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War! Oahu Bombed By Japanese Planes


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Il titolo del topic è ripreso da quello della I edizione straordinaria dell'Honolulu Star, primo giornale al mondo ad annunciare l'attacco a Pearl Harbor. In esso voglio offrire una serie di documenti e materiali che possano completare la cognizione storica sull'argomento.

Iniziamo con un documento di sicuro interesse e pressoché ignorato: i Comunicati del Quartiere Generale Giapponese relativi al primo mese di guerra, tratti dalla "Rivista Aereonautica", organo ufficiale della Regia Aeronautica che pubblicava in parallelo i bollettini del tripartito (Italia, Germania, Giappone).

Nei prossimi giorni collocherò i profili degli aerei e delle navi presenti in quella cruciale giornata

 

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8 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

Il Gran Quartiere Militare nipponico comunica che da questa mattina, ore 6, esiste lo stato di guerra fra il Giappone e le forze armate inglesi e degli Stati Uniti nell’Oceano Pacifico.

Due navi da battaglia americane sono state affondate alle Hawaii e altre 4 navi da battaglia e 4 grandi incrociatori sono stati gravemente danneggiati. È probabile che una nave portaerei sia stata affondata.

A Guam il dragamine americano Pingouin e 4 navi mercantili americane sono state affondate.

Alle Hawaii, numerosi apparecchi americani sono stati abbattuti; le nostre perdite sono minime. Nessuna nave giapponese è andata perduta.

Nel corso degli attacchi giapponesi sulle Filippine, 40 apparecchi nemici sono stati abbattuti sull'isola di Iba e 50 su Clark Field. L’Aviazione giapponese ha perduto 2 apparecchi.

 

 

 

9 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

Ieri 200 navi mercantili nemiche, per un totale di 80.000 tonnellate lorde, sono state sequestrate, tra cui il vapore President Harrison, di 15.000 tonnel¬late lorde. Inoltre si comunica che nuovi attacchi aerei hanno avuto luogo contro Hong Kong, durante i quali un cacciatorpediniere britannico è stato gravemente danneggiato. Gli attacchi aerei di ieri contro l'isola Wake, fra Guam e Midway, hanno causato incendi in depositi di petrolio. Nove apparecchi nemici sono stati abbattuti.

Lunedì nel pomeriggio navi da guerra nipponiche hanno bombardato violentemente le isole Midway. Capannoni, depositi di carburante, ecc., sono stati incendiati.

 

 

 

10 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

Lunedì l’Arma aerea nipponica ha eseguito attacchi contro aerodromi nemici sulla penisola di Malacca e distrutto un ingente numero di apparecchi nemici. Gli attacchi ora si sono estesi anche nella zona di Singapore.

 

L’Arma aerea nipponica ha causato gravi danni nella base aerea di Hongkong. Inoltre un cacciatorpediniere britannico è stato gravemente danneggiato. Appa¬recchi aerei della Marina nipponica hanno attaccato l'isola di Wake e distrutto alcuni depositi.

L’organizzazione degli attacchi alle Hawaii, a Guam, a Wake, alle Filippine e a Singapore hanno funzionato come un meccanismo di precisione. Gli attacchi hanno avuto luogo contemporaneamente. Sebbene le operazioni in singoli posti siano state eseguite in condizioni meteorologiche poco propizie, dappertutto si sono ottenuti successi soddisfacenti.

 

L’Arma aerea nipponica continua da martedì mattina i suoi attacchi contro Manila e Davao. A Manila e nelle Filippine un grande capannone è stato distrutto. Durante questi attacchi, un aspro combattimento aereo ha avuto luogo.

La flotta nipponica nelle acque cinesi ha catturato oltre il vapore per pas¬seggeri di 55.000 tonnellate President Harrison anche il vapore britannico Margaret Moller (2700 tonnellate) e Cekiang (2170 tonnellate).

Le forze militari e della marina nipponiche hanno occupato depositi di petrolio della Società Asiatica di Petrolio e della Standard Oil; 34 navi inglesi e statunitensi, di complessive 20.000 tonnellate, sono state sequestrate.

Anche a Iciang e Kiukiang i giapponesi si sono impossessati di tre società di petrolio americane.

L’Arma aerea della Marina nipponica ha affondato, nei pressi della costa orientale della Malesia le navi da battaglia britanniche Prince of Wales e Repulse. La flotta britannica dell’Estremo Oriente è stata avvistata mercoledì alle ore 11,30 (tempo giapponese) vicino alla costa orientale della Malesia, e aeroplani nip¬ponici sono subito entrati in azione. La nave da battaglia Repulse (32.000 tonnellate) è stata alle ore 14,25 affondata con centramento di bombe in pieno. La Prince of Wales, dopo centramenti in pieno, si è inclinata a tribordo e ha cercato di fuggire. Alle ore 14,50 però questa nave è stata centrata ancora due volte ed è colata a picco.

 

 

 

11 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

Martedì pomeriggio apparecchi della Marina giapponese hanno attaccato la base aerea di Kantan, sulle coste orientali della Malesia distruggendo 10 appa¬recchi inglesi e provocando gravi danni agli impianti. Si annuncia inoltre che una nave da carico britannica da 7 mila tonnellate è stata gravemente danneggiata durante un attacco aereo contro le coste orientali della Malesia.

 

Le truppe di sbarco giapponesi hanno occupato la capitale dell'isola di Guam, Agana, e hanno fatto prigionieri 350 americani, fra i quali si trovano anche il comandante in capo e governatore generale George J. Mc. Millin, nonché numerosi altri ufficiali.

 

Il 10 dicembre l’Aviazione giapponese ha effettuato sulle Filippine un vio¬lento attacco contro le forze armate dell'esercito americano. Nel corso di una batta¬glia aerea al disopra di Manila sono stati abbattuti 45 apparecchi nemici. Altri 36 apparecchi nemici sono stati distrutti al suolo. Le perdite complessive degli americani ammontano ad almeno 81 apparecchi. Nelle vicinanze delle isole Havaii un cacciatorpediniere, un sommergibile e un'altra unità americani sono stati colpiti da bombe, e distrutti.

Dall’inizio della guerra il Giappone ha perduto non due, come era stato comunicato ieri, ma soltanto una nave-trasporto.

 

 

 

12 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

Unità dell' Esercito e della Marina nipponica sono sbarcate stamane nella parte meridionale dell'isola principale delle Filippine, Luzon.

 

Dall’inizio delle operazioni sulle Filippine sono stati distrutti 202 apparecchi americani, mentre da parte giapponese sono andati perduti 9 apparecchi. Un incrociatore leggero è stato lievemente danneggiato e ha continuato a par¬tecipare alle operazioni. Un dragamine è stato affondato e un altro gravemente danneggiato.

 

 

 

13 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

È stato confermato che un’altra nave da guerra americana, la Arizona (32 mila tonnellate) è stata affondata durante la battaglia delle Hawaii.

Si conferma inoltre che oltre alle navi da battaglia Prince of Wales e Repulse, durante la battaglia nelle acque della Malesia è stato affondato anche un grande cacciatorpediniere britannico.

 

Nella battaglia della Malesia le principali forze aeree britanniche in Estremo Oriente sono state annientate ed è stato ristabilito il predominio aereo del Giappone su territorio malese. Finora sono stati abbattuti o distrutti al suolo 129 apparecchi britannici. Inoltre una nave-trasporto nemica è stata affondata, 2 cannoniere e 4 navi-trasporto sono state gravemente danneggiate e circa 100 autocarri nemici sono stati distrutti. Le perdite giapponesi ammontano a 17 apparecchi.

 

Durante le azioni aeree giapponesi di venerdì contro Luzon, hanno avuto luogo violenti combattimenti, 8 apparecchi nemici sono stati abbattuti, e 11 idro¬plani e 14 apparecchi dell’esercito sono stati distrutti al suolo e sull'acqua.

Durante l’attacco di giovedì contro l'isola di Wake le unità navali hanno gravemente danneggiato obiettivi militari.

 

 

 

14 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

Dopo l'occupazione di Kaulun, l’alto comandante delle truppe nipponiche operanti contro Hongkong ha invitato Hongkong ad arrendersi per evitare ulteriore spargimento di sangue.

 

Si annuncia l'affondamento di un sommergibile americano nelle acque delle Filippine per opera di un cacciatorpediniere giapponese. Contemporaneamente si informa che durante le incursioni aeree di ieri su vari aeroporti delle Filippine, sono stati distrutti al suolo 43 apparecchi nemici.

 

Contrariamente alle notizie diffuse all'estero circa l’affondamento della nave portaerei americana Lexington, non si è ancora avuta alcuna conferma.

 

 

 

15 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

Forze armate aeree dell'Esercito hanno intrapreso sabato attacchi in massa contro le basi nemiche nella Birmania e nella Malesia. Notevoli danni sono stati provocati sull'aeroporto di Vittoria e sugli obiettivi delle coste della penisola di Malacca, nonostante la violenta attività della difesa antiaerea. Sono inoltre stati eseguiti attacchi contro concentramenti di truppe nemiche, 4 apparecchi caccia britannici sono stati incendiati al suolo, trasporti navali sono stati affondati, e parecchie altre navi-trasporto sono state danneggiate.

 

Apparecchi da bombardamento dell’Esercito giapponese hanno, durante le loro incursioni contro aeroporti nel Luzon centrale, distrutto al suolo 40 bombardieri americani e incendiato due apparecchi da combattimento pesanti, nonché un pic¬colo apparecchio da caccia. Nei magazzini e nei depositi di benzina sono scoppiati vasti incendi. Altre unità giapponesi, hanno attaccato il quartier generale militare degli Americani a Tarlac, a 64 chilometri a est del porto di Iba, distruggendo caser-maggi. Presso Aparri è stato abbattuto un apparecchio Curtiss. L’avanzata delle truppe giapponesi sull'isola di Luzon continua secondo i piani prestabiliti. La resistenza nemica viene spezzata dappertutto. Le truppe giapponesi sbarcate in Malesia hanno occupato, dopo una rapida avanzata, un'importante base sulla costa occidentale della Malesia britannica.

 

Le affermazioni sostenute da parte americana circa l’affondamento delle navi da guerra giapponesi Haruna e Kongo, sono prive di qualsiasi fondamento. Evidentemente gli Americani non sono al corrente dei movimenti delle navi da guerra giapponesi. La Haruna, la Kongo e le altre navi da guerra di questa grandezza non si sono mai trovate nelle zone di combattimento di cui parlano le autorità americane.

 

Truppe di sbarco giapponesi hanno spezzato nella Malesia meridionale la forte resistenza nemica e sono penetrate in profondità nelle posizioni nemiche. Durante tale azione sarebbe stata distrutta una divisione corazzata britan¬nica, alla quale sono stati catturati 20 carri armati, 16 cannoni anticarro e 60 autocarri corazzati.

 

La Sezione della Marina del Quartier Generale imperiale annuncia l’affon¬damento di un sommergibile degli Stati Uniti nelle acque delle Filippine da parte di un cacciatorpediniere giapponese. Contemporaneamente si comunica che durante le incursioni aeree di ieri sui vari aeroporti delle Filippine, fra cui quelli di Nichols, sono stati distrutti al suolo 43 apparecchi nemici. Soltanto uno degli apparecchi che hanno partecipato al combattimento è stato abbattuto.

 

Il Governatore generale di Hong Kong ha respinto l'invito di arrendersi, rivoltogli ieri dall'alto comandante giapponese.

 

Le truppe nipponiche, sostenute da unità dell'Arma aerea, hanno iniziato ieri mattina l'attacco generale contro l'isola di Hong Kong.

 

 

 

16 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

Il forte Mohsinglin a Hongkong è stato distrutto dall'artiglieria nipponica, che inoltre ha gravemente danneggiato anche numerosi impianti militari.

 

Il Quartiere Generale giapponese ha annunciato alle ore 14 (ora giapponese) lo sbarco dei Giapponesi nel Borneo britannico. Lo sbarco è stato effettuato nelle prime ore di oggi, martedì mattina, nonostante una violenta bufera della velocità di 20 metri al secondo e in presenza del nemico. Non si conoscono ancora i particolari sulla località dello sbarco.

 

L’isola di Guam è stata completamente occupata e sgombrata dal nemico. Lo sgombero ha avuto inizio il 12 dicembre. Durante l’occupazione dell’isola è risultato che a Guam erano in corso importanti lavori per gli impianti di difesa, che avrebbero dovuto essere conclusi entro il febbraio 1942. L'occupazione militare sarebbe allora diventata estremamente difficile.

 

Bombardieri dell’Esercito hanno intrapreso improvvisamente un attacco in massa contro l'importante base aerea delle truppe di Ciunghing, Nanning, nella provincia di Kuangsi, e hanno danneggiato gravemente l'aeroporto. Tutti gli apparecchi giapponesi sono rientrati alla loro base.

 

Le truppe nipponiche sono sbarcate nel Borneo britannico e stanno avanzando.

 

I Giapponesi continuano a effettuare sbarchi in Malesia, dove essi combat¬tono impiegando già grande numero di carri armati.

 

I Nipponici hanno già distrutto una divisione corazzata britannica, che contrariamente a quanto ci si attendeva non ha opposto che una resistenza minima.

 

La debole resistenza offerta dagli Inglesi è dovuta anche alle gravi difficoltà incontrate dalle truppe europee nel combattere in un clima estremamente caldo ed umido.

 

 

 

17 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

Hongkong tagliata fuori dal resto del mondo, dopo l'incessante bombarda¬mento odierno eseguito dai giapponesi, è invasa dalle fiamme.

Truppe giapponesi sono sbarcate ,presso Miri (provincia di Sarawak) nel Borneo britannico.

Contrariamente a notizie diverse, nessuna delle concessioni francesi in Cina è stata, occupata dai giapponesi. Però in certi casi, dopo corrispondenti intese con le autorità competenti francesi, sono stati inviati distaccamenti militari nipponici nelle concessioni francesi per l’assicurazione dell'ordine.

 

Si comunicano ufficialmente i danni causati al nemico dall'inizio della guerra a tutto il giorno r6:

Navi da guerra: — corazzate: affondate 5, danneggiate gravemente 4; — portaerei: affondate 1; — incrociatori: danneggiati gravemente 4; — cacciator¬pediniere: affondati 1, danneggiati 1; — sommergibili: affondati 2, danneggiati gravemente 1; — navi ausiliarie: danneggiate gravemente 1; — cannoniere: affon¬date 1, danneggiate gravemente 1, catturate 1; — dragamine: affondati 1; — navi scorta: affondate 1; — mas: affondati 1.

Navi mercantili: — grandi piroscafi: affondati 1, danneggiati gravemente 4; — piroscafi da trasporto: catturati 4; — piroscafi affondati 40; — altri piccoli piroscafi catturati 380.

Aeroplani: abbattuti 101, di cui sette grandi; distrutti al suolo 363; totale 464. Va rilevato che il nemico, da parte sua ha annunziato la perdita di 550 aero¬plani.

Ecco i danni inflitti al Giappone: — un incrociatore leggero, leggermente danneggiato, ma senza ostacolo per la continuazione delle operazioni; — draga¬mine: affondati 1, danneggiati 1.

Aeroplani mancanti 43, tra cui quelli che hanno fatto corpo con gli aviatori per l'affondamento delle grandi corazzate.

 

 

 

18 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

Nel mattino di giovedì l’Aviazione giapponese, appoggiata dall'artiglieria pesante, ha ripreso il bombardamento di Hong Kong. Gli Inglesi hanno risposto con fuoco inefficace. Nel corso del bombardamento sono stati distrutti la residenza del governatore generale, diversi altri edifici amministrativi e apprestamenti militari. La maggior parte dell'isola è ricoperta di fiamme.

 

Le forze militari nipponiche sbarcate a Aparri (Luzon settentrionale) hanno occupato una base aerea nemica e avanzano in direzione sud, mentre un'altra colonna è in procinto di spezzare la resistenza nemica nella zona di Vigam lungo la costa nordoccidentale del Luzon settentrionale. I reparti nipponici nel Luzon meridionale avanzano in direzione nord dopo aver occupato la zona nordocci¬dentale di Legaspi.

Presso Hongkong l’Esercito continua i suoi attacchi contro l’isola, soste¬nuto dalla Marina, mentre alla Malacca i reparti nipponici hanno occupato, il 17 dicembre, il Capo Victoria in Birmania e i territori lungo l'istmo di Kra. Altre truppe sono state sbarcate a Singora e Kota Bharu.

Sull’attività aerea si comunica che nelle Filippine soltanto deboli forze aeree nemiche resistono ancora, dopo i continui distruttivi attacchi dell'Arma aerea nipponica contro le basi aeree delle Filippine. Sul fronte della Malacca e della Birmania l’Arma aerea dell'Esercito attacca il nemico, malgrado il cattivo tempo, con grande violenza.

 

Grandi formazioni di bombardieri nipponici hanno distrutto, durante un pode¬roso attacco contro Kumming, capitale della provincia dello Yunnan, obiettivi militari, nell'interno della città. Con ciò un grave colpo è stato inflitto ai preparativi di Ciungking per l'invasione dell'Indocina francese. Tutti i velivoli nipponici sono rientrati alla loro base.

 

 

 

19 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

Si conferma lo sbarco delle truppe nipponiche a Hong Kong.

Lo sbarco è avvenuto il 18 dicembre, alle ore 22 del tempo locale, in tre punti: nell'estremità nordorientale di Hong Kong e nel settore occidentale della colonia britannica. Da Kaulun le forze militari nipponiche della Marina e le truppe dell’Esercito sbarcate sono state appoggiate da violenti bombardamenti da parte dell'artiglieria nipponica. Il nemico ha risposto al fuoco. Le forze militari eseguiscono le loro operazioni con grande celerità.

Le postazioni d'artiglieria di Hongkong, nonché altri obiettivi militari, sono avvolti in enormi nuvole di fumo nero. Il bombardamento concentrico dei Nipponici ha ridotto in cenere e macerie gli impianti di fortificazione dirimpetto al Passo Lyemun. I depositi di petrolio presso i docks di Taikoo sono un mare di fiamme. Gli apparecchi in picchiata nipponici continuano a bombardare le rimanenti posizioni-chiave britanniche.

 

Le truppe nipponiche sbarcate nella parte meridionale dell'isola Luzon, hanno conquistato tutto il territorio a nordovest di Legaspi e inseguono il nemico in ritirata. L’Arma aerea nipponica contemporaneamente ha effettuato continui attacchi contro aerodromi nemici nei dintorni di Manila. Le forze principali del nemico sono già annientate, in modo che i giapponesi non incontrano che debole resistenza.

Le forze militari nipponiche collaboranti con la Marina hanno ottenuto notevoli rinforzi in tutte le zone d’operazione. Inoltre si comunica che le opera¬zioni si svolgono in modo soddisfacente. La resistenza nemica è stata infranta dovunque. L'intenso attacco contro Hongkong continua. Nelle Filippine è stato guadagnato altro terreno. Il combattimento sulla costa nordoccidentale di Luzon si svolge pure soddisfacentemente.

Le forze nipponiche sbarcate nella Malacca avanzano con ritmo celere. Dopo l'occupazione dell'aerodromo di Vittoria esse dominano ora completamente la zona intorno a Kra nella punta meridionale della Birmania. I,e truppe sbar¬cate presso Singora e Kota Bharu hanno distrutto le fortificazioni di frontiera britanniche e annientato le forze motorizzate britanniche. L’Arma aerea ha attac¬cato inoltre aerodromi in Birmania e Malesia. Dopo l'occupazione di Guam, lo sbarco nel Borneo britannico e l’eliminazione dell’ influenza britannica in Cina, si può constatare un continuo progresso su tutti i fronti.

 

 

 

20 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

La sera del 19 dicembre le truppe nipponiche in Malesia hanno occupato l'isola di Penang e continuano la loro avanzata verso sud nella penisola di Malacca.

Venerdì bombardieri e apparecchi da combattimento nipponici hanno attac¬cato efficacemente gli aerodromi Nicolds Field, Camp Murphy e Saburen, nei pressi di Manila. Otto bombardieri pesanti che si trovavano sulla pista di partenza sono stati distrutti. Sei apparecchi da caccia sono stati distrutti al suolo o abbattuti. Gli ultimi resti dell'Arma aerea delle Filippine, come è detto nel comunicato, hanno quindi subito un colpo mortale. I tre aerodromi sono stati resi temporaneamente inutilizzabili.

 

 

 

21 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

Le Forze navali nipponiche, in stretta collaborazione con le truppe di terra, hanno occupato diverse posizioni a Hongkong, e i dintorni della fortezza di Hongkong stanno sotto il controllo dei Giapponesi.

 

La Marina nipponica dall'inizio della guerra ha affondato 9 sommergibili nemici. Inoltre sono state attaccate numerose altre navi, sulla sorte delle quali non si hanno notizie attendibili.

Un cacciatorpediniere nipponico ha catturato 32 componenti dell'equipag¬gio di un sommergibile affondato, tra cui cinque ufficiali.

 

 

 

22 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

Il 20 dicembre è stata iniziata un’offensiva generale contro il grosso delle forze cinesi nelle provincie di Cekiang, Anhuei, Kiang-si e Fukien.

 

 

 

23 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

Le truppe nipponiche hanno spezzato l'ultima resistenza inglese sull'isola di Hong Kong e hanno attaccato le ultime posizioni fortificate presso Taping e Kili, dopo aver occupato la sera di lunedì il forte del monte Kameron. Gli appo¬stamenti difensivi di questo monte e delle vicinanze sono stati presi d'assalto di nottetempo. Il numero dei prigionieri britannici durante le azioni intorno a Hong Kong, fino al 23 dicembre, è di 1119, tra cui 18 inglesi, 814 indiani e 187 cinesi.

 

Le truppe nipponiche, che sono sbarcate nell'isola di Mindanao, hanno completamente occupato, in stretta collaborazione con le forze navali, la capi¬tale dell'isola, Davao.

 

I risultati delle azioni nipponiche durante i primi quindici giorni di guerra del Giappone per mare e nell’aria, sono riassunti come segue:

50 navi nemiche sono state colate a picco, gravemente danneggiate oppure bombardate; 430 navi mercantili di piccolo e piccolissimo tonnellaggio hanno subito la stessa sorte; 776 velivoli nemici sono stati abbattuti o distrutti al suolo.

Il totale di queste perdite è così suddiviso:

Navi da guerra affondate: sette navi di linea, due incrociatori, un caccia¬torpediniere, nove sommergibili, due cannoniere, un dragamine, una nave pattuglia e sei navi vedetta rapide.

Gravemente danneggiate: tre corazzate, un incrociatore, quattro cacciatorpediniere, due cannoniere

Danneggiate: una corazzata, quattro incrociatori.

Bombardate: una cannoniera e una nave mercantile annata.

Due grandi navi mercantili sono state in seguito bombardate, due affondate, e due grandi navi mercantili non armate e tre armate sono state gravemente danneggiate. 418 navi mercantili di diverso tonnellaggio sono state pure bom¬bardate. 114 aeroplani sono stati abbattuti e 662 distrutti al suolo.

Le perdite nipponiche sono state le seguenti:

Un cacciatorpediniere e un dragamine affondati; un incrociatore leggero e un dragamine gravemente danneggiati. Cinque sommergibili di tipo speciale non sono rientrati alla loro base e 72 aeroplani sono stati perduti.

 

 

 

24 dicembre 1941

 

Comunicato del quartiere Generale Giapponese

 

Apparecchi giapponesi hanno effettuato nel pomeriggio di martedì un secondo attacco contro Rangoon. Su 32 apparecchi britannici, 21 sono stati abbattuti al di sopra della città. Alcune bombe hanno provocato danni alle navi ancorate nei grandi cantieri navali e ne hanno danneggiate altre 3. Due apparecchi giapponesi non sono rientrati. 15 apparecchi Spitfire sono stati abbattuti in combattimenti aerei. Simultaneamente 4 bombardieri nemici e altri 2 caccia sono stati distrutti al suolo. Quattro apparecchi nipponici non sono ancora rientrati.

 

Le forze giapponesi hanno attaccato, nonostante il tempo burrascoso nella notte del 22 dicembre, l'isola di Wake, effettuando con successo parecchi sbarchi. La resistenza nemica è stata vinta e l'isola è stata completamente occupata martedì alle ore 10,30. Nel corso di queste operazioni la Marina giapponese ha perso, come è già stato detto, due cacciatorpediniere.

 

 

 

25 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

Le forze nemiche che tenevano Hong Kong non hanno potuto resistere ai nostri continui attacchi e si sono arrese oggi alle ore 17,50. Di conseguenza, le truppe giapponesi imperiali hanno ricevuto l'ordine di cessare il fuoco alle ore 19,30 (ora locale).

 

Mercoledì pomeriggio le truppe nipponiche hanno intrapreso una vasta offensiva contro le forze di Ciungking nella provincia di Kiangsi e dello Hunan. Quest’offensiva progredisce in modo soddisfacente. D’altra parte, telegrammi dal fronte rivelano che le difese cinesi in questi settori crollano già di fronte alla rapida avanzata giapponese presso Niciang, capitale della provincia del Kiangsi.

 

 

 

28 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

Truppe giapponesi hanno attraversato il fiume Perak e attaccano 1’avver¬sario alle spalle.

 

 

 

29 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

Dopo la presa di Hong Kong, il 28 dicembre i comandanti in capo nipponici delle forze terrestri e navali hanno passato in rivista le truppe. Il numero dei prigionieri è salito il 27 dicembre a oltre 6 mila. Sull'isola di Hong Kong l'ordine è stato immediatamente ristabilito. Truppe nipponiche hanno riparato gli impianti dell'illuminazione, la rete telefonica e le ferrovie. Una parte della rete telefonica ha già ripreso a funzionare dal 27 dicembre.

 

Le truppe giapponesi hanno occupato Ipoh, nel centro dello Stato di Perak, sulla penisola malacca.

 

Le truppe giapponesi sbarcate il 24 dicembre nella parte sud-occidentale del Borneo britannico, hanno occupato il 28 dicembre Kucing (Sarawak) nonché un'importante base aerea nemica. La Marina giapponese ha affondato nelle acque circostanti due sommergibili nemici e ha abbattuto 10 grandi apparecchi nemici. Un cacciatorpediniere e un dragamine giapponesi sono andati perduti.

 

 

 

30 dicembre 1941

 

Comunicato del Quartiere Generale Giapponese

 

Apparecchi dell’aviazione della Marina, che hanno effettuato voli di pattuglia sulle acque di Luzon, per impedire la ritirata del nemico, hanno affondato il 28 dicembre un cacciatorpediniere e due sommergibili nemici. Essi hanno, inoltre, danneggiato 26 navi appartenenti alla marina da guerra, 7 delle quali sono state abbandonate mentre stavano affondando. Le perdite dell’aviazione della Marina giapponese durante queste operazioni sono state di due apparecchi, uno dei quali è precipitato col suo carico di bombe sull’obiettivo, mentre un altro è mancante.

Durante il periodo dal 22 al 28 dicembre l'aviazione della Marina giapponese ha abbattuto e distrutto complessivamente 56 apparecchi nemici su Borneo, sul Mare cinese, sul Mare Meridionale, su Sulu e Celebes.

La Marina giapponese ha affondato nel Pacifico occidentale 16 sommergibili nemici e ha danneggiato numerosi altri sommergibili.

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Esaminiamo ora i tre velivoli giapponesi che effettuarono l'incursione contro Pearl Harbor:

 

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A6M2 del V Koku Sentai imbarcato sulla portaerei Shokaku (come indicato dalla sigla sulla deriva), che partecipò all’attacco a Pearl Harbor. La tinteggiatura bianca degli aerei imbarcati nipponici era dovuta alla necessità di lavare di frequente i velivoli, per combattere l’azione corrosiva della salsedine.

 

Mitsubishi A6M2 Zero (Zeke) Caratteristiche motore: Nakajiama NK1C Sakae 12 - potenza: 925 cv. a 4.200 m. - apertura alare: m. 12,00 - lunghezza: m. 9,06 - altezza: m. 3,05 - superficie alare: mq. 22,44 - peso a vuoto: kg. 1.680 - peso totale: kg. 2.400 - velocità massima: km/h 540 a 5.000 m. - tempo di salita: 7’27’’ a 6.000 m. - tangenza: 10.300 m. - autonomia: km 1.872 (normale) 3.000 (massima) - armamento: 2 mitragliatrici da 7,7 mm in fusoliera, 2 cannoni da 20 mm. alari – carico bellico: 2 bombe da 30 o 60 kg.

 

Probabilmente nessun altro aereo apparso nella seconda guerra mondiale impressionò gli avversari quanto lo Zero. Le sue folgoranti vittorie del primo anno e mezzo di guerra non sono infatti paragonabili ai successi ottenuti nello stesso periodo dai caccia degli altri paesi belligeranti. Mentre in Europa l'eccellente caccia tedesco Bf. 109 trovò un duro e forse superiore avversario nello Spitfire, nel Pacifico lo Zero era praticamente incontrastato.

I caccia americani vennero spazzati dai cieli dal caccia giapponese.

Le ragioni di un simile travolgente successo si potrebbero riassumere nei termini: di maneggevolezza, notevole velocità di salita, autonomia. Tutte caratteristiche risultanti dal pienamente riuscito progetto di Jiro Horikoshi.

I progettisti giapponesi avevano avvertito per primi il problema dell'autonomia, e ancor prima dell'inizio del conflitto mondiale sullo Zero era stata prevista l'adozione di un serbatoio supplementare ventrale.

A tutte queste qualità si contrapponeva la vulnerabilità, dovuta ai serbatoi non protetti; tallone d’Achille dei velivoli giapponesi .

Pilotare lo Zero era un piacere, le sue eccellenti prestazioni davano al pilota sicurezza di poter surclassare l'avversario.

Ma quasi improvvisamente arrivò il tramonto: apparve il caccia americano Grumman F6F Hellcat, robusto, ben armato, maneggevole e soprattutto dotato di un motore da 2.000 hp.

Lo Zero fu nettamente battuto data l’inferiorità in potenza istallata e la vulnerabilità dei serbatoi.

I tecnici giapponesi non riuscirono ad adeguare ai tempi il loro caccia, che risultò sottopotenziato, tenendo anche conto dell’istallazione di un più pesante armamento.

Con pochi HP in più, qualche perfezionamento all'equipaggiamento e serbatoi parzialmente protetti, lo Zero rimase quindi essenzialmente lo stesso fino al termine del conflitto, mentre da parte americana vennero messi in linea Lightning, Corsair, Thunderbolt e infine i formidabili Mustang.

La maneggevolezza rimase l'unica caratteristica che gli permise di salvarsi e avere ancora qualche possibilità offensiva.

La fine del « padrone dei cieli » del Pacifico fu quella di altri aerei giapponesi, impiegati dal Tokkotai (Corpo Speciale d’Attacco del Vento Divino)* in missioni suicide contro la flotta americana .

 

* Per una ampia considerazione del fenomeno kamikaze si può utilmente consultare:

Emiko Ohnuki-Tierney “La vera storia dei kamikaze giapponesi“ Bruno Mondadori 2004, Milano

Leonardo Sacco “Kamikaze e Shaid “ Bulzoni Editore 2005, Roma

In particolare il secondo volume costituisce una comparazione storico-religiosa di alto profilo tra il fenomeno dei piloti giapponesi e degli attentatori suicidi islamici.

 

 

 

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Uno dei 18 “Val” imbarcati sulla Portaerei Soryu (banda blu in fusoliera e sigla B-I sulla deriva) nel 1941. Il reparto assegnato alla Soryu nel dicembre 1941, era la II Koku Sentai della I Koku Kantai.

 

Aichi D3A (Val) Caratteristiche motore: Mitsubishi MK8 - potenza: 1.000 cv. a terra - apertura alare: m. 14,365 - lunghezza: m. 10,195 - altezza: m. 3,847 - superficie alare: mq. 34,90 - peso a vuoto: kg. 2.408 - peso totale: kg. 3.650 - velocità massima: km/h 386 a 3.000 m. - tempo di salita: 6’27’’ a 6.000 m. - tangenza: 9.300 m. - autonomia: km 1.473 - armamento: 3 mitragliatrici da 7,7 mm. (2 alari, 1 dorsale) - carico bellico: 370 kg.- equipaggio: 2 componenti.

 

Il “Val” fu il primo bombardiere in picchiata giapponese ad ala bassa e costruzione interamente metallica. L’aereo vide la sua prima utilizzazione in Cina nel settembre 1940. All’inizio della guerra erano in servizio 230 esemplari del velivolo. Oltre che nella giornata di Pearl Harbor il “Val” ebbero un ruolo di rilievo, con alterne fortune, in tutte le battaglie aereonavali del Pacifico. In quella del Mar dei Coralli danneggiarono seriamente la portaerei americana Yorktown. Non minore fu l’impegno prodigato negli scontri aereonavali delle Isole Salomone (agosto 1942) ed in quello di Santa Cruz (ottobre 1942). Nell’aprile precedente, nell’Oceano Indiano, i “Val” avevano colato a picco tre grosse unità inglesi: la portaerei Hermes e gli incrociatori pesanti Cornwall e Dorsetshire, si trattò del più efficace attacco effettuato dai bombardieri in picchiata nipponici con il 90 per cento delle bombe a bersaglio.

 

 

 

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Il Nakaijma B5N2 Tipo 97, dal quale il capitano di fregata Mitsuo Fuchida diresse l’attacco contro Pearl Harbor.

 

Nakaijma B5N (Kate) Caratteristiche motore: Nakaijma Sakae II - potenza: cv. 1.000 a terra - apertura alare: m. 15,52 - lunghezza: m. 10,30 - altezza: m. 3,70 - superficie alare: mq. 37,7 - peso a vuoto: kg. 2.300 - peso totale: kg. 3.800 - velocità massima: km/h 378 a 3.600 m. - tempo di salita: 7’ 40’’ a 3.000 m. - tangenza: 7.640 m. - autonomia: 1.980 km - armamento: 1 mitragliatrice da 7,7 mm. - carico bellico: 750 kg. di bombe o un siluro da 800 kg. - equipaggio: 3 componenti.

 

Il progetto del B5N derivò da un attento studio del Northrop 5A. Il prototipo effettuò il primo volo nel gennaio 1937 e nel novembre dello stesso anno la Marina Imperiale aveva in servizio la prima versione di serie, il B5N1 che venne impegnato in Cina. La seconda versione B5N2 fu quella che vide l’impiego a Pearl Harbor, Midway e in ogni altro settore del Pacifico, rivelando però la sua estrema vulnerabilità dall’attacco dei caccia, soprattutto a causa del carente armamento difensivo. A partire dal 1943 il “Kate” venne assegnato a compiti secondari. Nell’ottobre 1944 con l’ormai anziano bombardiere vennero armate unità del Tokkotai che parteciparono alle battaglie del Golfo Leyte, Iwo Jima, Okinawa.

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Sugli aeroporti dell'isola quel giorno erano presenti molteplici modelli di apparecchi, alcuni di modello decisamente superati altri che, in successive versioni, avrebbero costituito la spina dorsale delle forze aeree americane per la durata del conflitto. Vediamo i modelli di maggior interesse:

 

 

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“Catalina” Con insegne prebelliche. Le postazioni difensive laterali erano delle semplici aperture chiuse da pannelli scorrevoli, successivamente saranno adottate delle caratteristiche finestrature a goccia tipiche anche delle primi versioni della “Flying Fortress”.

 

Consolidated PBY-2 “Catalina” Caratteristiche motore: R-1830-64 - potenza: cv. 900 - apertura alare: m. 31,70 - lunghezza: m. 19,86 - altezza: m. 5,64 - superficie alare: mq. 130 - peso a vuoto: kg. 6.608 - peso totale: kg. 10.201 - velocità massima: km/h 286 a 2438 m. - tempo di salita: ’ ’’ a .000 m. - tangenza: 6.431 m. - autonomia: 3.429 km - armamento: 4 mitragliatrici; 2 da 12,7 mm laterali, 2 da 7,7 mm. 1 prodiera e 1 ventrale - carico bellico: 500 kg. di bombe - equipaggio: 8/9 componenti.

 

Nato considerando le precise esigenze della guerra sul mare il “Catalina” può essere considerato uno dei più famosi idrovolanti della storia dell’aviazione. Il prototipo effettuò il suo primo volo il 28 marzo 1935 e già tre mesi dopo veniva formulato il primo ordine per 60 esemplari della prima versione, la PBY-1. Entro il 1937 comparvero altre tre versioni: la PBY-2, 3 e 4 con migliorie alle unità motrici, e maggior armamento. Mentre nel 1940 apparve la versione 5. Con l’entrata degli USA in guerra la produzione subì un’accelerazione, anche per garantire le cospicue richieste giunte da nazioni alleate. Nel 1941 appariva la prima versione anfibia, PBY5-A. la variante finale fu la 6A con cui la produzione ebbe termine nell’aprile del 1945. Nel corso della guerra nel Pacifico i “Cat” a compiere preziosi servigi nell’avvistamento di formazioni navali ma anche per il salvataggio di equipaggi di velivoli caduti in mare e la lotta antisommergibile.

 

 

 

 

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Uno dei B-17B colpiti nel corso dell’attacco giapponese a Pearl Harbor. L’esemplare battezzato “Alexander the Swosse” ma meglio noto come “The Swosse” era l’ultimo quadrimotore rimasto del 14° Squadron (19° Bomber Group) di Clark Field. Rimesso in efficienza utilizzando parti di altre “Flying Fortress” terminò la carriera operativa come trasporto VIP.

 

Caratteristiche motore: Wrigth R-1820-65 - potenza: 1.217 cv. al decollo - apertura alare: m. 31,633 - lunghezza: m. 20,701 - altezza: m. 4,702 - superficie alare: mq. 131,92 - peso a vuoto: kg. 13.880 - peso totale: kg. 17.835 - velocità massima: km/h 519 a m.7.620 - tempo di salita: 7’30 ’’ a 3.048 m. - tangenza: 11.278 m. - autonomia: 3.219 km. con 1.814 kg. di bombe - armamento: 6 mitragliatrici da 12,7 e 1 da 7,62 mm. - carico bellico: kg. di bombe - equipaggio: 9 componenti.

 

Il “progetto 299, come venne siglato dalla Boeing, fu avviato il 16 agosto 1934, sulla base di una precisa richiesta dell’ Esercito statunitense di un nuovo bombardiere strategico quadrimotore. Il primo prototipo volò la prima volta il 28 luglio 1935. Mentre la prima preserie di 13 esemplari venne consegnata tra il dicembre 1936 e l’agosto 1937. Seguirono 39 B-17B, 38 B-17C e 42 B-17D. Le due ultime serie furono le prime ad avere impiego operativo con la RAF in Europa e quindi nel Pacifico. Molto importante fu la versione “E” (512 esemplari), divenuta operativa sul fronte del Pacifico agli inizi del 1942. Nello stesso anno apparve la versione “F” (3.400 esemplari) e infine nel 1943 la “G” che sarebbe stata quella maggiormente prodotta (8685 esemplari). Ciascuna di esse vide un potenziamento dell’armamento difensivo, istallazioni, autonomia e carico bellico. La “Flying Fortress” ebbe inoltre numerose varianti sperimentali e differenti compiti oltre a quello di bombardiere, quali: foto ricognizione, trasporto, soccorso marittimo.

Per il ruolo svolto nel corso della guerra il B-17 fu il primo aereo ad avvicinarsi alle teorizzazioni del Douhet circa l’esercizio del “potere aereo”.

 

 

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H.81A-2, versione da esportazione del P-40B, nota presso la RAF come Tomahawk IIA. L’esemplare illustrato è uno di quelli che l’Inghilterra cedette alle “Tigri Volanti” comandate dal generale C. Chennault.

H.81A-3, versione da esportazione del P-40C, è illustrato un esemplare appartenente al 414° sqd. della RAF basato in Gran Bretagna e composto da personale canadese.

 

Curtiss P-40B Caratteristiche motore: Allison V-1710-33 - potenza: cv. 1054 - apertura alare: m. 11,379 - lunghezza: m. 9,681 - altezza: m. 3,226 - superficie alare: mq. 21,925 - peso a vuoto: kg. 2.536 - peso totale: kg. 3.383 - velocità massima: km/h 566 a 4.572 m. - tempo di salita:5’ 6’’ a 4.572 m. - tangenza: 9.814 m. - autonomia: 1.175 km - armamento: 6 mitragliatrici; 2 da 12,7 mm in fusoliera, 4 da 7,7 mm. alari.

 

Realizzato complessivamente in 13.738 esemplari il P-40 fu il più importante caccia americano sino all’estate 1943. Nessuna delle numerose versioni rappresento un’affermazione per la casa costruttrice: insoddisfacenti prestazioni del propulsore, rapido invecchiamento, lo resero quasi sempre inferiore ai caccia avversari. Pregi furono la robustezza strutturale, l’adattabilità e differenti impieghi e l’ampia disponibilità nei primi mesi dopo l’entrata in guerra degli USA. Fu proprio nel cielo di Pearl Harbor il tenete George Welch conseguì la prima vittoria aerea americana della guerra. E furono sempre i P-40 delle versioni B, C, E e K agli ordini del generale C. Chennault, inquadrati nella XIV Air Force dell’USAAF, ad ottenere significativi successi nei cieli cinesi. Il P-40, seppur notevolmente inferiore ai caccia giapponesi per velocità di salita e manovrabilità, seppe sfruttare le sue doti di robustezza e armamento.

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