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Sottomarino Classe U212 Ad Immersione Statica


serservel

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Appena possibile acquisterò il teflon per spessorare la chisura e impermeabilizzarla, tutto sommato è un materiale fatto per tenere ben altre pressioni, anche se si macinerà ad ogni apertura e chisura (credo).

Ciao Serservel pur seguendola fin'ora non ho partecipato attivamente alla discussione, perchè un po' tutti si sono buttatti a "pesce" sulla tua costruzione e sui tuoi problemi...ed uno in più (parlo del sottoscritto) forse avrebbe creato ancora più confusione.

Ti sconsiglio caldamente di usare il teflon!! Allagamenti assicurati!!

Un oring fa una tenuta ottima se la sede e la battuta rispettano le quote che normalmente vengono indicate con la misura dell'oring stessa.

Sui vari manuali sono presenti le quote in funzione della tenuta che può essere dinamica o statica e della pressione di lavoro.

Penso di essere stato il primo anni fa ad usare la tecnica della baionetta di bloccaggio con relativa oring quando importavo da Norbert Brueggen dalla Germania (c'erano ancora le lire) i primi modelli con questa tecnologia di Skipjack oramai copiato da tutti!!!

Il problema che presenta il tuo U212 mi è capitato anche con il "Friedrich Shurer" sempre di Brueggen, che aveva tornito la gola dell'oring nella baionetta di alluminio troppo in profondità e quindi "l'interferenza" fra l'oring con la ghiera esterna era troppo leggera se non addirittura inesistente.

Non potendo aumentare la sezione dell' oring perchè la larghezza sarebbe stata eccessiva per la sede troppo stretta, il problema l'ho risolto con un tratto di nastro adesivo (quello da elettricisti) largo quanto la sede dell'oring che nel mio caso era piatta. Si devono fare tanti giri quanto serve che l'oring "esca" dalla sede. Ti consiglio all'inizio di abbondare leggermente, poi in fase di prova di serraggio se troppo duro togli un giro di nastro e così via.

Per tagliare il nastro largo quanto ti serve basta appoggiare il nastro adesivo su un vetro pulito dalla parte dell'adesivo e poi con una riga metallica e un cutter inciderlo.

Un consiglio, evita giunte e taglia tutti e due i lati, non tener buono uno dei due lati originali del nastro, perchè non è mai diritto!

Avvolgi il nastro nel senso del serraggio e se hai una zona "eccentrica" fai in modo che proprio in questa zona passi il nastro e termini subito dopo perchè considera che in sezione il nastro è una spirale e così facendo dai leggermente più spessore nella zona voluta, quella con più spazio.

E' molto importante che la sede dell'oring sul modello sia perfettamente detersa da qualsiasi traccia di grasso od olio e così anche le mani.

Un ultimo consiglio, anche sui vari manuali applicativi di oring sconsigliano di lubrificare eccessivamente...L'oring va tolta e come dice saggiamente Lefa con l'indice ed il pollice con una piccola goccia di grasso apposta per le oring, "massaggiare" l'oring stesso. Non si deve più vedere il grasso, ma rendere l'oring solamente lubrificato. Se non hai il grasso specifico puoi usare in alternativa della vaselina, sì quella che si usa per...ehm! però poi ogni tanto va pulito tutto e rinnovato più di frequente che non con il grasso al silicone.

Se la sede dell'oring non è piatta, ma tonda, la questione si complica un po', ma la procedura sarà la stessa.

 

Cordialità :s03:

Skipiack

Modificato da SKIPJACK
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se volete rendere + morbidi glio-ring potete provare con dell'olio al silicone, serve a preservarli nel tempo oppure, usate il nero gomme per pneumatici, sembra una stupidaggine, ma funziona alla grande.

 

Grazie per l'nformazione.....il nero gomma!!

Non si finisce mai di imparare :s20:

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la vaselina sugli o-ring?io ho sempre usato olio al silicone (olio puro, non Yes o WD40) e non ho mai avuto problemi di usura, però se dici che va bene mi fido ciecamente!

Anche negli aerografi, consigliano di usare ogni tanto una piccola goccia di questo olio per ravvivarli...idem quando li acquisti, sono

 

intrisi di questo particolare olio (tra l'altro, penso che la vaselina sia compatibile con composizioni a base di caucciù/lattice) quelli commerciali sono in silicone.

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Secondo wiki la composizione della vasellina

 

 

 

Il petrolato, o gel di petrolio, è una gelatina ottenuta dal petrolio per raffinazione. Si ottiene dai residui della distillazione del petrolio rimasti dopo la totale evaporazione dell'olio. La vaselina è un tipo di petrolato prodotto per la prima volta dalla Chesebrough Manufacturing ma il suo nome è ormai entrato nell'uso quotidiano e spesso indica, seppur impropriamente, il petrolato in generale.

 

Composizione

È costituito da idrocarburi saturi composti di solito da almeno 25 atomi di carbonio. La sua formula dettagliata varia a seconda della qualità del petrolio usato e del metodo di raffinamento adottato. Le qualità migliori sono chiamate petrolato bianco e trovano impiego nella farmaceutica e nella cosmetica; le meno pregiate sono chiamate petrolato ambrato, petrolato giallo, petrolato marrone, sono inquinate da residui cancerogeni di raffinazione quali idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e trovano impiego nei settori dell'industria e dei lubrificanti, in particolare per la produzione dell'olio di vaselina e del grasso di vaselina.

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Secondo la mia esperienza (macchine fotografiche scafandrate), non è essenziale che il lubrificante sia specifico per guarnizioni (io uso quello specifico ma costa assai), basta che abbia la giusta viscosità e che rimanga sempre idratato. E' molto più importante usare la giusta guarnizione a seconda del carico esercitato, nel caso di un SMG RC ce la caviamo con poco.

La lubrificazione delle guarnizioni serve solo per annullare l’attrito fra la gomma e la battuta (sopra, sotto, lati) e per compensare eventuali finiture non proprio adatte a chiudere il compartimento, oltre a preservarne la bontà strutturale nel tempo; teoricamente un o-ring lavora anche senza grasso, ma le superfici di contatto devono avere una finitura specifica, devono essere pulitissime e la gomma della guarnizione deve essere del giusto grado di durezza.

Annullando l’attrito col lubrificante, una volta che la battuta crea pressione, la gomma si distribuisce in maniera uniforme su tutto il perimetro della guarnizione.

Personalmente vedo bene qualsiasi materiale liscio per spessorare, il teflon mi pare buono, il punto è creare una loggia liscia (simile a quella di plastica che ospita l’o-ring) in modo che la guarnizione si possa distribuire uniformemente senza ostacoli una volta sotto pressione, creando un isolamento efficiente.

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Secondo la mia esperienza (macchine fotografiche scafandrate), non è essenziale che il lubrificante sia specifico per guarnizioni (io uso quello specifico ma costa assai), basta che abbia la giusta viscosità e che rimanga sempre idratato. E' molto più importante usare la giusta guarnizione a seconda del carico esercitato, nel caso di un SMG RC ce la caviamo con poco.

La lubrificazione delle guarnizioni serve solo per annullare l’attrito fra la gomma e la battuta (sopra, sotto, lati) e per compensare eventuali finiture non proprio adatte a chiudere il compartimento, oltre a preservarne la bontà strutturale nel tempo; teoricamente un o-ring lavora anche senza grasso, ma le superfici di contatto devono avere una finitura specifica, devono essere pulitissime e la gomma della guarnizione deve essere del giusto grado di durezza.

Annullando l’attrito col lubrificante, una volta che la battuta crea pressione, la gomma si distribuisce in maniera uniforme su tutto il perimetro della guarnizione.

Personalmente vedo bene qualsiasi materiale liscio per spessorare, il teflon mi pare buono, il punto è creare una loggia liscia (simile a quella di plastica che ospita l’o-ring) in modo che la guarnizione si possa distribuire uniformemente senza ostacoli una volta sotto pressione, creando un isolamento efficiente.

 

 

concordo

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Grazie infinite a tutti per i suggerimenti, purtroppo sono via e non sono al momento in grado di provare le varie soluzioni. Certo è che devo eliminare ogni infiltrazione de voglio alfine varare il mio sub. A presto per gli aggiornamenti!

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Sono finalmente riuscito a leggere bene bene l'intervento di SKIPJACK, mi spiace aggiungere un nuovo commento, invece che modificare il mio ultimo, però ci tenevo che fosse visibile.

 

Ti sconsiglio caldamente di usare il teflon!! Allagamenti assicurati!!

Un oring fa una tenuta ottima se la sede e la battuta rispettano le quote che normalmente vengono indicate con la misura dell'oring stessa.

Non ho ben capito il motivo per cui sconsigli il teflon; io l'ho visto usare per la tenuta di tubi, il suo spessore sembra essere indicato per aumentare di poco la fuga che ha il mio O-Ring.

 

Il problema che presenta il tuo U212 mi è capitato anche con il "Friedrich Shurer" sempre di Brueggen, che aveva tornito la gola dell'oring nella baionetta di alluminio troppo in profondità e quindi "l'interferenza" fra l'oring con la ghiera esterna era troppo leggera se non addirittura inesistente.

Non potendo aumentare la sezione dell' oring perchè la larghezza sarebbe stata eccessiva per la sede troppo stretta, il problema l'ho risolto con un tratto di nastro adesivo (quello da elettricisti) largo quanto la sede dell'oring che nel mio caso era piatta. Si devono fare tanti giri quanto serve che l'oring "esca" dalla sede. Ti consiglio all'inizio di abbondare leggermente, poi in fase di prova di serraggio se troppo duro togli un giro di nastro e così via.

Ammetto che non ho ben capito questa procedura. Tu consigli di inserire del nastro da elettricisti all'interno dell'O-Ring, in modo da aumentare lo spessore del filetto interno? La Engel proponeva una cosa del genere in questa voto:

212bajotesa.th.jpg

Ho capito bene?

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Non ho ben capito il motivo per cui sconsigli il teflon; io l'ho visto usare per la tenuta di tubi, il suo spessore sembra essere indicato per aumentare di poco la fuga che ha il mio O-Ring.
Ciao serservel sconsiglio il teflon perchè praticamente è poco maneggiabile, "sfugge" di continuo e non ultimo sfido chiunque a tagliarlo in misura per inserirlo perfettamente nella sede per l'oring. Ha uno spessore troppo esiguo per l'applicazione che ci interessa...è sicuramente adatto alla tenuta di tubi, ma in questo caso viene "bloccato" dal serraggio del filetto.

 

...Tu consigli di inserire del nastro da elettricisti all'interno dell'O-Ring, in modo da aumentare lo spessore del filetto interno? La Engel proponeva una cosa del genere in questa foto:

212bajotesa.th.jpg

Ho capito bene?

Sì hai capito bene! O meglio non aumento il filetto, aumento la misura interna della sede in modo da "far sporgere" di più l'oring. Il vantaggio del nastro adesivo è che non si muove più anche se rimuovi l'oring e la tenuta dell'acqua rimane sempre una:cioè il contatto fra l'oring ed il nastro.

Con il teflon che non è adesivo la tenuta dell'acqua è anche fra il teflon e la sede dell'oring, e qui che la soluzione col teflon è debole .

Comunque "oring" è il nome della guarnizione, "sede" o "gola" è dove si installa tanto per capirci meglio.

 

Ciao :s01:

Skipjack

Modificato da SKIPJACK
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Comunque "oring" è il nome della guarnizione, "sede" o "gola" è dove si installa tanto per capirci meglio.
Sì, hai ragione, anche con la Engel ho fatto questo errore. La chiusura a baionetta è la "vite", che chiude e unisce le due parti dello scafo, l'O-Ring è la guarnizione tonda.

A proposito di questa ho notato che la mia guarnizione è un po' più "lasca" rispetto a quella della foto della Engel, ovvero in quest'ultima si può notare che la loro guarnizione (che è bianca) è più stretta e rimane ben dentro il filetto della baionetta, mentre la mia sporge... :s14:

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Sì hai capito bene! O meglio non aumento il filetto, aumento la misura interna della sede in modo da "far sporgere" di più l'oring. ao :s01:

Skipjack

 

Scusa, Skipjack, una domanda "geometrica", ma se io diminuisco la profondità della gola non diminuisco anche il diametro dell'anello e di conseguenza anche la circonferenza? e il mio o-ring diventa più grande del necessario...

 

esempio, se io voglio far sporgere l'o-ring per un mm (1 mm) su un diametro originario di 10 cm, abbiamo un o-ring di 32,8 cm.

 

diminuendo di un mm la gola abbiamo 9,98 cm, abbiamo una circonferenza di 32,73 cm, sono solo 7/10 di mm, ma credo che per un lavoro del genere siano importanti, come si risolve il problema?

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Scusa, Skipjack, una domanda "geometrica", ma se io diminuisco la profondità della gola non diminuisco anche il diametro dell'anello e di conseguenza anche la circonferenza? e il mio o-ring diventa più grande del necessario...

In effetti era un dubbio anche mio, però nel mio caso specifico l'O-Ring (stavolta credo di usare il termine giusto, parlo della guarnizione inseritta nella filettatura della chiusura a baionetta) è già sporgente e forse è parte del mio problema di infiltrazione d'acqua.

 

[EDIT]poco fa ho avuto modo di fare un test. Ho utilizzato il teflon perchè era immediatamente disponibile e impiegabile per un test veloce: ha funzionato! Pochi giri di nastro attorno alla guarnizione ha bloccato qualsiasi infiltrazione. Inoltre la chiusura si è fatta molto più fluida!

 

Ora voglio verificare che il pistone funzioni bene, poi cercherò una soluzione più definitiva, magari quella suggerita da SKIPJACK.

Modificato da serservel
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se diminuisci la profondità della gola la circonferenza interna della gola aumenta...quindi la circonferenza su cui viene a fare tenuta l'oring da un lato è maggiore...ne consegue...una maggior tenuta.

Grazie bilanciozero...ti quoto in toto, mi hai tolto le parole di bocca... :s03:

 

Ciao

Skipjack

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io ho il nastro adesivo di teflon, lo usavo nelle lavorazioni di materiali compositi per industrie aeronautiche, non so se posso aiutarti magari te lo presto volentieri, comprarlo non so se si trova in commercio, lo ordinavamo in USA, però se vuoi provare, posso metterlo su un rocchetto e spedirtelo (sperando che poi aderisca ancora!!) tra l'altro il costo è proibitivo....

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io ho il nastro adesivo di teflon, lo usavo nelle lavorazioni di materiali compositi per industrie aeronautiche, non so se posso aiutarti magari te lo presto volentieri, comprarlo non so se si trova in commercio, lo ordinavamo in USA, però se vuoi provare, posso metterlo su un rocchetto e spedirtelo (sperando che poi aderisca ancora!!) tra l'altro il costo è proibitivo....
Grazie corazzata_littorio, apprezzo tantissimo il gesto! Per fortuna al momento non la vedo come una priorità: il teflon che ho messo nell'ultimo test è rimasto in sede, credo grazie alla pressione della chiusura a baionetta e i giri stertti che gli ho dato.

 

Per ora preferisco concentrarmi sui problemi che mi rimangono:

  • funzionamento del pistone di immersione (ho come l'impressione che uno dei due microshitches non funzioni a dovere, forse sarà da cambiare)
  • carica delle batterie (continuo ad avere difficoltà nel ricaricarle a causa delle mie scarse conoscenze in materia e della poca comprensione del funzionamento del caricabatterie)
  • fissaggio delle ultime parti dello scafo con soluzioni esteticamente valide.

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Grazie corazzata_littorio, apprezzo tantissimo il gesto! Per fortuna al momento non la vedo come una priorità: il teflon che ho messo nell'ultimo test è rimasto in sede, credo grazie alla pressione della chiusura a baionetta e i giri stertti che gli ho dato.

 

Per ora preferisco concentrarmi sui problemi che mi rimangono:

  • funzionamento del pistone di immersione (ho come l'impressione che uno dei due microshitches non funzioni a dovere, forse sarà da cambiare)
  • carica delle batterie (continuo ad avere difficoltà nel ricaricarle a causa delle mie scarse conoscenze in materia e della poca comprensione del funzionamento del caricabatterie)
  • fissaggio delle ultime parti dello scafo con soluzioni esteticamente valide.

Serservel, se ti serve il teflo non hai che da chiedere sia per serraggi per raccordi ad aria che per serragi per raccordi con vapore cioe idraulici. cambia sia lo spessore che il colore.

Per le batterie ci sono in commercio dei caricabatterie che fanno la scrica e la carica sia da impostare, che in automatico.

Cosa intendi per soluzioni esteticamente valide?

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Serservel, se ti serve il teflo non hai che da chiedere sia per serraggi per raccordi ad aria che per serragi per raccordi con vapore cioe idraulici. cambia sia lo spessore che il colore.

Per le batterie ci sono in commercio dei caricabatterie che fanno la scrica e la carica sia da impostare, che in automatico.

Cosa intendi per soluzioni esteticamente valide?

Ciao profondità,

Ho acquistato il teflon e vedo che funziona; una piccola linguetta di biadesivo facilita il fissaggio dello stesso in sede.

 

Io ho acquistato il caricabatterie GRAUPNER ULTRA TRIO PLUS 14 direttamente dalla Engel, che me lo ha consigliato. Con il senno di poi, sinceramente, ne avrei comprato uno più semplice, ma vabbè...

Il problema è che le batterie non mantengono una buona carica! Dopo pochissime prove si scaricano e sono costetto a interrompermi. Questa mattina, ad esempio, ho rimesso il modello in acqua per testare il pistone e capire cosa non va in lui (in realtà ho scoperto che non è il pistone in se ma uno dei due microswitches: muovendo i contatti funzionano, quando tornato piano piano nella loro posizione va a scatti), ma dopo pochi minuti di test di immersione/emersione cominciava ad andare tutto al rallentatore.

Ieri avevo lasciato il pacco batterie sotto carica con il programma automatico Ni-Mh, è stato il caricabatterie stesso che con la parola "ende" mi aveva segnalato il termine della ricarica. Non parlo di voltaggio, quello supera i 12V, ma evidentemente la capacità, che non sono in grado di valutare...

 

Sono certo che bilanciozero non ha avuto di questi problemi, ma io come posso risolvere questo problema? Continuo a rimanere bloccato per queste batterie che non mi permettono di lavorare a lungo sul modello... :s06:

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ciao e bentrovati a tutti :s01:

vedo con piacere sersevel che non ostante le difficoltà la "squadra" funziona e ti dà una mano. per la ricarica ti sconsiglierei di impostarla in modalità automatica. fai una scarica fino a portare la batteria a 0,9-0,7 volt per cella. poi fai una carica di un decimo della capacità in ampère per 12 o meglio 14 ore :s02:

un salutone a tutti :s55:

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ciao e bentrovati a tutti :s01:

vedo con piacere sersevel che non ostante le difficoltà la "squadra" funziona e ti dà una mano. per la ricarica ti sconsiglierei di impostarla in modalità automatica. fai una scarica fino a portare la batteria a 0,9-0,7 volt per cella. poi fai una carica di un decimo della capacità in ampère per 12 o meglio 14 ore :s02:

un salutone a tutti :s55:

Ok, ho individuato il programma di scarica nel mio caricabatterie. Il manuale dice che essa viene effetuata con una corrente di scarica da impostare (da 0.1A a1.0A) fino alla tensione finale di scarica (da 0.1 a 16.8V): che valori devo impostare in base al gruppo batterie fornito (12 Volt - Capacità nominale 3500mAh)? Può andare 1.0A e 0.7V?

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scarica ad 1 ampère, fino ad una tensione di 0,7 x cella (ad esempio 5 celle x 0,7 volt per cella = 3,5 volt). per la carica, se la batteria ha una capacità di 3500 mAh imposti a 350 mAh per una durata di 14 ore :s01:

è un modo un pò "ignorante" per ricaricare una batteria, il metodo migliore è l'automatico ma ci sono dei parametri da impostare nel caricabatterie.... di solito il caricabatterie sente che la batteria è carica controllando il deltaV. in poche parole nella batteria, durante la carica, aumenta il voltaggio mano a mano che la carica procede. arrivata al massimo della carica il voltaggio inizia a scendere. ebbene, quando scende di un tot (bisognerebbe vedere la scheda tecnica della batteria) vuol dire che la batteria è carica ed il caricabatteria interrompe il processo. se il deltaV (ovverola caduta di tensione a fine carica) viene impostato da noi ma il valore è troppo basso si rischia di non dare sufficiente carica alla batteria, se invece è troppo alto si ottiene un surriscaldamento della batteria che risulta deleteria e alla lunga può rovinarla...

questo è quanto di mia conoscenza, ma io non sono un professore in materia, anzi... quello che ho scritto lo lessi a suo tempo in rete quando anch'io mi sono munito di caricabatteria automatico quindi, se qualcuno più informato in materia di me volesse aggiungere o retificare qualcosa lo faccia pure, così anch'io potro imparare qualcosina in più :s02:

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Un momento: Il manuale, nel capitolo della scarica, riporta

Come tensione finale di scarica dev'essere selezionato un valore tra 1.0 e 1.2V per cella, per non scaricare oltre l'accumulatore ed evitare un'eventuale inversione di polsarità

Io ho due batterie da 6V e 5 celle in serie, per un totale di 10 celle, 12V e 3500mA. Ogni cella ha una voltaggio di 1,2V. Non capisco quale parametro devo inserire alla voce "tensione finale di scarica"

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10 celle x 0,7 volt a cella = 7 volt :s01:

per la tensione finale bisognerebbe leggere non tanto quello che riporta il manuale del caricabatterie ma la scheda tecnica della batteria stessa dove viene indicato il voltaggio minimo che la batteria può raggiungere prima dell'inversione di polarità poichè varia da ditta a ditta

Modificato da andreavcc
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10 celle x 0,7 volt a cella = 7 volt :s01:

Ho provato a far partire il programma (1A x 7V) ma si è subito fermato. Allora ho controllato la batteria è ho misurato 10.71V! La confusione ora è totale: che diavolo significa? Come può essere che una batterie del genere ricaricata in automatico sia passata da quasi 14V(misurati appena finita la carica delle batterie) a 10.71V senza fare particolari sforzi?! :s07:

 

[EDIT] Ora ho fatto partire la carica in automatico a 0.3A e vedo che il voltaggio sale in maniera molto molto veloce (da 10.71V è passata a 12.15V in 1 minuto e 25 secondi!). Ora attendo che si fermi da solo. Il deltaV è impostato a 10mA/C, non l'ho mai modificato quindi è quello preimpostato dalla Graupner.

Modificato da serservel
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  • 2 weeks later...
quì si batte la fiacca!

No, perdonami :s02:

In realtà attendo da due settimana un cavolo di microswitch che la Engel mi ha spedito via posta. Com'è già accaduto ci stanno mettendo tempi biblici!

 

Il sub ha difficoltà a gestire il funzionamento del pistone d'immersione a causa di un danno che ho causato a uno dei due microswitch: riaprendo lo scafo dopo una delle prove, il contatto che collega il microswitch al motorino del pistone si è girato di 180°, causando da quel momento un funzionamento del tutto irregolare.

 

Devo poi accorciare alcuni cavetti del sistema elettrico; li avevo lasciati lunghetti apposta per lavorarci bene, ma la decisione si è ritorta contro di me: la matassa di fili rende difficoltosa la chiusura e l'apertura.

 

Devo poi comprare un tubicino in PVC (dove lo posso trovare?) per collegare il sistema dei periscopi allo scafo e terminare di attaccare le parti dellom scafo, poi lo colorerò.

 

La mia intenzione era continuare gli aggiornamenti appena avrò tutto il materiale :s01:

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per il tubo proverei a usare quelli siliconici per le miscele dei modelli a motore.... e mi raccomando.... come avrai capito aspettiamo tutti con ansia :s02:

E' giusto, l'unico motivo per cui non ho più fatto aggiornamenti è la pausa che mi sono preso per aspettare alcuni pezzi.

 

Analizzo il più brevemente possibile la mia situazione:

  • parte elettrica finita ma da sistemare, ho lasciato alcuni cavi troppo lunghi che rendono difficoltosa la chiusura dello scafo. Ho ricevuto le spinette con cui taglierò e rifarò alcuni collegamenti.
  • Il pistone funziona a scatti nella manovra di immersione *
  • devo fissare la parte superiore dello scafo al cilindro, poi la barchetta e le altre parti di rifinitura.
  • Colorazione (quando tutto è chiuso).

*Riguardo al pistone, come si può leggere nei miei post precedenti ho un problema nella manovra di immersione: quando comando l'immersione la vite del pistone scatta per svitarsi (riempimento) ma si ferma immediatamente. Ho sostituito i microswitches collegati alla CTS e al motorino del pistone e la CTS stessa, ma il problema persiste.

Bilanciozero mi ha suggerito di verificare il segnale radio svolgendo completamente l'antenna della radio e della ricevente, ma anche qui nulla da fare. Non ho provato a inserire una batteria da auto al posto di quella in dotazione, sempre dietro suggerimento di bilanciozero, ma ho comunque un'ipotesi: ieri sera ho osservato il movimento della vite; quando comuncia a svitarsi dovrebbe toccare subito il tastino del microswitch (quando è rilasciato il pulsante indica che la vite è completamente avvitata, quindi non la muove più in quella direzione). Se io blocco il tastino con uno stuzzicadenti il pistone non va più a scatti.

 

Cosa se ne può dedurre? Personalmente ho due idee, legate dall'ipotesi che la CTS abbia un tempo in cui aspettarsi il feedback dal microswitch, quindi:

  1. lo switch è montato troppo lontano dalla testa della vite, la quale tarda a premere il pulsantino dello switch nello scatto iniziale e causa un arresto dalla logica della CTS (tempi troppo corti?)
  2. la batteria non ha potenza sufficiente a velocizzare lo scatto iniziale della vite, quindi il tempo in cui la CTS si aspetta il feedback passa e blocca tutto; questo, però, implica che appena la batteria principale comincia a perdere potenza si blocca tutto.

 

Sono sulla strada giusta secondo voi?

Modificato da serservel
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Posto tre immagini chiarificatrici:

 

p1040384a.jpg

in questa potete osservale la testa della vite completamente indietro, diciamo in abbuta meccanica; l'ho mossa io a mano girando delicatamente gli ingranaggi. Notate che il tastino (evidenziato dal cerchio blu) è completamente fuori.

 

 

p1040390e.jpg

In quest'altra notate la posizione della testa della vite del pistone bloccata in posizione di "vuoto" secondo la CTS. Ho segnato il livello sul tastino con l'indelebile per fare il confronto con la foto seguente.

 

 

p1040390e.jpg

Quest'ultima mostra la vite quando si blocca nel suo movimento anomalo a "scatto": ho scattato questa foto dopo aver comandato al pistone di riempirsi. Notate la posizione della tacca nera del pulsante rispetto alla foto precedente, se io utilizzo uno spillo per muovere il pulsante verso l'interno del microswitch, sento un "click": per quel che capisco è segno che l'interruttore non ha ancora fatto contatto!

 

 

Se non ho interpretato male la situazione, le soluzione potrebbero essere:

  1. spostare il microswitch colpevole verso il pistone, in modo che la testa della vite lo prema qualche millesimo di secondo prima,
  2. aumentare la largezza della testa del tastino in modo che la testa delle vite preima il tastino qualche millesimo prima,
  3. inserire qualcosa sulla testa della vite (ad esempio un tappino di gomma) non troppo grande che permetta alla vite di scorrere attraverso lo scafo senza impigliarsi, andando contemporaneamente a toccare il tastino prima.

 

A dire il vero preferirei la seconda o la terza perchè, quanto alla realizzazione, la prima è un gran caos: significa fare due nuovi buchi sulla staffa di metallo, cosa che comunque intralcia il fissaggio dell'altro microswitch.

 

Che ne dite?

Modificato da serservel
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ma quel microswitch è un normale componente elettronico, se vai sul sito di RS-Elettronica, lo trovi lì, spedizione in 24h (standard) lo trovi a questo link,

http://it.rs-online.com/web/c/rele-switch-...;view-type=List

In effetti è così, ma ora li ho ricevuti, il problema non è quello :s02:

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ah beh, io mi riferivo al mancato ricevimento dei micro...mettiti l'anima in pace...il dinamico è così, gioie e dolori!

Sì, in effetti l'ho ormai ben capito :s02:

Ho comunque provveduto a mettere un tappino di gomma sulla testa della vite del pistone, sagomato e dimensionato in modo che non si possa impigliare da nessuna parte.

Non è una soluzione che mi convince appieno ma, finchè regge, non dovrei aver problemi!

 

Continuo l'approntamento!

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  • 1 month later...

Questa discussione è caduta nell'oblio per una ragione abbastanza semplice: non avevo più nessun tipo di aggiornamento a causa di una serie di errori che mi ha impedito di proseguire. Basti pensare che sono stato sul punto di abbandonare, finendo il modello solo esteriormente e metterlo su una base, senza possibilità di navigare :s02: .

 

La mia fortuna è stata nell'aver trovato in Franco bilanciozero un amico (spero di potermi permettere di chiamarlo così :s10: ) che ha accettato di revisionare il mio lavoro.

Dopo qualche settimana, in cui mi sono organizzato con lui e ho costruito un'apposita cassetta, glie l'ho spedito.

 

Questa sera mi ha chiamato per mettermi a parte delle ultime novità: ha riparato tutto il casino e che avevo fatto :s20: :s20: :s20: ! In particolare:

  • Il pistone si era bloccato nella battuta meccanica della posizione di "pieno", ovvero con lo stelo completamente fuori. Mi ha detto di averlo sbloccato a mano (immagino non senza fatica :s06: )
  • Ha corretto il posizionamento dei microswitches e il collegamento con al CTS, che ora è salda e risponde bene ai comandi.
  • Se non ho capito male ha anche revisionato la circuiteria la quale, me ne rendo conto, faceva pietà :s68: .
  • Giusto perchè non gli avevo dato tanto da fare, ha riparato il vano batterie che si era spaccato durante il trasporto.

 

Mi sono messo d'accordo per riprendere il modello sabato all'Expomodel di Verona.

 

Spero che i prossimi post raccontino l'ultimazione del modello e il suo varo. Grazie a bilanciozero quel momento è più vicino, grazie infinite :s51: ! Ti devo una birra :s29:

Modificato da serservel
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:s20:

Benissimo, sono felice di leggere dell'AMICIZIA di FRANCO in arte Bilanciozero e srvita. Devo copiare alcune delle tue parole veramente il nostro Franco e un AMICO sempre disponibile.

Bene allora ci si vede a Verona sabato.

 

un saluto

Modificato da profondità
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  • 2 weeks later...

Cari C.ti, questo weekend ho avuto la possibilità di colorare il modello. Essendo la prima volta che uso l'aerografo non ho certamento un lavoro perfetto, ma mi sento abbastanza soddisfatto.

 

Il resto lo lascio giudicare a voi:

 

P1040552_resize_resize.jpgP1040548_resize_resize.jpgP1040551_resize_resize.jpg

 

Il prossimo weekend conto di applicare le ultime correzioni e stendere il protettivo per il colore, poi solo una bella ricarica delle batterie mi separerà dal momento del varo!

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:s20: ... e mi raccomando, trova qualcuno che possa videoriprendere il momento del varo! :s20:

Nessun problema, sono foto-video munito a dovere ;)

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  • 3 weeks later...

Carissimi tutti, poche ore fa il mio U212A ha solcato le trasparenti acque di un laghetto della zona.

 

Con non poche difficoltà, il grazioso battello si è distinto in un'ottima navigazione di superficie ma, mio malgrado, non ha eccelso per qualità sottomarine.

 

Madrina del varo è stata la cara Sara, che ha ripreso l'evento e che si sente nel primo video :s01:

 

Ecco alcune foto del varo:

P1040557.jpgP1040559.jpgP1040560.jpgP1040561.jpgP1040565.jpg

 

 

Più significativi sono invece i video, che ho carico su YouTube e che potete raggiungere ai seguenti link:

 

 

 

 

L'ultimo video, in particolare, è significativo delle difficoltà che ho riscontrato. Noterete che il sottomarino rimane fortemente appruato e solo con l'ausilio dei timoni in posizione di immersione riesco a dargli una parvenza di regolarità. La poppa ha sei buchini per far circolare l'acqua, ma forse non sono sufficienti. Avete qualche idea? Considerate che lo scafo leggero di poppa è incollato: non c'è passaggio d'acqua con lo scafo resistente.

 

Grazie a tutti! :s20:

Modificato da serservel
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sei un grande Simone! :s51: :s20: :s20: :s20:

:s03: un "grande" anche alla comunità di Betasom, che mi ha supportato e aiutato in ogni modo!

 

Però questo tuo commento mi riempie di gioia :s02: :s03:

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Vai così!! :s20: :s51:

Sull'assetto: se dovessi scoprire che le casse si allagano correttamente, devi bilanciare con della zavorra nei punti opportuni, prova con dei piombini da pesca, coi quali puoi fare variazioni con incrementi/decrementi minimi.

 

PS: Sara mi pare sinceramente partecipe, sei fortunato.

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Vai così!! :s20: :s51:

Sull'assetto: se dovessi scoprire che le casse si allagano correttamente, devi bilanciare con della zavorra nei punti opportuni, prova con dei piombini da pesca, coi quali puoi fare variazioni con incrementi/decrementi minimi.

L'assetto in superficie è perfetto, in teoria non dovrebbe esserci bisogno di zavorra. Ora come ora, se mettessi dei pesi,in navigazione di superficie il sottomarino risulterebbe appoppato.

 

PS: Sara mi pare sinceramente partecipe, sei fortunato.
Altro che fortunato! E poi Sara è ormai una di noi, ci segue di nascosto. Prima o poi la convincerò a iscriversi :s02:
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Probabilmente resta appruato perché dell'aria resta intrappolata nello scafo esterno. Dovresti riconsiderare i fori di libera circolazione ed eventualmente aggiungerne od allargare quelli esistenti. Ho il sospetto che le bolle d'aria possano fermarsi e creare, grazie alla tensione superficiale dell'acqua, una sorta di tappo nei fori, nel qual caso per evacuare tutta l'aria basta portare il modello ad una quota un po' più alta.

Al limite, se la discesa profonda non funziona ed è proprio questione di fori posizionati male, considererei di fare una sezione della coperta amovibile, da asportare in navigazione e da rimettere a posto in seguito.

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Complimenti Serservel...

Come dice un motto di una famosa nave... Non chi comincia ma chi perSERSERVEL... :s68: :s68:

Bravo Zulu Simone :s20: :s20:

 

La prossima volta però ti consiglio maschera e pinne.. :s03: :s03:

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Grande Simone!

Peccato per quel problema di appruamento, ma sono certo che saprai risolverlo!

E poi, il varo: CON IL GRANPAVESEEE!!! Fantastico!

Dal mio modesto punto di vista apprezzo (finalmente) una corretta colorazione per un 212! :s01: :s20: (però hai lasciato il "foro" della plancia in vela nella conformazione tedesca... :s06: )

:s01: :s01: :s20:

Modificato da Bob Napp
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Probabilmente resta appruato perché dell'aria resta intrappolata nello scafo esterno. Dovresti riconsiderare i fori di libera circolazione ed eventualmente aggiungerne od allargare quelli esistenti. Ho il sospetto che le bolle d'aria possano fermarsi e creare, grazie alla tensione superficiale dell'acqua, una sorta di tappo nei fori, nel qual caso per evacuare tutta l'aria basta portare il modello ad una quota un po' più alta.

Al limite, se la discesa profonda non funziona ed è proprio questione di fori posizionati male, considererei di fare una sezione della coperta amovibile, da asportare in navigazione e da rimettere a posto in seguito.

in effetti sto riconsiderando quei fori; potrebbero essere troppo piccoli e troppo pochi, tra l'altro non ne ho fatti a poppa della vela. Nei prossimi giorni conto di praticarne altri.

 

Complimenti Serservel...

Come dice un motto di una famosa nave... Non chi comincia ma chi perSERSERVEL... :s68:

Bravo Zulu Simone :s20:

 

La prossima volta però ti consiglio maschera e pinne.. :s03:

Grazie Vincenzo, aggiungo il tuo consiglio insieme a quello di portarmi pantaloncini corti o, meglio, un costume da bagno :s03:

 

 

Grande Simone!

Peccato per quel problema di appruamento, ma sono certo che saprai risolverlo!

E poi, il varo: CON IL GRANPAVESEEE!!! Fantastico!

Sono due settimane che posso varare il sottomarino ma, a causa del venditore malefico, ho dovuto ritardare il tutto proprio perchè non arrivavano le bandierine del Gran Pavese. Bandierine che ho ritagliato e cucito tra loro usando ago e filo da pesca. Le bandiere della MMI mi sono poi servite come decorazione e sostegno delle bandierine.

 

Dal mio modesto punto di vista apprezzo (finalmente) una corretta colorazione per un 212! :s01: (però hai lasciato il "foro" della plancia in vela nella conformazione tedesca... :s06: )

:s01:

Sono contento che ti piaccia la colorazione: è frutto di alcuni tentativi in corso d'opera e parecchie mani di colore. Ho seguito i suggerimenti di alcuni link che mi ha segnalato Lefa e che si sono rivelati molto utili.

 

Purtroppo ancora non so come rifinire la vela. Ho letto il tuo precedente post a riguardo ma non è per me facile capire come fare. Cosa che mi ha dato più fastidio, a dire il vero, è stato il non trovare come fare la stellina da apporre in cima alla torretta :s06:

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Purtroppo ancora non so come rifinire la vela. Ho letto il tuo precedente post a riguardo ma non è per me facile capire come fare. Cosa che mi ha dato più fastidio, a dire il vero, è stato il non trovare come fare la stellina da apporre in cima alla torretta :s06:

 

Non posso restar sordo al grido di dolore :s03:

 

Lo stellone, se non riesci a disegnarlo e a ritagliarlo da un pezzo unico, lo si fa con cinque piccoli spicchi di plastica incollati assieme

 

stello10.jpg

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Non posso restar sordo al grido di dolore :s03:

 

Lo stellone, se non riesci a disegnarlo e a ritagliarlo da un pezzo unico, lo si fa con cinque piccoli spicchi di plastica incollati assieme

Mmm... Non avevo pensato a questa tecnica. Che attrezzi servirebbero? Dove posso trovare il materiale?

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