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La Marina Militare Italiana Dal 1981 Al 1990


BUFFOLUTO

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

Apparecchiature elettroniche – MM/SPS 702 Co.Ra

 

Radar MM/SPS 702 Co.Ra

 

La realizzazione del sistema radar Co.Ra (Condotto Radar), nasce dagli studi dell’allora Capitano di Fregata Calzeroni, che intuisce la possibilità di progettare un’apparecchiatura radar, idonea a percepire a notevole distanza la presenza di sommergibili immersi, sfruttando il fenomeno della ionizzazione dell’aria, che si crea soprattutto a causa dell’umidità tra la superficie del mare e lo strato atmosferico adiacente ad esso; poiché a causa della massa metallica immersa, il campo magnetico subirebbe una deflessione, questa potrebbe essere individuata, impiegando un particolare tipo di apparecchiatura radar con trasmettitore di potenza adeguata e ricevitore molto sensibile.

 

Viene quindi realizzato e provato a bordo della nave esperienze Quarto il radar SPQ-5A, che a causa della segretezza della sua realizzazione viene scherzosamente denominato “Sarchiapone”; esso opera in banda X con potenza di 2.000 Kw di picco e con antenna provvista di doppia focalizzazione (feeder >riflettore conico>disco riflettore d’antenna) in grado di ottenere un fascio molto stretto con apertura di 1° e 30’.

Durante le prime sperimentazioni si scopre che il sistema è in grado d’individuare la presenza di unità navali di superficie a grandissima distanza; questo è possibile per merito di un fenomeno naturale denominato “Condotto Radar”, formato da uno stretto spazio superficiale di pochi metri e di ampiezza estremamente variabile, che si crea con umitità dell’ordine di 80%-95% e che funge da guida d’onda; è lo stesso tipo di fenomeno che si crea a frequenze ottiche e che è denominato “Fata Morgana”.

Un apparato SPQ-5A viene imbarcato dal 1973 al 1987 a bordo della fregata Alpino, che durante un test riesce ad individuare aerei in decollo dalla portaerei Kennedy ad una distanza di 350 miglia.

 

Tre apparati sono basati a terra alla Spezia, Taranto e Venezia; quest’ultimo è in grado di intercettare, a considerevole distanza, il traffico aereo della base di Amendola a Foggia; si pensa di creare una rete costiera per la sorveglianza di tutto il Mediterraneo, ma la rinuncia al progetto è determinata dall’incostanza del fenomeno e dalla necessità d’installare antenne a livello del “Condotto Radar” e quindi a quote molto basse.

 

Un altro apparato SPQ-5A viene poi imbarcato a bordo del cacciatorpediniere Ardito, per consentire l’impiego dell’unità nell’ambito del progetto “Sirio” dal 1979 al 1980; l’apparecchiature viene utilizzata come ricevitore UHF per le telecomunicazioni satellitari.

 

Una diversa soluzione tecnica, in seguito abbandonata, viene tentata con l’apparato SPQ-4B , denominato “Bastardone” o “BST-1”, così chiamato per la molteplicità della apparecchiature, che lo compongono: antenna radar Orion 10X, guide d’onda e motori di brandeggio dell’SPS-702, ricevitore dell’SPQ-5, e consolle dell’SPQ-2; è imbarcato a bordo del Quarto e posizionato ad estrema prora dell’unità.

 

Un’ulteriore evoluzione del “Sarchiapone” è il Co.Ra SPS-702A installato a bordo delle fregate della classe “Lupo” verso la fine degli anni Ottanta e poi rimmosso, prima della vendita delle quattro unità al Perù; a causa della delicatezza e leggerezza delle apparecchiature, queste sono collocate in un “radome”, per essere protette dalla forza cinetica esercitata dal vento.

Il compito del Co.Ra è quello di teleguidare i missili oltre l’orizzonte radar del sistema Teseo verso i rispettivi bersagli, senza dover ricorrere all’impiego dell’elicottero, con il vantaggio per l’unità di avere minori probabilità di essere individuata da parte delle contromisure nemiche.

 

Fonte consultata

Articolo “La vera storia del Sarchiapone” di Massimo Annati

pubblicato sulla Rivista Marittima – agosto-settembre 2004.

 

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

Apparecchiature elettroniche – MM/SPQ-2 S.M.A.

 

 

Radar multifunzione della generazione MM/SPQ-2 S.M.A. (Nota 1)

 

La tipologia delle apparecchiature radar, impiegate dalla Marina italiana, nel corso degli anni Cinquanta risulta decisamente molto varia e in gran parte proveniente dal mercato U.S.A., nonostante lo sforzo dell’industria italiana per trovare la giusta soluzione per soddisfare le esigenze della nostra flotta; il primo passo per raggiungere l'obiettivo per una più ampia autonomia dal mercato estero, che sarà raggiunto nel nuovo Millennio, è quello intrapreso all'inizio degli anni Sessanta per merito della Società Segnalamento Marittimo e Aeronautico con la realizzazione di una nuova generazione di aparecchiature radar; il modello MM/SPQ-2 ha caratteristiche tali da poter essere impiegato sia per la navigazione, sia la scoperta di superficie navale a breve distanza ed aerea a bassa quota, in grado da soddisfare le esigenze operative delle unità minori, come unica apparecchiatura imbarcata, e quelle delle unità maggiori per integrare la copertura a breve distanza.

 

Il modello base SPQ-2, che impiega un'antenna fessurata, dall'inizio degli anni Sessanta inizia ad essere adottato da tutte le unità di nuova costruzione o sottoposte ad ammodernamento e dalle corvette classe "Albatros", in sostituzione per quest'ultime della precedente apparecchiatura Microlamba MNL-1A, imbarcata al loro ingresso in servizio.

Le unità che l'adottano sono: Bergamini, Fasan, Margottini, Impavido, Intrepido, Doria, Duilio, San Giorgio, De Cristofaro, Grosso, Todaro, Visintini, Castore, San Giorgio, Alpino, Carabiniere, Albatros, Airone, Alcione, Aquila; Rizzo e Garibaldi (nota 2) imbarcano l'SPQ-2 solamente in seguito, in sostituzione di un'analoga apparecchiatura presente al loro ingresso in servizio; dopo pochi anni queste stesse unità sono sottoposte, ad eccezione del Garibaldi posto in disarmo, ad un aggiornamento delle apparecchiature con la sostituzione dell'antenna fessurata con una con riflettore a parabola e feeder (tipo SPQ-2A2).

 

La versione SPQ-2A2, entrata in servizio alla fine degli anni Sessanta, stabilisce la rinuncia all'antenna fessurata per quella con riflettore parabolico e feeder, certamente un miglioramento delle prestazioni per la scoperta aerea; è impiegata a bordo delle corvette della classe "Albatros", che svolgono attività per la Scuola Comando e compiti di pattugliamento del Canale di Sicilia.

 

In rapida successione viene sviluppata la versione SPQ-2B, che sostituisce quella base SPQ-2, imbarcata sulle unità della classe "De Cristofaro".

 

La versione SPQ-2D è imbarcata a bordo dei cacciatorpediniere Audace e Ardito e ­del rifornitore di squadra Stromboli.

 

La versione SPQ-2F è imbarcata a bordo delle fregate classe "Lupo" e del rifornitore di squadra Vesuvio.

 

Nota 1

La lettera "Q" è utilizzata per apparecchiature radar multifunzione o destinate ad impieghi speciali.

 

Nota 2

L'incrociatore Garibaldi imbarca il radar MM/SPQ-2 durante i lavori eseguiti alla Spezia tra il 1966 ed 1967, che comportano la modifica dell'albero prodiero e la sostituzione dell'antenna del radar Argos 5000 sull'albero di poppa.

 

 

radar multifunzione MM/SPQ-2 S.M.A.

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