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La Marina Militare Italiana Dal 1981 Al 1990


BUFFOLUTO

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La Marina Militare Italiana dal 1981 al 1990

 

INDICE

 

Pagina 1

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Indice

 

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Bibliografia

 

Post 3

Unità in servizio nel decennio 1981-1990 superstiti della seconda guerra mondiale

Testo

Elenco unità

Grafico

 

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Unità in servizio nel decennio 1981-1990 superstiti della seconda guerra mondiale

(3 foto)

 

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Unità in servizio nel decennio 1981-1990 superstiti della seconda guerra mondiale

(3 foto)

 

Post 6

Unità in servizio nel decennio 1981-1990 superstiti della seconda guerra mondiale

(3 foto)

 

Post 7

Unità ottenute con acquisizioni varie a partire dal 1946 in servizio nel periodo 1981-1990

Testo

Elenco unità

Grafico

 

Post 8

Unità ottenute con acquisizioni varie a partire dal 1946 in servizio nel periodo 1981-1990

(3 foto)

 

Post 9

Unità ottenute con acquisizioni varie a partire dal 1946 in servizio nel periodo 1981-1990

(2 foto)

 

Post 10

Unità ottenute con acquisizioni varie a partire dal 1946 in servizio nel periodo 1981-1990

(3 foto)

 

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Unità ottenute con acquisizioni varie a partire dal 1946 in servizio nel periodo 1981-1990

(2 foto)

 

Post 12

Unità cedute dall’U.S.Navy in servizio nel periodo 1981-1990

Testo

Elenco unità

Grafico

 

Post 13

Unità ottenute con acquisizioni varie a partire dal 1946 in servizio nel periodo 1981-1990

(2 foto)

 

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Unità ottenute con acquisizioni varie a partire dal 1946 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità ottenute con acquisizioni varie a partire dal 1946 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità ottenute con acquisizioni varie a partire dal 1946 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità ottenute con acquisizioni varie a partire dal 1946 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità ottenute con acquisizioni varie a partire dal 1946 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità ottenute con acquisizioni varie a partire dal 1946 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità ottenute con acquisizioni varie a partire dal 1946 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità ottenute con acquisizioni varie a partire dal 1946 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità ottenute con acquisizioni varie a partire dal 1946 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità ottenute con acquisizioni varie a partire dal 1946 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità ottenute con acquisizioni varie a partire dal 1946 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità ottenute con acquisizioni varie a partire dal 1946 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

Testo

Grafici

 

Post 27

Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

Elenco unità

 

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

(3 foto)

 

Post 38

Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

(3 foto)

 

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

(3 foto)

 

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https://www.betasom.it/forum/index.php?show...37772&st=40

 

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

(3 foto)

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La Marina Militare Italiana dal 1981 al 1990

 

Bibliografia

 

LA MARINA ITALIANA Quarant'anni in 250 immagini (1946-1987) Erminio Bagnasco

Supplemento alla Rivista Marittima N. 6 - Giugno 1988

 

ALMANACCO STORICO DELLE NAVI MILITARI ITALIANE 1861-1995 Giorgio Giorgerini e Augusto Nani Ufficio Storico della Marina Militare - Roma 1996

 

UNITA’ VELOCI COSTIERE ITALIANE Erminio Bagnasco Ufficio Storico della Marina Militare - Roma 1998

 

LA MARINA MILITARE ITALIANA 1959 Erminio Bagnasco, Giorgio Giorgerini, Augusto Nani

Supplemento della Rivista LE VIE DEL MARE n° 12 - Dicembre 1958

 

DAL TRATTATO DI PACE ALLA LEGGE NAVALE Lo sviluppo della Marina Militare dal 1945 al 1975

Michele Cosentino Supplemento alla Rivista Marittima N. 4 - Aprile 1996

 

DALLA LEGGE NAVALE AL TERZO MILLENNIO La Marina Militare dal 1975 al 2000 Michele Cosentino Supplemento alla Rivista Marittima N. 10 - Ottobre 2000

 

I SOMMERGIBILI DI MONFALCONE Alessandro Turrini

Supplemento alla Rivista Marittima N. 11 - Novembre 1998

 

ESPLORATORI FREGATE CORVETTE ED AVVISI ITALIANI 1861-1968 Franco Bargoni e Franco Gay

Ufficio Storico della Marina Militare - Roma 1969

 

LE TORPEDINIERE ITALIANE 1881-1964 Ufficio Storico della Marina Militare 2^ Edizione 1974

 

ORIZZONTE MARE incrociatori leggeri classe "Condottieri" gruppo "Montecuccoli" Vol. 7/I Elio Andò

Edizione dell'Ateneo s.p.a. Roma 1982

 

ORIZZONTE MARE incrociatori leggeri classe "Condottieri" gruppo "Montecuccoli" Vol. 7/II Elio Andò

Edizione dell'Ateneo s.p.a. Roma 1982

 

Navi italiana della 2^ guerra mondiale - nuova serie incrociatori leggeri classe "Luigi di Savoia duca degli Abruzzi" Vol 8/I Franco Gay

Ermanno Albertelli Editore 1993

 

Navi italiana della 2^ guerra mondiale - nuova serie incrociatori leggeri classe "Luigi di Savoia duca degli Abruzzi" Vol 8/II Franco Gay

Ermanno Albertelli Editore 1993

 

ORIZZONTE MARE immagini A7 incrociatori leggeri classe “Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi” Franco Bargoni Edizione dell’Ateneo s.p.a. - 1982

 

Navi italiana della 2^ guerra mondiale - nuova serie incrociatori leggeri classe "Capitani romani" Vol 9 Elio Andò Ermanno Albertelli Editore 1994

 

ALMANACCO NAVALE 1964-65 Giorgio Giorgerini e Augusto Nani Rivista Marittima Roma

 

DIMENSIONE CIELO aerei italiani nel dopoguerra vol. 12 Emilio Brotzu e Giancarlo Garello Edizioni dell’Ateneo & Bizzarri - Roma 1978

 

L'AVIAZIONE DELLA MARINA MILITARE Allegato al Notiziario della Marina N. 5 - Maggio 1996

 

L'insegnamento e l'opera di Ugo Tiberio Allegato al Notiziario della Marina N. 10 - Ottobre 1998

 

MARINELETTRO E IL RADIOTELEMETRO ITALIANO Lo sviluppo e l'evoluzione del radar navale (1933-1943) Enrico Cernuschi

Supplemento alla Rivista Marittima N. 5 - Maggio 1995

 

Articolo SILURANTI “DI TRANSIZIONE” di Erminio Bagnasco pubblicato sulla Rivista STORIA MILITARE N.197-ANNO XVIII Febbraio 2010

 

Ala rotante rassegna dell’elicottero Anno XVI – n. 4-6 aprile-giugno1971 Edita a cura delle Costruzioni Aeronautiche Giovanni AgustaS.p.A.

 

Marina Militare scelte e programmi anni ’80 DOSSIER jp4 Supplemento al N. 5/1980 di JP4 Mensile di Aeronautica

 

Marina Militare Compiti Impegni Prospettiva DOSSIER jp4 Supplemento al N. 4/1987 di JP4 Mensile di Aeronautica

 

Panorama Difesa jp4 Agosto-Settembre 1983 Anno 2° - Bimestrale

 

IL MEZZO AEREO NELLA LOTTA ANTISOM DOSSIER jp4 Supplemento al N. 2/1984 di JP4 Mensile di Aeronautica

 

INTERCONAIR AVIAZIONE E MARINA Anno XIII N. 96 – Gennaio 1973

 

INTERCONAIR AVIAZIONE E MARINA Anno XVII N. 149 – Dicembre 1977 – Gennaio 1978

 

AERONAUTICA MILITARE ITALIANA Compiti Impegni Prospettive DOSSIER jp4 Supplemento al N.5/1989 di JP4 Mensile di Aeronautica

 

Aeronautica Militare 41° Stormo Stato Maggiore Aeronautica 5° Reparto Ufficio Documentazione e Attività Promozionali – 1980

 

NAVE GARIBALDI L’ammiraglia della Marina Militare Italiana Marco Antimaggio Sinapsi – settembre 2000

 

Sito: http://www.marina.difesa.it

 

Sito: http://www.navsource.org/

 

Sito: http://it.wikipedia.org

 

Sito: http://wapedia.mobi/it/Classe_Lupo_(fregata)

 

Sito: http://digilander.libero.it/

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Unità in servizio nel decennio 1981-1990 superstiti della seconda guerra mondiale

 

Nel decennio 1981-1990 si riscontra un'ulteriore inevitabile calo del dislocamento di questo gruppo,

costituito prevalentemente da una serie di unità con compiti ausiliari, per le quali il processo di

ammodernamento della flotta, non ha ancora disponibilità di fondi per la loro sostituzione.

Si passa a sole 17.100 t rispetto alle 59.069 tonnellate di dislocamento del precedente periodo 1971-1980

 

01elencounitprebelliche.jpg

 

02graficounitprebellich.jpg

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Unità ottenute con acquisizioni varie a partire dal 1946 in servizio nel periodo 1981-1990

 

Unità impiegate per compiti ausiliari, prevalentemente entrate in servizio tra la fine degli anni '40

e l'inizio dei '50, per le quali nel decennio precedente non ci sono stati fondi disponibili per la loro

sostituzione; molte di esse a causa della loro obsolescenza ed usura saranno radiate nel corso di

questo decennio, creando dei vuoti in organico che sarà possibile colmare a mano a mano che unità

di nuova costruzione verranno consegnate alla Marina Militare dai vari cantieri di costruzione;

questa esigenza creerà una serie di problemi e rappresenta il motivo per cui in molte fotografie si nota

la presenza di rimorchiatori mercantili nel fornire assistenza alle navi militari in porto.

 

La nave scuola Caroly entrata in servizio nel 1983 è stata donata alla Marina Militare dalla famiglia

di Riccardo Preve scomparso nel 1982; si tratta di un’imbarcazione a vela tipo yawl a due alberi,

costruita in legno dai Cantieri Baglietto di Varazze nel 1948.

 

L'analisi del grafico rappresentato mostra chiaramente la rapida curva discendente del dislocamento

nei quattro decenni considerati, con chiaro riferimento alle radiazioni, che si susseguono con cadenza

programmata, e la chiara volontà della Marina Militare di colmare i vuoti solamente con nuove unità

di costruzione nazionale.

 

01elencounitacquisizvar.jpg

 

02graficoacquisizvarieb.jpg

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Unità cedute dall’U.S.Navy in servizio nel periodo 1981-1990

 

La strada verso l’ammodernamento della flotta e la progressiva via intrapresa

dai vertici della Marina Militare verso l’indipendenza dal mercato estero relativa

alle costruzioni navali ed alla dotazione di sistemi d’arma, radaristica ed elettronica

di bordo, ha un imprevisto ritardo, all’inizio negli anni’70, per motivi che prescindono

dalle consuete esigenze di ordine economico.

 

Per quanto saggia, la decisione di non continuare il programma di costruzione dei sommergibili

classe “Toti”, per sviluppare invece lo studio per la realizzazione di un nuovo nucleo di battelli

con caratteristiche migliorate e operativamente più idonei all’assolvimento dei compiti necessari

per la protezione delle coste nazionali, rende necessario riformulare un nuovo progetto con tempi

di esecuzione naturalmente non brevi; di fronte all’improrogabile decisione di radiare i cinque

vetusti battelli ceduti dall'U.S.Navy ed entrati in servizio nella M.M.I. nei due decenni precedenti

(Da Vinci, Tazzoli, Torricelli, Cappellini, Morosini), è necessario ricorrere all’acquisizione di altri

quattro battelli statunitensi: Longobardo e Gazzana Priaroggia nel 1972, Piomarta e Romei nel

1974, che vanno ad affiancare i quattro “Toti”, svolgendo così sia compiti operativi che addestrativi.

I primi due battelli sono radiati non appena entrano in servizio i primi quattro sommergili

della prima e seconda serie della classe “Sauro”; Piomarta e Romei sono invece sostituiti da

Pelosi e Prini, entrati in servizio rispettivamente nel 1988 e 1989, che ne formano la terza serie.

 

In maniera altrettanto analoga la sospensione del programma “Quarto”, che doveva nelle prime

intenzioni costituire un nucleo di navi da sbarco da costruire nell’Arsenale di Taranto, ciascuna

delle quali datata di un dislocamento di appena 820 t, pone lo stesso problema, in quanto tutte

le vecchie unità facenti parte della forza da sbarco sono ormai vetuste e non idonee ai nuovi

compiti previsti per l’esigenze future.

La progettazione di un nuovo programma di unità, da affidare a cantieri nazionali, con caratteristiche

molto differenti rispetto all’esperienza del Quarto, si basa su di un nucleo di unità con dislocamento

di 6.000 t, che richiede tempi di realizzazione piuttosto lunghi; per sostituire Anteo ed Etna

radiati, mentre il Bafile viene dislocato nell’Arsenale di Taranto per essere impiegato come nave

caserma, sono acquisite due LST di provenienza U.S.Navy: le unità Grado e Carole, giunte in Italia

nel 1972, operano intensamente in uno scenario extra-mediterraneo fino al termine degli anni ’80,

allorché sono sostituite dalle nuove navi da trasporto e sbarco San Giorgio e San Marco, entrate

in servizio nel 1988.

 

Le uniche unità di questo gruppo, che sottoposte a lavori di ammodernamento o trasformazione

sono messe in grado di poter operare negli anni novanta, fanno parte della categoria dei dragamine;

poiché una più completa trattazione sulle forze di dragaggio sarà fatta in un’apposita sezione con

il semplice motivo di unificare le argomentazioni tra le unità di provenienza americana e quelle

di costruzione nazionale, si provvede in codesto contesto a fornire una rapida sintesi sulla loro attività:

 

Quelli d’altura della classe “Salmone” sono gli unici a conservare la classificazione di dragamine

ed a mantenere l'attrezzatura di dragaggio, anche se a tutti gli effetti sono impiegati come pattugliatori;

Squalo e Storione subiscono l’ultimo ammodernamento e sono gli ultimi ad andare in disarmo nel 2000.

 

Il Pioppo, che nel 1973 viene trasformato in nave idrografica, cessa la sua attività nel 1999,

allorché sono pronte ad operare le nuove unità Aretusa e Galatea.

 

Per vicende che saranno opportunamente approfondite, nel 1975 il Mandorlo viene trasformato

nell’Arsenale di La Spezia in cacciamine come prototipo di valutazione in favore di un programma di

lavori da eseguire su alcune unità della classe “Abete” ed “Agave”; di questo gruppo sono interessati

ai lavori, che si protraggono dal 1978 al 1984, Castagno, Cedro, Frassino, Gelso e Platano, che

assumono ufficialmente la classifica di cacciamine nel 1979 e che sono gradualmente posti in disarmo

a mano a mano che le nuove unità delle classi “Lerici” e “Gaeta” entrano in servizio.

 

Dal grafico allegato è possibile notare come dal 1951 fino al 1990 la parabola sia discendente e destinata

all’estinzione nel nuovo millennio.

 

01unitexusnavy19811990b.jpg

 

02graficoexusnavy198119.jpg

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

 

Gli obiettivi che la M.M.I. si è prefissata all’inizio degli anni Cinquanta,

intraprendendo la faticosa strada verso l’ammodernamento e la ricostruzione

della propria flotta dopo il disastro dell’ultima guerra, nel periodo 1981-1990

sono tutti sostanzialmente raggiunti; in particolare viene meno la necessità di

acquisizione di unità di superficie e subacquee provenienti dall’U.S.A.

 

La categoria degli incrociatori raggiunge un elevato grado di livello operativo,

dopo l’ammodernamento della classe “Doria”, effettuato nel decennio precedente,

e quello più radicale a cui è sottoposto il Vittorio Veneto all’inizio degli anni Ottanta;

inoltre entra in servizio l’incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi.

 

Resta purtroppo ancora piuttosto carente la capacità operativa dei cacciatorpediniere;

a causa della loro obsolescenza le unità della classe “Impetuoso” vanno in disarmo ed

i limiti delle due della classe “Impavido” perdurano nonostante i lavori di aggiornamento

effettuati nel corso degli anni Settanta, soprattutto a beneficio dell’elettronica di bordo.

Mentre il programma di costruzione dei nuovi Animoso ed Ardimentoso viene rinviato

al decennio successivo, Audace ed Ardito sono sottoposti a fine decennio ad importanti

lavori di ammodernamento, permettendo di incrementare le proprie capacità antinave

ed antiaerea con l’imbarco dei sistemi missilistici Albatros e Teseo.

 

La categoria che più si avvantaggia della “Legge Navale” del 1975 è quella delle fregate;

alle quattro “Lupo”, costruite con il bilancio ordinario, si aggiungono otto unità della classe

“Maestrale”; si consente così l’avvicendamento delle classi “Centauro” e “Rizzo”, le cui unità

si rendono disponibili per attività sussidiarie; Alpino e Carabiniere, sottoposte ad

ammodernamento, possono ancora svolgere compiti prettamente operativi.

 

Per le corvette, dopo l’estinzione della longeva e numerosa classe “Gabbiano”, si presenta

la necessità di sostituire le unità delle classi “Albatros” e “De Cristofaro”; con questo intento

viene programmata, con fondi provenienti dal bilancio ordinario, la costruzione di otto nuove

unità che, dotate di maggiore capacità antiaerea, costituiscono la classe “Minerva”.

 

Per la componente subacquea, con l’ingresso in servizio dei due battelli della classe "Sauro"

3ª serie (Pelosi e Prini), con caratteristiche migliorate rispetto alle prime due serie, cessa

definitivamente la necessità di acquisire battelli provenienti dalla riserva dell’U.S.Navy;

per cui gli ultimi due rimasti in linea, Romei e Piomarta, possono essere radiati.

 

Nel corso degli anni Ottanta con l’entrata in servizio degli aliscafi lanciamissili, si determina la

definitiva scomparsa di motosiluranti e motocannoniere; le ultime quattro ancora in servizio

Lampo, Baleno, Freccia e Saetta sono radiate tra il 1985 ed il 1986.

 

Il progresso tecnologico verificatosi nel campo delle mine da guerra, in circa trent’anni dalla

fine della seconda guerra mondiale, ha reso inefficace il tradizionale dragaggio di tipo

meccanico, acustico e magnetico; la Marina italiana corre ai ripari sottoponendo a lavori di

trasformazione sette dragamine costieri nella versione cacciamine e pone le basi per la

progettazione e la costruzioni di unità particolarmente adatte allo scopo; nascono così i

cacciamine classe “Lerici”, costituito da un primo lotto di quattro imbarcazioni, realizzati

con la “Legge navale” 1975.

 

La particolare situazione storica e politica mondiale che si crea negli anni Settanta, si presenta

con maggiore enfasi nel nuovo decennio; per la Marina Militare si rivelano provvidenziali le due

LST di provenienza americana (Grado e Caorle), impiegate intensamente in occasione delle

frequenti crisi, che si creano talvolta in luoghi molto remoti; sono sostituite verso la fine degli

anni ottanta da due nuove unità San Giorgio e San Marco, delle quali si tratterà a parte.

 

Dall’immediato dopoguerra per oltre trent’anni la componente ausiliaria della Marina italiana è

costituita quasi esclusivamente da unità di costruzione prebellica oppure acquistate sul mercato

dell’usato, per poter integrare quelle che per eccessiva usura è conveniente porre in disarmo;

poche cifre sono più eloquenti delle parole: 44 nuove costruzioni per un totale di 31.731 tonnellate

nell’arco di tre decenni dal 1951 al 1980; 52 nuove unità per un totale di 31.308 tonnellate entrate

in servizio in un solo decennio dal 1981 al 1990; il grafico allegato mostra l’incremento delle

costruzioni nei vari decenni.

 

01graficocostruzioninaz.jpg

 

02graficonaviausiliarie.jpg

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

Incrociatori lanciamissili classe "Andrea Doria"

 

5001doria1964img5791970.jpg

 

Radar scoperta di superficie S.M.A. MM/SPQ-2D in sostituzione del precedente

modello SPQ-2; radar di scoperta aeronavale Lockheed Electronics AN/SPS-40 per

sostituire l'R.C.A. AN/SPS-12 piuttosto datato, in attesa della commercializzazione

della nuova apparecchiatura di costruzione nazionale Selenia MM/SPS-768.

 

 

 

 

5002doriaduilioimg5998p.jpg

 

Una superba immagine di Stefano Cioglia da Cagliari in cui si mette in mostra

l'eleganza della linea degli incrociatori della classe "Doria", senza dubbio

migliorata dopo i vari lavori di ammodernamento.

A prescindere dalle differenze tra le due unità, necessarie in quanto il Duilio ha subito

delle modifiche nella zona poppiera per aumentare gli spazi necessari per consentire

l'addestramento propedeutico dei Cadetti dell'Accademia Navale di Livorno, ottenuti

con lo sbarco delle due artiglierie poppiere da 76/62 mm ed una diversa sistemazione

dell'Hangar, le due unità nella zona centro-prodiera sono perfettamente identiche.

Si nota comunque che l'aggiornamento dell'elettronica di bordo non è stato ancora

completato, in quanto il Doria imbarca ancora l'antenna del TANAN Face Standard

di tecnologia valvolare adottato sin dagli anni Sessanta; la stessa apparecchiatura sul

Duilio è stata sbarcata in attesa di un nuovo TACAN con tecnologia a stato solido.

Inoltre solo sul Doria è presente l'antenna di un nuovo radar di navigazione.

 

 

 

 

5003doria19638h4betasom.jpg

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