Vai al contenuto

Lo "zeffiro" Alla Sorpresa Di Parenzo


Red

Messaggi raccomandati

Quando mi ritrovo fra le mani certi articoli oppure capitoli di libri che raccontano

eroici episodi della nostra Marina,non posso fare a meno di metterli a Vostra

conoscenza.Certo i più già noti,ma spesso raccontati senza metterci a

conoscenza di particolari che,una volta conosciuti, spesso si rivelano interessanti.

Così ora non posso fare a meno di metterVi a conoscenza di quest'altra "avventura"

della quale i protagonisti sono degli Eroi da noi conosciuti ed amati.

Malgrado il titolo dell'episodio raccontato,lo posto in questa Sez."Gli Uomini" in

quanto desidero mettere in risalto,appunto, le figure dei protagonisti che, come

vedremo, meritano sempre d'essere ricordati ed onorati.

Uno di Loro è il nostro NAZARIO SAURO !!!!

 

Anche questo episodio è tratto dal libro di Cesco Tomaselli :

" Le avventure eroiche-1915-1936" edito dalla Casa Editrice Mondadori

nel 1937-

 

LO "ZEFFIRO" ALLA SORPRESA DI PARENZO-

 

Tutte le volte che NAZARIO SAURO prendeva parte a una missione di guerra,l'equipaggio vedeva salire a bordo un tenente di vascello un pò corpulento,dall'aspetto gioviale,con una veligetta in mano.

Così anche quella notte,a San Nicolò di Lido,dove il cacciatorpediniere "Zeffiro" con le macchine sotto pressione si accingeva a partire per un'incursione contro la base idrovolanti di Parenzo.

Il più grande segreto avvolgeva l'operazione,a cui Venezia era specialmente interessata perchè gli apparecchi che spesso bombardavano venivano di preferenza dalla stazione di Parenzo.

Le unità destinate al colpo di mano erano il c.t.Zeffiro,comandato da COSTANZO CIANO,e le torpedi-

niere 40 e 46,rispettivamente al comando dei tenenti di vascello STRETTI e DE BELLEGARDE,nonchè il c.t.Alpino (comandante BARBARO) e Fuciliere (comandante LEVI BIANCHINI),il cui compito era di

controbattere le eventuali offese provenienti dal sud di Parenzo e bloccare l'uscita meridionale del porto.Il comandante della flottiglia siluranti,capitano di vascello CARLO PIGNATTI MORANO,che aveva proposto e studiato l'incursione,aveva ottenuto che vi prendesse parte il tenente pilota NAZARIO

SAURO di Capodistria,il quale dal canto suo non chiedeva di meglio,perchè le navi sottili erano a suo

giudizio le sole che potessero recar danno alla odiatissima Austria.

La sera dell'11 giugno 1916 tutto era pronto a bordo delle unità destinate all'operazione quando la sirena dell'Arsenale col suo angoscioso muggito aveva fatto entrare in azione riflettori,cannoni e mitragliatrici contro un ronzio irrangiungibile,da cui ogni tanto si distaccava un ululo rapido e crescente,seguito da uno schianto.Era cominciato un attacco aereo.

La partenza dello Zeffiro e delle torpediniere,rimandata perchè non venisse scoperta dal nemico,non potè che effettuarsi a mezzanotte.Fino a pochi minuti prima dell'imbarco,PIGNATTI MORANO e NAZARIO SAURO erano rimasti a chiacchierare sotto la tettoia del Tiro a Segno di San Nicolò di Lido.

Il "bottone" verteva sul solito argomento: come colpire la flotta nemica,come raggiungerla nel suo formidabile covo.Quella sera SAURO caldeggiava la costruzione di una boa-sommergibile,di forma ovoidale,provvista di periscopio,capace di ospitare due uomini.L'apparecchio avrebbe potuto essere trasportato ed ancorato presso la rotta di sicurezza di Pola: il capodistriano aveva trovato il compagno disposto a dividere con lui la pena e il rischio di quell'appostamento sabacqueo,che per poter fornire utili indicazioni sui movimenti della flotta austriaca avrebbe dovuto durare non meno di un paio di settimane.Cessato l'attacco,PIGNATTI MORANO e SAURO s'avviarono al pontile.Subito dopo lo Zeffiro tolse l'ormeggio e uscì dal porto,seguito dalle due torpediniere.

La notte placida e chiara,era una delle più corte dell'anno,chè s'era sotto il solstizio: infatti alle tre si cominciava già a vederci.Ma a quell'ora tutte le unità partecipanti all'impresa si trovavano al punto stabilito dall'ordine di operazione.Dalla plancia dello Zeffiro alcuni binocoli erano puntati verso l'imboccatura del golfo di Parenzo,più esattamente sull'isoletta di San Nicolò.Tre marinai di eccezione,PIGNATTI MORANO,COSTANZO CIANO e SAURO si scambiavano le loro impressioni,le quali riflettevano una certa delusione.Dov'era la stazione degli idrovolanti? Dov'erano le tettoie? Perchè il nemico non tirava ? Bisogna riguardare un momento insieme la cartina di Parenzo.La città giace su un promontorio leggermente ricurvo,e il bel porto che le si apre a sud è formato dall'incavo del promontorio stesso e dalla simmetrica isola di San Nicolò.Orbene:proprio su quest'isola gli informatori avevano la stazione idrovolanti.Lo Zeffiro e le torpediniere si erano perciò avvicinati a Parenzo da nord ed ora sostavano quasi all'imbocco del canale,fra la punta del promontorio e l'isolotto Barbaran,attitudine guardinga.

 

1-Una pianta del porto di Parenzo,con la rotta (vedi lettera Z)

seguita dal cacciatorpediniere "Zeffiro".

parenzo.jpg

 

Uploaded with ImageShack.us

 

Negli ultimi avvezzi di agire,l'intervallo fra una decisione e l'altra è brevissimo,tanto che chi deve eseguire gli ordini quasi non l'avverte.PIGNATTI MORANO,CIANO e SAURO si trovarono quasi subito d'accordo sulla necessità di spingere la ricognizione fin dentro il porto.Forse la stazione degli idrovolanti era nascosta dal promontorio,forse non sorgeva sull'isola di San Nicolò : in ogni modo bisognava andare a vedere,pur tenendosi pronti a dover ricevere da un momento all'altro una salve di cannonate o una scarica di fucileria.Comunicato l'ordine alle torpediniere il piccolo convoglio si rimise in moto.Ed ecco,in pieno tempo di guerra ,lo straordinario caso di tre siluranti italiane che entrano a bandiere spiegate in un porto dl nemico e lentamente ne perlustrano i recessi.A bandiere spiegate perchè allora i caccia andavano incontro il nemico con la piccola gala,cioè con il tricolore a poppa e in testa all'albero.Da terra nessuno si fa vivo.La città è profondamente addormentata.Si vedono molte finestre aperte,ma non un volto affacciato.Neanche il solito cane che abbaia da quel gruppo di battelli alla fonda.Il molo sembra deserto.I marinai sono stupefatti di quello che avviene:non è la prima volta che entrano con tanta disinvoltura in casa del nemico,perchè lo Zeffiro è il caccia che nelle prime ore di guerra penetrò a Porto Buso facendo prigioniero il presidio,ma questa passeggiata nel porto di Parenzo ha del romanzesco.

E ora,che si fa ? PIGNATTI MORANO si morde il labro,CIANO ha un cipiglio da non si dire,SAURO è soprapensiero.Gli idrovolanti a Parenzo sono un'invenzione degli informatori ? Ma no,è impossibile :

l'indicazione è venuta da troppe parti,una base idrovolanti non è un impianto che si possa nascondere

con quattro frasche,come una rimessa d'automobili.

In quel momento lo Zeffiro,sempre seguito dalle torpediniere,sta dirigendosi verso l'uscita,quando sulla banchina,esattamente sulla punta del molo vengono scorti tre uomini armati la cui attenzione com'è naturale,appare completamente assorbita dalla manovra delle tre torpediniere.Anche SAURO li vede,e ha un lampo: " Perchè non domandiamo a loro dove sono gli hangars ? " "E' una pensata" esclamano quasi contemporaneamente i due ufficiali : e subito CIANO ordina al timoniere d'accostare

al molo.Ciò che ora avviene sembra appartenere al regno dell'incredibile.Il caccia.con tanto di bandiere spiegate,mette la prua verso la città e attacca sotto il naso dei tre gendarmi che assistono all'arrivo con aria da ebeti.La situazione è già abbastanza comica,quando nel silenzio della manovra si ode una voce gridare :-Su movève,lighè la zima...

I tre gendarmi guardano verso la plancia,vedono un ufficiale di notevoli dimensioni che li fulmina con lo sguardo,odono risuonare sulla sua bocca un comando,e istintivamente si mettono sull'attenti e salutano : quindi tendono le braccia verso il capo della fune e l'afferrano al volo.Essi hanno ancora il fucile ad armacollo,e ciò l'impaccia nell'operazione di assicurare la cima alla colonna d'ormeggio.

Echeggia ancora la voce di SAURO,tra burbera e bonaria stavolta:-"Cussì no podè lavorar,macachi.

Metè zò el s'cioppo...."- Ubbidientissimi,i tre depongono il fucile e tosto riafferrano il cavo d'ormeggio.

Lo Zeffiro è a banchina.Da questo momento l'azione diventa un film di gangsters.Si vedono cinque uomini,il capo timoniere e quattro marinai,saltare a terra e buttarsi sui gendarmi.Questi rimangono per un secondo interdetti,poi escono da quella specie di sonnambulismo che li aveva fino allora posseduti,e si divincolano.Si impegna una lotta furiosa.SAURO ch'era sempre sulla plancia,non sa resister alla tentazione. in un baleno scavalca la battagliola,salta sulla prora,balza a terra e si getta nella colluttazione.Essa dura non più di un minuto.Alla fine un gendarme riesce a svincolarsi e a fuggire a corsa pazzesca per il molo,un secondo si libera mentre era già sull'orlo della banchina,e il terzo viene scaraventato a bordo.Immediatamente viene tagliata la cima e lo Zeffiro manovra per uscire dal porto.Lo scopo di quel colpo di mano era di aver notizie sulla base degli idrovolanti:perciò vengono subito messi in opera i sistemi per far parlare il prigioniero e si sa che per far parlare chi si ostina a tacere non è necessaria la tortura:insomma il prigioniero diventa immediatamente loquace,indica la posizione dello scalo,che è alquanto internato alla spiaggia e mascherato da una fitta boscaglia e da alcune ville,avverte che ci sono dei cannoni sull'isola di San Nicolò e sulla punta di San Lorenzo.Le informazioni vengono immediatamente sfruttate : ma mentre le tre siluranti dirigono

per prendere posizione fuori del porto,le batterie nemiche aprono il fuoco.Dispostisi allora con la prua verso terra,lo Zeffiro,le torpediniere 40 e 46 e quasi subito i caccia Fuciliere e Alpino,che si erano nel frattempo avvicinati,iniziano il tiro di distruzione degli obiettivi scoperti.Si accende un combattimento.

Tutte le batterie della costa concentrano il fuoco sulle nostre navi: da San Nicolò partono salve di fucileria e raffiche di mitragliatrici.SAURO è felice,raggiante.Egli corre verso i puntatori dei cannoni per indicar loro esattamente il poco visibile bersaglio,li incita ,li elogia,li abbraccia quando i colpi arrivano a segno.A un certo momento,nell'entusiasmo non si accorge di esser troppo vicino alla vampata di un pezzo,e benchè PIGNATTI MORANO cerchi di allontanarlo,afferrandolo per un braccio,

riceve una violenta ripercussione al timpano,che lo farà quasi sordo per due giorni.Le prime granate nemiche sollevano intorno alle nostre navi alte colonne d'acqua:poi gli austriaci aggiustano il tiro e a

bordo scorre il primo sangue.Un colpo investe lo Zeffiro,un poco a proravia del ponte di comando,ed

esplode nel locale di prora,dove spezza tre tubi di vapore:la plancia di comando è avvolta in una nuvola umida e calda.Il fuoco delle nostre unità non subisce però alcun rallentamento e infatti poco dopo la reazione delle batterie costiere si fa meno intenso.Gli obiettivi principali dell'incursione risul-

tano ripetutamente colpiti:perciò il comandante della flottiglia siluranti dà ordine a tutte le unità di seguire per la contro marcia lo Zeffiro e di prendere la rotta su Cortellazzo.

Ma una torpediniera non si muove.Il sospetto che la 46 sia stata colpita e si trovi in avaria rende inquieto SAURO,il quale sa che a bordo di quella silurante c'è un ufficiale irredento,come lui in funzione di pilota.E' l'unico momento durante l'azione in cui fu visto SAURO nervoso e agitato.

" Sulla 46 c'è PALESE" continuava a ripetere; "bisogna assolutamente andarlo a prendere,che se lo pigliano,lo impiccano.....".Fortunatamente non si trattava che di una piccola avaria al timone:mentre lo Zeffiro stava dirigendo in soccorso della silurante immobilizzata,questa riparava il guasto riprendeva il mare,facendo tirare a SAURO un respirone di sollievo.

Combattuto è il ritorno.Le cannonate delle nostre navi sottili avevano dato una brusca sveglia agli aviatori della base di Parenzo.Essi erano rientrati dall'incursione su Venezia che era quasi mezzanotte,

e già alle cinque avevano dovuto balzare in piedi e correre agli apparecchi,fra la confusione determi-

nata dalla nostra sorpresa e lo scoppio delle granate.Ma se la base di Parenzo era ormai costretta all'inattività,c'erano ben quelle di Trieste,di Pirano,di Rovigno e di Pola che da un momento all'altro potevano farsi vive.E infatti,dieci minuti dopo che le siluranti avevano drizzato la prua per Cortellazzo,

il primo idrovolante nemico raggiungeva il c.t.Alpino attaccandolo.Scaricato il grappolo delle bombe,

gli apparecchi rientravano alle loro basi per rifornirsi e tornare alla carica.

Per l'abilità della manovra i nostri caccia riescono a schivare numerose bombe,purtroppo non a impe-

dire che lo scoppio di quelle vicine faccia qualche vittima.Mezz'ora dopo l'Alpino ha già un morto e cin-

que feriti,compreso il comandante in seconda,e il Fuciliere tre morti e otto feriti.Alle sette del mattino

gli aerei nemici continuavano a molestare il convoglio già in vista di Venezia ;ma nel frattempo s'eran

levati in volo apparecchi italiani e francesi e le ostilità,si trasferivano più in alto e più lontano.

Era una cosa che capitava spesso ai veneziani di veder la lancia della Croce Rossa accostare una nave da guerra appena ormeggiata alla boa.Potevano essere malati,potevano essere feriti.

Ma qualcuno, levandosi tardi e vedendo le stesse navi allo stesso posto,poteva pensare che non si fossero neppure mosse.A bordo si faceva pulizia.Gli equipaggi lavavano il ponte e i comandanti si concentravano per stendere i rapporti il cui inoltro era sempre accompagnato da cautele che circondano i documenti riservatissimi.Il tenente di vascello LEVI BIANCHINI non aveva, per esempio,

alcuna idea di scrivere per la storia,quando chiudeva la sua relazione al superiore comando con queste parole:

"E' con vero orgoglio e con viva compiacenza,che deriva dai due anni passati sul Fuciliere sempre con lo stesso equipaggio,ch'io considero mio stretto dovere segnalare l'esemplare condotta di tutti.

Il torpediniere silurista PICCARDO OTTAVIO,gravemente ferito e che morì poco dopo,perdendo sangue e vita sotto i miei occhi,mi guardò continuamente,quasi invocando soccorso,ma non emise un lamento ed attese l'intervallo fra due attacchi per domandarmi di andare un momento accanto a lui.

Sceso dalla plancia,presso l'argano di prora,il valoroso mi disse:-Comandante,io muoio,mi dia un bacio.-Lo baciai,lo confortai e tornai al mio posto sulla plancia.Gli altri feriti si comportarono con stoicismo....".L'impresa di Parenzo ebbe considerevoli effetti;infatti di lì a poco gli apparecchi italiani

potevano dirigersi con precisione sui centri vitali smascherati dalle nostre siluranti a completare

l'opera di distruzione da esse arditamente cominciata.Non meno importanti risultarono gli effetti morali,come si apprese più tardi da un documento del comando della Piazza marittima di Pola,cui dava pensiero la probabilità che gli italiani "ripetessero simili audaci imprese contro qualche punto della costa ".

Orgogliosissimi erano poi i nostri marinai di aver preso parte a quella spedizione,il cui racconto ora passav di bocca in bocca e piaceva moltissimo per la nota offenbachiana dei gendarmi turlupinati.

Il Ministro della Marina faceva telegrafare le sue congratulazioni al comandante PIGNATTI MORANO.

COSTANZO CIANO si vedeva insignito di una seconda medaglia d'argento.E felice era SAURO.

Egli aveva rimesso piede sulla sua terra,aveva fatto a cazzotti coi gendarmi di Francesco Giuseppe

come quando era studente all'Istituto nautico,e aveva esperimentato quali possibilità aggressive erano riservate alle navi sottili quando fossero state in mano di un marinaio energico e risoluto.

Le siluranti gli piacevano:i sommergibili no.Era un presentimento ? Non dovevano trascorrere cinquanta giorni che quel presentimento acquistava un senso di arcana fatalità.L'incaglio del sommergibile Pullino sullo scoglio della Galiola era per l'equipaggio il fastidio di un paio d'anni di prigionia,ma per NAZARIO SAURO la forca.

 

FINE

 

ONORI A LORO !!!!

 

RED

Modificato da Red
Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Visitatore
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovi formattazione

  Sono ammessi al massimo solo 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato automaticamente aggiunto.   Mostrare solo il link di collegamento?

×   Il tuo precedente contenuto è stato ripristinato.   Pulisci l'editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Caricare o inserire immagini da URL.

Caricamento...
  • Statistiche forum

    • Discussioni Totali
      45k
    • Messaggi Totali
      521,5k
×
×
  • Crea Nuovo...