Alfabravo 59* Report post Posted January 15, 2012 (edited) Una delle "bandiere" che compongono il GRAN PAVESE di Enrico CERNUSCHI si trova a pag. 204 (IL SEGRETO del BUTTAFUOCO) e racconta di come "un rosso uvaggio" dell'Oltrepò Pavese chiamato, appunto, BUTTAFUOCO (FEUERSPEIER in Tedesco) avrebbe dato il nome ad una nave della IMPERIAL MARINA AUSTRIACA. Trasferita alla REGIA MARINA nel 1919, rimase a noi fino al 1955 quando venne demolita dopo oltre 80 anni dal varo. Il tutto partì durante la II Guerra d'Indipendenza (1859) quando tra le truppe di terra Austriache vi fu inserito un reparto "dell'Imperiale e Regio Equipaggio da ponte della Marina": 39 uomini comandati da un Guardiamarina. Ebbene questi marinai si "persero" misteriosamente proprio all'inizio delle operazioni belliche e furon ritrovati dagli Ussari il giorno dopo sani e salvi.....ma completamente e sonoramente ubriachi in una cantina sulle cui botti era scritto il nome di tanto "micidiale" vino: BUTTAFUOCO, appunto. Scrive il CERNUSCHI: "Da allora in poi quella parola, poco pronunciabile e tosto tradotta in tedesco come Feuerspeier, divenne sinonimo, nelle file dell'Imperial Regia Marina, di Waterloo o, se si preferisce, del più prosaico "perso corpo e beni" o, ancora, di "disastro totale", sia pure, grazie a Dio, senza conseguenze tragiche". Nel 1908 la "casamatta corazzata" ERZHERZOG ALBRECHT, una nave "sanza infamia e sanza lode" fu trasformata in scuola d'artiglieria e poi in caserma per i sommergibilisti. Il nome venne cambiato, agli inizi solo ufficiosamente, in FEUERSPEIER tradotto semplicemente in BUTTAFUOCO quando passò a noi per svolgere il medesimo incarico. Continua il CERNUSCHI: "Privo di apparato motore ed adibito, per decenni, a nave-caserma a Taranto, il Buttafuoco era celebre, più che altro, per gli ampi e ventilati spazi disponibili a bordo e per le dimensioni eccezionali delle cozze che si trovavano attaccate allo scafo....." Nel racconto il CERNUSCHI non accenna ad un altro aspetto "eccezionale" di questa nave caserma: essa arrivò a TAranto carica di ratti istriani che, "facendo razza" con quelli pugliesi, originarono robustissimi ed aggressivi topi "grossi come gatti" a detta del mio M.llo a COMPAMARE Rimini che vi aveva alloggiato per qualche tempo. Edited January 22, 2012 by Alfabravo 59 Share this post Link to post Share on other sites
Guest Report post Posted January 16, 2012 Titolo: IL BUTTAFUOCO - Cronache di guerra sul mareAutore: DINO BUZZATI Casa editrice: Mondadori Anno di edizione: 1992 Pagine: 322 Dimensioni: 22,5x15 Prezzo originale:L. 30.000 ISBN 88-04-36363-2 Reperibilita: media Recensione: Dino Buzzati non ha bisogno di presentazioni, eppure non si sarebbe propensi ad accostare questo bellunese, alpinista e innamorato delle Dolomiti, alla guerra sul mare. E in realtà Buzzati dal '40 al '43 fu corrispondente di guerra per il "Corriere", imbarcato sugli incrociatori Bolzano, Fiume e Trieste. Questo libro raccoglie i suoi articoli, nei quali c'è tutto Buzzati: il brivido metafisico, l'ossessione di scopire cosa c'è sotto la superficie del mare, le navi come esseri viventi che, colpite, non perdono nafta, ma sangue. La retorica obbligatoria del tempo è smorzata dalla genuinita del racconto, sia che si tratti di piccoli episodi di vita di bordo che di celebri episodi: la notte di Matapan da lui vissuta a guardare immobile i lampi delle cannonate inglesi a decine di miglia di distanza, l'impresa di Forza, la distruzione del convoglio Duisburg. L'ultimo articolo è meraviglioso: "Non tradirà le navi il vecchio fuochista". Quattro anni dopo l'affondamento del Trieste, occasionalmente a bordo del Garibaldi Buzzati ritrova anche il "fuochista", lo scarafaggio biondo che gli teneva compagnia in cuccetta, durante la guerra, sulla nave affondata. Reduce e canuto pure lui, ricorda gli amici scomparsi...e se ne torna nelle viscere della nave: "Addio. Me ne vado. Ora devo montare di guardia". C'è anche questo "tipo" di Buttafuoco.... fa parte della mia biblioteca :s01: Share this post Link to post Share on other sites
malaparte* Report post Posted January 16, 2012 Mi piacciono queste divagazioni... Una Feurespeier è davvero esistita nella Imperial Regia Marina Xf. “S.M.S. Kaiser Max” Class (1863) The foursome of “S.M.S. Kaiser Max” (1863), “S.M.S. Prinz Eugen” (1863), ”S.M.S. Feuerspeier” (1863) and “S.M.S. Don Juan d’Austria” (1863) displaced 3,588 tons each and were armed with 8-8 inch guns. They were armored frigates and could make up to 11,5 knots with their coal boilers and sails. Each vessel had a crew of 400 officers and men. v. sito http://www.theborromeofamily.com/named-ves...-navies-part-1/ in cui si parla anche della Xc. “S.M.S. Erzherzog Albrecht” Class (1874) “S.M.S. Erzherzog Albrecht” (1874) was among the last of Austria-Hungary’s armored frigates, or “Panzerfregatten” in German. She displaced 5,994 tons and was made of both wood and iron. She was armed with 2-9 inch guns and could make up to 13 knots with a combination of coil boilers and sails. Her crew consisted of 580 officers and men. She was named after Austrian Archduke Albert (1817-1895), who was a great military leader and hero in the war against Italy in 1866 Certo che la fama di austerità della Imperial Regia Marina viene fortemente scossa dall' episodio narrato da Cernuschi... :s03: Vediamo di recuperare un poco di più consona aura militaresca :s31: :s30: :s03: ricordando anche questo significato di buttafuoco. (da Enciclopedia Italiana, ovvero "Treccani") Share this post Link to post Share on other sites
Secondo Marchetti Report post Posted January 16, 2012 Buzzati ha anche scritto un articolo sul Buttafuoco ma, curiosamente, non lo si trova nella raccolta a cui ha dato il titolo... Share this post Link to post Share on other sites
Lefa Report post Posted January 16, 2012 Una storia interessante, grazie AB! Share this post Link to post Share on other sites
lazer_one* Report post Posted January 16, 2012 "Gran pavese" e' un bellissimo libro che accompagna le serate invernali... Share this post Link to post Share on other sites