre che Russo ha pubblicato un libro: 'Manuale di architettura navale: ad uso degli Ufficiali della Marina', Casa Editrice Nazionale, 1905

 

[edit]

 

Vedo ora che il libro era già stato segnalato nell'articolo, ho controllato invece sul libro del Laurenti per trovare conferme delle citazioni e non ho trovato nulla, possibile che non ci sia una citazione di un'invenzione così importante e sembra largamente riconosciuta? cerco meglio..

Modificato da Lefa
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  • 1 year later...

Salve,

secondo un articolo del Corriere della Sera del 8/9/1934 firmato dall' ing. Angelo Forti la paternità del Periscopio adottato definitivamente da tutte le Marine appartiene all' ing. Paolo Triulzi

 

"

Il Periscopio per Sommergibile è di invenzione Italiana

 

...il bisogno del periscopio nacque, come è ovvio, con la navigazione subacquea e cioè, intorno al 1890, quando incominciarono gli studi per la costruzione del Delfino e del Pietro Micca . All'angoscioso richiamo per uscire dalla navigazione cieca risposero, come spesso avviene in fatto d'invenzioni, nel 1901, e quasi contemporaneamente, in Inghilterra Sir Haward Grubb ed in Italia l'ing. Gioacchino Russo (oggi senatore e già sottosegretario alla Marina) e l'ing. Triulzi. L'apparecchio dell'ing. Russo, chiamato dall'inventore cleptoscopio, fu brevettato appena inventato, mentre esisteva da qualche settimana il Telops Triulzi, sebbene non ancora brevettato.

I Francesi, ignorando l'opera degli italiani, si accinsero a rivendicare a sè la priorità dell'invenzione del periscopio in confronto dell'invenzione di Sir H. Grubb , e piu precisamente Jean Rey nel 1931 attribuiva a se stesso l'invenzione del primo apparecchio accettato nel 1891 dalla Marina francese pel Gimnoie , facendo risalire al 1897 ed all'opera di Jules Carpantier la realizzazione di un dispositivo capace di dare immagini perfettamente corrette. La Germania non riconobbe i brevetti stranieri in quanto ritenne che l'apparecchio chirurgico detto cistoscopio avesse in se i principi teorici per ottenere immagini con grande visuale adoperando lunghi tubi di piccolo diametro.

Comunque si può affermare il sistema ottico definitivamente adottato da tutte le Marine non ha nulla a che fare con gli apparecchi citati di Jean Rey, mentre quello degli italiani Russo-Triulzi è tuttora d'uso generale: secondo detto sistema , vengono costruiti in Italia i periscopi per sommergibili per la nostra Marina e per altre straniere.

Ing. Angelo Forti

 

ad avvalorare questa tesi cito anche il comunicato sul quotidiano La Tribuna del 27/8/1901 da parte di Lombardi Ferrari" che sostiene di avere prove inconfutabili secondo le quali il Telops dell'ing. Paolo Triulzi era stato offerto alla R. Marina da diversi mesi e questa lo aveva fatto esaminare:

 

 

Firenze, 25 agosto 1901

Sotto il titolo -Una nuova invenzione italiana - la tribuna giunta qui stamane parla di un certo cleptoscopio Laurenti Russo come invenzione contemporanea ed egualmente completa dell'analogo Telops dell'Ingegner Triulzi della officina Galileo.

Da quanto è esposto sembra trattarsi assolutamente della stessa cosa, ma ci consenta la signoria vostra (nella nostra qualità di interessati negli studi compiti compiuti da l'officina Galileo) di rilevare che non si tratta di invenzione contemporanea perché mentre per il cleptoscopio è stata richiesta privativa il 28 luglio 1901 fin dal marzo era stato offerto il Telops alla R Marina. Questa, l aveva fatto immediatamente esaminare, interessandosi della novità molti Ufficiali anche ammiragli: e lo stesso ingegner Laurenti che nella sua qualità di funzionario conosceva la corrispondenza riservatissima intervenuta fra l'amministrazione della marina e noi come risulta da documenti in nostre mani, non solo ne patrocinava l'applicazione, ma veniva di sua iniziativa verso il 20 luglio a prendere conoscenza personalmente del Telops , completando così tutte quelle cognizioni che solo per ragioni di ufficio dell'apparecchio stesso aveva potuto raccogliere.

 

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  • 2 months later...

Copyrigt permettendo, può interessare alla sezione leggere in digitale la scannerizzazione di:

LO SCHNORCHEL ITALIANO, USMM; Roma 1966 ?

L'autore mi pareva essere l'ammiraglio Gino Galluppini, ma non lo trovo menzionato.

Allego la prefazione.

bvuu.jpg

 

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Danilo qui si parla di periscopi! :tongue:

 

Per interessare sfondi una porta aperta, ma non credo che ci sia la possibilità, il volume sebbene non sia stato ristampato è ancora disponibile presso le librerie e i musei gestiti dalla MMI.

PS: confermo che il compilatore è Galuppini, citato nel frontespizio.

 

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LO SCHNORCHEL ITALIANO, USMM; Roma 1966 ?

Appena edito, ancora fresco di stampa. Oltretutto Galuppini, per quanto ne so, se n'è andato pochi anni fa.

Direi che per il Copyright occorrerà aspettare verso la metà di questo secolo...tienti pronto e comincia a scansionare.

Modificato da malaparte
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Tagliamo la testa al toro: 1986 e non se ne parli più


Monografia
Tipo documento Testo a stampa
Autore principale Italia : Ufficio storico della marina militare
Titolo Lo Schnorchel italiano / Ufficio storico della marina militare ; compilatore amm. ispett. g.n. (ris.) Gino Galuppini
Pubblicazione Roma : \s. n.!, 1986 (\Roma! : Stato maggiore della marina)
Descrizione fisica 129 p. : ill. ; 24 cm.
Numeri
· [bNI] 86-1482
Nomi
· Galuppini, Gino
· [Autore] Italia : Ufficio storico della marina militare
Soggetti
· Sommergibili - Dispositivo Schnorchel - Invenzione
Classificazione Dewey
· 623.82572 (19.) SOMMERGIBILI A MOTORE DIESEL ED ELETTRICO
Lingua di pubblicazione ITALIANO
Paese di pubblicazione ITALIA
Codice identificativo IT\ICCU\CFI\0014120

Modificato da malaparte
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Danilo qui si parla di periscopi! :tongue:

 

Per interessare sfondi una porta aperta, ma non credo che ci sia la possibilità, il volume sebbene non sia stato ristampato è ancora disponibile presso le librerie e i musei gestiti dalla MMI.

PS: confermo che il compilatore è Galuppini, citato nel frontespizio.

 

Tagliamo la testa al toro: 1986 e non se ne parli più.......

 

 

E' la solita storia ....

Chiedete in giro chi ha inventato lo Snorkel.

La maggior parte vi parlerà degli olandesi ... Altri dei tedeschi.

Eppure fu inventato dal Pericle Ferretti

http://www.sommergibili.com/snorkele.htm

 

Ovviamente si parla di periscopi. Mi riferivo, senza averlo citato, al post di UCCIO in cui si parlava di snorkel e di Pericle Ferretti e per questo motivo ho allegato la prefazione al testo di Galuppini, datato in calce 1986. Evidentemente un lapsus calami, o meglio di tastiera. Lefa, dopo aver letto il tuo post, mi sono accorto che il frontespizio era "incollato" alla copertina.... ma ero certo che il compilatore fosse Galuppini.

Avevo visto in biblioteca digitale il testo del Pollina "I Sommergibili Italiani"; da qui la mia offerta. L'intenzione era buona, comunque mi scuso.

Modificato da danilo43
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Ovviamente si parla di periscopi. Mi riferivo, senza averlo citato, al post di UCCIO in cui si parlava di snorkel e di Pericle Ferretti e per questo motivo ho allegato la prefazione al testo di Galuppini, datato in calce 1986. Evidentemente un lapsus calami, o meglio di tastiera. Lefa, dopo aver letto il tuo post, mi sono accorto che il frontespizio era "incollato" alla copertina.... ma ero certo che il compilatore fosse Galuppini.

Avevo visto in biblioteca digitale il testo del Pollina "I Sommergibili Italiani"; da qui la mia offerta. L'intenzione era buona, comunque mi scuso.

 

Il mio era un modo scherzoso per sottolineare l'OT! :wink:

Non hai nulla di che scusarti, l'intenzione era ottima, tuttavia è sempre meglio raggruppare gli interventi per argomenti al fine di avere un thread con informazioni ordinate e fruibili, ad esempio ora abbiamo una discussione sui periscopi nella quale per (quasi) metà si parla di schnorchel. Tagliamo e incolliamo tutto in un thread calzante? come: https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=30387 o https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=8613

 

[edit]

 

PS: anche la mia copia era parecchio incollata, ricordo che scricchiolava piacevolmente quando lo stropicciai le prime volte..

Modificato da Lefa
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Riguardo l inventore del periscopio per sommergibili cito il seguente sito in cui viene esposto il racconto in merito dell ing. Paolo Triulzi

 

http://www.periscopiotriulzi.altervista.org/Promemoria1capitolo.html

 

A conferma si può leggere le memorie dell ing. Martinez produttore dei primi periscopi per sommergibili e proprietario dell Officina Galileo nei primi anni del 1900 qui potete trovare il link con le sue memorie

 

http://www.periscopiotriulzi.altervista.org/approfondimenti.html

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  • 1 year later...

Segnalo due articoli recentemente pubblicati in Atti della Fondazione "Giorgio Ronchi":

  • Paolo Triulzi, inventore del periscopio per sommergibili (Anno LXX, N. 2 Marzo-Aprile 2015 pp.123-147)
  • L'invenzione del periscopio per sommergibili (Anno LXX, N. 3 Maggio-Giugno 2015 pp. 279-342)

In questi articoli viene rivendicata la priorità di Paolo Triulzi nell'invenzione del periscopio per le unità subacquee nonche la vicenda concernente l'invenzione del "Telops Triulzi" e il "Cleptoscopio Russo-Lairenti".

 

Gli articoli possono essere visualizzati ai seguenti link:

 

http://www.academia.edu/12160110/Paolo_Triulzi_inventore_del_periscopio_per_sommergibili

 

http://www.academia.edu/14170452/Linvenzione_del_periscopio_per_sommergibili

 

 

 

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